☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 28 2012

Ristorante La Finestra sul cielo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
Finestra sul cielo - Interno

Finestra sul cielo – Interno

 

Sì, ma ditemi, di quale cielo voi parlate, ora? E cosa c’è di veramente inarrivabile al di qua dei vostri umani pensieri?
Forse è il cielo citato pochi giorni or sono, quello della precessione degli equinozi, delle levate eliache e delle percettibili e luminescenti costellazioni?
Magari vi riferite all’oblio senza colori, per voi dipinto dal filosofeggiare di astuti pittori, destinati a spogliarsi delle sbiadite vesti porpora, non appena si troveranno oltre la tela… Oppure, ancora, ricordate il cielo dell’Alta fantasia, che mancò e nessuno mai raggiunse, o da cui nessuno mai riuscì di tornare indietro, per descriverla.
 

Finestra sul cielo - Antipasti

Finestra sul cielo – Antipasti

 

Ci dedicheremo invero quest’oggi, senza eccessi o utopiche disserzioni, a un ben più terreno ed effimero orizzonte, scrutabile dalle finestre al quarto piano del ristorante “La Finestra sul cielo”, in Cagliari.
Senza eccessi perché, nonostante il vostro amato abbia sollecitato i suoi burricchi colleghi, sul proporsi per lo scrivere l’ultima recensione, questi hanno infingardamente declinato ogni invito, caricando l’onere del lavoro sulle spalle dell’oberato molenti Jesus, che quindi quest’oggi terrà  – per protesta – una condotta letteraria e sintattica di basso profilo. Ulteriori forme di dissenso e nuove rivendicazioni sindacali, verranno presentate in seguito. Stay tuned!
 

Finesrra sul cielo - Scampi, Insalata mare, Tonno, Cozze

Finesrra sul cielo – Scampi, Insalata mare, Tonno con cipolle, Cozze marinate

 

Ore 20.55 di Venerdì sera. Nonostante le direttive del buon senso, dovrebbero scoraggiare lo svolgersi di ciccionate nelle ore immediatamente successive a lunghissime sessioni di lavoro, per venire incontro alle immeritevoli esigenze dell’altrimenti effimero Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione Ettore decidevano di accogliere le sue capricciose richieste.
Rendez vous di fronte all’Hotel residence “Ulivi e Palme”, struttura di non particolare fascino architettonico, sita nella Via Bembo, in prossimità del cavalcavia dell’asse mediano di scorrimento.
La recensendo destinazione, è infatti integrata al quarto piano dell’Hotel e, per raggiungerla, è necessario oltrepassare vari ambienti – non propriamente eleganti -, come un’improvvisata saletta per fumatori, che fa da anticamera alla sala da pranzo, poco oltre i vani ascensore e un corridoio con gli alloggi degli ospiti dell’albergo.
 

Finestra sul cielo - Lumache al sugo

Finestra sul cielo – Lumache al sugo

 

L’interno del ristorante, nonostante il suggestivo panorama dello stagno di Molentargius e del golfo di Cagliari – che si possono apprezzare grazie alle numerose finestre lungo il perimetro -, non è comunque di straordinario e raffinato impatto scenico. Le pareti sono tinteggiate di un colore giallo acceso ed impreziosite, almeno nell’intenzione, da dozzinali drappeggi chiari.
Ciò che però rileviamo essere più sgraziato ed inelegante, dal punto di vista estetico, è il controsoffitto in pannelli di plastica bianca, visibilmente opacizzati dalla fuliggine. Seppure, ben capiamo, la nostra valutazione potrà sembrare oltremodo ingenerosa, precisiamo da subito che un tale allestimento, avrebbe potuto eleggersi gradevole e caratteristico in un altro contesto ambientale, ma che, data la location dalle potenzialità straordinarie, qui ci sovviene come una sorta di incredibile, disattesa occasione.
 

