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nov 8 2014

Ristorante Il Campidano – Samassi

 Scritto da Jesus | | Commenta

Il Campidano - Interno

Il Campidano – Interno

 

Tornano a piegarsi le spighe di grano, e gli steli dei papaveri, e l’erba e le viti nuove. Da ciascuna Via arriva un bagliore vermiglio, per peggio mostrarsi ai piedi dell’orizzonte. Ma prendendo poi guida di questo, nulla appare ribelle e vivo, nulla ruggisce verso il cielo, qui dove sto e tutt’attorno.
Distese di pavida terra, morsa e levigata dal sole, storie di passati primitivi, di fatiche e di maledette rassegnazioni. Tutto è dolore silente, tutto è posato; tutto tace e nulla si eleva orgoglioso, se non fiero di spremersi di sudore per una goccia di vino buono.
Cavalchiamo questa terra come formiche giganti, alla ricerca una qualunque meta. Presto troveremo le montagne e subito torneremo indietro, timorati dell’erta che ci attende. E’ il Campidano: è la nostra fortuna e disgrazia, la nostra libertà e la nostra prigione, il nostro nutrimento e la nostra fame.
 

Il Campidano - Seadas salate

Il Campidano – Seadas salate

 

Per quanto levigata e retta possa essere una Via, per quanto possano essere comodi i sedili in pelle della 150cv, non è facile tenere le mani salde sul volante per trenta minuti filati e non farsi sopraffare dalla pervasiva tentazione di capottarsi con violenza su un lato della SS.131, quando al tuo fianco trovi un intraprendente Ingegnere che cerca di convincerti ad entrare nel businness della fusione nucleare fredda, e un secondo Burriccu che battibecca tutto il tempo con il primo il quale, intanto, aveva già abbandonato i discorsi economici per dedicarsi alla frenetica modifica di tutte le impostazioni dei dispositivi presenti sul tuo cruscotto, autoradio compresa.
Il 27 Settembre, di Sabato mattina, questa sorte è toccata al martire Jesus che, fatti accomodare l’Ing.Marrocu e il Raschione Ettore, in tempo record e anticipo di trenta minuti rispetto alla tabella di marcia, riusciva a scaricare la zavorra asinina di fronte al ristorante “Il Campidano”, nel cuore di Samassi.
 

Il Campidano - Antipasti

Il Campidano – Antipasti

 

Il Ristorante è collocato nella struttura dell’omonimo Hotel, a conduzione familiare, nella Via principale del Paese. Al suo interno lo stile richiama subito alla mente, compostamente ed elegantemente, l’arredamento di una casa campidanese degli anni ’60/’70.
La sala da pranzo è una sorta di andito accogliente e luminoso, che si estende dall’ingresso delle cucine fino alla parete opposta, impreziosita centralmente da una sorta di pilastro sporgente decorato con mattoncini refrattari, che hanno catturato per qualunque minuto l’attenzione professionale dell’Ingegner Marrocu, il quale contemplava estasiato la composizione quasi si trattasse del Golden Gate di S.Francisco.
Eccellente la proposta musicale Jazz, diffusa in sottofondo. L’intrattenimento acustico ha avuto però un momento di oblio per effetto di un black-out intercorso durante il pranzo. Lo stesso Jesus si è comunque premurato di rifar partire il CD. Meno brillante, anzi possiamo dire indecoroso, l’impatto estetico dei servizi igienici, condivisi con altri spazi dell’hotel: da colonia estiva!
 

Il Campidano - Ravioli neri

Il Campidano – Ravioli neri

 

Di discreto livello invero il servizio, tenuto da un’unica cameriera, che non ha avuto difficoltà a dedicarci tutte le attenzioni del caso essendo gli unici clienti presenti in sala!
Unica imperfezione di rilievo che dobbiamo segnalare sta nella mescita del vino – un Torbato DOC “Terre Bianche cuvée 161″ di Sella&Mosca -, purtroppo servito eccessivamente caldo, tanto che l’ing. Marrocu, sciaguratamente si impossessava del ghiaccio del cestello per raffreddare il contenuto del suo bicchiere: orrore!
A parte questo “agghiacciante” episodio, dando uno sguardo al menù, subito ci possiamo render conto che la cucina de “Il Campidano”, è tutt’altro che scontata e banale. Lo chef è Alberto Sanna, un giovanissimo cuoco che si è fatto le ossa in quel della Costa Smeralda, per poi ritornare in Patria e prendere in mano le sorti e le redini del ristorante di famiglia.
 

