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dic 29 2013

Ristorante Mondo e Luca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Mondo e Luca - Interno

Mondo e Luca – Interno

 

Giusto un po’ di freddo non basta a trattenerci l’appetito. Giusto qualche difficoltà a trovar parcheggio, nel primo giorno dei saldi invernali, non ci scoraggia dall’affrontar la strada. Giusto qualche piccolo disequilibrio in seno al Donkey Challenge non ci impedisce di programmare, come ogni settimana, la predestinata e indiscussa incursione a sorpresa in qualchedun ristorante della Sardegna, per regalare a voi e noi il godimento o il fastidio di una inderogabile critique de le restaurant.
Se questo appuntamento ha per voi stessi qualche valore, più che gli elementi della natura e gli eventi del post-creato, abbiate timore della involontà, de sa pagu gana, della monotonia, della noia, in poche parole… di noi stessi. Con questa simpatica prolusione, parte la recensione di quest’oggi.
 

Mondo e Luca - Tris di mare

Mondo e Luca – Polpo, tonno, burrida

 

Venerdì sera. Gelida serata di fine anno, parcheggio “a casino”. Non sono gli zoccoli di qualche tradizionale bipede amico del Triumvirato, ma il rumore dei tacchi della Donna del Presidente (DDP) – e della Cognata del Presidente (CDP) -, a confondere il consueto e banale tramestio della Cagliari by Night. Su verso il colle di Stampace il fiato si fa corto, la fame diviene pungente, il desiderio di conquistare il sonno del giusto, dopo una giornata di assoluto non nulla, inizia a far capolino. Ma chi ha inventato le vacanze?
Alle 21.05, speditamente arrivando in fronte al “Mondo e Luca”, Jesus e il Raschione Ettore, come galateo impone, precedono le due donzelle nel sbirciar oltre la soglia del ristorante.
 

Mondo e Luca - Sedano e bottarga

Sedano e bottarga

Mondo e Luca - Carciofi e bottarga

Carciofi e bottarga

 

Esteticamente, il locale ci stupisce sin dall’entrata. La porta di ingresso, e tutto quello che vi sta attorno, non sono molto dissimili da ciò che si può osservare di fronte ad un comune ufficio postale o una stazione dei vigili urbani, se non fosse per una scostumata escrescenza superiore: una petulante luce stroboscopica che irrompe con psichedelica coercizione sull’avventore in arrivo, importunandolo fin dal marciapiede. Superato un disimpegno ascendente ci si immette in una prima sala (una seconda laterale non l’abbiamo visitata) caratterizzata da sedie di colore verde, mobilia povera e dai tratti tipici di una trattoria, eccezion fatta per una bella successione di tele artistiche sulla parete Nord-Est. Note di demerito da assegnare per lo specchio a forma di cuore nella toilette, e per un disarmonico proteggi muro in vetro/plexiglass, che corre lungo tutto il perimetro della sala. Sostituito da una striscia di tonalità verde acido, o da pietre decorative, darebbe un’impronta totalmente differente all’ambiente.
 

Mondo e Luca - Antipasti

Mondo e Luca – Antipasti

 

Il servizio in sala è verosimilmente tenuto dal titolare (Mondo?) e, a latere, da un secondo ragazzo (Gianluca???), con modalità informali ma piuttosto precise e attente. I quattro asinini commensali vengono assistiti dal più anziano dei due, che si dimostrerà affabile e disponibile. Il menù viene presentato “a la carte”, ma può essere considerato un canovaccio di prima misura, poiché parecchie risulteranno essere le pietanze extra, accessibili visivamente dal bancone in sala o dall’itinerante cesto del pescato del giorno. Dopo qualche minuto di esitazione e un giro turistico al succitato bancone, concordiamo una serie di otto antipasti (sette di mare, uno di terra) che, vedremo, diventeranno nove per un improvviso e insalubre sfizio di Jesus.
 