Finestra sul cielo - Linguine all'astice

Finestra sul cielo – Linguine all'astice

 

Il servizio in sala è comunque molto cordiale, empatico ed efficiente.
Un cameriere più anziano (forse il gestore?) e un giovane più in erba si alternano ai tavoli, simpaticamente e lungamente simulando un contenzioso a distanza, interrotto da generosi consigli sull’articolarsi della cena e sulle pietanze da scegliere.
In realtà sarebbe suggeribile, per il personale, un più attento coordinamento, considerando che, in più di un occasione, ci sarebbe stato chiesto se avessimo già ordinato la pietanza successiva. Ad ogni modo, nessuno spiacevole inconveniente, ha per ciò avuto luogo.
Non fornitissima la cantina, dalla quale scegliamo un vermentino di gallura DOCG “Funtanaliras”, l’etichetta più prestigiosa disponibile tra i vini bianchi.
 

Finestra sul cielo - Spaghetti alla mediterranea

Spaghetti alla mediterranea

Finestra sul cielo - Fregola con arselle

Finestra sul cielo – Fregola con arselle

 

Giustamente (con giustizia) negato al Marrocu il beneficio dell’assaggio ritualistico del vino, accogliamo la proposta di procedere con gli antipasti di mare, che si sarebbero dimostrati quantitativamente piuttosto consistenti, e complessivamente di distinta fattura, fatto salvo per alcune sgradevoli stonature: buonissimo carpaccio di salmone affumicato con mozzarelline e pomodorini, scabbecciu di dentice con peperoni, pinoli, melanzane e olive, grigliata di verdure con peperoni, melanzane, funghi champignon gratinati (con pomodorini e pan grattato), ottime cozze gratinate, scampi arrosto su letto di rucola e ceci, insalata di mare con cozze, seppie, polpo, gamberi, filetto di tonno con cipolla dolce, cozze marinate calde, per finire con degli strepitosi zizzigorrus (lumache) al sugo.
 

Finestra sul cielo - Seppie e gamberi arrosto

Finestra sul cielo – Seppie e gamberi arrosto

 

Le sgradevoli stonature a cui facciamo riferimento, riguardano la piacevolezza di taluni ingredienti, quali le cozze e i gamberi rossi, riproposti in più di una portata, e che a nostro personale giudizio apparivano di
– perlomeno – discutibile qualità:

«Ingegnere, questo gambero non meriterebbe più dignità che l’essere appeso, a mo’ di arbre magique, nella sua pur modesta autovettura!» (cit.Raschione).

Ad ogni modo, intenderei promuovere globalmente gli antipasti, in particolar modo per le più buone lumache al sugo finora assaggiate lungo il nostro escursus, giudicando i difetti segnalati, accidentali.
 

Finestra sul cielo - Spigona arrosto

Spigona arrosto

Finestra sul cielo - Orata arrosto

Orata arrosto

 

Senza appello e giustificazione, invero, è la bocciatura che dobbiamo, nostro malgrado, decretare per i primi piatti. Abbastanza positivi gli spaghetti alla mediterranea scelti dal Marrocu, conditi con zafferano, vongole, cozze e bottarga, che risentivano inevitabilmente, della qualità dei succitati mitili;
sciagurata, invero, la preparazione delle linguine all’astice (tra l’altro, il crostaceo in sé era eccellente!) scelte da Jesus e la fregola con le arselle del Raschione, entrambe insensatamente demolite dalla pochezza e dall’eccessiva acidità del sugo al pomodoro, utilizzato come base.
 

Finestra sul cielo - Semifreddo alla nocciola

Finestra sul cielo – Semifreddo alla nocciola

 

Tra il primo e il secondo, segnaliamo un intermezzo digestivo, con la proposta di verdura rossa, sedano e finocchi, preso a pretesto dall’ingegner Marrocu per esibirsi nella personale composizione (con i prodotti presenti in tavola) del più improbabile dei condimenti: una poltiglia alchemica, elaborata con olio d’oliva, olio piccante, pepe nero sale e limone, assolutamente immangiabile!
Nella media, l’appetibilità di una concordata grigliata mista: seppie, gamberi, orata e spigola arrosto, di cui citerei esclusivamente la bontà delle seppie, e che avrei suggerito di meglio ricomporre, per motivi scenografici, in un unico piatto organico, anziché su tre differenti ceramiche.
 
