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ago 21 2010

Ristorante St.Remy – Cagliari

 Scritto da Jesus | 13 commenti | Commenta

St.Remy – Chiesa S.Rosalia

 

In uno degli scorci più belli della Cagliari storica, gli ormai (per questo felicemente rassegnati) Biumviri, visitano uno dei ristoranti più interessanti del loro già corposo itinerario, tenuto per le strade e lungo i percorsi della buona cucina; è il ristorante St.Remy, poco distante dall’omonimo celeberrimo monumento (Bastione) della città.
Nel vicolo traverso alla nota via Torino, giusto in fronte alla splendida chiesa quattrocentesca di Santa Rosalia, – chiusa ai turisti come d’obbligo – fregiatasi nel suo recente passato dello regale stemma sabaudo, incede con passo lento l’ombra familiare del Raschione Ettore, che si appropinqua, affrontando una breve e ripida pendenza, verso l’uscio del ristorante.
Questa favolosa prospettiva, regalata dall’imperioso Tempio, nell’intento di elevare a noi lo spirito, esprime la penosa rappresentazione di un’evanescente ombra effimera, nei nostri pensieri idealmente trasposta in quella del burriccone Pg, ormai lontano ed inutile ricordo di un glorioso passato.

St.Remy – Interno


Ai fan che ancora si chiedono le ragioni di tale prolungato difetto, noncuranti delle teatrali e commiserevoli rappresentazioni di comodo del soggetto, possiamo solo dire che l’EX Triumviro Pg ha scelto di lasciarsi rinchiudere nella sua prigione dorata da 2790 euro/mese (volendo essere generosi) da cui, come suo solito, avrà già preventivato di scappare alla prima occasione per lui conveniente.
In attesa che ciò avvenga, con conseguenti, tragiche e poco lungimirantemente previste conseguenze, faccio appello ai nostri lettori perché dall’interno del loro stesso movimento, nasca presto una figura capace di sostituire definitivamente il burriccone nel suo ruolo di Triumviro.
Una figura nobile e autorevole, che si dimostri fedele e costante nel tempo, che abbia innate doti di personalità, sicurezza, lealtà, iniziativa e amore per la verità. Caro fan economicamente facoltoso, abbiamo bisogno di te! Diventa tu il nuovo Triumviro! Uiuontiu!!

St.Remy – Gamberi ananas, Insalata di polpi fritti



Conclusosi questo lungo quanto doloroso preambolo, eccoci dentro il ristorante St.Remi. L’ambientazione è splendida. L’interno molto curato, le atmosfere elegantemente rustiche; un
uso sapiente delle rifiniture in pietra crea il giusto equilibrio con il contesto strutturale, che ha il sapore di una vecchia cantina scavata nel tufo. Vecchie bottiglie di vino, disposte su alcune mensole e altri suppellettili in tema marinaresco, completano finemente le decorazioni. Scorgiamo piccole nicchie appartate e altre sale più spaziose e accoglienti. Luci ben dosate, tavoli eleganti e luccicanti posate d’argento. Superbe!

St.Remy – Polpette di pesce spada



Unica nota stonata – è proprio il caso di dirlo -,  la musica diffusa nel locale, certamente e inspiegabilmente non in tema. Una suadente suonata classica o una ballata soft-jazz – a costo zero – avrebbero reso l’atmosfera impagabile. Misteri del buon gusto.
Ci accoglie una gentilissima ed efficiente cameriera che, con i suoi formalismi un po’ forzati ed acerbi, tradisce una probabile recente formazione alberghiera. Ci fa accomodare in una delle piccole sale appartate e ci offre delle ottime olive nostrane, pane e grissini come stuzzichini. Nonostante non siano espressamente previsti nel menù, ordiniamo un assaggio di antipasti di mare. All’esordio, ci accorgiamo subito che non si tratterà delle solite pietanze convenzionali di inizio pasto.
Iniziamo con una originalissima fantasia di gamberi, ananas, rucola e basilico  (sorprendente nell’accostamento di sapori) e una altrettanto strabiliante insalata di polpi fritti.  Jesus redarguisce il Raschione che accenna a miscelare frettolosamente le varie vivande, vanificando i raffinati dosaggi dello chef.