Il Campidano - Fregola alla campidanese

Il Campidano – Fregola alla campidanese

 

Scegliamo quindi dal menù una serie di cinque antipasti che si dimostreranno “squartarati” in termini di gusto e tecnica realizzativa: duetto di seadas salate con patate e melanzane, formaggio; battuto di cavallo crudo con pesto leggero e noci; zuppetta di cozze con pomodorini, crostini di pane e basilico; carpaccio di muggine marinato alle erbette con mandorle e riduzione di malvasia;
calamari grigliati con pomodorini confit e pane fragrante.
Da sottolineare, all’atto di somministrazione della zuppetta di cozze, dapprima lo scherno del Raschione nei confronti di Jesus, per l’aver questo rischiato di sporcarsi e poi, a seguire, la rappresentazione scenica, da parte del medesimo Raschione, di tutto il calendario gregoriano per l’essersi visibilmente macchiato egli stesso.
 

Il Campidano - Polpo in crosta di carasau

Polpo in crosta di carasau

Il Campidano - Filetto di tonno scottato

Filetto di tonno scottato

 

Primi piatti altrettanto goduriosi. Ravioli neri con ripieno di gamberi e zafferano, crema alla bottarga e bottarga a scaglie per Jesus e Marrocu, fregola alla campidanese mantecata al pecorino per il Raschione.
Secondi piatti, immancabili e ugualmente di alto livello: filetto di tonno rosso scottato con funghi “portobello” arrostiti, polpo in crosta di carasau con patate e nocciole. Chapeau!
 

Il Campidano - Dessert

Il Campidano – Dessert

 

Infine un trittico di dolci: composizione di frutta fresca con anguria, ananas, kiwi, more e gelato fiordilatte per l’Ing.Marrocu; crema bruciata di mandorle con croccantino per Jesus; tiramisu allo zenzero e composta di lamponi per il Raschione Ettore. Inoltre, lo chef ha voluto farci testare una sua quarta creazione sperimentale, di carattere non certamente estivo e probabilmente presente nel menù autunno/invernale: cannolo di carasau con ricotta di pecora e crema all’arancia!
Il pranzo si concludeva quindi con dei caffè e con una Liquirizia “Mirsyne” di Dolianova, per il Raschione e l’ing.Marrocu. Costo complessivo della esperienza 46€ cadauno, da giudicarsi adeguati.

 

Eccellente e non banale la cucina, il ristorante “Il Campidano” è di certo una perla culinaria nel cuore della pianura. Da aggiustare alcune imperfezioni in ordine al servizio e alla condizione ambientale (leggi i bagni). Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Il Campidano”: Quattro Burricchi.
Ristorante Il Campidano Indirizzo: Viale Stazione 29, Samassi
Telefono: 070.9388121    [mostra in google maps]
 

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set 22 2014

Ristorante Is Fradis beach – Castiadas

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Is Fradis beach - Esterno

Is Fradis beach – Esterno

 


Il vento che soffia alle tue spalle, non sempre è il maestrale dispettoso e ferino, che sa governare i tuoi passi e rallentare il cammino.
Non sempre è lo scirocco rovente e polveroso, che stordisce i sensi e ti accompagna verso il deliquio della coscienza. Quando Lui veramente arriva, è una brezza che ti avvolge, una tormenta che martella e rapisce, una burrasca che ti sfiora e ti stravolge, un primigenio e sofferto soffio di vita che trascina il tuo desiderio oltre i confini dell’ignoto, che ti porta alla deriva per mari lontani e cristallini, tanto rapidamente quanto più sono spiegate le vele del tuo desiderio e delle tue passioni.
 

