Ristorante Kilometro Zero – Cagliari
Con centouno, mille e oltre chilometri alle sue spalle il somaro, paziente e instancabile, incede per la sua strada, senza mai affrettarsi, né alcunché dietro di lui rimirare. Non indugia, non medita sulla rettitudine del suo passo o sulla virtù della destinazione che l’attende; solamente avanza, lento e mansueto, risoluto e vigile, fin su lungo il costone della montagna, con cura proseguendo sulle strette ceglie rocciose, con prudenza discendendo verso valli assolate, generosi frutteti, accesi paesaggi di mare, per poi ancora risalire polverosi e penitenti sentieri, infine raggiungendo l’inaccessibile vetta di una proba impercettibile volontà.
Seguendo il medesimo flemmatico avanzare, Il gruppo storico del Donkey Challenge, dopo anni di lento e inesorabile pellegrinaggio lungo le mulattiere e gli impervi sentieri del gusto – senza una stella polare che benignamente loro accompagnasse -, hanno infine raggiunto la vetta della centesima ciccionata, proseguendo poi senza indugio o tentennamento alcuno la loro strada, alla ricerca di nuove sfide e nuovi orizzonti da superare.
Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, eccoci nuovamente qui con voi, a discutere e narrarvi della ennesima, mirabolante culinaria avventura, così come fosse la prima volta, così come fossimo ancora al chilometro zero della nostra avventura!
Il Ristorante Kilometro Zero, è dunque la tappa, la destinazione di quest’oggi, il nuovo accogliente anfratto, che per qualche ora sarà il nostro confortevole rifugio.
Il locale è sito nella Via Grazia Deledda, a pochi passi dalla centralissima Piazza Repubblica, in Cagliari.
L’ambiente principale si estende, con architettura rigida ed essenziale, dalla vetrata di ingresso – che assume il ruolo di piccolo vestibolo -, fino al suggestivo bancone in fondo alla sala, virando poi lateralmente verso un nuovo corridoio, che alloggia qualche tavolo più appartato. Le tonalità e i decori sono caratterizzati dal ricercato contrasto tra il grigio color intonaco e il viola pallido, mentre le nicchie che spuntano in rilievo sulle pareti, accomodano numerose bottiglie di particolarissima provenienza e forniscono – di fatto -, tutta l’illuminazione necessaria, tanto da rendere pleonastici i lampadari argento pallido, che piovono dal soffitto. L’ambientazione è perciò moderna e ben curata, senza invero raggiunge un elevato grado di gusto e raffinatezza superiore.
L’accoglienza, da parte del giovane proprietario del locale, è calorosa e cordiale, anche perché, come non di rado capita (carramba che sorpresa!), scopriamo essere un vecchio compagno di scuola dell’Ing.Marrocu.
A questo punto il giusto sottofondo di correttezza e obiettività della valutazione ne risulterebbe compromesso, se non fosse per il fatto che il personale si presentava amichevole e conviviale con ciascheduno degli avventori presenti, quasi sottintendendo la consuetudine di ospitare una clientela fidelizzata ed assidua, a dispetto della recentissima apertura.
Ad ogni buon conto, l’impressione che si ha, scambiando le prime misurate parole con il titolare Diego, è quella di avere di fronte una persona freneticamente attenta, che svolge il proprio lavoro con passione e dedizione sincera.
Il servizio in sala è inoltre garantito da un elegante giovinetto dal look rasta, una gentilissima cameriera dell’Est europeo oltre che, sul finire della serata, dalle baluginanti incursioni di un cuoco dalla stazza considerevole.
Il menù di Kilometro Zero viene giornalmente rivisto per accondiscendere alle bizzarrie di «quei pazzi della cucina!», ma può essere comunque declinato in convenzionali antipasti di terra e di mare, tre/quattro primi del giorno e vari secondi di pesce o di carne. Procediamo quindi con il nostro consueto protocollo: assaggio di antipasti misti, due assaggi di primo (che in realtà saranno due piatti abbondanti), un eventuale secondo più i dessert.
