☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
dic 10 2013

Ristorante winebar Grekà – Terralba

 Scritto da Ing. Marrocu | 1 commento | Commenta

Grekà - Interno

Grekà – Interno

 

“Sembrate mangiando caviale… invece è fico d’india”
 
Ma io mi domando se si può permettere ad elementi privi di qualunque nozione gastronomica di esprimere settimanalmente il loro volgare giudizio sfruttando piattaforme tecnologicamente avanzate ed il web intero, per giunta con un dominio .COM!! Personaggi incapaci di distinguere il pregiato caviale dalla ruvida polpa del fico d’india, al punto di attribuire ben tre burricchi a rinomate bettole del capoluogo, sedicenti  “ingegneri elettronici” privi delle nozioni basilari di Calcolo Numerico.

 

Grekà - Antipasti

Grekà – Antipasti

 

Se solo il Ministero della Verità indagasse su questi loschi elementi, scoperchierebbe un giro nebuloso di frodi fiscali, mazzette e quant’altro che muove  questi tre fantocci prezzolati, veri burattini di prestigiosi e facoltosi Signori, che li manovrano qua e là, facendo loro credere di essere dei rispettabili recensori. In realtà tutto è finalizzato ad influenzare le scelte del pubblico, pilotando dei veri e propri tsunami di presenze o, al contrario, delle carestie terribili, per scongiurare le quali, i poveri gestori sono disposti ad offrire gratuitamente i pasti a questi signorotti arroganti, che per mascherare il loro basso lignaggio si spacciano per dottori.

 

Grekà - Straccetti ai ricci di mare

Grekà – Straccetti ai ricci di mare

 

Il resto del “pizzo” viene elargito sotto forma di derrate alimentari, festini gratuiti oppure…in contanti. Il malcapitato di questa settimana è il ristorante Grekà di Terralba, apprezzatissimo sul web dai frequentatori di siti e newsgroup trasparenti, liberi da qualunque forma di manipolazione, stortura, remunerazioni, vantaggi. Cosa potranno dire i sedicenti recensori che, all’arrivo in loco, stavano perfino sbagliando ristorante, ed erano già in prossimità dell’uscio di un esercizio adiacente al targhet quando solo la caparbietà e l’ostinazione di Ettore hanno evitato la rovina per un povero ristoratore che non era (ancora) nel mirino del clan…

 

Grekà - Linguine al nero di seppia

Grekà – Linguine al nero di seppia

 

Il Grekà si presenta dall’esterno con una elegante vetrata ma con l’ingresso defilato e, invero, non immediatamente identificabile; lo spazio da essa racchiuso comprende il guardaroba ed una dozzina di coperti. Varcato l’uscio vero e proprio del locale, si osserva subito un ambiente elegante ma non sfarzoso, con alternanza di diversi materiali e colori rilassanti. Le sedute sono tutte in pelle nera, le pareti bianche e tutta una serie di arredi, quali un bancone che separa la sala dalla cucina, porte di servizio ed espositori per bottiglie, è realizzata evidentemente su misura, in legno, immaginiamo in rovere tinto color miele.

 

Grekà - Picana di angus argentino

Grekà – Picana di angus argentino

 

Il menù offre, oltre al menù tradizionale dello chef, una selezione a forte carattere stagionale, basata sui ricci di mare, che catturerà l’attenzione dei recensori. Si comincia con crostini di pane di semola grigliati con polpa di ricci a crudo, servita, questa, in una ciotola di vetro trasparente che ne evidenzia la freschezza e con tre cucchiaini a disposizione: chi più ne vuole, più ne prenda! Crostone con lardo rosa di Pozzomaggiore e ricci: un eccellente connubio tra ingredienti di mare e di terra; casizolu del Montiferru arrosto su letto di carasau con miele di Sulla: una delizia per il palato carpaccio di bue rosso di Seneghe su letto di carasau con rucola e grana: delicatissimo. Inutile sottolineare che la scelta degli ingredienti sposa la ferrea filosofia del Km zero. Tutto davvero freschissimo e molto buono con una punta di eccellenza, a mio avviso, per su casizolu arrosto.