Is Fradis beach - Battuto di gamberi

Is Fradis beach – Battuto di gamberi

 

I desideri e le passioni dei Burricchi, a questo punto, dovreste aver imparato a ri-conoscerli. Non vi stupirà quindi qui leggere come, in un afoso Venerdì di Agosto, i venti dell’ingordigia e della passione alimentare, abbiano sospinto le vele della quasi-100cv del Raschione Ettore – con a bordo la ciurma del Triumvirato in equipaggio tipo – verso un porto ardimentoso e lontano, alla ricerca di nuovi libidinosi mari da navigare. Questa volta rischiando di naufragare contro gli scogli della segnaletica stradale e dell’illuminazione pubblica, che in quel di Castiadas, in località Cala Sinzias beach, divengono evidentemente insidiosi e taglienti. Consigliato vivamente approdarvi prima del crepuscolo.
 

Is Fradis beach - Ceviche di cefalo

Ceviche di cefalo

Is Fradis beach - Tartare di tonno

Tartare di tonno

 

L’impatto visivo con il “Is Fradis beach Club” a dire la verità non è del tutto positivo. Calato il sipario della notte sul meraviglioso palcoscenico della spiaggia di Cala Sinzias, da lontano il locale ci appariva come qualcosa a cavallo tra un lounge-bar e un chiosco da spiaggia. In realtà, appropinquatici giusto di qualche metro, potevamo già notare una serie di ben curati dettagli estetici, che riuscivano a trovare un giusto equilibrio tra estive esigenze di informalità e un più mondano desiderio di raffinatezza.
 

Is Fradis beach - Gnocchi al nero di seppia

Is Fradis beach – Gnocchi di patate al nero di seppia

 

Sotto la veranda pseudo-ottagonale della struttura in legno, dominata al centro dal bar e dagli spazi delle cucine, alloggiano – oltre che i divanetti atti allo spazio aperitivo – una decina di tavoli bianchi e relative sedie in ferro e legno, dal peso approssimativo di una tonnellata cadauna, disposte su un bel parquet color mogano. Alcune fioriere bianche perimetrali celano un cuore luminoso colorato, che donano all’ambiente una atmosfera glamour, mentre notiamo un po’ ovunque, decori che, stilizzati in bianco e nero, ricordano i disegni degli arazzi dell’entroterra sardo, elemento caratterizzante e ricorrente per le gestioni del ristorante “Is Fradis”, già da noi valutato in versione cittadina.
Quello che forse manca al locale dal punto di vista estetico è un qualche tipo di elemento avvolgente – come possono essere, ad esempio, dei vaporosi tendaggi esterni -, che renda l’ambiente più chiuso e intimo, allontanando ogni possibile distorta interpretazione, come quella del nostro primo contatto visivo.
 

Is Fradis beach - Calamarata

Is Fradis beach – Calamarata

 

Il personale (fratelli, per la totalità o quasi: is fradis, appunto) è numeroso e incredibilmente rigoroso ed attento ai dettagli, a dispetto della giovane età media. Per ciò che riguarda il nostro tavolo, siamo stati assistiti per la maggior parte del tempo da una ragazza, impeccabile nei modi per premura e grazia, che non ha comunque mancato, in più di un’occasione, di ridimensionare garbatamente l’ego dell’Ingegner Marrocu: «mi scusi, mi posso portare a casa la bottiglia con il tappo, per la mia collezione personale?». Risp.: «Certo, vuole portare via pure il mio cavatappi?». Il Raschione ha ammesso che l’avrebbe sposata solo per quella risposta. La raffinata cafonaggine dell’Ingegnere, comunque, pareva far breccia sulle attenzioni della giovane, perché da quel momento in poi questa usava interagire quasi esclusivamente nei suoi confronti, forse identificandolo come principale rompipalle della tavolata, da ben tenere sotto controllo.
 