Nella cernita del vino, accogliamo il consiglio di sperimentare etichette non propriamente convenzionali, nell’ottica della tradizione gastronomica sarda, ma attinte dal pur vasto bacino enologico nazionale: si inizia con un buon Müller Thurgau Weindorf dell’Alto Adige, per poi proseguire con un ottimo e semanticamente inquietante Falerio dei colli ascolani, Oris Ciù Ciù, derivato da uve di Trebbiano, unitamente a vitigni autoctoni “Pecorino” e “Passerina”. Ogni ulteriore commento risulta superfluo.
Gli antipasti misti si articolavano in nove pietanze, di semplice fattura ma di più che meritevole preparazione. Ricordiamo quindi: capponata di melanzane e peperoni, seppiette in umido con piselli, insalata di farro con vellutata di basilico, insalata di ceci con pomodoro, rucola e aceto balsamico, polpettine di manzo in umido, seppiette arrosto con sedano e pomodori, polpo all’algherese, petali di bottarga su letto di sedano, fagottino di verza con ripieno di purea di patate, prosciutto e formaggio.
Per quanto riguarda i primi piatti, ottima – anche se forse con un pelo di sale in eccesso – la “carbonara di mare”; ricetta che prevedeva cernia affumicata in luogo della più proverbiale pancetta, e piuttosto buone anche le taglietelle, condite con sugo di moscardini e cozze, risultate giustamente e dosatamente piccanti.
A questo punto, la serata, nonostante la pienezza cagionata dalle abbondanti prelibatezze sino ad allora ingurgitate, poteva procedere con la richiesta di secondi piatti non particolarmente impegnativi.
La scelta è quindi ricaduta su un’ottima orata di mare arrosto, e su una “bistecca” di cernia in padella, condivisa, in termini di singola porzione, dal Raschione Ettore e dall’Ing.Marrocu.
Di tali pietanze non possiamo, ahimè, fornire alcuna riproduzione fotografica, a seguito di un difetto di sobrietà da parte di Jesus, accompagnato da un’insanabile eccedenza d’appetito, scaturiti nella più banale negligenza in merito al consueto immortalare
– prima di procedere con la rituale razzia -, qualsiasi leccornia servita in tavola.
Da questa sciagurata vicissitudine, restano salvi però i buonissimi dessert: una zuppa inglese per l’Ing. Marrocu, torta della nonna con pinoli e crema di limone per il Raschione, sorbetto al limone per Jesus. Quest’ultimo, arrivato solo successivamente al tavolo dei Burricchi, unica perdonabile disattenzione da parte del pur attento personale, durante la serata. Conclusione con un esclusivo liquore alla liquirizia per Marrocu. Prezzo della cena, 30€ cadauno, da ritenere pressoché promozionale e ben al di sotto dei reali valori prodotti.
Il Ristorante Kilometro Zero, che porta nel nome l’ideale filosofia del biologico (aspetto che non abbiamo avuto modo di approfondire), si presenta come un locale elegante ed accogliente, ritrovo ideale per cene romantiche o formali e conviviali conventicole.
Seppure la cucina non elargisca particolari e ricercate eccellenze, le pietanze proposte si distinguono per ingredienti genuini e per un’ottima qualità generale, mentre il servizio risulta di assoluto livello. Tre burricchi meno meno.
VALUTAZIONE “Kilometro Zero”: Tre Burricchi. | |||
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Ristorante Kilometro Zero |
Indirizzo: Via Grazia Deledda 68, Cagliari Telefono: 070668901 [mostra in google maps] |
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29 mar 2012 alle 11:30
Dopo il tripudio delle celebrazioni della centesima ciccionata i tre somari più famosi del web ripartono dopo un giro di boa per il lungo cammino che un giorno li porterà alla duecentesima recensione. Il punto zero di ripartenza scelto è proprio Kilometro Zero, di recente apertura (febbraio 2012).