 

Grekà - Fichi d'India alla griglia

Grekà – Fichi d’India alla griglia

 

La scelta del vino, anch’essa foraggiata dal clan, è ricaduta su un superbo DOC Parallelo 41 2012 di Sella e Mosca – Alghero che ha accompagnato anche i primi piatti così composti e suddivisi: linguine caserecce al nero di seppia per Dott. Frau (Jesus) e straccetti di pasta fresca ai ricci di mare per Ettore e chi vi scrive. Sicuramente piatti di ottimo livello. Chiesto il menù per ordinare il secondo piatto, all’unanimità Frau e Marrocu deliberano, ignorando il parere del Raschione: picanha di angus argentino (il che vanifica tutto il Km zero, arrivando a quota 10000 Km), cotto allo spiedo con sale grosso e patata cotta sotto la cenere, accompagnato da un DOC Carignano del Sulcis Vecchie Vigne 2009 di 6Mura – Giba.

 

Grekà - Mousse al torrone

Grekà – Mousse al torrone

 

E si arriva così ai dolci, con mousse al torrone e pistacchi per Marrocu e fico d’india grigliato con miele e gelato al fico per gli altri commensali, ormai frastornati dall’ulteriore ingestione di alcool, sotto forma di Nasco Latinia di Santadi. L’esperienza volge così al termine non senza avere scroccato pure un caffè a testa, offerto cordialmente dalla casa, e ordinato ulteriori ottimi digestivi quali Grappa barricata per Jesus e Rum Cubaney Tesoro Gran Riserva 25 anni XO, servito con bicchiere riscaldato e relativa acqua con ghiaccio  per Ettore, che lo ha bevuto come fosse un Gatorade alla fine della maratona di New York, e per Marrocu che lo ha gustato con più classe.

 

Grekà - Formaggi assortiti del territorio

Grekà – Formaggi assortiti del territorio

 

Conto totale (ovviamente non corrisposto ma regolarmente fatturato per non insospettire il Ministero della Verità) è di € 67 cadauno, forse un pizzico sovrastimato per ingraziarsi gli uomini del clan e ridurre il debito, ma il clan conosce bene il reale valore della merce e non si lascia sedurre da scontrini con cifre altisonanti: ciò ha portato nel finale ad un inasprimento dei toni, con esplicite minacce verbali e qualche assaggio di contatto fisico (schiaffoni) che hanno indotto il gestore a valutare un prossimo trasloco del ristorante in luoghi più sicuri (verosimilmente il capoluogo sardo) in modo tale da poter interloquire direttamente coi Signori piuttosto che col tramite dei rozzi emissari che hanno peraltro lamentato il disagio della trasferta a bordo della vetusta Yaris TDI 110 di Ettore. Quattro somari.
 


VALUTAZIONE “Grekà”: Quattro Burricchi.
Ristorante Grekà Indirizzo: Via Marceddì 195 , Terralba
Telefono: 078381761    [mostra in google maps]
 

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dic 29 2012

Evasioni Restaurant – Cagliari

 Scritto da Jesus | 28 commenti | Commenta

Evasioni - Interno

Evasioni – Interno

 

Chiudere gli occhi ed evadere. Quando la costrizione della parola è una insopportabile camicia di forza, i cui lacci stringono e soffocano l’espressione delle proprie passioni, solo escludendo lo sguardo della luce e la luce dal proprio sguardo, si riesce a tornare liberi.
Ci troviamo qui oggi, incatenati al peso dei nostri limiti, nell’impossibilità di esprimere ciò che nella sera di quest’ultimo Venerdì dell’A.J. MMXII, è riuscito ad accarezzare le nostre passioni e regalarci, per brevissimi e indimenticabili istanti, la nostra più sincera e vorace cupidigia alimentare.
Chiudere gli occhi e dischiudere le labbra: portare dentro di sé l’amore per la cucina, per evadere dalle proprie costrizioni, per sentire la luce pervadere il nostro buio, un istante prima di ritornare prigionieri di noi stessi.
Scappate dalla vostra prigione più buia – la susunkaggine – e abbandonatevi alla passione, perdio!
 