Il finale della cena è anch’esso contraddittorio: eccellenti sorbetti alcolici al limone per Jesus e l’Ing.Marrocu, mediocre semifreddo della casa alla nocciola, impreziosita con crema ai frutti di bosco, per il Raschione. Conclusione con due buoni liquori alla liquirizia “Pacini” e un mirto per Jesus. Conto finale decurtato dai 40€ cadauno formali, ai 30€ sostanziali, da giudicarsi promozionali e leggermente al di sotto del giusto dovuto.
Il Ristorante “La finestra sul cielo” vanta una location invidiabile, non però adeguatamente valorizzata. La cucina è di buon livello ma risente di talune gravi distrazioni, che andrebbero sanate con una maggiore ricercatezza e attenzione da parte dello chef. Ad ogni modo, un posto sereno e gradevole, consigliato per serate non particolarmente impegnative e formali. Due burricchi.
 


VALUTAZIONE “Sa Domu Sarda”: Due Burricchi.
Ristorante La Finestra sul cielo Indirizzo: Hotel Ulivi e Palme, Via Bembo 25, Cagliari
Telefono: 0704512770    [mostra in google maps]
 

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feb 20 2011

Ristorante Tarvenae Arke’ – Quartu S.E.

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta
Arke' - Interno

Arke' – Interno


In principio fu l’Arché. Ente generatore, cosmologica essenza, ordine primo, eterea sostanza di tutto ciò che è sensibile e, di certo, intelligibile.
Da Talete a Spinoza,  da Anassimandro all’architetto Mangoni; quanti illustri filosofi, per preziosi istanti, ore e finanche anni del loro tormentato cammino, hanno sottratto all’inarrestabile correre del tempo, all’interminabile circolo dell’esistenza, il genio limpido del proprio pensiero, nel puro esercizio metafisico del limite umano…
Ed eccoci immaginare, duemilacinquecento anni fa, Eraclito di Efeso, innanzi ai bracieri di una antica taverna greca, adagiar le proprie membra per discutere e ragionare sull’essenza e sul calore di quel fuoco, che pareva, in quell’istante di sospensione del pensiero, in quell’attimo di osservazione e rapimento – che tutto così naturalmente lasciava scorrere – l’origine ultima e prima delle cose.

Arke' - Zuppa cozze e arselle

Arke' – Zuppa cozze e arselle


Parecchi secoli più tardi, una triade di pensatori nobili (Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu), di nobile lignaggio – o, se più piace, di aìnino pedigree – spinti dall’eterno fuoco della gozzoviglia e della lussuria alimentare, si accingevano a filosofare su una nuova incombente crapula settimanale, adagiando le stanche membra su accomodanti basamenti, per predisporre e disporre un’altra sospensione di pensiero, un ponderato deliquio dei sensi, in luogo di un parimenti nobile libito mandibolare.
Ricettacolo del solenne rito, il Ristorante Tarvenæ Arke’, al principio del nobile (il Raschione Ettore, è a V.stra disposizione per spiegare il perché) Viale Colombo di Quartu S.Elena, che giusto in quel punto confluisce nell’altisonante Viale Marconi, quasi a trasfigurare il circolo ininterrotto di un inafferrabile inizio e di una indeterminabile fine.

Arke' - Gamberi carciofi bottarga

Arke' – Gamberi carciofi bottarga


Il ristorante si affaccia quindi all’origine del punto di convergenza geometrico tra i due succitati viali, che creano una sorta di ampia isola pedonale, in buona parte invasa dagli spazi del ristorante, a mo’ di gazebo coperto ed esterno alla sala principale. Quest’ultima viene interrotta, nella sua continuità ideale, da un breve accogliente vestibolo, che si risolve dopo un rapido salir di scale, accompagnato dalla fastosa luminosità di uno splendido cesto di agrumi.
Altrettanto splendida e luminosa è quindi, seppur di dimensioni piuttosto limitate, la sala interna.
Nonostante l’intento semiotico di arredi ed ornamenti non appaia consapevolmente espresso, l’impatto complessivo è quello di un ben riuscito sincretismo tra la prorompente modernità dello scorrere urbano – che si fa largo per mezzo delle ampie e luminescenti vetrine – e un più ricercato impegno di colori e luci soffuse, che col ben dosato impiego di tonalità dal rosso pompeiano all’ocra egizio, riconduce il pensiero dall’attuale fredda espressione del nostro presente, alle più antiche e calde atmosfere del romantico tempo passato.

