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ago 3 2013

Ristorante Domo Mea – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Domo Mea - Interno

Domo Mea – Interno

 

Ma cosa mai ci faranno di Venerdì sera, sfiancati da una calda settima di lavoro, un probo e moralista ingegnere, un risoluto ed estraniato Raschione ed un abulico e sfaccendato («so’ stanco!») figlio di Dio, in quel del Viale Elmas, nota licenziosa enclave del piacere di strada cagliaritano?
Forse che quell’afa umida d’Agosto, che stringe e soffoca silenziosamente i polmoni, che spinge la coscienza verso la morsa di deliquio e irrealtà, abbia per un istante confuso e rimescolato le primigenie passioni dei nostri scapestrati eroi? Cosa andremmo allora a disquisire, rendicontare e recensire quest’oggi? Restate seduti, mettetevi comodi e non cambiate canale!
 

Domo Mea - Antipasti

Domo Mea – Antipasti

 

Recidivi. Non è invero la prima occasione per la quale il Triumvirato asinino trova l’ardire di ricongiungersi per queste strade. Ed oggi, i Burricchi hanno previsto di celebrare la loro pagana liturgia nei già visitati spazi di un vecchio ristorante (“Su pruppu e s’aligusta”) che da tempo ha cambiato nome e – più volte – gestione.
Il recente passaggio all’ultima conduzione del “Domo Mea” risulterà presto evidente, in ordine al periodo di transizione e assestamento, con riferimento ad alcuni rimarginabili difetti, che nel seguito avremo modo di approfondire, e alla esibizione di biglietti da visita, in cui i nomi dei vecchi proprietari risultano eco-compatibilmente depennati con deciso tratto di pennarello.
 

Domo Mea - Zuppa di cozze e arselle

Domo Mea – Zuppa di cozze e arselle

 

Venerdì sera. Nulla di particolarmente interessante da dettagliare nell’approccio alla ciccionata, se non un incidentale e fugace alterco verbale tra il Raschione e una signora, ultra settantenne, alla guida della sua claiming to be sa meri of the road utilitaria. Capziosamente segnalato in ultimo, dall’Ing.Marrocu, un suo possibile ritardo (risp: «eh, sticazzi») poi al contrario alloggiatosi di largo anticipo nel laterale parcheggio del ristorante, pronto ad accogliere Jesus e il Raschione al loro presentarsi – con consueta precisione svizzero-maniacale -, alle ore 21.00 in punto: «m. mia alla puntualità dei burricchi!!!»
Dopo i doverosi convenevoli di rito, i tre accedevano al ristorante dalla certamente più battuta via laterale, direttamente praticabile dal comodo riparo riservato alle auto dei clienti.
 

Domo Mea - Triglie Polpo Insalata di mare

Domo Mea – Triglie Polpo Insalata di mare

 

Il locale, a parte qualche differente suppellettile notato alle pareti, è strutturalmente identico a quello che ben ricordiamo dai tempi de “su pruppu e s’aligusta”. Organizzato su due sale contigue, caratterizzate da pavimentazione in ceramica bianca, pareti color paglierino chiaro e drappeggi vermigli, presenta alcuni elementi elegantemente decorativi, come specchi incorniciati d’oro, ma molti altri che riconducono velocemente l’impronta estetica verso quella di una trattoria di quartiere, più in accordo con l’accezione del proprio nome: “casa mia”. C’è da dire che non tutto il ristorante è stato preso in visione, per cui potrebbe esserci una più elegante sala, celata a quella popolosa, dove siamo stati alloggiati.
 

Domo Mea - Burrida

Domo Mea – Burrida

Domo Mea - Orata Sardine

Orata e Sardine marinate

 

Al nostro ingresso veniamo accolti da una gentile ed empatica cameriera, ma anche dalla molesta prorompenza di un televisore LCD sintonizzato su Rai3, che non ci siamo permessi di chiedere venisse spento, e di cui abbiamo finanche abusato, dapprima con un canale di musica caraibica (tra l’altro siamo stati informati di una prossima animazione a tema nel locale) per poi – assuefatti dalla nenia insopportabile – virare verso trasmissioni cult di DMAX, che ci hanno consentito di apprezzare il nostro pasto col sottofondo di spettacolari incidenti stradali ed improbabili omicidi indotti da ipnosi.
 

