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giu 3 2012

Ristorante Kaika – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Kaika - Piazza Yenne

Kaika – Piazza Yenne

 

All’ora in cui il sole è già spento, per questo angolo del Regno, e i colori del crepuscolo s’affogano nei primi deliqui alcolici della sera, si sente scivolare, oltre il muoversi delle onde e il bruciare dell’orizzonte, il rinnovarsi del circolo dell’esistenza, l’incandescente espressione del veloce rincorrersi della vita che, a Oriente, nel medesimo istante, si manifesta con il vermiglio levar del sole.
Prigioniero del suo scarlatto Impero, regna colui che nei secoli si è incarnato sovrano celeste (天皇), custode del divino Mistero e dell’unità del suo popolo.
Il nono Tennō, che imperscrutabilmente lega il suo destino con la più occidentale tradizione asinina, Roba no chōsen (ロバの挑戦), è l’imperatore Kaika (開化), le cui gesta si perdono oramai nel tempo, e la cui storia si confonde inevitabilmente con la leggenda.
Qui si legano, con un taumaturgico filo d’oro, le prodezze di antichi Samurai del “Sol levante”, con l’interminabile epopea di tre onorevoli burricchi.
 

Kaika - Interno

Kaika – Interno

 

Per raccontar qui, le nuove gesta dei mitologici orecchiuti guerrieri, partiamo oggi, a seimila chilometri di distanza dalla terra nipponica, dal luogo simbolo dello svago e del ludico piacere cagliaritano: la Piazza Yenne, dedicata all’Ettore che costruir la volle, con il suo piccolo obelisco cilindrico, che partendo dal suo frequentato basamento, spinge lo sguardo verso le più alte e lontane stelle.
A pochi metri dal centro della piazza, nella rumorosa confusione della giovanile ed economa agorà casteddaia, compare, rassicurante e accogliente, l’ingresso del ristorante Kaika (rivisitazione, in realtà, del desulese Caìcca, Francesca, ndr.).
Ad Accompagnare Jesus, il Raschione Ettore, e l’Ingegner Marrocu, in questa ennesima avventura, la docile e muliebre compagnia del binomio MV, contrazione e declinazione del tripolo iniziale AMV, subitamente sgretolatosi per non ben limpidissime ragioni.
 

Kaika - Aragostelle

Kaika – Aragostelle

 

Il ristorante, di recente apertura, al suo interno è caratterizzato da una atmosfera sobria e raffinata. La non spaziosissima sala, si estende longitudinalmente lungo un elegante corridoio, occasionalmente interrotto da piccoli anfratti laterali. Nel primo e più ampio anfratto, che accoglie l’asinina comitiva, sono alloggiati due tavoli signorilmente e misuratamente approntati, un piccolo bancone da bar e una feritoia che dà sulla cucina. La sinossi scenica dell’ambiente, si sviluppa con la bella volta ad arco – da cui spiovono raffinati lampadari di cristallo -, con pareti in perlato bianco, decori in pietra chiara, con uno splendido pavimento grigio e con ben dosati effetti luce. Le uniche critiche che possiamo muovere all’allestimento complessivo, sono relative alla lunga parete principale, forse eccessivamente spoglia, nella quale compare un’unico riferimento visivo, all’origine orientale del nome del ristorante.

Kaika - Insalata di cernia

Kaika – Insalata di cernia

Kaika - Cozze primavera

Kaika – Cozze primavera

Kaika - Insalata di polpo con patate

Kaika – Insalata di polpo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impreziosire gli spazi con un bell’arazzo in seta, avrebbe forse dato più consistenza all’atmosfera. Inoltre segnaliamo che, per effetto del vistoso impianto di condizionamento in acciaio, e per la particolare acustica della sala da pranzo, durante la serata si possono raggiungere momenti di caotica confusione, allorquando vi siano parecchi co-avventori presenti.

Kaika - Involtini di peperone

Kaika – Involtini peperone

Kaika - Ostriche e cozze crude

Kaika – Ostriche e cozze

Kaika - Cozze gratinate

Kaika – Cozze gratinate

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaika - Zuppetta di cozze

Kaika – Zuppetta di cozze e arselle

 

Il servizio all’interno del locale, è garantito da un numero piuttosto consistente di camerieri, mentre altri colleghi sono deputati all’assistenza degli avventori presenti all’esterno, nei tavolini allestiti sulla piazza.
Dopo una breve attesa, cagionata probabilmente dalla incomprensione sul difetto della sesta commensale, i Donkey possono finalmente contrattare il canovaccio alimentare della serata.
L’esordio, inevitabile ricade su un assaggio di antipasti di mare, accompagnati da un ottimo vermentino “Is Argiolas” DOC, delle cantine Argiolas.
Registriamo qui un deficit dell’assistenza, in merito al rituale della mescita del vino, e sulla mancata proposta di alloggiamento del medesimo, in un adeguato rifugio isotermico. Da questo punto di vista, il personale dovrebbe essere meglio istruito, dal caposala responsabile. Nel resto della serata, invero, i tempi della cucina e il servizio sono apparsi rapidi, puntuali ed attenti.
 