Arke' - Insalata gamberi sedano pomodori

Arke' – Insalata gamberi sedano pomodori


Il servizio di sala, è garantito, per la maggiore, da una giovane gentile cameriera, particolarmente solerte negli intenti, ma nel complesso piuttosto acerba.
Contrattiamo con lei la serie di antipasti di mare più graditi, in contrapposizione alla rigidità degli assaggi proposti dal menu, e congiuntamente già fissiamo nei primi piatti, il termine ultimo del pranzo, per effetto di un contingente impegno alimentare già fissato per la sera.
Ad ogni modo intelligentemente ci viene proposto l’assaggio di un primo di mare e uno di terra, in luogo di una preferenza monofonica.
Assecondiamo con sospetto la proposta di accompagnare le pietanze ad un semplice vinello bianco della casa – rivelatosi infatti piuttosto mediocre – manifestata, forse, a dileggio di una scelta più prestigiosa, per effetto della primitiva impressione che tre affamati burricchi possono destare.

Arke' - Polpo in agrodolce

Arke' – Polpo in agrodolce


Diciamo subito, invero, che la sequenza di antipasti arrivata agli occhi e sotto le fauci dei Donkey, è stata veramente apprezzabile. Ingredienti genuini, abbondanza delle pietanze e splendida presentazione, costituiscono senza ombra di dubbio il punto di forza del ristorante Tavernæ Arke’.
Si inizia con una splendida fantasia di gamberi, carciofi amari e bottarga, esteticamente impreziosita da una rosellina (ringraziamo il Raschione Ettore per la delicata espressione poetica) di carota sfoglia. Seguiva una deliziosa insalata di gamberi, sedano e pomodori, un meno eccellente polpo in agrodolce con aceto balsamico (forse un po’ troppo duro).

Arke' - Fritto misto

Arke' – Fritto misto


Seguiva ancora una impressionante quanto squisita zuppa di cozze e arselle, accompagnata da un letto di pane carasau e bruschette inzuppate.
La qualità e il sapore delle cozze è segnalabile come tra le più buone sperimentate dal palato degli esperti burricchi, nella loro lunga peregrinazione.
Altrettanto notevole il piatto successivo: un sfolgorante assortimento di gamberi, passere di mare, calamari, (forse) meduse, triglie fritte su un letto di pane carasau, spaghetti fritti e ornamento di limoni a fette. Buonissimo! Un’ultima cosa degna di segnalazione, nell’ambito degli antipasti e non solo, la bontà e la fragranza del pane che ne guidava l’incedere.

Arke' - Trofiette pecorino e Linguine all'astice

Arke' – Trofiette pecorino e Linguine all'astice


Contraddittorio invece il giudizio che dobbiamo esprimere, nostro malgrado, per il binomio che ha caratterizzato l’assaggio dei primi piatti. Da un lato il primo di terra: trofiette al pecorino, carciofi e guanciale; sull’altro fronte una tipica espressione della cucina di mare: linguine all’astice.
Parliamo di contraddizione in luogo del frapporsi di tre differenti giudizi, positivi e negativi, che si rivolgevano, più o meno simmetricamente e indistintamente, verso il piatto di terra o di mare, da parte di ciascuno dei prestigiosi commensali.
Complessivamente, comunque, non possiamo giudicare queste portate lontanamente all’altezza della magnificenza degli antipasti.

Arke' - Affogato al cioccolato

Arke' – Affogato al cioccolato


Arrivati a questo punto del pranzo, gli ormai satolli Triumviri non intendevano comunque negarsi la tradizionale e liturgica esperienza del dessert.
Mentre Jesus e il Raschione Ettore, recedevano dalla prima linea di una battaglia iper-calorica, richiedendo un semplice sorbetto al limone, allungato con vodka – che ad onor del vero è risultato penoso – l’irriducibile Ingegner Marrocu ordinava una splendida coppa di affogato al cioccolato con panna e nocciole, da lui stesso definito «delizioso», alla richiesta di giudizio da parte della curiosa cameriera.
Il pasto si è concluso con tre caffè, con un liquore alla liquirizia per il Raschione e una grappa barricata per Jesus.
Da notare l’anomala astemìa dell’Ingegner Marrocu, protratta – ad eccezione del contingente assaggio del «discreto (leggi mediocre)» vino bianco – per l’intero pasto e determinata da un eccesso di inserimento etilico negli avvenimenti intercorsi la sera prima.
Costo del pasto cadauno 30€, da ritenersi adeguato rispetto alla qualità di quanto consumato e del servizio offerto.