Mondo e Luca - Spaghetti alle orziadas

Mondo e Luca – Spaghetti alle orziadas

 

Inaspettatamente ben fornita la cantina del ristorante, dal quale il Raschione, per prolungamento ideale rispetto alla settimana precedente, attingeva un Vermentino di Gallura DOCG “Karagnanj” della cantina Tondini, poi seguito da un più classico (sempre Vermentino) “I Graniti” di Pedra Majore.
Gli antipasti erano quindi così organizzati e composti: buone insalata di polpo e buona burrida, anonimo tonno con pomodoro secc0 (che stranamente aveva sapore di sedano!) apprezzabili insalate di sedano e bottarga a scaglie e carciofi con spolverata di bottarga, favette verdi saltate, deliziose maruzzelle (lumachine) di mare piccanti mangiate interamente da Jesus, per finire con una buon guazzetto di cozze in rosso, al peperoncino.
 

Mondo e Luca - Spaghetti ai ricci

Spaghetti ai ricci

Mondo e Luca - Fregola

Fregola con arselle

 

Terminati gli antipasti, arrivava al nostro tavolo il titolare, brandendo il cesto del pescato, e proponendoci un sesquipedale pesce San Pietro da cuocere al forno. Desiderosi di provare i primi piatti i burricchi declinavano la proposta e rilanciavano con la loro comanda. Stimabile l’iniziativa di Jesus che, avendo intravisto nella vetrina degli antipasti la presenza di arengu (aringhe) affumicate, le domandava come intrattenimento in attesa dei primi e, per la gioia delle sue transaminasi GTP, le ingurgitava per i tre quarti del totale!
I primi piatti risulteranno poi davvero ottimi: inusuali e apprezzati spaghetti alle orziadas (anemoni di mare) per il Raschione, spaghetti con “colata” di ricci di mare per Jesus e CDP,  fregola con arselle per la DDP la quale, con sacrilego sortilegio e come sua abitudine, ha eliminato i molluschi di condimento. Non chiedeteci il perché!
 

Mondo e Luca - Parago carciofi patate

Mondo e Luca – Parago carciofi patate

 


Conclusa quest’ultima sessione di lavoro, ecco ripresentarci il cesto dei pesci entro il quale, in luogo dell’esagerato San Pietro, individuiamo un più contenuto Parago, da cucinare con patate e carciofi (al forno). In realtà Jesus avrebbe preferito una meno originale spigola di media pezzatura, e in effetti qui esiste una certa distanza tra il giudizio dei vari commensali, sul risultato finale del piatto. D’ogni buon conto, dobbiamo comunque segnalare che l’attesa del pesce è stata intrattenuta da graditissimo pinzimonio con verdure di stagione: sedano, radicchio, pomidoro e arravonella rossa.
 

Mondo e Luca - Crema catalana

Crema catalana

Mondo e Luca - Sebada

Sebada al miele

 

La cena – costantemente accompagnata da pane abbrustolito e bruschette di pane carasau all’olio d’oliva- si concludeva con i dessert: sorbetto al limone analcolico per Jesus e DDP, sebada artigianale con dozzinale miele millefiori (perché non usarne uno più prestigioso per dare con semplicità un tono superiore al dolce?) per il Raschione, crema catalana alla fiamma (!) per la CDP. Due caffè pessimi (bruciati) e due insperati rum Ron Zacapa 23YO per Raschione e CDP, decretavano quindi la fine delle ostilità. Costo finale 45€ cadauno, da ritenersi un 10% superiori al giusto dovuto.