Is Fradis beach - Filetto di tonno

Is Fradis beach – Filetto di tonno

 

Riguardo l’incedere della cena, non tutto è andato alla perfezione, come la prima serie di panini arrivati al tavolo: piuttosto freddi e tendenti al raffermo. A parte questa superficiale sbavatura, possiamo senza ombra di dubbio investire tutta la nostra credibilità e autorevolezza per affermare che le pietanze che abbiamo sperimentato a “Is Fradis beach”, sono alcune delle più meravigliose prelibatezze che abbiamo mai potuto gustare durante la nostra pur navigata carriera mangereccia. L’anche lui giovane cuoco ha dimostrato una magnifica e non comune padronanza dell’uso e della composizione dei sapori, oltre che tecnica di preparazione, distanti anni luce dalla media a cui siamo abituati in quel di Cagliari. Se siete del partito dei susunki, che giudica la qualità di un ristorante in funzione di quanto scabecciu vi hanno servito a tavola, o per quanto erano conditi gli spaghetti alle arselle, vi esortiamo a chiudere immediatamente questa pagina, prima che possiate arrivare al conto.
 

Is Fradis beach - Zuppa di piccola pesca

Is Fradis beach – Zuppa di piccola pesca

 

Dopo un Prosecco “Borgomolino” di Valdobbiadene, come intermezzo prima che venisse allestito il nostro tavolo, innaffiati da un eccellente (anche perché scelto da Jesus in onore del compianto Beppe Fenoglio, da una superba carta de vini) un Arneis DOC “Lange” Blangé, delle cantine Cerotto di Alba, arrivavano al nostro tavolo…
Antipasti: meraviglioso battuto di code di gamberi con pesche nettarine, finocchio selvatico e miele di sulla; strepitose ceviche di muggine (cefalo) con insalata di zucchine a julienne e olio al limone; divina tartare di tonno rosso battuto al coltello, con mandorle tostate, erba cipollina, crema di mozzarella di bufala e polvere di olive nere. Chapeau, accompagnato da ineccepibile verità aristotelica esternata dal Raschione: «sarà un vero peccato evacuare questo ben di Dio domani mattina»!
 

Is Fradis beach - Semifreddo

Is Fradis beach – Semifreddo

 

La cena proseguiva con due diversi primi: buonissima calamarata al tonno fresco, con crema di melanzane arrosto e timo limonato per il Raschione e l’Ing. Marrocu; incommensurabili gnocchi di patate piccanti al nero di seppia, con emulsione di basilico e scorza di limone scelti da Jesus: «che Iddio li benedica!».
Mentre l’Ingegner Marrocu proseguiva la sua personale trasfigurazione empatica nei confronti della cameriera («scusi ha da accendere?»), ovviamente ostacolato dagli interventi a gamba tesa del Raschione («ce l’ho io l’accendino!»), potevamo nuovamente gioire con i secondi piatti: zuppa di piccola pesca ai molluschi e crostacei (gamberi, vongole e cefalo) con finocchietto, basilico e pane pistoccu, per il Raschione; sublime filetto di tonno rosso in crosta di papavero e composta di pesche al rosmarino per Jesus e Marrocu.
 

Cheesecake al cocco

Cheesecake al cocco

Is Fradis beach - Mousse di cioccolato

Mousse di cioccolato

 

I dolci non erano da meno. Spettacolare semifreddo al torroncino con composta di fichi e decoro di zucchero soffice caramellato per Jesus; cheesecake al cocco con crema leggera di fico d’india per Marrocu; accattivante mousse di cioccolato al peperoncino con granella di nocciola e riduzione ai frutti di bosco per il Raschione. Il tutto accompagnato da un vino moscato liquoroso “Tanit” di Pantelleria, della catina Miceli. La cena si concludeva quindi con tre caffè, un liquore alla liquirizia “Tanca dei Pavoni” per Marrocu e un aristocratico “Cynar” («Vediamo se indovina chi è il aggio che l’ha ordinato?»… e senza esitazioni indica Marrocu) per Jesus.
Costo complessivo della esperienza 65€ cadauno, da giudicarsi un 15-20% inferiori al giusto dovuto, in funzione di una qualità della cucina oltre le righe e di un servizio impeccabile.