Riguardo al giudizio finale, non possiamo non sottolineare la splendida ambientazione del ristorante e l’eccellenza degli antipasti. Il servizio complessivo, qualità dei primi piatti, del vino e del dolce, non sono risultati invece all’altezza. A malincuore, quindi non possiamo che assegnare due soli burricchi, accompagnati da una menzione speciale per la ricercatezza estetica del locale.



VALUTAZIONE “Tavernæ Arke’”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Tavernæ Arke’ Indirizzo: Viale Colombo 3, Quartu S.E.
Telefono: 070883663   [mostra in google maps]
 

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gen 22 2011

Ristorante il Fanà – Cagliari

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

Il Fanà Interni


Con ancora presenti, nel veloce scorrere del proprio sangue, le deliziose tossine della buona acquavite da poco assimilata (evidentemente non per via endovenosa) il vostro amato Jesus si appresta a scrivere e descrivere, ragionare e vergare, sulla nuova ennesima ciccionata, consumatasi con buon uso e abuso dell’ancestrale Rituale, in questo freddo Sabato di Gennaio, col felice supporto dei suoi fedeli compagni d’ainina avventura: il Raschione Ettore, lo stimatissimo e ormai celeberrimo ai nostri fan, Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu.
Questa volta i Tre hanno avuto modo di perseguire il proprio intento con efficacia pressoché scontata, diretti e indirizzati dalle indicazioni di un informatore più che affidabile, di cui non possiamo rivelarvi alcunché, se non che il proprio riferimento di telefonia mobile, inizia con 335 e termina con 431.

Il Fanà – Acciughe, Tonno con fagioli, Cernia


Luogo dell’incontro, il Ristorante “Il Fanà”, nel Corso Vittorio Emanuele II, che si presentava subito positivamente, già prima di varcar la soglia del locale, per effetto della pronta risposta del personale al momento della prenotazione. Sembra un dettaglio inutile, ma non capita spesso…
La sala principale (principale e unica) del Ristorante, appare topologicamente non dissimile rispetto a parecchi altri locali del Corso Vittorio: distribuzione allungata degli spazi, a mo’ di largo corridoio, cucina e servizi in fondo alla sala, tavoli disposti lungo le pareti. Gli arredi sono di raffinata eleganza; il soffitto a volta è sostenuto da una serie di architravi di pregiata fattura, sapientemente impreziositi da laterizi in tufo e malte di colore chiaro (ringraziamo l’Ing. Marrocu per la consulenza di ordine massonico).
Unica nota stonata, il voluminoso sistema di condizionamento e di areazione della cucina, che suggeriamo di voler mimetizzare adeguatamente, con una opportuna sovrastruttura in legno. Eccellente invece la scelta della musica di sottofondo, elegantemente d’atmosfera.

Il Fanà – Polpo marinato


Eccellente anche l’accomodamento e l’accoglienza ricevuta da parte dell’unica gentilissima ed empatica cameriera, che durante tutto l’articolarsi del pranzo ha voluto assicurarsi, con atteggiamento al contempo informale e rigoroso, che tutto fosse di nostro gradimento e ci venisse presentato con puntualità ed efficienza. Ottimo l’esordio di saporitissime bruschette all’olio, e ben fornita la carta dei vini, da cui abbiamo potuto scegliere una delle nostre bottiglie preferite: vermentino Karmis, I.G.T. della valle del Tirso, medaglia d’oro al Vinitaly 2009 e menzione speciale nel 2010, che si è sposato in maniera eccellente con gli antipasti di mare, subito suggeritici.