Evasioni - Antipasti di mare

Evasioni – Antipasti di mare

 

E’ tiepida la città verso la fine dell’anno. E’ nient’affatto gelida l’oscurità della notte, ma trovare il calore della luce, riflessa da un diamante stilizzato, fa piacere in quel della via Puccini. E’ questo il logo del ristorante “Evasioni” che, inciso sulla sua insegna, presidia il locale e si offre al libero spirito dei più temerari avventori.
Cagliari, ore 20.58. Un inspiegabilmente freddoloso ingegner Marrocu, già insiste sull’uscio del ristorante, per meglio ripararsi dal vento; il Raschione, poco distante, si produce nel suo stucchevole e vano tentativo di imporsi come fotografo. Jesus, invero, sta ancora percorrendo la via, non perché i due burricchi titolari siano lì convenuti con differenti mezzi di locomozione, ma perché lo stesso Raschione, poco tempo prima – dopo aver trovato un efficace e regolarissimo accomodo alla propria autovettura in Piazza S. Benedetto -, aveva manifestato tutta la sua costrizione verso i rigori della legge: «eja sono strisce bianche ma forse non è un parcheggio, la sposto più in là» … «questo è stretto ne vedo un altro» … «azz questa è zona carico e scarico, anche se è tutto chiuso, meglio cercare altrove». Risultato: Jesus che era disceso un attimo per bloccargli uno spazio miracolosamente libero, se l’è dovuta fare a piedi: burriccu!!!
 

Evasioni - Spaghetti al caffè

Evasioni – Spaghetti al caffè

 

L’”Evasioni Restaurant”, di recentissima apertura, si alloggia negli stessi spazi che in passato hanno ospitato il ristorante “Retrogusto”, recensito dai burricchi nel Maggio dello scorso anno. La struttura ovviamente rimane la stessa: un’unica sala, non troppo estesa, a cui si accede dopo aver superato il breve dislivello del vestibolo di ingresso. Rispetto alla gestione precedente, l’impatto estetico è più sobrio e meno ostentatamente elegante: le solide pareti sono per lo più spoglie e castigatamente tinteggiate di bianco. Un tocco di colore lo danno i moderni punti luce e i lampadari in cristallo, che fanciullescamente giocano con i riflessi del verde, del giallo e del viola, tonalità che spesso vengono riproposte nelle decorazioni floreali dei piatti. L’angolo sud della sala è impreziosita da una riproduzione pittorica della “Creazione” di Michelangelo (i rigori della legge ci impediscono di riportare il commento del Raschione sul particolare del “dito”), mentre le finestre laterali sono coperte da trasparenti organze rosso accese (perché non viola?). La composizione scenica complessiva – che a dire il vero non ci convince pienamente – si completa con alcuni mobili in stile rustico e con sedie e tovaglie color latte, elegantemente e romanticamente imbandite. Nota di merito anche per i servizi che, nonostante gli infissi da aula B1 (!) riescono ad apparire efficacemente di gran classe.
 

Evasioni - Paccheri al nero di seppia

Paccheri al nero di seppia

Evasioni - Raviolini di cernia

Raviolini di cernia

 

La giovane maître, che ci accoglie e ci fa accomodare (e che si fa carico dell’intero servizio del ristorante), è un raro esempio di professionalità, gentilezza ed empatia nei confronti dell’avventore. L’accento del nord non tradisce le origini sarde, mentre la preparazione, la gestualità e l’attenzione per i dettagli, sono pienamente in accordo con il suo curriculum (così come quello dello chef), ricco di ristoranti e hotel a 5 stelle; tant’è che, durante la serata, per un istante (ma poi è passato) Jesus si è sinceramente vergognato di essere un impenitente pedduzzone:

«Gli antipasti erano di vostro gradimento, signori?»
«Sticazzi!»
«Ehm, ha espresso bene il concetto».
 