 
Il Ristorante “Is Fradis Beach” garantisce una cucina di qualità eccelsa e un servizio di altissimo livello, contornati da una ambientazione naturale splendida. Qualche ulteriore aggiustamento dal punto di vista dell’estetica del locale lo renderebbe un paradiso in terra. Quattro burricchi con menzione speciale per il servizio (e la cameriera).

 


VALUTAZIONE “Is Fradis beach”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Is Fradis beach Indirizzo: Spiaggia Cala Sinzias, Castiadas
Telefono: 3319139029    [mostra in google maps]
 

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dic 22 2012

The Show Kitchen – Cagliari

 Scritto da Ettore | 8 commenti | Commenta

Show Kitchen - Interno

Show Kitchen – Interno

 

Venerdi, 21 dicembre 2012. Profezie legate a maldestre interpretazioni new age del calendario di talune civiltà precolombiane vorrebbero un nuovo capitolo dell’umanità, secondo scenari di radicali trasformazioni, sia spirituali, tramite rivelazione divina a mezzo del profeta Jesus, sia strutturali, a causa di combinazioni eventi più roboanti della prosa del Triumvirato più famoso del Cagliaritano, più catastrofici di una recensione da un burriccu senza orecchio, più imprevedibili delle cugurre di certi ipertrcotici somari. Il problema della conservazione della specie imponeva un’accurata scelta di quadrupedi campione da proteggere e far salire nell’Arca di Noè che, in quella serata, li avrebbbe salvati. Il destino volle che il traghettatore della situazione, da buon democristiano, chiedesse una quota per il viaggio, richiesta non accordata per una parsimoniosa parte della carovana iniziale che preferì soccombere piuttosto che fuggire al proprio inesorabile destino. Ma the show must go on e il viaggio prosegue. A bordo i tre somari titolari e due graditissime ospiti, entrambi concorrenti del concorso Vinci una giornata da burriccu, Marianna e Melissa.

Show Kitchen - Ajoshi

Show Kitchen – Ajoshi

 

In questa ambientazione da Armageddon cagliaritano, manca poco alle 21:00 quando i due burricchi titolari Jesus ed Ettore convergono, secondo una inedita variazione al protocollo logistico che vede l’utilizzo di due vettori distinti, al fine di tutelare la sicurezza di parte delle nostre ospiti dalla maldestra guida di condottieri poco pratici, oltre che l’equilibrio globale della serata da fastidiose pressioni (ahiò movidindi!.. tengu pressi ca…!!), a pochi metri dalla destinazione designata per il consueto show alimentare del fine settimana: The Show Kitchen appunto, nella centralissima via Roma. Ineccepibile la puntualità dell’ottanta percento dei partecipanti, con un Ettore che inganna i pochi minuti di attesa in versione ombrellina da MotoGP per riparare dalla pioggia una delle preziose ospiti, Marianna che cerca di evitare interazioni con un losco individuo dal palese aspetto di pusher navigato che, in realtà, altro non era che Jesus. Il consueto ritardo dell’Ing. Marrocu, a seguito contattato e insultatato per questo a dovere da chi Vi scrive, non ha impedito alla compagnia di entrare e dare inizio alla ciccionata.

Show Kitchen - Tagliere salumi formaggi

Show Kitchen – Tagliere salumi formaggi

 

Straordinario l’impatto ambientale: l’ampia porta a vetri all’ingresso scopre un esclusivo lounge cafè con un lungo bancone nero che percorre in lunghezza l’intera sala, di fronte al quale, lungo la parete, sono alloggiati eleganti tavoli con sgabelli. In fondo alla sala, proprio di fronte all’ingresso delle cucine, una elegante scala conduce alla sala principale del piano superiore, ove veniamo condotti da una gentilissima e sempre sorridente cameriera. Una sensazione di opulenza e cura dei dettagli isinuava subito il dubbio di un consistente impatto economico della serata, con un po’ di rammarico per l’assenza di taluni parsimoniosi e previsti ospiti.