Kaika - Fregola con arselle

Kaika – Fregola con arselle

 

La serie di otto (sette più uno, a sopresa) antipasti si sono dimostrati oltremodo abbondanti, nonché di buona – a tratti eccellente -, fattura. La non comune ouverture, con gustose aragostelle in salsina di limone, ha stimolato non poco il palato appetitosamente casalingo di Jesus. Seguivano poi una (ahimè piuttosto anonima) insalata di cernia con olive, pomodori e sedano, ottime cozze primavera (affogate in una sovrabbondanza di pomodorini), buona insalata di polpo con patate, delicatissimi involtini di peperone con filetto di alice e capperi su letto di radicchio, succulente ostriche e cozze crude, per finire con una fantastica zuppetta di cozze e arselle, su un “cuscino” di pane carasau lievitato: sublime! Come già accennato, alle sette portate previste, si è poi aggiunto un piatto di buone cozze gratinate. Piacevolmente registriamo, inoltre, la gradevolezza dei panini e grissini speziati, fatti in casa, distribuiti per tutto l’incedere della cena: buonissimi!
 

Kaika - Spaghetti ai ricci

Kaika – Spaghetti ai ricci

Kaika - Linguine all'astice

Kaika – Linguine all'astice

 

Se gli antipasti si sono rivelati piuttosto abbondanti, in termini di quantità – anche per effetto della istintuale inappetenza femminile, che ha costretto i tre Triumviri agli straordinari – i primi piatti hanno evidenziato porzioni al di là un salubre umano appetito, tanto da precludere ogni possibilità di loro termine: spaghetti ai ricci di mare fuori stagione (inevitabilmente abbattuti, per effetto del corrente blocco biologico) per Jesus e il Raschione Ettore, linguine all’astice per l’Ing.Marrocu, fregola con le arselle (piuttosto buone, anche se suggeriremmo l’utilizzo di fregola artigianale) per il binomio MV.
 

Kaika - Sorbetto al limone

Kaika – Sorbetto al limone

 


Esclusa qualsivoglia possibilità di ingerire ulteriori cibi solidi, per un inspiegabile e colpevole difetto di appetito – per il quale solo la calda e faticosa giornata ormai estiva, appare come una lontana giustificazione – i Triumviri ordinavano congiuntamente un sorbetto al limone, poi rivelatosi particolarmente gustoso. Null’altro invero, per le gentili ospiti. La cena si concludeva quindi con dei caffè, tre liquori alla liquirizia (Barman liquirizia “LIQ”) e una grappa barricata per Jesus. Costo finale del pasto, 40€ cadauno, da giudicarsi adeguato, in funzione della splendida ambientazione, della cucina di buon livello, e di un servizio complessivamente all’altezza.

 

Il ristorante “Kaika”, nonostante risenta di taluni difetti di gioventù, che abbiamo puntualmente segnalato, si presenta con una ambientazione raffinata ma non impegnativa, proponendo una cucina di buon livello, in linea con la migliore tradizione cagliaritana. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Kaika”: Tre Burricchi.
Ristorante Kaika Indirizzo: Piazza Yenne 29, Cagliari
Telefono: 0708588471 [mostra in google maps]

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mar 27 2011

Ristorante 51 – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

51 - Panorama - Cagliari

51 – Panorama Cagliari

 

Percorrendo gli stretti vicoli del “castello di sopra”, che culminano nell’incantevole panorama offerto dal bastione di Santa Croce, si possono dominare, con lo sguardo e con il pensiero, l’antico storico quartiere degli ebrei, la splendida sinagoga sottratta al loro culto in età spagnola – oggi Basilica cristiana – e un buon scorcio della intera città di Cagliari, infino al suggestivo spettacolo dei suoi marittimi approdi.
Imperocché non sia affatto difficile incontrare, discendendo cautamente tra due fila di storiche mura, altère vestigia della opulenta modernità (porsche, bmw e altre simili amabilissime sfacciataggini) non troppo a suo agio trovavasi l’opulento Jesus, suo malgrado approssimativamente accomodato nella seppur comoda utilitaria del Dottor Melis, accidentale quarto ospite quest’oggi, nel tradizionale sinedrio dei burricchi ufficiali Triumviri.