Domo Mea - Fregola con arselle

Domo Mea – Fregola con arselle

 

Dopo esserci accomodati ad uno spazioso tavolo per quattro, la cameriera “tuttofare” subito ci erudisce sulle consuetudini e i limiti determinati dal passaggio alla nuova gestione. In particolare, l’approvvigionamento dei vini bianchi aveva subito qualche rallentamento, tanto da indirizzare la nostra scelta forzatamente verso un Vermentino di Gallura DOC “Giogantinu”, della omonima cantina sociale di Berchidda, che personalmente non assaggiavo almeno dal 2006. La prima mescita del vino è avvenuta con sbrigativa risolutezza («neanche ve lo faccio assaggiare che tanto lo conoscete già!») ma questo è l’unico appunto che possiamo muovere al servizio, dimostratosi insperabilmente rapido e attento per tutta la sera, con continue richieste di feedback sul  gradimento di quello che stavamo assaggiando.
 

Domo Mea - Riso alla pescatora

Domo Mea – Riso alla pescatora

 

Prescindendo per nostro vezzo dalle possibili pietanze della bisteccheria, possiamo subitamente affermare che, nonostante la cucina del “Domo Mea” non si lanci in raffinati voli pindarici, ma sia piuttosto basata sui piatti tipici dell’ortodossia culinaria nostrana presentati con bucolica parsimonia di forma, ci hanno di certo positivamente sorpreso sia la qualità indubbia delle materie prime, sia la ricercata compostezza dei sapori che, con un impareggiabile controllo dei toni aciduli delle marinature e delle salse, ha trovato la sua apoteosi espressiva in una delle burride di gattuccio più delicate e gustose mai provate dai burricchi nella loro pur lunga carriera: chapeau!
 

Domo Mea - Grigliata mista

Domo Mea – Grigliata mista

 

A parte la sopraccitata burrida, gli antipasti si componevano di altre nove pietanze, più un apricena costituito da crostini con brunoise di pomodori, olio d’oliva, basilico e origano. Insalata di sedano e bottarga (eccellente) a scaglie; filetto di orata alla pizzaiola; frittelle di gianchetti (bianchetti); orata e sardine marinate; strepitosa zuppetta di cozze e arselle in rosso; insalata di mare con polpo, cozze, arselle, surimi (quasi perdonabile, dato il gusto complessivo del piatto); insalata di polpo; triglie scaloppate.
Per dovere di cronaca segnaliamo che non ci è stato possibile ordinare una desiderata cruditè di cozze, perché i buonissimi mitili acquistati in giornata non avevano comunque superato la pezzatura minima richiesta dallo chef.
Dopo qualche minuto arrivavano al nostro tavolo anche i già comandati primi piatti, che confermavano le impressioni degli antipasti: ottima fregola con le arselle (in realtà Jesus l’aveva comandata con le cozze, ma lui stesso sospettava un misunderstanding al momento dell’ordinazione) e buon Risotto alla pescatora per l’Ing.Marrocu, che accusava già una certa fatica all’accumulo alimentare, forse cagionata dal caldo.
 

Domo Mea - Sebada

Domo Mea – Sebada

 

Non potevano i tre, a quel punto, negarsi e rinnegare il piacere di una grigliata mista, ordinata in numero di due porzioni, costituita da pur buoni gamberoni argentini cotti con una leggera gratinatura di pane, un’orata e una spigola dal sapore significativo: «è buona pure sa mazza!».
La serata ha rischiato di concludersi senza dolci, avendo la cameriera inizialmente asserito: «li abbiamo finiti!». Dopo pochi istanti, comunque, ritornava sui suoi passi suggerendoci una Sebada al miele (di eucalipto) gustata pienamente dal Raschione e invece condivisa da Jesus e dal Marrocu (ormai arrivato “alla frutta”). Le sebada (o seadas) sono state accompagnate da un vino moscato di discutibile fattura.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una liquirizia “Myrsine” di Dolianova per Marrocu e Raschione (che fortunatamente non ha neanche osato domandare un Rum agricolo) e un “Amaro 18″ Isolabella per Jesus («ha un gusto che è un incrocio tra un Cynar e un alka seltzer!»). Costo complessivo dell’operazione 30 euro cadauno, da giudicarsi un 25% inferiori al giusto dovuto, rimpinguati da meritata e significativa mancia.