Show Kitchen - Risotto basmati

Risotto basmati

Show Kitchen - Ravioli di cernia

Ravioli di cernia

 

La sala superiore è piuttosto ampia, e qui si concentrano una serie di ampli tavoli di diverse geometrie, elegantemente approntati con tovaglie e sedie color crema, cristalli da vino, ampie lampade sferiformi d’atmosfera. La cornice è si complessivamente raffinata, disegnata con ampie vetrate e pannelli color cremisi ma, secondo il nostro personalissimo gusto, l’accostamento tra il grigio topo e il bianco delle pareti squadrate (senza particolari arricchimenti decorativi di supporto), riconduce l’impressione estetica ad una dimensione non pienamente definita ed espressa, così come, vi anticipiamo, avremo modo di riscontrare nella composizione di talune pietanze che abbiamo assaporato. Degna di nota è la saletta privata, confinata esternamente da un muro di vetro, ed arredata con un sesquipedale televisore al plasma. Lo stesso spazio, è dedicato ad alloggiare il guardaroba del ristorante, particolare che ci pare alquanto curioso e incompatibile con la proposta riservatezza del confino.

Show Kitchen - Salmone in crosta di pistacchi

Show Kitchen – Salmone in crosta di pistacchi

 

Il servizio in sala, che si rivelerà assolutamente impeccabile, è garantito da una maître/sommelier e da altre due giovani cameriere. Veniamo fatti accomodare in un elegante tavolo rotondo, impreziosito dall’illuminazione soffusa di una candela protetta da apposito globo. Sempre nell’attesa del recidivo ritardatorio Ing. Marrocu, ci viene offerto un calice di ottimo prosecco come aperitivo. Dopo quindici minuti (leggi: diecianni!!), con l’arrivo dell’ipotricotico burriccu, possiamo cominciare. L’offerta della cucina è perfettamente in linea con l’impegnativo nome del locale e propone sia interessanti interpretazioni della cucina etnica in chiave nostrana, sia una rivisitazione dei prodotti tipici isolani secondo inusuali e persino bizzarre ricette. Su consiglio dell’esperta Melissa, decidiamo di accompagnare inizialmente il pasto con uno straordinario DOCG Hysony della cantina Pedra Majore di Calangianus, servito con l’immancabile rito dell’assaggio performato dall’ Ing. Marrocu, sotto lo sguardo divertito della sommelier che ne ammirava le maldestre movenze e le frasi insensate.

Show Kitchen - Filetto di tonno

Show Kitchen – Filetto di tonno

 

La scelta degli antipasti è uno strano accostamento tra un tagliere di salumi nostrani, composto da guanciale (impreziosito da una marmellata di frutti di bosco), prosciutto, salsiccia di cinghiale, pecorino con diversi gradi di stagionatura, servito su un letto di pane carasau, decorato con gocce di aceto balsamico, e una interpretazione cagliaritana del soushi chiamato Ajoshi, composto da cubetti di riso con philadelphia, cernia e semi di sesamo, involtino di alga con riso, tonno e zucchine, filetto di tonno crudo, cubetto di tonno con riso e vinaigrette di peperoni, accompagnato da salsa di soia e wasabi. A parte l’inopportuno accostamento, imputabile al nostro bizzarro ipertricotico burriccu, la resa dei piatti ci è sembrata non esaltante, sebbene l’ajoshi risultasse al sottoscritto più gradevole del classico soushi.

Show Kitchen - Gelato al pistacchio cioccolato amarene

Show Kitchen – Gelato al pistacchio, liquore

 

A seguire arrivano i primi piatti: ottimo riso basmati con calamari e gamberi per Marianna e Jesus, ravioli di cernia alla crema di ricci e verdure per i rimanenti commensali, risultati molto meno gradevoli, soprattutto per un palese difetto di temperatura, difetto che ha costretto lo sfacciato Ing. Marrocu a richiedere un ulteriore riscaldamento del piatto; richiesta accolta con sollecitudine dal personale che, in realtà, ha provveduto a far preparare per il nostro indisciplinato burriccu una nuova porzione, con la soddisfazione di tutti i commensali per l’encomiabile gesto, soddisfazione subito rientrata per il ripresentarsi dello stesso difetto segnalato: e torrada!!..