Evasioni - Tonno scottato in crosta di sesamo nero

Evasioni – Tonno scottato in crosta di sesamo nero

 

Già da un primo sguardo al menù, ci accorgiamo che l’excursus culinario che avremmo di lì a poco affrontato, non sarebbe stato convenzionale. Jesus, con gli occhi pieni di luce, si impone facilmente nella scelta degli antipasti («prendiamo tutto!») mentre l’Ing.Marrocu si ribella allo strapotere del Raschione, relativamente alla cernita del vino, per poi – di fronte allo straordinario bouquet di etichette sarde, italiane e straniere, disponibili nella cantina – chiedere consiglio alla maître. Alla fine optiamo coraggiosamente per un vino bianco neozelandese: Sauvignon Blanc “Saint Clair” (Saint Clair Family Estate), medaglia d’oro nel 2011 al Mundus Vini (Germania) al Marlborough Wine Show, e al New Zealand International Wine Show. La stessa azienda vinicola ha vinto in passato numerosi riconoscimenti a livello mondiale. Ci sarebbe da disquisire a lungo sulla espressività dell’Ing.Marrocu in sede di verifica del vino, e dei relativi commenti di apprezzamento per il medesimo, ma penso che lascerò alle note a margine dei miei colleghi burricchi questo privilegio.
 

Evasioni - Dentice, insalata di cardoncello

Evasioni – Dentice, insalata di cardoncello

 

Entriamo invece nel merito delle pietanze assaporate, precedute da un prosecco di benvenuto, da un favoloso pre-antipasto e accompagnate, per l’intera serata, da deliziose (a dir poco) focacce con pomodoro secco, sfoglie di mais al sesamo, pane guttiau, bruschette all’olio e  panini fatti in casa: encroiables!
Evitando di corredare prolissamente, con mirabili quanto meritati aggettivi, ciascheduna singola pietanza, nello specifico il pre-antipasto era composto da: guanciale di Villagrande su nido di pasta Kataifi, tonno scottato al sesamo su scaglie di fiore sardo di Gavoi, crema di caprino con avocado.
Tutto era servito in tavola, su splendide porcellane bianche e sottopiatti di solida ardesia nera: chapeau!
 

Evasioni - Trancio di dentice marinato

Evasioni – Trancio di dentice marinato

 

Rigorosamente di mare, gli antipasti  si articolavano in tre differenti composizioni, le prime due di crudo. Giostra dei crudi di mare, con: branzino; ostriche della Bretagna; tartara di salmone e avocado; tartara di tonno su focaccia salata, filetto di tonno rosso, filetto crudo di cernia.
Tiepido mosaico di mare e aria di barbabietola, disegnato con piccoli tasselli di salmone, tonno e cernia, conditi con grano di sale nero e accompagnati da buonissimi capperi di Selargius, oltre ché da una spettacolare ed inarrivabile spuma di barbabietola: «Ma la barbabietola di solito fa schifo, come diavolo è riuscito a farla così buona????».
 Astice nudo, cotto, sgusciato e accomodato su nido di pasta Kataifi, impreziosito da scaglie di fiore sardo di Gavoi, e accompagnato da buonissimi carciofi confit di San Sperate. Sul palato, il gusto intenso dell’astice ci è sembrato divinamente “violento”!
 

