☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mag 16 2014

Ristorante Tricoli – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Tricoli - Interno

Tricoli – Interno

 

Un’altra punta, un altro monte. Giù verso le colline c’è Gairo a Sud-Ovest, Lanusei a Est. Le vie sono impervie e selvagge, la natura rigogliosa e ostile. Qui sulle vette, nelle giornate limpide, riusciamo a scorgere il Tirreno; Apeliote arriva portando con sé il suo profumo e ipnotizza il nostro passo. Ancora due giorni di errare e saremo a destinazione. Durante il cammino la mia mano aperta accarezza il corbezzolo, il mirto, il lentisco. Gli aromi intensi della terra tradiscono il rigore rigido della roccia, la brezza al crepuscolo mescola il grugnito dei cinghiali al richiamo lontano dei gabbiani. Gea è la nostra casa, e qui vagheremo e torneremo per mille anni ancora.
 

Tricoli - Antipasti

Tricoli – Antipasti

 

Si appropinquano Jesus e il Raschione Ettore, verso il geometrico punto di raccordo tra la via Baylle e Via Savoia, nel quartiere “Marina”, in Cagliari.
L’intersezione ad angolo acuto, tra le due Vie, crea un piccolo slargo triangolare, che ospita la statua in tufo di S.Agostino, e si apre alle sue spalle con la facciata frontale del ristorante “Tricoli”.
Prospetticamente celato dietro il Santo, compare infine la longilinea figura dell’Ing.Marrocu, che già da qualche minuto attendeva i colleghi burricchi nei pressi dell’ingresso del ristorante. Ancora un minuto di ritardo e il puntiglioso Ingegnere avrebbe provveduto a inviare i suoi insulti, per mezzo del suo popolare Samsung Galaxy.
 

Tricoli - Crostini

Tricoli – Crostini

Tricoli - Zuppetta di Cozze

Zuppetta di Cozze

 

Il locale, di recente ristrutturazione, al suo interno è splendido. Articolato su due ambienti contigui, è quasi interamente rivestito da mattoni in pietra e caratterizzato da archi e ruvide volte a crociera. Completano l’arredamento lampadari a goccia simil-cristallo, eleganti ornamenti alle pareti, un bancone a cavallo tra le sale e mobilia minimalista, con tanto di tovaglie plastificate; di quelle che potete trovare nelle vostre cucine, per intenderci. A prescindere dalla validità dell’idea di fondo, per questo ultimo aspetto personalmente avrei evitato di utilizzare temi e fantasie non in linea con l’ambientazione, ma comunque l’effetto finale non è spiacevole.
 

Tricoli - Tagliatelle all'astice

Tricoli – Tagliatelle all’astice

 

Diciamo subito, quello che ci ha lasciato perplessi durante la serata trascorsa al Tricoli (al netto di un breve black-out occorso a metà ciccionata) è che, a dispetto di un numero considerevole di camerieri – buona parte dei quali in tutta evidenza ben preparati e desiderosi di compiere al meglio il proprio lavoro -, il servizio ha drammaticamente difettato in ordine ad un serio e sistematico coordinamento centrale, tanto da cagionare una serie di asincronie e imperfezioni durante tutto l’incedere della cena; errori non facilmente giustificabili per un locale che aspira ad essere di livello. Come presto vedremo, tali imperfezioni fanno da contraltare a una cucina che, a parer nostro, si dimostrerà di ottimo livello.
 

Tricoli - Risotto

Tricoli – Risotto gamberi porcini

 

Al nostro arrivo una graziosa cameriera oriunda, richiamata da un ragazzo al bar, ci conduce al nostro tavolo che, dopo esserci accomodati, si paleserà essere quello sbagliato. Concluso finalmente l’accomodo, prendiamo confidenza con il menù, stampato in modo provvisorio e approssimativo, data la recente apertura. Ordiniamo velocemente gli antipasti, ma dobbiamo giocoforza rimandare la cernita del vino. La carta, arriverà infatti con colpevole ritardo, al pari del vino stesso dopo le prime portate, nonostante il prodigarsi dei camerieri. Ad ogni buon conto il nettare, naturalmente scelto dall’Ing.Marrocu, era un ottimo Vermentino di Gallura superiore DOCG “Monteoro”, di Sella&Mosca.
 

Tricoli - Grigliata mista

Tricoli – Grigliata mista

 

Gli antipasti, un misto di terra e di mare, esordivano con un tagliere di salumi tipici ogliastrini: prosciutto crudo, salsiccia sarda, coppa di maiale e testa in cassetta. A parte quest’ultima pietanza, personalmente non particolarmente amata da Jesus, dobbiamo valutare molto positivamente la qualità dei salumi, così come l’eccellente polpo con patate e bottarga e l’insalata di mare che è seguita. Quest’ultima era evidentemente composta con ingredienti freschi (prevalentemente cozze e seppie), non congelati, difficilmente individuabili nella media delle insalate di mare che di sovente possiamo apprezzare nel cagliaritano. Stesso discorso per il guazzetto di cozze in bianco: buonissime, tanto che le avrei lasciate cuocere un minuto di meno per esaltarne il già delizioso sapore di mare. Degni di nota anche i crostini con crema di pomodoro e peperoni, presentati già prima degli antipasti per spezzare la fame in attesa dell’esordio.
 