 

Il Ristorante Mondo e Luca presenta i caratteri di una buona trattoria, dove si possono trovare pesce fresco e taluni piatti (i primi) cucinati con maestria e generosità. Altre pietanze proposte si mantengono invece, come l’ordine estetico generale del locale e il servizio, in quel limbo della cucina, dove si individuano discontinui elementi di lode, senza però particolari originalità o eccellenze. Per noi, due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Mondo e Luca”: Due Burricchi.
Ristorante Mondo e Luca Indirizzo: Via Goffredo Mameli 101, Cagliari
Telefono: 070670480    [mostra in google maps]
 

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dic 29 2012

Evasioni Restaurant – Cagliari

 Scritto da Jesus | 28 commenti | Commenta

Evasioni - Interno

Evasioni – Interno

 

Chiudere gli occhi ed evadere. Quando la costrizione della parola è una insopportabile camicia di forza, i cui lacci stringono e soffocano l’espressione delle proprie passioni, solo escludendo lo sguardo della luce e la luce dal proprio sguardo, si riesce a tornare liberi.
Ci troviamo qui oggi, incatenati al peso dei nostri limiti, nell’impossibilità di esprimere ciò che nella sera di quest’ultimo Venerdì dell’A.J. MMXII, è riuscito ad accarezzare le nostre passioni e regalarci, per brevissimi e indimenticabili istanti, la nostra più sincera e vorace cupidigia alimentare.
Chiudere gli occhi e dischiudere le labbra: portare dentro di sé l’amore per la cucina, per evadere dalle proprie costrizioni, per sentire la luce pervadere il nostro buio, un istante prima di ritornare prigionieri di noi stessi.
Scappate dalla vostra prigione più buia – la susunkaggine – e abbandonatevi alla passione, perdio!
 

Evasioni - Antipasti di mare

Evasioni – Antipasti di mare

 

E’ tiepida la città verso la fine dell’anno. E’ nient’affatto gelida l’oscurità della notte, ma trovare il calore della luce, riflessa da un diamante stilizzato, fa piacere in quel della via Puccini. E’ questo il logo del ristorante “Evasioni” che, inciso sulla sua insegna, presidia il locale e si offre al libero spirito dei più temerari avventori.
Cagliari, ore 20.58. Un inspiegabilmente freddoloso ingegner Marrocu, già insiste sull’uscio del ristorante, per meglio ripararsi dal vento; il Raschione, poco distante, si produce nel suo stucchevole e vano tentativo di imporsi come fotografo. Jesus, invero, sta ancora percorrendo la via, non perché i due burricchi titolari siano lì convenuti con differenti mezzi di locomozione, ma perché lo stesso Raschione, poco tempo prima – dopo aver trovato un efficace e regolarissimo accomodo alla propria autovettura in Piazza S. Benedetto -, aveva manifestato tutta la sua costrizione verso i rigori della legge: «eja sono strisce bianche ma forse non è un parcheggio, la sposto più in là» … «questo è stretto ne vedo un altro» … «azz questa è zona carico e scarico, anche se è tutto chiuso, meglio cercare altrove». Risultato: Jesus che era disceso un attimo per bloccargli uno spazio miracolosamente libero, se l’è dovuta fare a piedi: burriccu!!!
 

Evasioni - Spaghetti al caffè

Evasioni – Spaghetti al caffè

 

L’”Evasioni Restaurant”, di recentissima apertura, si alloggia negli stessi spazi che in passato hanno ospitato il ristorante “Retrogusto”, recensito dai burricchi nel Maggio dello scorso anno. La struttura ovviamente rimane la stessa: un’unica sala, non troppo estesa, a cui si accede dopo aver superato il breve dislivello del vestibolo di ingresso. Rispetto alla gestione precedente, l’impatto estetico è più sobrio e meno ostentatamente elegante: le solide pareti sono per lo più spoglie e castigatamente tinteggiate di bianco. Un tocco di colore lo danno i moderni punti luce e i lampadari in cristallo, che fanciullescamente giocano con i riflessi del verde, del giallo e del viola, tonalità che spesso vengono riproposte nelle decorazioni floreali dei piatti. L’angolo sud della sala è impreziosita da una riproduzione pittorica della “Creazione” di Michelangelo (i rigori della legge ci impediscono di riportare il commento del Raschione sul particolare del “dito”), mentre le finestre laterali sono coperte da trasparenti organze rosso accese (perché non viola?). La composizione scenica complessiva – che a dire il vero non ci convince pienamente – si completa con alcuni mobili in stile rustico e con sedie e tovaglie color latte, elegantemente e romanticamente imbandite. Nota di merito anche per i servizi che, nonostante gli infissi da aula B1 (!) riescono ad apparire efficacemente di gran classe.
 