Show Kitchen - Foresta nera con panna e amarene

Foresta nera

Show Kitchen - Panna cotta

Panna cotta

 

Nel frattempo, all’esaurimento della prima bottiglia, si decide di continuare con un vino della stessa cantina, un ottimo DOCG I Graniti, con opportuno cambio dei calici, previa esplicita richiesta dell’attenta sommelier. Nell’attesa per la preparazione dei secondi piatti, Melissa stupisce i compagni con un graditissimo omaggio di dolci preparati da sè artigianalmente: non ci sono parole per descrivere la gioia di tutti, soprattutto per qulalche susunku che ha pensato di sfruttare l’occasione per evitare di aggiungere un dessert al conto finale.

Show Kitchen - Dolcetti preparati da Melissa

Show Kitchen – Dolci preparati da Melissa

 

In poco tempo giungono al tavolo due porzioni di salmone in crosta di pistacchi, accompagnato da una composta di cipolle di Tropea e da melanzane arrosto con aceto balsamico, e tonno al lime e cocco, accompagnato da una insalata di finocchi e arance. In linea con il resto dei piatti, i secondi non soddisfano pienamente le aspettative richiamate dai bizzarri accostamenti. In particolare sembra mancare la giusta continuità tra i diversi sapori, probabilmente ottenibile con trattamenti più elaborati degli ingredienti di base prima della cottura. Non completamente gratificati dal percorso culinario, i commensali provano comunque a scommettere sui dessert. Interessante, come del resto lo è stata per gli altri piatti, la proposta: gelato al pistacchio, cioccolato, amarena per Jesus e Marrocu, selva nera con biscotto, cioccolato, panna, amarene e sciroppo di amarene pe Ettore e Melissa, mentre Marianna, affidandosi a San beta galattosidasi decide per la panna cotta al cioccolato e sciroppo di frutti di bosco. Hanno accompagnato il momento uno straordinario Tokaterra di Cherchi per Ing. Marrocu e Melissa, un ottimo Muscadeddu delle cantine Dettori per chi Vi scrive. La cena si è conclusa con caffè per Jesus, Melissa, Marrocu, un Montenegro per Marianna e un liquore di liquirizia Myrsine per Ettore.
Costo della esperienza: 49,50€ cad. burriccu, da ritenersi complessivamente adeguato alla qualità del servizio offerto, soprattutto per quanto riguarda i vini e i liquori con cui è stata accompagnata la serata.

Una eccellente ambientazione, l’attenzione a molti dettagli come la sala privata insonorizzata, l’eleganza dei servizi igienici (veramente encomiabile in questo caso), arredati, tra l’altro, in sintonia cromatica col maglione del sottoscritto, unite ad un servizio, professionale e puntuale, sebbene ci saremmo aspettati maggiore attenzione nella comunicazione su piatti che avrebbero potuto provocare problemi per particolare intolleranze di qualcuno dei nostri commensali, rappresentano il punto di forza di un locale il cui nome propone di sorprendere, soprattutto con la cucina. Ma è proprio la cucina il punto dolente riscontarto in questa esperienza: ricette bizzarre e interessanti, interpretate però in modo non pienamente soddisfacente. Ciascun piatto è risultato sempre a metà per sapore. Molto Show e poca umiltà: ci chiediamo se la eventuale proposta di ricette più semplici abbia lo stesso impatto. In ogni caso, in virtù delle enormi potenzialità dimostrate, dalla attenzione per i dettagli e la presumibile volontà di correzione dei difetti, mi sento comunque di proferire un giudizio più che sufficiente: tre burricchi – – – (2,60).

VALUTAZIONE “The show kitchen”: Tre Burricchi.
Ristorante The show kitchen Indirizzo: Via Roma 68/D, Cagliari
Telefono: 0706848567 [mostra in google maps]
 

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