Tricoli - Torta di mele

Tricoli – Crostata di mele

 

Tutto genuino e gustoso, quindi, anche se non particolarmente originale e accattivante dal punto di vista della presentazione. Anche i primi si confermano decisamente positivi. Il Raschione e l’Ing. Marrocu ordinavano un risotto con gamberi e funghi porcini, mentre Jesus si lasciava conquistare da un piatto di pericolosissime tagliatelle all’astice. Pericolosissime in termini di rischio per la incolumità degli indumenti dei propri commensali. Il cameriere, intuendo la molesta bellicosità di Jesus, con tanto di bavaglino al bavero («mi parisi Alberto Sordi») preventivamente dotava il medesimo di una quantità industriale di salviette umidificate. Che l’Iddio possa rendergliene merito.
 

Tricoli - Macedonia

Tricoli – Macedonia

 

La pietanza più significativa della serata, è stata però la sontuosa grigliata mista di pesce, dall’aspetto vicino alle grandi “parrillade” catalane: aragostelle, scampi, gamberi, seppie e un’orata alla griglia. Oltre che gustosa, certamente fuori misura, se relazionata alla richiesta di piccolo “assaggio” da parte dei già satolli Burricchi.
Spazio però rimaneva ancora per i dolci. Jesus e il Raschione decidevano di deliziarsi con una buona crostata di mele, mentre l’Ing. Marrocu si “accontentava” di una semplice macedonia di frutta con ciliegie, fragole, kiwi e mele.
Anche qui dobbiamo registrare qualche problema nella richiesta di abbinamento del dessert ad un vino passito. Gli ottimi “Angialis” di Argiolas, arriveranno anch’essi in ritardo, tanto che l’Ing. Marrocu aveva già terminato la sua macedonia.
La cena si concludeva quindi con dei caffè e due rum, – Mathusalem per il Raschione e Ron Zacapa 23 per Marrocu -, neanche a farlo apposta arrivati in ritardo. Costo della serata 39 euro cadauno, da giudicarsi congrui.

 

Il Ristorante Tricoli si presenta con una ambientazione accattivante e piacevole, ideale per serate romantiche o all’insegna della convivialità. Ottima la cucina, anche se non particolarmente originale. Nonostante la buona volontà, il servizio si è dimostrato totalmente privo di un coordinamento. Complessivamente e mediamente, tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Tricoli”: Tre Burricchi.
Ristorante Tricoli Indirizzo: Via Baylle 83, Cagliari
Telefono: 0707332675    [mostra in google maps]
 

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mar 22 2014

Casablanca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Casablanca - Interno

Casablanca – Interno

 

Suonala ancora Jesus, suonala mentre passa il tuo tempo.

Questa è una canzone che sa già di profumi e di sapori d’Oriente ma, come un sogno beffardo che ratto svanisce, ti schiaffeggia con la realtà di ogni giorno, coi colori sbiaditi delle tue primavere, con la puzza dei tuoi vestiti, con la monotonia delle tue abitudini, con le tue discutibili frequentazioni che ogni fine settimana si manifestano per l’irrinunciabile rito pagano consumato sotto l’altare della buona tavola, che tu e i tuoi sacerdoti celebrate con gaudiosa e impegnata liturgia, senza mai risparmiarvi, senza mai veramente pensare al domani… Forse.
 

Casablanca - Ostriche S.Teodoro

Casablanca – Ostriche S.Teodoro

 


Le discutibili frequentazioni di Jesus, probabilmente avrete già intuito, sono il Raschione Ettore e l’Ing.Marrocu, anch’essi prosperi e devoti sacerdoti della liturgia del Donkey Challenge, nel bene e nel male fedeli alla linea dell’opulenza da una parte, e dell’impegno incivile verso il lettore dall’altra, sempre quest’ultimo avido e insaziabile sperimentatore (virtuale) dell’offerta culinaria della Sardegna, dipinta e illuminata dal “lavoro” instancabile di tre navigati burricchi, che si ritrovano qui anche quest’oggi per informarvi, stimolarvi, indirizzarvi una volta di più, verso la gioia.
 

Casablanca - Ali di razza

Ali di razza

Casablanca - Nasello ai ricci

Nasello ai ricci

 

Compagno d’avventura, per la seconda volta nella storia di questo blog, è il Burriccu Loi, Ingegnere operativo, nonché pittoresco personaggio della multiforme galassia asinina, anacronistico hippie nato con quarant’anni di ritardo, profondo estimatore di qualsiasi bizzarria alimentare, promotore di impareggiabili insegnamenti quale «dovremmo basare la nostra economia sulla Felicità Interna Lorda», «le carte di credito non mi servono», «l’agnello lo mangio volentieri, ma non terrò mai un animale morto nel mio frigo», prossimo cittadino del Bhutan e attuale temporaneo cittadino del Sol Levante, motivo per il quale potremo dire di lui qualsiasi amenità che tanto non ci sente (e soprattutto non ci legge).
 