Evasioni - Paccheri al nero di seppia

Paccheri al nero di seppia

Evasioni - Raviolini di cernia

Raviolini di cernia

 

La giovane maître, che ci accoglie e ci fa accomodare (e che si fa carico dell’intero servizio del ristorante), è un raro esempio di professionalità, gentilezza ed empatia nei confronti dell’avventore. L’accento del nord non tradisce le origini sarde, mentre la preparazione, la gestualità e l’attenzione per i dettagli, sono pienamente in accordo con il suo curriculum (così come quello dello chef), ricco di ristoranti e hotel a 5 stelle; tant’è che, durante la serata, per un istante (ma poi è passato) Jesus si è sinceramente vergognato di essere un impenitente pedduzzone:

«Gli antipasti erano di vostro gradimento, signori?»
«Sticazzi!»
«Ehm, ha espresso bene il concetto».
 

Evasioni - Tonno scottato in crosta di sesamo nero

Evasioni – Tonno scottato in crosta di sesamo nero

 

Già da un primo sguardo al menù, ci accorgiamo che l’excursus culinario che avremmo di lì a poco affrontato, non sarebbe stato convenzionale. Jesus, con gli occhi pieni di luce, si impone facilmente nella scelta degli antipasti («prendiamo tutto!») mentre l’Ing.Marrocu si ribella allo strapotere del Raschione, relativamente alla cernita del vino, per poi – di fronte allo straordinario bouquet di etichette sarde, italiane e straniere, disponibili nella cantina – chiedere consiglio alla maître. Alla fine optiamo coraggiosamente per un vino bianco neozelandese: Sauvignon Blanc “Saint Clair” (Saint Clair Family Estate), medaglia d’oro nel 2011 al Mundus Vini (Germania) al Marlborough Wine Show, e al New Zealand International Wine Show. La stessa azienda vinicola ha vinto in passato numerosi riconoscimenti a livello mondiale. Ci sarebbe da disquisire a lungo sulla espressività dell’Ing.Marrocu in sede di verifica del vino, e dei relativi commenti di apprezzamento per il medesimo, ma penso che lascerò alle note a margine dei miei colleghi burricchi questo privilegio.
 

Evasioni - Dentice, insalata di cardoncello

Evasioni – Dentice, insalata di cardoncello

 

Entriamo invece nel merito delle pietanze assaporate, precedute da un prosecco di benvenuto, da un favoloso pre-antipasto e accompagnate, per l’intera serata, da deliziose (a dir poco) focacce con pomodoro secco, sfoglie di mais al sesamo, pane guttiau, bruschette all’olio e  panini fatti in casa: encroiables!
Evitando di corredare prolissamente, con mirabili quanto meritati aggettivi, ciascheduna singola pietanza, nello specifico il pre-antipasto era composto da: guanciale di Villagrande su nido di pasta Kataifi, tonno scottato al sesamo su scaglie di fiore sardo di Gavoi, crema di caprino con avocado.
Tutto era servito in tavola, su splendide porcellane bianche e sottopiatti di solida ardesia nera: chapeau!
 

Evasioni - Trancio di dentice marinato

Evasioni – Trancio di dentice marinato

 

Rigorosamente di mare, gli antipasti  si articolavano in tre differenti composizioni, le prime due di crudo. Giostra dei crudi di mare, con: branzino; ostriche della Bretagna; tartara di salmone e avocado; tartara di tonno su focaccia salata, filetto di tonno rosso, filetto crudo di cernia.
Tiepido mosaico di mare e aria di barbabietola, disegnato con piccoli tasselli di salmone, tonno e cernia, conditi con grano di sale nero e accompagnati da buonissimi capperi di Selargius, oltre ché da una spettacolare ed inarrivabile spuma di barbabietola: «Ma la barbabietola di solito fa schifo, come diavolo è riuscito a farla così buona????».
 Astice nudo, cotto, sgusciato e accomodato su nido di pasta Kataifi, impreziosito da scaglie di fiore sardo di Gavoi, e accompagnato da buonissimi carciofi confit di San Sperate. Sul palato, il gusto intenso dell’astice ci è sembrato divinamente “violento”!
 