51 - Interno

51 – Interno, Ing.Marrocu Dr.Melis


Cosa abbia spinto lo stimato Dottore ad unirsi, di sua sponte e senza incentivo alcuno, alla ciccionata odierna non ci è ben dato saperlo; fatto sta che il buon Raschione Ettore, appresa la gradita novella, decideva – non poco frettolosamente – di indirizzare la scelta del convitto, verso un locale di facile fruizione per il medesimo, ma che presentava, per svariate ragioni, altissimo rischio di insuccesso logistico.
Sono bastate quindi poche oggettive riflessioni, e parecchi non meditati insulti, per far rinsavire il Triumviro burriccu e ricondurlo alla retta conduzione logica del suo pensiero.
Nella Via Santa Croce, arrivavano quindi, poco prima delle tredici e trenta, il vostro amato Jesus, il Raschione Ettore e, per l’appunto, il Dottor Melis. Destinazione, il Ristorante 51.
L’ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, si trovava già sul luogo ad attendere i suoi di lì a poco commensali, affascinato ed incantato dalla bellezza dell’orizzonte, goduto dalla terrazza del ristorante – il quale parzialmente si allunga sul panoramico bastione – e ben integrato tra gli abbienti “fighetti” della Cagliari bene, per i quali risulta formalmente conveniente lustreggiare per questi calli.

51 - Cannolini tonno formaggio

51 – Cannolini tonno formaggio


Esclusa l’appetibile circostanza di desinare all’aperto – non affatto per il tempo inclemente o per difetto di splendida ambientazione, ma perché la distillata mentalità del Raschione non prevede possibilità alcuna di consumare un pasto per strada – i quattro burricchi si accomodavano nella sala interna del ristorante.
Invero, la prima impressione che Jesus ha avuto all’ingresso è stata affatto positiva. Il vestibolo che fa da anticamera alla sala era accidentalmente in disordine: scatoloni di vivande malriposte sul pavimento e faccende di cucina ben in vista per una porta incautamente aperta. Situazione non comprensibile e tollerabile a quell’ora, in un ristorante di classe.

51 - Antipasti di mare crudi

51 – Antipasti di mare crudi


Purtuttavia, l’impressione architettonica che si avverte, appena varcata la soglia dell’ambiente principale – un’unica sala di abbastanza modeste dimensioni – è quella di un misurato incontro tra l’impronta medievale delle pareti in pietra ed un sobriamente sfarzoso arredo classico, rivisitato in chiave modern-luxury;
finanche le stoviglie e posate sui tavoli, elegantemente seguono questo stile.
Tutto l’ambiente risuterebbe quindi dosatamente raffinato, se non fosse per due elementi di impropria distorsione. In primo luogo le malcelate casse di riproduzione acustica, che esercitavano una non graditissima (almeno in tal contesto) e indebita pressione, sulle sensibilissime orecchie di Jesus.

51 - Frittura mista

51 – Frittura mista


Secondo fattore negativo, forse inevitabile per l’esiguità degli spazi, i servizi igienici – peraltro di gran classe, come segnalato dal Raschione Ettore – ricavati in fondo alla sala e strutturalmente fuori dal contesto.
Il personale del ristorante è eccellentemente preparato, attento e premuroso. Ci serve una gentile giovane cameriera, occasionalmente assistita da un secondo assistente, forse lo stesso direttore.
Nulla viene lasciato al caso, come ad esempio il periodico rifornimento degli ottimi e variegati panini assortiti, letteralmente divorati dagli affamati Donkeys. Per stuzzicare la fame ci vengono serviti dei suggestivi cannolini ripieni al tonno e al (?) casu-axedu. Ottimi!

51 - Quadrati ai ricci gamberi e verdure

51 – Quadrati ai ricci con ripieno di gamberi e verdure


Concordiamo con la cameriera una scelta di antipasti misti che, come lei stesso ha sottolineato, non sono quelli che spesso incontriamo con le incursioni culinarie nei ristoranti cagliaritani. Ci viene servito infatti un gran misto crudo di mare, accompagnato da salsine di soia e citronette, e articolato con il seguente dettaglio:  tartara di dentice e orata, carpaccio di dentice, orata e salmone, carciofi alla bottarga, verdure miste, riso rosa, uno scampo assegnato al dottor Melis e un’ostrica contesa tra Jesus e l’Ing.Marrocu. Il tutto condibile, parimenti dalle salsine, con olio d’oliva, sale rosa dell’Himalaya o sale grigio di Bretagna. Antipasto buonissimo e ben presentato, ma sarebbe stato più appropriato moltiplicare per quattro alcuni elementi, anziché lasciar con l’acquolina in bocca ad alcuno.