Casablanca - Antipasti I

Casablanca – Antipasti di mare I

 


E’ proprio il Burriccu Loi a indirizzare privatamente il Triumvirato verso quest’ultima non comune destinazione, che non molti hanno avuto il privilegio di conoscere e frequentare in quel della Via San Lucifero, in Cagliari. L’accesso non è pubblico ma riservato, previa richiesta telefonica, sulla falsariga dei numerosi circoli privati della città. E così il buon Ing.Loi, riuscendo chissaccome a reperire il prezioso numero di telefono, si faceva organizzatore della serata, poi coordinata nei tempi e nei modi dal Raschione Ettore.
 

Casablanca - Antipasti II

Casablanca – Antipasti di mare II

 


Al nostro arrivo  ci si fa incontro il padrone di casa, un gentile quanto austero omaccione canuto, dalle fattezze e dai modi a cavallo tra Dario Fo e il nonno di Heidi. Superato un breve vestibolo (quasi una anticamera) ci immettiamo nell’unica sala da pranzo, un breve corridoio che si estende dall’ingresso fino ad un piccolo bancone ad angolo, da dove il proprietario supervisiona i tavoli degli avventori. I tavoli stessi, sono disposti lateralmente a ridosso delle pareti, caratterizzate, per la parte basale da comuni piastrelle brune e, superiormente, da una bella vernice verde che richiama il colore del sovra-tovagliame.
Abbondanti le stampe e i suppellettili il cui tema generale, a dire la verità, ricorda più la Spagna che il Marocco, ma l’effetto è comunque accattivante e caratteristico.
 

Casablanca - Cartoccio di gamberi e asparagi

Casablanca – Cartoccio di gamberi e asparagi

 

Arriva in orario secondo la sua tabella di marcia l’Ing. Marrocu, comunque un quarto d’ora dopo i tre colleghi, che nel frattempo avevano ingannato il tempo visitando un cantiere non a norma allestito dall’Ing.Loi nella zona, per poi accomodarsi cinque minuti prima che appunto arrivasse l’ultimo commensale. Oltre che il padrone di casa, il servizio è ben tenuto da due più giovani camerieri. Il menù è fissato da un canovaccio generale e quindi non abbiamo bisogno di meditare, ma ci proponiamo semplicemente di seguire il vento e de ci pappai tottu quello che arriva, tra l’altro come da nostra abitudine. Scegliamo però  il vino bianco: DOCG “Canayli” del 2013 – Cantina Gallura -, dal gusto e dalla freschezza di un ottimo vino novello.
 

Casablanca - Astice

Casablanca – Astice

 


Diciamo subito che, per quanto ci riguarda, è stata notevole la sequenza di antipasti del Casablanca, in termini di qualità, quantità (dodici portate) e fantasia, con almeno tre quarti delle pietanze di non comune composizione: non particolarmente sofisticate o scenograficamente presentate, ma di certo ottimamente cucinate.
Si iniziava con un plateau di gustosissime ostriche di S.Teodoro, per poi proseguire con capesante e cozze gratinate, meno brillanti ali di razza marinate al limone, saporitissima insalata di tonno e fagiolini cannellini, e con uno spettacolare piatto di pesce nasello condito con ricci di mare. Superbe!
 

Casablanca - Frittura di calamari

Casablanca – Frittura di calamari

 



La linea mediana degli antipasti veniva superata da un insolito e delizioso pulpo alla gallega (polpo alla galiziana, in accordo con il tema dell’ambientazione, tanto che ipotizziamo che lo chef in cucina, abbia avuto dei trascorsi nei ristoranti in terra iberica) con peperoncino e cipolle, per poi continuare con gattuccio di mare in agrodolce (scabecciu), insalata di seppie e carciofi, rana pescatrice con funghi cardoncelli, un incredibile carciofo ripieno di polpa di gamberi, per concludere con squisito cartoccio di gamberi e asparagi. Decisamente, chapeau!
 

Casablanca - Linguine ai ricci

Linguine ai ricci

 


Il pasto non proseguiva, come potevamo aspettarci, con un “primo piatto”, ma invero con un secondo che farà (scopriremo poi) le veci di un primo: veramente succulento astice in insalata – cottura perfetta e retrogusto di mare ben presente – accompagnato da una deliziosa salsina, probabilmente olio e interiora dello stesso crostaceo. Il gusto dell’astice veniva poi supportato da una frittura di calamari di buona fattura che però, a quel punto della serata, in considerazione della pienezza dei nostri stomaci, risultava abbastanza accessoria.
 

Casablanca - Fragole e limone

Fragole e limone

 


Pensando che la cena potesse qui terminare, ci ha stupito non poco la proposta indecente del titolare: «terminiamo con uno spaghettino?» che richiama più alla tradizione tutta romanesca del “digestivo”, piuttosto che alle abitudini indigene.
Ad ogni modo, forse perché strapieni, quest’ultimo piatto non risulterà all’altezza dei precedenti: linguine che sembravano condite con pochi ricci e con il sugo del ragù. Semplice e discreto, invece, il dessert che è seguito: ciotola di fragole condite con limone.
La cena si concludeva quindi senza amari e con due semplici caffè per Jesus e Loi.
Costo complessivo 37 euro, da considerarsi adeguati e finanche inferiore alla qualità e quantità di quanto mangiato.