Evasioni - Dessert

Evasioni – Dessert

 

Primi piatti. Non scendono la qualità delle materie prime, l’originalità e la presentazione, con i primi piatti proposti: spaghetti al caffè con crema ai ricci di mare e nuvola di zenzero per il Raschione Ettore; ravioli sporcati al saraceno, con ripieno di cernia e rana pescatrice, datteri e fonduta di formaggio “Casizolu” per Jesus; “mare nero” con paccheri al nero di seppia, ripieni di tartara di seppia per l’Ing. Marrocu. L’inappuntabile e raffinato allestimento dei piatti, potete ben valutarlo voi stessi, mentre dobbiamo segnalare – unico piccolo appunto di tutta la cena – la presenza di un lieve eccesso di sale (almeno per il nostro gusto personale) nel condimento della pasta, elemento in linea con la tradizione culinaria del Nord.
Secondi piatti. Nonostante le pietanze fino a lì ingurgitate, i Burricchi non potevano perdere l’occasione di assaggiare le ulteriori strepitose delizie, che la superlativa cucina del ristorante poteva e voleva offrire: tonno scottato in crosta di sesamo nero, accompagnato da baby melanzane e fiori di guanciale di Villagrande; tranci di dentice, leggermente marinato al timo e cardamomo su vellutata di zucca, accompagnato da caviale nero di alghe; dentice cotto a bassa temperatura con insalata di cardoncello (cordolin’e petza) e spuma di caprino. «Che Iddio li abbia in gloria»!
 

Evasioni - Panini fatti in casa

Panini fatti in casa

Evasioni - Dolcetti

Evasioni – Dolcetti

 

I dessert non erano da meno. Tortino al caffè 100% arabico, ganache al cioccolato e perla verde; Soffice di castagne con cialda alle nocciole e salsa al mandarino di Villasor; crema di caco servita su conchiglia di caco ghiacciato; buonissima crema di mascarpone, offerta dallo chef. Il tutto è stato accompagnato da un gradevolissimo moscato delle cantine di Dolianova.
Sul finale, i caffè di Jesus e Marrocu, i liquori artigianali Milanesi alla liquirizia per Marrocu e il Raschione, e il mistico liquore al pistacchio assaggiato da Jesus (e con la forza dagli altri due burricchi, tanto da dover richiedere un bis compensativo) sono stati supportati da ulteriori nuove delizie offerte: pastiglie di anice e menta; tortini dolci di zucca; pasticcini di pastafrolla; piccoli tartufini e sfogliatine: impagabili.
Costo complessivo della serata 76€ cadauno, assolutamente giustificati per la qualità eccezionale della cucina e per tutto il ben di dio che i Triumviri hanno opulentemente consumato.

Ambientazione elegante, servizio di elevatissimo livello; materie prime di primissima qualità attinte dalla migliore tradizione sarda e ricette che, per originalità, tecnica di preparazione e presentazione, vanno ben oltre le normali consuetudini a cui siamo avvezzi. Rispetto alla media dei ristoranti che di solito visitiamo, siamo su di un altro pianeta. Come sottolineato dall’Ing.Marrocu: «non abbiamo (quasi) mai mangiato così bene». Considerato che (tra mille difficoltà) hanno aperto da pochi giorni, e che chef e maître sono meno che trentenni, tutto questo ci pare incredibile: chapeau!
Cinque meritati burricchi.
 


VALUTAZIONE “Evasioni Restaurant”: Cinque Burricchi.
Ristorante Evasioni Indirizzo: Via Puccini 23/A, Cagliari
Telefono: 3272305534    [mostra in google maps]
 

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