Evasioni - Dessert

Evasioni – Dessert

 

Primi piatti. Non scendono la qualità delle materie prime, l’originalità e la presentazione, con i primi piatti proposti: spaghetti al caffè con crema ai ricci di mare e nuvola di zenzero per il Raschione Ettore; ravioli sporcati al saraceno, con ripieno di cernia e rana pescatrice, datteri e fonduta di formaggio “Casizolu” per Jesus; “mare nero” con paccheri al nero di seppia, ripieni di tartara di seppia per l’Ing. Marrocu. L’inappuntabile e raffinato allestimento dei piatti, potete ben valutarlo voi stessi, mentre dobbiamo segnalare – unico piccolo appunto di tutta la cena – la presenza di un lieve eccesso di sale (almeno per il nostro gusto personale) nel condimento della pasta, elemento in linea con la tradizione culinaria del Nord.
Secondi piatti. Nonostante le pietanze fino a lì ingurgitate, i Burricchi non potevano perdere l’occasione di assaggiare le ulteriori strepitose delizie, che la superlativa cucina del ristorante poteva e voleva offrire: tonno scottato in crosta di sesamo nero, accompagnato da baby melanzane e fiori di guanciale di Villagrande; tranci di dentice, leggermente marinato al timo e cardamomo su vellutata di zucca, accompagnato da caviale nero di alghe; dentice cotto a bassa temperatura con insalata di cardoncello (cordolin’e petza) e spuma di caprino. «Che Iddio li abbia in gloria»!
 

Evasioni - Panini fatti in casa

Panini fatti in casa

Evasioni - Dolcetti

Evasioni – Dolcetti

 

I dessert non erano da meno. Tortino al caffè 100% arabico, ganache al cioccolato e perla verde; Soffice di castagne con cialda alle nocciole e salsa al mandarino di Villasor; crema di caco servita su conchiglia di caco ghiacciato; buonissima crema di mascarpone, offerta dallo chef. Il tutto è stato accompagnato da un gradevolissimo moscato delle cantine di Dolianova.
Sul finale, i caffè di Jesus e Marrocu, i liquori artigianali Milanesi alla liquirizia per Marrocu e il Raschione, e il mistico liquore al pistacchio assaggiato da Jesus (e con la forza dagli altri due burricchi, tanto da dover richiedere un bis compensativo) sono stati supportati da ulteriori nuove delizie offerte: pastiglie di anice e menta; tortini dolci di zucca; pasticcini di pastafrolla; piccoli tartufini e sfogliatine: impagabili.
Costo complessivo della serata 76€ cadauno, assolutamente giustificati per la qualità eccezionale della cucina e per tutto il ben di dio che i Triumviri hanno opulentemente consumato.

Ambientazione elegante, servizio di elevatissimo livello; materie prime di primissima qualità attinte dalla migliore tradizione sarda e ricette che, per originalità, tecnica di preparazione e presentazione, vanno ben oltre le normali consuetudini a cui siamo avvezzi. Rispetto alla media dei ristoranti che di solito visitiamo, siamo su di un altro pianeta. Come sottolineato dall’Ing.Marrocu: «non abbiamo (quasi) mai mangiato così bene». Considerato che (tra mille difficoltà) hanno aperto da pochi giorni, e che chef e maître sono meno che trentenni, tutto questo ci pare incredibile: chapeau!
Cinque meritati burricchi.
 


VALUTAZIONE “Evasioni Restaurant”: Cinque Burricchi.
Ristorante Evasioni Indirizzo: Via Puccini 23/A, Cagliari
Telefono: 3272305534    [mostra in google maps]
 

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giu 3 2010

Ristorante Sa Piola: superbe!

 Scritto da Jesus | 35 commenti | Commenta

Sa Piola - Uscio

Sa Piola – Uscio

 

Partiamo da un aggettivo: eccellente. Partiamo da alcune precondizioni, necessarie ad esprimere un simile giudizio: classe, ospitalità, cura dei dettagli, abbondanza, qualità.
I tre Triumviri, per l’occasione declinati e contratti nell’originale binomio “due burricchi”, hanno ormai raffinato un loro personale e rigoroso cicciometro di giudizio,  che li spinge a pretendere, per le ciccionate del sabato, locali sempre più ricercati, di nicchia, in grado di soddisfare le perversioni alimentari più spinte.
Assente il Raschione Ettore, per impegni di diverso spessore alimentare – nella fattispecie matrimonio in località non meglio precisata per le solite esigenze di riservatezza – cosa ha dunque portato i due affamati burricchi ad inerpicarsi sulla Via Santa Margherita, salire le ripide scale di un angusto vicoletto, fino a varcar la soglia del pittoresco ristorante cagliaritano?
I due convergevano dal medesimo punto focale: il periodico esame del corso CCNA CISCO, ma con due stati d’animo ben differenti; Jesus era pacato e soddisfatto, per aver superato una volta di più l’ostacolo senza particolari sforzi applicando la filosofia “massimo risultato con il minimo (ancor più minimo sarebbe stato difficile) sforzo”; l’apprensivo burriccone era invece reduce da una notte insonne, fatta di privazioni e sacrifici, di cui abbiamo ampiamente discusso nel post precedente. C’è veramente da dire: meskino.