 

Il Casablanca è un locale carino e pittoresco, caratterizzato da una cucina semplice ma gustosa, con piatti originali e con qualche contaminazione extra-cagliaritana. Non adatto per un primo appuntamento, ma di certo accogliente e piacevole per una serata con gli amici all’insegna della buona tavola. Tre burricchi con menzione speciale per l’abbondanza.

 

VALUTAZIONE “Casablanca”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Casablanca Indirizzo: Via S.Lucifero, Cagliari
Telefono: Non disponibile    [mostra in google maps]

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lug 18 2013

Ristorante La Paillote – Cagliari

 Scritto da Ing. Marrocu | 2 commenti | Commenta

Paillote - Interno

Paillote – Interno

 

Tutto comincia alle 21:07 con una telefonata canzonatoria:

X: ”Ma Raschione Ettore, pure oggi in ritardo”

E:“Un momento eh..sto arrivando, sono a piedi”

X: “A piedi?”

E: “Si ho parcheggiato a S.Elia”

X: “Scusi ma perché, se qui ci sono parcheggi a volontà?…Comunque guardi che la sto aspettando insieme ad altre persone”.

Ettore:” Cazzi suoi, mica le ho invitate io!”

 

Paillote - Antipasti

Paillote – Antipasti

 

Lo stupore e la rassegnazione lasciano spazio a sonore risate e l’attesa viene ingannata immortalando su supporto digitale i graditissimi ed inconsueti ospiti della serata: Dott. Davide P. e la sua compagna Mihaela, di nuovo in Sardegna per trascorrere un periodo di vacanza.

L’ambientazione è semplice e suggestiva, sul promontorio estremo a sud della città di Cagliari, con una esposizione a ovest che favorisce uno spettacolo unico nelle ore del tramonto, con il sole che si ritira dietro i monti di Capoterra lasciando spazio alle pur sempre luccicanti luminescenze originanti dalla raffinazione del greggio. Che poesia…
 

Paillote - Linguine vongole bottarga

Paillote – Linguine vongole bottarga

 

Il locale è suddiviso in diversi ambienti: alcuni all’aperto, deputati prevalentemente al consumo di drinks, magari stando comodamente seduti su morbidi divani bianchi perfettamente abbinati ai tavolini in vimini e vetro acidato; altri al chiuso, destinati invece alla ristorazione quindi territorio di conquista per i Burricchi peones. Gli spazi sono anche qui caratterizzati da ambienti che si susseguono su quote leggermente sfalsate e si articolano tra setti divisori a vetrata che enfatizzano una illuminazione tenue e sensuale, impreziosita da faretti incastonati perimetralmente sul piano di calpestio, contraddistinto da un elegante parquet di colore scuro.

 

Ettore: ”Scusi, cameriere, può gentilmente accendere il lampadario?”

“Ehm, di solito non lo accendiamo quello, però…un attimo che vedo”.

E luce fu. Di lampione! Burricco.
 

Paillote - Gnocchetti al ragù di cernia

Paillote – Gnocchetti al ragù di cernia

 


Il materiale predominante è il legno che contrasta e si alterna con robusti tessuti in un gradevole chiaroscuro. Le sedie hanno un effetto vimini, così come i tavoli protetti da vetro, stavolta trasparente, accuratamente apparecchiati con eleganti tovagliette all’americana. Il personale in sala si mostra altalenante nella cura dei dettagli ma nel complesso cortese e presente.

La scelta del vino, per via dell’indisponibilità del Canayli, ricade su un inedito Cannisonis di Massidda, scelto dal Marrocu e molto apprezzato dalla comitiva. Consigliato.
 

Paillote - Fregola all'astice

Paillote – Fregola all’astice

 

Tempura di verdure, muggine e gambero con riduzione allo zenzero e soia: una prelibatezza inaudita, con una pastella morbida, gustosa e asciutta; insalata di polpo con patate, pomodorini cherry, olive e basilico servita su base di carasau: non particolarmante originale ma molto delicata; guazzetto di cozze con pomodoro fresco, basilico, pepe: davvero niente male per una ricetta così semplice; affumicati di mare tra cui tonno, pesce spada e salmone con gaspaccio di pomodoro: ottimi dal primo all’ultimo. I commenti dei presenti sono stati assolutamente concordi nel giudicare positivamente tutto quanto sopraesposto.
 

Paillote - Calamaro Ombrina

Paillote – Calamaro Ombrina

 


I primi scelti dalla comitiva sono:
Fregola artigianale tostata allo zafferano con astice al sapore di limone – per Alessandro, Ettore e Jesus: fregola fresca forse da preferire un po’ meno cotta ma di ottimo sapore e ben condita, almeno per il sottoscritto; gnocchetti al ragù di cernia, pomodorini, zafferano – per Davide che gradisce parecchio; linguine alle vongole e bottarga di muggine per Mihaela che esprime la sua piena approvazione. Tutto veramente di ottimo livello, con ingredienti freschissimi, preparati con arte ed impiattati con estrema cura e raffinatezza.