A Cagliari e dintorni non si trovano solo ristoranti di lontana tradizione familiare, blasonati locali panoramici e accattivanti proposte d’alta cucina. Se sapete bene ricercare, è possibile trovare piccoli inesplorati anfratti dove ancora ci si può coccolare con una cucina semplice e genuina, espressa nella migliore accezione della tradizione cagliaritana. Nonostante qualche cosa sia ancora da registrare e qualcos’altro probabilmente non migliorerà, il “Domo Mea” è un ristorante che sicuramente ci sentiamo di consigliarvi. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Domo Mea”: Tre Burricchi.
Ristorante Domo Mea Indirizzo: Viale Elmas 79, Cagliari
Telefono: 0707545579 ‎    [mostra in google maps]
 

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mar 31 2012

MeC Puddu’s – Cagliari

 Scritto da Ettore | 11 commenti | Commenta

MeC Puddu's - Logo

MeC Puddu's – Logo

 

Terza settimana di Quaresima, terza settimana di sacrifici e di astinenze, soprattutto per taluni parsimoniosi somari, che eleggono tale ricorrenza quale centoduesima scusante al fine di non partecipare all’irriverente sacrificio dei doni della terra e del mare che ogni weekend, puntuale, si consuma. In una settimana di tensioni sociali gli stoici Ettore e Jesus si ritrovano inoltre privi dello scioperante sempre (sovra)stimato, quanto non giustificato e per questo ammonito, Ing. Marrocu. Onore ai diffidati! potrebbero intonare le frange più estremiste dei nostri ultras, ma attenzione: i diffidati prima o poi vengono squalificati… A parziale risarcimento dell’assenza del meno attivo dei Triumviri arriva l’inaspettata partecipazione del burriccu Ing. Melis, recentemente proiettato verso nuovi, quanto lontani nel tempo(leggi 10 anni…), traguardi scientifici. In verità la partecipazione del suddetto si rivelerà rientrante in una diversa interpretazione dei criteri di susunkaggine secondo cui l’accezione della meta eletta per l’occasione avrebbe potuto implicare una spesa contenuta.

MeC Puddu's - Interno

MeC Puddu's – Interno, Dott.Melis

 

Alle 12:55 di sabato i tre compagni di ciccionata si ritrovano presso MeC Puddu’s, immancabile meta turistica del lungomare di Santa Maria Navarrese, che presenta un’offerta in chiave fast food della cucina tipica ogliastrina e barbaricina, balzato agli onori della cronaca per una singolare disputa legale sul nome iniziale (Mc Puddu’s), è approdato a Cagliari da poco meno di un mese e ha subito incontrato il gradimento di una clientela che difficilmente non satura la disponibilità di posti a sedere. Il locale si presenta come un’unica sala, piuttosto un largo corridoio, interrotto da due vistose volte a crociera, con pareti colorate di vivaci colori pastello e impreziosite da gigantografie di paesaggi della nostra isola e dei piatti offerti. Dirimpetto all’ingresso si trova il bancone presso cui possono ritirarsi i piatti pronti e la cassa per le ordinazioni, mentre un piccolo arco nasconde l’ingresso alle cucine e ai servizi. I clienti trovano sistemazione su comode sedie in legno e vimini presso robusti tavoli in legno. Il locale dispone di una sessantina di coperti. Il servizio offerto è quello tipico del fast food, secondo cui i clienti effettuano le ordinazioni alla cassa e ricevono in comodato una sorta di cicalino che vibra nel momento in cui i piatti ordinati son pronti al bancone, consentendo nell’attesa piacevoli conversazioni presso il proprio tavolo.

MeC Puddu's - Antipasti

MeC Puddu's – Antipasti

 

Veniamo accolti da una persona distinta, che ha l’aria di essere uno dei gestori, dall’aspetto che ricorda vagamente qualche personaggio di qualche famosa serie televisiva, e dalle geometrie che indicano una certa attitdine ad assaggiare e testare il cibo e la birra offerta alla clientela. Veniamo istruiti, sebbene ce ne fosse bisogno dopo aver letto le opportune indicazioni nei menu, sulle modalità di fruizione del servizio e sui piatti e le bevande forti del posto. Dopo una poco democratica seduta presieduta dal solito Jesus i burricchi deliberano per un percorso in due tappe: la prima con antipasti e primi, propedeutica a quella per i secondi piatti. Grande lo stupore nell’osservare il cicalino vibrare al momento del ritiro dei primi vassoi, grande quanto lo spettro dell’ennesima spesa poco susunku-friendly alla presentazione del primo scontrino per il burricco Melis.