Sa Piola - Karmis

Sa Piola – Karmis



L’ambientazione del ristorante, come tutto il resto tra l’altro, é veramente ben curata anche dal punto di vista estetico. Il tema é chiaramente la cucina e le tradizioni sarde; il locale si presenta come una vecchia osteria o un’antica cantina, calda, accogliente e sobriamente decorata con arredi e suppellettili della vita contadina. Gli spazi sono abbastanza limitati, ma scientemente distribuiti, tanto da dare all’ambiente il giusto contesto familiare, unitamente alla praticità funzionale. Un contorno di musica tradizionale avvolge soffusamente il locale, e fa da sfondo alle composte ed educate parole del sig. Giuseppe, che si prodiga in mille attenzioni e  suggerimenti verso gli avventori, accompagnando il servizio di ogni portata ad una puntigliosa opera di divulgazione etno-gastronomica.
Particolare non da poco sono le buone proprietà linguistiche del personale, che consentono una interazione attiva nei confronti dei clienti non indigeni.

Sa Piola - Melanzane e pomodorini

Sa Piola – Melanzane e pomodorini



Accolti con gentilezza estrema e accomodati in un tavolo comodo e spazioso, i due affamati burricchi mettono subito in mostra la loro esuberanza alimentare, programmando un pranzo fatto di antipasti, primo, secondo dolce. Il comprensivo e oculato Giuseppe, consapevole dell’estrema abbondanza delle porzioni nel proprio menu, mette subito in guardia gli spavaldi burricchi da una possibile scelta autolesionistica, riportandogli a più miti consigli. Tale ammonimento, almeno per quanto riguarda il burriccone Pg, si rivelerà lungimirante.
Nondimeno i due negoziano l’importante definizione del vino che accompagnerà tutto il pasto. La scelta ricade su una bottiglia ottimamente accomodata di squisito bianco Tharros Karmis ; IGT della valle del Tirso, pluridecorato medaglia d’oro al “Vinitaly” 2009, nonché menzione speciale nell’edizione 2010. Che classe!
L’assaggio della bottiglia appena stappata, é solo il primo dei tanti piaceri che, di lì a poco, avremmo concesso al nostro palato.

Sa Piola - Fregola con cozze

Sa Piola – Fregola con cozze


Da questo momento in poi inizia una serie impressionante di antipasti, assolutamente eccezionali in termini di quantità, qualità, originalità e ricercatezza. Iniziamo con una particolarissima e gustosissima zuppa di melanzane, con pomodorini e basilico, servita in una caratteristica ciotola di terracotta. Menzioniamo in maniera particolare i pomodorini rossi, caratterizzanti quasi tutte le pietanze, che si facevano apprezzare per il prezioso sapore intenso e un inebriante profumo di stagione.
E’ seguita una altrettanto inconsueta quanto deliziosa fregola fredda, con cozze, vongole, pomodorini e basilico.