 

Jesus apre, tra il serio ed il faceto, un simpatico siparietto: ”Cameriere, contesti allo chef la iniqua ed arbitraria distribuzione del crostaceo che mi vede sfavorito, e porca puttana (sottovoce)”

“Certo, farò presente!”.
 

Paillote - Semifreddo al caffè

Paillote – Semifreddo al caffè

 

Ed ecco che, senza pudore, ad eccezione della signora, la comitiva ainina allargatasi per osmosi, passa all’ordinazione dei secondi: calamari ripieni su crema di ceci e filetto d’ombrina scaloppato con pomodorini, serviti già sporzionati per evitare l’esplosione di risse furibonde, considerata peraltro la bontà del “doppio piatto”, nonché il tasso alcolemico raggiunto deglutendo, ora, un discreto Sciala delle cantine Surrau scelto furtivamente dal Raschione Ettore, che con ignominia approfittava della momentanea assenza del sottoscritto e tentava pure di rifilare ad altri la responsabilità dell’assaggio, nonché la pretesa di cambiare i bicchieri:


“Chiedigli di cambiarci i bicchieri”

“Chiediglielo tu, burricco!”
 

Paillote - Sorbetto alla fragola

Paillote – Sorbetto alla fragola

 

Come dessert la scelta ricade su un sorbetto rosa shocking alla fragola per Jesus, che vanta di poterselo permettere in quanto dice sia indiscutibile la sua virilità (ainina?); semifreddo al caffè con scagliette e decorazioni di cioccolato per Ettore Alessandro e Davide. Astensione per Mihaela che però non resiste dall’assaggiare il cioccolato offerto da Davide: amore vero.

Il tutto si chiudeva con un ulteriore gag del Raschione che proferiva ad alta voce, in modo tale da essere sentito dal cameriere, la necessità di riscaldare i bicchieri nei quali servire l’eccellente rum richiesto: “Ron Zacapa 23” per tutti tranne che per Jesus che prende un modesto, a suo avviso, caffè :

” Scusi se glielo dico…ma il caffè fa proprio c.g.re”

“Ci perdoni, sono le cialde!”

 

Costo € 56,60 cad. burriccu, assolutamente meritati per questa ennesima piacevole sorpresa della ristorazione nostrana. Quattro burricchi con menzione speciale.

 


VALUTAZIONE “La Paillote”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Paillote Indirizzo: Viale Calamosca, Cagliari
Telefono: 070371584    [mostra in google maps]
 

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giu 23 2012

Ristorante Hype – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Hype - Panorama

Hype – Panorama

 

Nei circa quattro minuti e trenta secondi, impiegati per identificare tutte le numerose sfumature – di carattere gergale o meno – attribuibili al termine che compare a oggetto di questa recensione, per poi offrirle come puntuale servizio di erudizione ai nostri equi-ignoranti (come noi ignoranti e come noi equidi burricchi) lettori, un baluginante principio di egoismo mediatico, si faceva strada nella mente irrequieta e inesatta del sovra-eccitato, sovra-divertente, sovra-stratega del marketing, Jesus.
Motivo per il quale, quest’oggi, il tradizionale principio di elaborazione certosina degli articoli, verrà derubricato in un meno prestigioso: «C’è caldo, non ho voglia di fare un c… , ho dormito male, in questo momento vorrei essere con la tipa in una spiaggia di honolulu, prendetevelo come viene!»
 

Hype - Ingresso

Hype – Ingresso

 

Venerdì sera, ore 20.30. Un affrettato Ettore e uno stordito Jesus, procedono speditamente, nell’auto multicolore del Raschione, verso il centro storico di Cagliari. Lo stato di sobrietà del vostro amato, parte quest’oggi da una condizione di equilibrio meta-stabile, per l’effetto di un peccaminoso «vuoi qualcosa da bere?», troppo ingenuamente interpretato come «vuoi un bicchier d’acqua?», rivelatosi, invero, l’offerta di una sesquipedale alchimia super-alcolica.
La direzione è quella della centralissima e sopraelevata Piazza Palazzo, per raggiungere la quale, partendo dal Viale Regina Elena – dopo aver alloggiato l’autoveicolo nel comodo parcheggio custodito – i due Triumviri usufruiscono del suggestivo ascensore panoramico che, molto opportunamente, sostiene cittadini e turisti nell’ascesa del colle; un impagabile assaggio scenico, di quello che avrebbero vissuto qualche minuto più tardi.
 