Il Fanà – Gamberi in crosta


Eccellente è quindi l’aggettivo che intenderei utilizzare, a rischio d’inelegante ripetizione formale, per definire sinotticamente il complesso degli antipasti propostici, originali ed abbondanti.
Si è iniziato con una ottima e molto delicata insalata di polpo marinato, impreziosita con gamberi e seppiette sott’olio, tranci di tonno tabarchino con fagioli neri e cipolle, insalata di cernia e ottimo pesce a scabecciu (che non riportiamo visivamente per questioni di spazio); seguivano, infine, un particolare ed encomiabile piatto di acciughe, marinate con melanzane sott’olio e abbondante pepe nero, ed una singolare portata di gamberi in crosta di pane, accompagnati da una deliziosa salsetta di burro, capperi e peperoncino: sublime!
A proposito di questo ultimo piatto, non possiamo non elogiare il raffinato palato dell’Ing.Marrocu, che ha potuto cogliere prontamente la preziosa e ben celata composizione del ripieno del gambero, nonostante le manifeste perplessità (più che altro lo scherno) degli scettici commensali.

Agli abbondanti antipasti, seguivano quindi i primi piatti, tutti di diversa estrazione, per ciascuno dei burricchi Triumviri, che hanno così voluto mettere alla prova prontezza ed efficacia del personale della cucina, che solitamente all’ora di pranzo non si presenta in forze, pronto ad accogliere qualsiasi richiesta dei capricciosi clienti.

Il Fanà – Linguine all'astice

Spaghetti ai ricci di mare


Fregola cozze arselle


Invero la cucina ha ben superato la prova, presentando con il giusto tempismo, dei primi piatti di pregevole fattura, per i quali comunque dobbiamo declinare alcuni distinguo…

Il Fanà – Assaggio di Dolci


…Il primo è relativo alle Linguine all’Astice, richieste dall’Ingegner Marrocu, che forse per effetto della quantità di pietanze assimilate in precedenza, forse per l’abbondante colazione consumata in tarda mattinata, non è riuscito a terminare più della metà della pasta, tanto da ricevere una quasi mortificata richiesta di chiosa da parte della cameriera, preoccupata per il fatto che l’Ingegnere potesse non aver gradito pienamente quanto ad Egli proposto.
Buoni invece gli spaghetti ai ricci di mare di Jesus, che però deve onestamente rilevare di averne mangiati di più lodevoli.
Per finire giudizio più che positivo per la Fregola cozze arselle, provata da Ettore, e apprezzata in particolar modo per la quasi totale assenza di brodosità (in sardo: callada!).

Fuori discussione la possibilità di poter ingurgitare ulteriori portate, anche in prospettiva di un nuovo appuntamento alimentare organizzato per la serata, i Tre sono passati direttamente al dolce, facendosi con buon intuito catturare da un’allettante proposta: assaggio di dolci proposti dalla casa.
Scelta sicuramente felice, perché ci sono stati presentati un fantasioso assortimento di creme, torte, mousse, tutte sulla base dei sapori di arancia amara, vaniglia e nocciola. Veramente originali e notevoli!
Il pasto si è concluso con il caffè (come spesso accade non apprezzato dall’esigente Ing.Marrocu), un’acquavite per Jesus e due liquori alla liquirizia (anche questo non particolarmente gradito all’ingegnere) per i restanti burricchi.
E’ di 36€ cadaburriccu, il costo complessivo del pranzo, che riteniamo pienamente giustificato, tant’è che Jesus, in segno di approvazione, aggiungeva di sua sponte 10€ di meritata mancia.
Il giudizio finale è quindi presto fatto: ambientazione elegante e romantica (purtroppo non si è potuto immortalare l’Ingegner Marrocu nella prospettiva delle rose naturali che decoravano i tavoli, in causa di pesanti minacce di strascichi legali), personale di gentilezza e professionalità estrema, tanto da meritare una menzione speciale, pietanze mediamente ottime.
Unico appunto da fare, in considerazione del fatto che sul finale del pranzo i tempi di attesa sono sensibilmente aumentati, riteniamo che la presenza di una sola, se pure parecchio efficiente, cameriera, inizi ad apparire insufficiente per accogliere il registrato numero di, seppur pomeridiani, avventori.


VALUTAZIONE “Il Fanà”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Il Fanà Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II 161, Cagliari
Telefono: 070680326    [mostra in google maps]

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