St.Remy – Cozze e areselle alla marinara



Proseguiamo con delle altrettanto originali e gustosissime polpette di pesce spada, adagiate su un letto di buona lattuga; segue un più abituale – ma non per questo meno squisito – assaggio di polpo marinato. Gli antipasti si concludono con uno scenografico ed abbondante piatto di cozze e arselle alla marinara, notevoli per la delicatezza ed il sapore del sughetto che le accompagnava.
Dobbiamo sicuramente sottolineare che, a parte l’originalità, la qualità e la squisitezza di ciascuna delle portate presentate (ognuna accompagnata dalle proprie posate d’argento), il dosaggio delle medesime è risultato adeguato e intelligente. Adeguato perché i due burricchi hanno potuto ritenersi appagati e quantitativamente soddisfatti; intelligente perché non si è sconfinato nell’eccesso (che a volte maschera l’inadeguatezza),  condizionando inevitabilmente il corretto articolarsi del pranzo nella sua interezza. Complimenti allo chef!

St.Remy – Fregola con le arselle



Nell’ordinare il primo, come consuetudine, il Raschione si è fatto catturare dalla rassicurante certezza di un piatto a lui caro, che oramai ha assunto al ruolo di empirico parametro di valutazione della cucina: fregola con arselle.
Le sue osservazioni al termine dell’analisi sono state: la dimensione dei singoli elementi discreti, costituenti la pasta in sé, è un processo stocastico dalla natura totalmente incomprensibile; significa che questa, con tutta probabilità, non è di origine industriale. Eccellente!
A parte la discutibile deformazione ingegneristica del problema, direi che sia sufficiente verificare l’immagine di supporto documentale per condividere tale affermazione.

St.Remy – Risotto Bleu al caviale e salmone


Avranno più difficoltà, credo, i nostri lettori, a valutare per un unico colpo d’occhio, il bizzarro primo piatto che è stato comandato dal vostro amato Jesus: un risotto al caviale e salmone di uno stranissimo colore blu turchese, che voleva richiamare le ideali sfumature del mare, i cui preziosi frutti a noi offerti in sacrificio, doveva in suo luogo accogliere.
Come ben anticipato dalla cameriera, il suo sapore, forte ed invitante, è risultato essere, a dir poco, squisito.
Non inganni il lettore la prospettiva della visione presentata, che fa sembrare esigua la porzione di riso. Il piatto in realtà era veramente abbondante tanto che, concordemente con il già più che soddisfatto Raschione, si è scelto di evitare di proseguire forzatamente con i secondi piatti.

St.Remy – Torta Millesfoglie con crema chantilly


Uno dei problemi che si può riscontrare nel cambiar spesso ristorante,  ignorando quindi a priori le porzioni delle specifiche pietanze, è quello di non poter-voler prediligere un secondo piatto in luogo del primo, nella sempre viva speranza di avere la possibilità, alla fine, di gustare entrambi.

Eccoci quindi giungere al comandare le delizie che il menu ci offriva. Questa volta il buon Ettore, devo dire abbastanza stranamente, non si è fatto tentare dall’ordinare la sua amata e sempre ricercata sebada (altro suo distintivo parametro di giudizio), probabilmente perché anticipato dalla solerte cameriera, che riusciva ad affascinarlo con la proposta di una favolosa torta millesfoglie con crema chantilly, impreziosita da fragole di stagione e abilmente decorata.

St.Remy – Torta black Forest al cioccolato e amarene



Jesus optava invece per una torta “black forest”, al cioccolato e amarene, ugualmente squisita e ottimamente presentata.

Il pranzo si è quindi concluso con il caffè e un assaggio di mirto, gentilmente offerto dalla casa. Il Raschione mi chiede di sottolineare la mancanza di liquore alla liquirizia che, per ammissione della stessa cameriera, non viene deliberatamente acquistato dalla proprietà: altro fattore inspiegabile!
Il conto finale è stato di circa 37€ cadauno , che per la qualità di quello che si è mangiato risulta ben sotto la soglia dell’opportuno dovuto, anche considerando la bottiglia di ottimo vino bianco “costamolino” DOC, adeguatamente servito e preservato nella sua integrità termica.

Il ristorante si presenta sicuramente eccellente dal punto di vista della cucina. La qualità e l’originalità delle pietanze – che pur si mantenevano in linea con la tradizioni della cucina sarda -, ci sono apparse molto sopra la media. L’ambientazione è suggestiva, anche se purtroppo difetta per i piccoli problemi accennati; altra fastidiosa stortura rispetto al contesto (mi fa notare Ettore), la non adeguata rubinetteria nella toilette.
Se la quantizzazione della nostra scala di giudizio ce lo permettesse, assegneremmo al ristorante una valutazione di tre burricchi e mezzo; epperò, come segno di incoraggiamento a raccogliere i nostri suggerimenti, e in virtù della relativa economicità del pranzo, il nostro giudizio definitivo è stato il seguente.



VALUTAZIONE “St.Remy”: Quattro Burricchi.
Ristorante St.Remy Indirizzo: Via Torino 16, Cagliari
Telefono: 070657377    [mostra in google maps]
 

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