Hype - Antipasti di mare

Hype – Antipasti di mare

 

Nonostante un sensibile ritardo sulla tabella di marcia, i due burricchi arrivavano, come ovvio, prima del terzo traballante Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, di ritorno dalla sua vacanza turca, quest’oggi accompagnato da una piacevole conoscenza dei Donkeys – Michela P. –, a cavallo di una rombante due ruote, fin dentro la ZTL cagliaritana. Confidiamo  sul fatto che i dispositivi automatici di rilevamento delle targhe, compiano correttamente il loro lavoro e, in caso contrario, garantiamo fin d’ora la nostra più totale disponibilità, a fornire ogni dettaglio e generalità sul soggetto, richieste dalle autorità sanzionanti.
Terminati quindi i pletorici convenevoli di rito, i quattro commensali convergevano in Piazza Palazzo, nei pressi dell’elegante atrio del Ristorante-Lounge Bar “Hype”. Nella stagione calda, il bar usufruisce degli spazi all’aperto del locale, mentre la zona ristorante viene adibita nella confinante piazzetta “Mercede Mundula”, che offre un panorama e una vista spledidi sullo stagno di Molentargius, sul mare e tutta la parte Sud della città. L’incantevole ambientazione offre di per sé ragione sufficiente per decidere di condurre da “Hype” le vostre ottimistiche cene all’insegna del “con questo me la darà di sicuro”. Inoltre, quasi incredibilmente, non registriamo quasi alcun problema di aggressività entomologica, per effetto dei piccoli ma potenti fari che attiravano a sé gli insetti.
 

Hype - Fritturina di verdure e calamari

Hype – Fritturina di verdure e calamari

 

L’impatto con il personale è stato all’inizio abbastanza positivo: dopo esserci accomodati in graziosi tavolini chiari, sormontati da funzionali ed eleganti tendaggi, ci veniva offerto uno spumante brut di benvenuto. Il servizio era garantito da due pragmatici camerieri, mentre le ordinazioni sono state prese in carico dal cuoco (vagamente somigliante a Michael Duglas) che, con vibrante slancio empatico, si accomodava personalmente al nostro tavolo, esibendo un evidente tatuaggio con la dicitura CHEF: «Vedo che la sua passione per la cucina, è arrivata fin sulla sua epidermide!».
Nonostante lo scetticismo sulla possibilità di arrivare a fine pasto consumando antipasti, primi, secondi e dolci, e il conseguente consiglio di fermarsi ai primi, i Burricchi proseguivano per la loro strada, articolando la cena nei termini delle scelte di mare. Intelligente e intrigante la proposta del sommelier di non procedere con un unica etichetta di vino, per abbinare ciascheduna portata a un diverso calice, ma condotta in maniera perlomeno inopportuna: il vino è stato servito – oltreché sistematicamente in ritardo, rispetto all’arrivo delle pietanze – sempre nel medesimo bicchiere, cosa tollerabile nel passaggio tra il primo e secondo nettare (molto simili), ma censurabile nell’ulteriore divenire, anche in funzione di una esplicita richiesta di sostituzione, da parte di Jesus.
 

Hype - Spaghetti al cartoccio di mare

Hype – Spaghetti al cartoccio di mare in bellavista

 

Ad ogni modo, trattavasi dapprima di un Sauvignon friulano DOC delle cantine “La Tunella” (leggi Travaglione!!!), molto aromatizzato e deliziosamente abbinato con gli antipasti, per poi proseguire con un Chardonnay della medesima cantina e concludere, infine, con un sardissimo Vermentino di Gallura DOCG “Juannisolu” delle vigne Surrau, forse il meno brillante dei tre.
Particolarmente buono l’esordio con gli antipasti, originali, ben dosati e adatti alla calda serata: spicchi di spianatina con ricotta, salmone affumicato e rucola, eccellenti frittelline di bottarga e ottima insalata di sedano, pomodori, bottarga.
Più contraddittoria la seconda portata, una ottima tempura di verdure (zucchine, peperoni, melanzane, cavolo) abbinata a dei maldestri calamari fritti, che probabilmente difettavano per la qualità dell’olio di cottura.
 

Hype - Cernia allo zafferano, Trancio di tonno

Hype – Cernia allo zafferano, Trancio di tonno

 

Complessivamente ottimo il primo piatto: spaghetti al cartoccio di mare in bellavista, con cozze, arselle, gamberi, astice e (non sappiamo perché ce l’abbiano messi, visto che il resto del condimento era assolutamente eccellente) dozzinali gamberetti, probabilmente surgelati!
Meno accattivante e ben riuscito il secondo piatto, anch’esso comune a tutti i commensali – arrivato al tavolo dopo una non brevissima attesa – : discreta cernia allo zafferano, accostata ad un assolutamente anonimo, trancio di tonno arrostito e marinato.
Il giudizio del Marrocu, lamentatosi praticamente per tutte le portate in funzione di un pranzo luculliano che gli aveva cagionato sensibili assuefazione e irritabilità, qui coincideva con quello più oggettivo dei colleghi Donkeys e della loro gentile ospite.
 

Hype - Dolcetti pere e ricotta

Hype – Dolcetti pere e ricotta

 

Veramente succulento, invero, il dolce: dei particolarissimi fagottini (straccetti involtini, o come volete chiamarli) di ricotta e pere, accompagnate da salsine di caramello, zabaione e da una crema preparata con qualcosa di buonissimo e impercettibile, probabilmente alcolico.
Temporaneamente non a disposizione i liquori alla liquirizia, la serata terminava quindi con due caffè (acqua) e due grappe barricate per Jesus e per Michela, che nel frattempo si faceva immortalare in più di una posa ricordo.
Costo complessivo della cena 50€ cadauno, da giudicarsi un 25% eccessivo rispetto al giusto dovuto.