51 - Linguine ai crostacei

51 – Linguine ai crostacei


Al gran piatto di crudo, è seguita una altrettanto interessante frittura mista di calamari, gamberi, zucchine e carote. La cottura di tale prelibatezza, pressoché perfetta, ci ha ricordato quella della celeberrima “tempura” giapponese – già citata in una passata occasione su questi spazi – ma dal sapore decisamente più convincente, per lo meno per i nostri gusti, tendenzialmente e tendenziosamente occidentali.
Il vino scelto ad accompagnare gli antipasti, così come il resto delle portate, è stato un ottimo vermentino DOCG “Piras” della Cantina di Gallura, Agro di Luras (Calangianus).

51 - Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori

51 – Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori


Primi piatti. La scelta per il Raschione Ettore è ricaduta su dei Quadrati (ravioli) ai ricci di mare con ripieno di gamberi e verdure, mentre Jesus, il dottor Marrocu e il Dottor Melis hanno ceduto alle lusinghe di Linguine ai crostacei (astice, scampi, aragostine) condite con salsa di pomodoro, basilico e timo citriodoro.

Ora, se possiamo oggettivamente definire buone ma non esaltanti le linguine ai crostacei, c’è da dire che i “Quadrati” ai ricci di mare, scelti con oculatezza dal Raschione, erano a dir poco eccezionali: una squisitezza per la quale varrebbe la pena, già di per sé, visitare il Ristorante 51!

51 - Millesfoglie crema chantilly

51 – Millesfoglie crema chantilly


Il secondo piatto è risultato invece comune a tutti i commensali: Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodorini freschi (dolci), ottimamente pulita, cucinata e scenograficamente ben presentata. Buona!
Inevitabilmente, nonostante le resistenze di alcuni astanti ma di comune accordo, si sceglieva di terminare le fatiche alimentari con il tripudio del dolce.
Questa volta era l’Ing.Marrocu che intendeva particolareggiare la sua scelta, indirizzandosi sun un semifreddo al creme caramel, cioccolato e decoro di fragole, mentre Jesus, il Raschione e il Dottor Melis si sono indirizzati su un sontuoso Tortino Millesfoglie con cioccolato e crema chantilly: glorioso!

Il pasto si è quindi concluso con quattro ottimi caffè palombini – accompagnati da deliziosi dolcetti al cioccolato -, un liquore alla liquirizia per il Raschione e una Grappa Bianca per Jesus.

51 - Semifreddo creme caramel

51 – Semifreddo creme caramel


Costo complessivo totale del pranzo: 50€ cadauno, che non è pienamente giustificato dalla pur ottima espressione del servizio e dalla – per lunghi tratti – eccellente qualità della cucina. Possiamo quindi considerare quanto pagato, un 20% al di sopra della soglia ideale.
Diciamo comunque, a questo proposito, che Jesus ed Ettore hanno ben raggiunto il dilettevole precipuo proponimento  di tenere, per tutta la durata del pranzo, sulle spine il Dottor Melis, di certo poco avvezzo alle ciccionate di un certo spessore – anche economico -, che ha vissuto l’incedere delle prelibatezze, con l’opprimente nebbiosa ricorrenza, di un unico periglioso pensiero: «quanto costerà tutto questo!?».

51 - Melis conto

51 – Melis conto


Tale tipo di sentimento – peraltro parecchio comune – è di certo alimento e motore, quando portato alle estreme conseguenze, di taluni insensati giudizi che si sentono e leggono in rete su vari ristoranti cagliaritani. E’ giusto fare attenzione a quanto pagato, ed è giusto non accettare prepotenti alimentari prevaricazioni, ma se ogni conviviale ristoro deve venire inquinato dalla perpetua angoscia per il conto finale, tanto vale non varcare la soglia di alcun ristorante.
Ovviamente non trattasi del caso del Dottor Melis, che si è simpaticamente prestato a questo tipo di sceneggiata per esigenze di spettacolo, ma vi assicuriamo che simili atteggiamenti sono patologicamente riscontrabili in un gran numero di quasi-insospettabili conoscenti; patologicamente e assiduamente torturati dal buon Jesus, perché patologicamente SUSUNKI!
Vorrei però concludere con una censura grave, nei confronti del buon Raschione Ettore, che nel viaggio del ritorno suggeriva all’autista Melis la strada per lui più breve, non ricordando che per quell’ora e in quel luogo era previsto un corteo anti-nuclearista. Risultato: 10 anni!


VALUTAZIONE “Cinquantuno”: Tre Burricchi.
Ristorante 51 Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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