Il nome Kilometro zero riporta l’attenzione al nobile concetto dell’eco sostenibilità negli ambienti della ristorazione, con l’osservazione di un protocollo che premia la territorialità della materia prima che la nostra generosa isola offre, concetti che agli occhi dei tre avvinazzati somari trovano poco riscontro, soprattutto al cospetto di bottiglie di vino di produzione continentale, seppur dall’ottimo rendimento in termini di gusto, e di un’offerta di amari di produzione industriale.
Apprezzabile invece l’uso di acqua minerale filtrata, nelle due versioni liscia e gassata, nonostante una inversione delle bottiglie diversamente colorate che ha visto l’acqua liscia all’intrerno della bottiglia blu, in palese violazione di una di quelle regole non scritte ma ormai metabolizzata dall’uomo della strada.
Riprendendo il discorso del caro Jesus sull’illuminazione, forse ecceessiva al punto da polarizzargli qualche neurone e fargli dimenticare di riprendere i secondi piatti nella loro interezza prima di consumarli, non mi pare che le soluzioni scelte premino in qualche il risparmio energetico, impressione confermata per altro dall’anacronistico asciugamani ad aria calda dei bagni.
Decisamente buona e particolare l’offerta dei piatti, che punta alla valorizzazione dfegli ingredienti freschi locali, sebbene non abbiamo riscontrato delle eccellenze. Direi una nota di merito solo per l’insalata di farro: delicatissima.
I costi decisamente contenuti rispetto alla quantità e alla qualità dell’offerta provata innazano il rapporto qualità/prezzo del locale, oltre ad attirare le attenzioni della clientela poco avvezza alla spesa, e gli fanno meritare il terzo somaro e quindio l’adesivo/rating da esibire al pubblico.
14 nov 2012 alle 20:51
Chilometro zero: SEMPLICEMENTE FORMIDABILE!!!
15 apr 2013 alle 00:58
K0 per gustare ciò che raramente si trova da altre parti, tra i piatti particolari segnalo il tortino polenta crema di formaggio e bottarga, tra i primi la carbonara di mare e i fantastici ravioli di cernia semplicemente divini. Ottima l’accoglienza, pesonale attento e presente
08 dic 2013 alle 20:15
Ottimo ristorante. Ottime pietanze e ottima gestione. Piû volte da noi visitato e sempre ottima accoglienza. I gestori hanno sempre consigliato gli antipasti, i primi e i secondi in base alla disponibilità giornaliera degli ingredienti i cui requisiti sono sempre stati freschezza e provenienza. In cucina, lo staff, a nostro parere, si ė dimostrato sempre molto preparato. Giusto per cronaca: oggi 8 dicembre, come secondo, ci ė stata consigliata un’orata di mare da mangiare in due, preparata con carciofi, freschi, e vernaccia. Ottima!!!! L’orata, a detta del gestore, ė stata pescata non più di 6 ore prima. Il sapore e la freschezza hanno confermato quando detto. Il prezzo, per due, ė stato ridotto di 13 euro rispetto al conto originario dal gestore in quanto ” no, ė troppo alto!!!” (Cit. Gestore). Veramente un ottimo ristorante, scoperto grazie a questo sito da cui, spesso, attingiamo idee su dove mangiare. A nostro parere, uno dei migliori a Cagliari.
08 dic 2013 alle 20:44
“A nostro parere, uno dei migliori a Cagliari.”
Il Ristorante o il sito? Tornate presto a trovarci!
11 gen 2014 alle 23:57
Ci sono venuto oggi e debbo constatare (seppure ho degustato pietanze differenti)che la vostra recensione é assolutamente fedele!
19 gen 2014 alle 11:33
“….uno dei migliori a cagliari” sia il sito che il ristorante, scoperto grazie
le vostre recensioni