L’ambientazione è splendida, l’approccio del personale empatico e positivo, la cucina accattivante e (nonostante le sbavature denunciate) potenzialmente ottima. Quelli che indichiamo come elementi di massima stonatura, per il ristorante “Hype”, e da rivedere nell’ottica della ricerca dell’eccellenza, sono le disattenzioni e i tempi del servizio. La cura del dettaglio, come ad esempio il servire primariamente le gentili signore presenti, piuttosto che un burriccu che si guarda la partita sull’iPhone, sono quelle piccole accortezze e accorgimenti, semplici da mettere in pratica, che possono fare la differenza tra un ristorante qualunque e un locale di prestigio.
A malincuore, il nostro giudizio è di due burricchi, con menzione speciale per la location.

 

VALUTAZIONE “Hype”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Hype Indirizzo: Piazza Palazzo, Cagliari
Telefono: 070666796    [mostra in google maps]

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mag 26 2012

Ristorante Lo Scoglio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 12 commenti | Commenta

Lo Scoglio - Panorama

Lo Scoglio – Panorama

 


C’hai du’ occhi che paion du’ cozze de scojo,
e più ne magno e più ne vojo;
ma han perso er mare che je sbatteva addosso,
e amarte più nun posso…

S’infrange l’onda sullo scoglio;
lo schiaffeggia e si ritrae, l’accarezza e poi si nega, lo sommerge e lo libera, lo soffoca e gli ridà vita.
Infinitamente, senza posa, nel delirio erotico della spuma, nell’immenso talamo del mare, sotto il perverso sguardo delle stelle, di qua, nel buio che ha il sapore del proibito, negato al piacere di noi stessi.

 

Lo Scoglio - Interno, terrazza sul mare

Lo Scoglio – Interno, terrazza sul mare

 

E quale piacere, il vostro amato, ha mai nel tempo insegnato di negarvi, adorati discenti miei?
E quale eccesso alla vita – che è un breve, accidentale difetto dell’irrealtà -, vi ho mai suggerito di respingere, in luogo di altrettanto effimere, temporanee sciocchezze?
Non cadete nell’inganno del mio nome, offritevi alle carezze di Dioniso: semel in anno licet insanire.
Preso a costume quest’ultimo sciagurato suggerimento, e moltiplicato per trecentosessantacinque volte, tale risulta la condotta intrapresa anni or sono dall’ormai numeroso gruppo del Donkey Challenge, che quest’oggi segna una ulteriore tappa nel loro dissoluto cammino.

Lo Scoglio - Antipasti

Lo Scoglio – Antipasti

 

Venerdì sera, ore 20.55. L’incontro tra i triumviri ufficiali Jesus e il Raschione, il burriccu Sollai, il burriccu Avv.Pisano, è previsto in fronte al ritorante “Lo Scoglio”, suggestivamente e splendidamente ubicato, in elevato dominio sul mare, verso “Calamosca”, lungo le calette del borgo Sant’Elia, in Cagliari.
Assenti ingiustificati, il burriccu Orione e il triumviro Marrocu (sempre più interscambiabili in merito ai malcustumi), è quest’oggi ospite gradito, il fotografo professionista Varioli il quale, per ospitale gentilezza di Jesus, non è stato comunque gravato dell’onere di immortalare i momenti della cena: «Se si azzarda a tirare fuori l’obiettivo, parto di sciabola!»
 

Lo Scoglio - Polpo con patate

Polpo con patate

Lo Scoglio - Insalata di mare

Insalata di mare

Lo Scoglio - Frittura mista, Polpette manzo

Frittura mista, Polpette

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo Scoglio - Cozze e arselle marinate

Lo Scoglio – Cozze e arselle marinate

 

In ragione di non irreprensibili sobborghi da valicare, nel raggiungere la destinazione, come astutamente suggerito dal triumviro Ettore, Jesus si presentava con un abbigliamento a cavallo tra un elegante tutore dei viali del piacere e un disinvolto pusher in abiti casual, oltreché con una 150 cavalli insolitamente corrotta da fanghiglia di origine meteorologica. Ovviamente, la raccomandazione del Raschione era riferita alla opportunità di non lavare l’autovettura, mentre il tradizionale abbigliamento dell’asino fondatore, risultava circostanziatamente più che adatto!
Alle ore 21.00 in punto, dopo i convenevoli di rito, e dopo aver goduto degli scorci offerti dalla felice collocazione del ristorante, i cinque Burricchi varcavano finalmente la soglia del locale.
 

Lo Scoglio - Murici

Lo Scoglio – Murici

 

Come anticipato, l’ambientazione de
“Lo Scoglio”, è semplicemente splendida. La sala principale è dominata dal tema del mare che, al tramonto, domina prepotentemente la scena, prorompendo con i colori del crepuscolo e con l’incanto del profilo del golfo, dalle numerose finestre, dagli oblò, e dall’ampia terrazza estiva, seducentemente distesa sulla scogliera.
L’arredamento è compostamente elegante, e caratterizzato dal generoso utilizzo di infissi e travi di legno, di drappeggi chiari, abbondanti punti luce e oggetti della tradizione marinara. Strani pannelli visibili nel sottotetto e qualche altra dozzinale stonatura, non riescono comunque a compromettere il fascino dell’insieme.
 