Sa Piola - salumi e formaggi

Sa Piola – salumi e formaggi




Ci scuseranno i nostri lettori se ci sfuggirà qualche leccornia che ci é stata presentata, ma la frequenza di arrivo e l’impegno di consumazione sono stati così elevati, da anestetizzare in alcuni momenti il nostro probo senso del dovere.
Oltre ai numerosi antipasti di mare, abbiamo avuto occasione di assaggiare prelibatezze di terra provenienti da ogni angolo della Sardegna: un assortimento completo di ricercati salumi e formaggi – tra i quali  il celeberrimo “Casizolu” di Santu Lussurgiu – scenograficamente presentati sopra un letto di pane carasau, adagiato su un tradizionale tagliere di legno: spettacolo!
Al pari dei pomodorini, il pane carasau é stata una costante decorativa riproposta nell’incedere degli antipasti – usato come contorno, a volte impiegato per ragioni decorative, a volte pienamente integrato con lo specifico alimento.

Sa Piola - Frittura mista

Sa Piola – Frittura mista



Sebbene la foto di destra mostri uno splendido e abbondante vassoio di frittura mista, diciamo subito che non si tratta di un “secondo piatto”, postseguente i deliziosi antipasti sopra citati, bensì una nuova leccornia, formalmente inquadrata nella infinita serie degli antipasti medesimi.
Frittura, ammettiamolo, cucinata in maniera divina: varia, saporita, croccante, con un gusto che si accompagnava in maniera brillante ad un buon calice di Karmis.
A questo punto del pranzo. Jesus, ha scorto i primi cenni di cedimento negli occhi vitrei del burriccone, chiaramente sottotono per effetto della nottata persa a studiare con le orecchie basse.
Cominciava purtroppo a intravedersi lo spettro di una inconsueta quanto indecorosa ritirata strategica. Jesus cercava di sostenere emotivamente il burriccu, ricordandogli il tono di sfida con cui avevano accolto la cautela suggerita dal Sig.Giuseppe.

Sa Piola - Treccia Polpo, polpette

Sa Piola – Treccia Polpo, polpette



Ma quest’ultimo, professionalmente stimolato dai due saccenti burricchi, sadicamente rilanciava mettendo in tavola una nuova serie di piatti fenomenali. A parte la treccia con piselli e le polpettine di carne, piatto preferito del burriccone, Jesus non poteva che chinare il capo di fronte al capolavoro del cuoco: carpaccio di polpo con sottili scaglie di patate, decorato con delizioso aceto balsamico. Màestro!
A parte questo, senza poter purtroppo pubblicare altrettante foto per esigenze di spazio (chiunque può cmq richiederci la documentazione completa), citiamo l’assaggio di una delicatissima burrida…

Sa Piola - Cozze e pomodorini

Sa Piola – Cozze e pomodorini


…preparata con un superbo dosaggio della componente acetilica, un buonissimo quanto non meglio identificato pesce di lago, semplicemente accompagnato dai consueti pomodorini e tante altre piccole specialità che, nell’estasi alimentare alla quale eravamo ormai elevati, sono state metabolizzate come effimere componenti oniriche.
Realissima e concreta é stata invece l’ ennesima squisitezza; cozze in salsina di pomodoro e basilico: superbe!
Le cozze solitamente concludono i nostri antipasti“, ha proferito l’ormai pontificando sig.Giuseppe, presentandosi soddisfatto di fronte ai burricchi, progressivamente annientati da tale magnificenza.
Jesus avrebbe ben volentieri disquisito sull’avverbio “solitamente”,  teorizzando un livello di elevazione spirituale superiore, ma gli occhi e le parole del ciccione Pg erano più che eloquenti: “Pietà, non ce la faccio più!
Il vostro amato accoglie quindi la supplica. Il primo, già in precedenza ordinato, arriva prima che i due riescano a terminare tutto quello che c’era in tavola. Che umiliazione!