MeC Puddu's - Culurgiones al sugo

MeC Puddu's – Culurgiones al sugo

 

Non usuale la scelta della bevanda con cui i somari decidono di innaffiare quello che si preannuncerà un sostanzioso pasto: dell’ottima birra artigianale (base Weiss 16-71), servita in bottiglie da 50cl, in numero stimato in maniera eccessiva da chi Vi scrive, anche per far lievitare i costi del pasto al fine di onorare la presenza del ricorrente ospite dal palato fine, che non perde occasione per far presenza nei locali più blasonati del panorama gastronomico cagliaritano a mezzo di convenienti promozioni. Scegliamo per una composizione di antipasti che prevede tagliere(Taggeri Supramonte), di gradevoli salumi, formaggi e funghi di produzione olienese, stuzzicanti mozzarelline fritte, bocconcini di pane pistoccu fritto(Pistoccu Friggiu) e ottimi Gathulius, anelli di patate e formaggio fritti di produzione ogliastrina.

MeC Puddu's - Bue rosso patatine

MeC Puddu's – Bue rosso patatine

 

Con apprezzabile tempismo, giusto al termine degli antipasti, il gadget vibrante richiama la comitiva ainìna al banco per ritirare i primi piatti. Trattasi di culurgiones al ragu per Jesus e il burriccu Melis, e laneddos al sugo, una sorta di gnocchi di patate non schiacciati al centro, ricavati da un unico sfilatino di pasta tagliato a fette, per il buon Ettore. Dobbiamo sicuramente appuntare una lieve flessione nella qualità imputabile al sugo, poco saporito ed eccessivamente amalgamato col formaggio, formaggio che sarebbe stato preferibile fosse dosato dal cliente piuttosto che dal cuoco. Terminati i primi piatti si decide per proseguire la carrellata calorica con un secondo piatto e la scelta premiata è un’altisonante bistecca di bue rosso, esemplare caratteristico delle campagne dell’Oristanese, con contorno di patate fritte. Singolare come all’atto dell’ordinazione non sia stato contrattato il tipo di cottura(al sange, media, cotta) della carne con l’addetto alle ordinazioni, addetto con cui si è consumato al termine del pasto una composta disputa sulla responsabilità di tale mancanza.

MeC Puddu's - Tiramisù

MeC Puddu's – Tiramisù

MeC Puddu's - Creme caramel

Creme caramel

 

Da parte sua il cuoco ha salomonicamente optato per una cottura media della carne, soddisfando solo parzialmente i gusti dei tre esigenti avventori, avventori che devono registrare una bistecca servita eccessivamente fredda, episodio in seguito chiarito dal gestore del locale e imputabile ad un problema tecnico che ha portato ad una sovrapposizione delle numerose commesse per la cucina.

MeC Puddu's - Birra artigianale

MeC Puddu's – Birra artigianale

 

La prelibatezza del bovino rosso non è stata potuta assaporare nella pienezza del sapore dai meno nobili quadrupedi anche perchè non è stata valorizzata da un opportuno condimento con aglio e prezzemolo, che consigliamo di prevedere nell’offerta. Il pranzo si concluderà con tre deliziosi dessert di produzione artigianale: tiramisù della casa per Ettore e il Dott. Melis e un sempre casereccio Creme Caramel per l’ipertricotico Jesus, gentilmente offerti dalla casa. Il costo del pranzo è stato quindi di 36,84€ cad. burriccu, in realtà gonfiato di un eccesso di bottiglie di birra non consumate, ma in linea con la qualità dell’offerta. La qualità e la genuinità degli ingredienti, unita alla particolare modalità di fruizione del fast food e ad un’offerta di piatti tipici ampia e variegata fanno di MeC Puddu’s una meta irrinunciabile per il turista occasionale e per l’avventore casuale che premia le scelte parsimoniose. L’accezione di fast food indurrebbe il cliente distratto ad aspettarsi tempi celeri di preparazione, ma la particolarità dei piatti proposti richiedono tempi di preparazione considerevoli, seppur ben gestiti grazie al sistema di segnalazione tramite cicalino, nonostante il gran numero dei presenti in sala, con tutti i coperti occupati e momenti di coda all’ingresso.
A dispetto di una esperienza che parrebbe non indimenticabile, considerata la recentissima apertura e il periodo fisiologico per arrivare ad una gestione ottimale della folta clientela, ma soprattutto la qualità delle materie prime conferisce al locale grandi potenzialità di miglioramento, che sintetizzerei con un giudizio di tre somarelli meno meno.

 

VALUTAZIONE “MeC Puddu’s”: Tre Burricchi.
Ristorante MeC Puddu’s Indirizzo: Via Sassari 136, Cagliari
Telefono: 3202783444 [mostra in google maps]

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