Lo Scoglio - Spaghetti cozze arselle

Lo Scoglio – Spaghetti cozze arselle

 

Nonostante non sia elevato il numero degli avventori in sala, consistente sembra essere la presenza di personale, all’interno della grande cucina a vista. Due sono i camerieri deputati al servizio, un accorto ed esperto signore, e un più disattento ma spigliato giovanotto, oltremodo abbronzato fuori stagione:

«custu prima fiada ghettendi soletta!»

Accomodati ad un ampio tavolo rotondo, gli affamati Donkey vengono subitamente assistiti dal cameriere più anziano, che con mestiere li indirizza verso un assaggio di antipasti di mare. Il vino scelto per la serata, è un eccellente vermentino superiore DOCG “Canayli”, della cantina Gallura, sbrigativamente testato (ora non per difetto del cameriere, ma per inconsistenza scenica del personaggio) dal Raschione Ettore: dobbiamo perfino rimpiangere il Marrocu!

Lo Scoglio - Spaghetti all'aragosta

Lo Scoglio – Spaghetti all'aragosta

 

Entusiasmo manifestato dal Sollai, per le bottiglie di acqua minerale servite in tavola – San Pellegrino -, a suo dire le migliori al mondo; ad ogni modo, ad un Burriccu che chiede una Sprite come ammazzacaffè, non tenderei a dare credito.
Numerosi e abbondanti gli antipasti proposti dalla cucina, a tratti gradevoli e gustosi, ma in sicuro difetto di fantasia e, in taluni casi, poco incisivi.
Di lì a poco avremo assaggiato, quindi: anonime olive sott’olio, buoni filetti di alici, tonno alla catalana con cipolle pomodoro e seppiette, carpaccio di pesce spada su letto di rucola, discreto polpo con patate lesse, mediocre insalata di mare con gamberi, seppie, sedano e pomodori, polpette di carne di manzo, gustosa fritturina mista con frittelle di gianchetti, calamari e tranci di salmone, eccellente marinara di cozze e arselle (per le quali registriamo, invero, un eccesso di sabbiolina non spurgata), non particolarmente gustosi bocconi (murici) di mare, comunque consumati per due terzi dalle voraci fauci di Jesus, per diffusa inappetenza dei suoi commensali.
 

Lo Scoglio - Grigliata Mista

Lo Scoglio – Grigliata Mista

 

Il giudizio in merito ai due primi piatti consumati, si fa qui controverso. Se il Raschione riferisce di aver trovato entrambi di ottima fattura, Jesus deve puntualizzare che, a parte l’eccellente qualità del condimento, gli spaghetti alle cozze e arselle avrebbero richiesto maggior cottura, mentre il sugo impiegato per i (comunque buoni) spaghetti all’aragosta, risultava oltremisura acidulo.
Altrettanto contraddittoria la valutazione che dobbiamo dare, relativamente alla piccola grigliata mista ordinata: ottimi i gamberi e gli scampi, buoni i tranci di tonno, assolutamente insapori le seppie e l’orata arrosto.
Totalmente insoddisfacente la proposta dei dolci (speriamo solo episodica), ridotta ad una crostata ai frutti di bosco, richiesta dal raschione e dal Varioli, e ad una torta al cioccolato simil-sacher (per Sollai e l’Avv.Pisano), entrambe bocciate alla prova del gusto.
 

Lo Scoglio - Torta al cioccolato

Torta al cioccolato

Lo Scoglio - Crostata ai frutti di bosco

Crostata frutti di bosco

 

Impagabili le ultime fasi della cena, caratterizzata da un crollo d’attenzione del bronzeo cameriere che, durante il proferire della comanda, da parte di un evidentemente poco ipnotico Varioli, si congedava ex abrupto dal nostro tavolo, per andare a svolgere qualche più impellente mansione.
Recuperata più tardi la considerazione del caposala, gli asinini clienti riuscivano finalmente a richiedere tre caffè e tre mirti (più una sprite!), unici liquori appetibilmente disponibili.
Costo finale del pasto, 50€ cadauno, che valgono esclusivamente il prezzo dell’ambientazione, e che altrimenti giudicheremmo un buon 30% in eccesso, rispetto alla qualità dei piatti e del servizio complessivo.
Ci saremmo infatti aspettati, in relazione alla fama e alla collocazione del ristorante, una proposta culinaria ben più efficace e ricercata.
Scenograficamente, “Lo Scoglio” resta comunque l’ideale destinazione per chi sia intenzionato, senza badare troppo al portafogli, a conquistare qualche bella pivella, con il proponimento di apparire facoltosi e sensibili romantici quali – di fatto, se consultate questo blog -, non siete. Due burricchi con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Lo Scoglio”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Lo Scoglio Indirizzo: Località Sant’Elia, Cagliari
Telefono: 070371927    [mostra in google maps]

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