Sa Piola - Lorighittas scampi e gamberi

Sa Piola – Lorighittas scampi/gamberi


Trattasi di un delizioso piatto di lorighittas di Morgongiori, con scampi, gamberetti e i consueti deliziosi pomodorini rossi. Non vi inganni però l’ampiezza dell’intrare; quello che sembra una semplice ceramica bianca, accomodante  un sottile strato di pasta, ha in realtà un basamento cilindroidale fondo che nasconde, forse per una sottile quanto originale funzionalità psicoattiva, una quantità rilevante di pasta.
Con grandissima fatica, purtroppo, il burriccone Pg é riuscito a terminare il suo piatto, tanto da far desistere lo stesso Jesus da una ulteriore richiesta di supporto alimentare. Gia’ lui mentalmente pregustava la possibilità di addentare la declamata spigola alla vernaccia che, interpolando la qualità delle pietanze fin lì assaporate,  sarebbe stata certamente squisita.
Ci ripromettiamo di tornare nuovamente a “Sa Piola” (osteria, taverna, trattoria. cfr ichnusa.net) per completare l’opera che, per motivi di burriccaggine del soggetto ainino, é stata lasciata a metà.

Pannacotta al caramello

Sa Piola – Pannacotta al caramello


Siamo quindi passati direttamente al dessert, scelti tra tante validissime alternative di cucina tradizionale, istanziate in maniera rigorosamente artigianale e riproposte con l’ormai accertata cura maniacale e attenzione per i dettagli.
L’immagine che vi regaliamo penso lasci trasparire in tutta la sua efficacia quanto finora affermato, senza  necessitare ulteriori dettagli esplicativi. La pannacotta al caramello di Jesus é uno dei dessert più squisiti che egli abbia mai avuto modo di assaggiare.
Descriviamola con un’esclamazione che, in virtù della presenza di co-avventori stranieri nei tavoli vicini, abbiamo più volte avuto modo di sentire durante il pranzo: “that’s absolutely, delicious“!

Sa Piola - Sebada

Sa Piola – Sebada e miele


Per quanto riguarda la sebada, come d’abitudine richiesta dal ciccione Pg, é stato sufficiente domandare con quale miele l’avrebbero preparata, per trovarsi sul tavolo un cestino contenente una serie di vasetti e – particolare non da poco – altrettanti cucchiaini puliti, necessari a un condimento personalizzato.
Congiuntamente ai dessert ai due burricchi é stata offerta una ben decorata ampolla di squisito moscato, probabilmente casalingo.
Il pranzo come di consueto si chiudeva con il caffé di rito, e anche qui abbiamo avuto una gradita sorpresa; dopo essere andati incontro ad una attesa insolitamente anomala, viste la solerzia e la frequenza con cui le portate si erano fino ad allora manifestate, Jesus esplicita una sua intuizione con annesso proponimento celebrativo: “Se arriva al tavolo con la caffettiera in mano, mi alzo in piedi e lo chiamo màestro!”.
Così é stato: caffè preparato alla moka, servito su tazzine dal sapore tradizionalmente familiare.

Sa Piola - Moscato di Sardegna

Sa Piola – Moscato di Sardegna


A quel punto, considerando una simile progressione di prelibatezze, gentilezze e attenzioni, qualsiasi cifra pagata sarebbe stata adeguata. I novanta euro complessivi sono quindi volontariamente diventati cento, in segno di gratitudine e ammirazione per tale amorevole impegno nel proprio lavoro e premure per i propri clienti, ormai ahimè merci rare in una città nella quale dovrebbero essere la norma, in virtù di una pretesa vocazione turistica.
Ci sentiamo quindi di consigliare “Sa Piola”, per qualsiasi occasione e anche per qualsiasi tasca; mangiare i soli antipasti dovrebbe essere un piatto più che abbondante per qualunque soggetto metabolicamente normodotato.
Prima di concludere questo lunghissimo ma doveroso elogio del ristorante, il vostro amato Jesus vi ricorda in maniera esplicita, come richiesto da alcuni fan, il servizio (gratuito) di avviso sugli aggiornamenti del sito via SMS.

Seu Deu (§) SMS Servicewww.seudeu.com/sms
Non perdetevi neanche una recensione: paga Jesus!



VALUTAZIONE “Sa Piola”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Sa Piola Indirizzo: Vico Santa Margherita 3, Cagliari
Telefono: 070666714    [mostra in google maps]
 

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