☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆

Ristorante DiSapore – Cagliari

 Scritto da Jesus il 15 dicembre 2012 alle 17:44 6 commenti | Commenta

DiSapore - Ingresso

DiSapore – Ingresso

 

Come promesso in quel di Cagliari, nella centrale Via Donizetti, con quello che già nella mente ritrovo annebbiato a seguito dell’Iselis che giusto poche ore orsono tracannai, ritengo sia opportuno esordire, in quest’ultima disamina, secondo le costumanze della vecchia abitudine, con una introduzione sobria e consunta, il linea con quanto capricciosamente e permalosamente dichiarato ieri a fine serata:
«se tu non vuoi scrivere la recensione, neppure io ne avrò voglia».
E quindi, adesso che veramente iscrivo, me ne frego e me ne fregherò!
Tale ruvida quanto teatralizzata presa di posizione, quasi si trattasse di un costruito e forzato dissapore, è stata espressa dal vostro amato Jesus, sulla soglia del ristorante “DiSapore”, nei confronti dell’ospite della serata, la neo-burricca Arianna, al suo diniego nel prendersi l’onere di scrivere questa recensione, che il burriccu mandrone, capziosamente e surrettiziamente cercava di scaricarle!
 

DiSapore - Interno

DiSapore – Interno

 

La bella fanciulla, che già aveva incautamente convenuto di presenziare (onerosamente!) alla ciccionata, come seconda classificata del concorso “vinci una giornata da burriccu“, ha giustamente schivato questa ulteriore trappola, lasciando tale faticosa incombenza a chi, con pagu gana, ora vi scrive.
Cagliari, ore 20.45. Dopo un breve e poco impegnativo percorso, e dopo aver identificato un anfratto per accomodare l’utilitaria del Raschione, Jesus e il suo collega burriccu raggiungevano la propria ospite, che già da tempo li attendeva, visibilmente infreddolita ed impaziente, all’esterno del locale. Dopo gli affettuosi convenevoli, e i doverosi improperi rivolti all’indirizzo dell’Ing.Marrocu, che come d’abitudine si faceva attendere, i tre decidevano di non sostare ulteriormente al freddo, e varcare la soglia del ristorante.
 

DiSapore - Antipasti

DiSapore – Antipasti

 

Ad accoglierli subitamente, la gentilezza del maître e il sorriso della cameriera al bancone d’ingresso, che offriva loro una graditissima sangria di benvenuto, dal gusto acidulo ed amarognolo, piuttosto distante dalla dolcezza della ricetta valenciana o catalana, ma di sicura, piena gradevolezza.
Il locale appare moderno e abbastanza ben curato. Superato il vestibolo d’ingresso, si percorre una sala che alterna pareti color crema a elementi dalle tonalità pistacchio; colore questo, che viene riproposto in alcune stampe ornamentali e in piccoli accessori da tavola, come saliere e salviette di carta. L’ambiente si allarga lateralmente verso il fondo della sala stessa, dove si trova l’ingresso delle cucine. Il soffitto, si caratterizza come una sinuosa e tagliente fenditura scavata verticalmente, dove trovano alloggio numerosi e suggestivi punti luce. Qualche elemento di disordine estetico dobbiamo invero rilevarlo, come la qualità discutibile dei quadri alle pareti (de gustibus…), la scelta della musica di sottofondo e la disposizione eccessivamente regolare e schematica dei tavoli; condizione quest’ultima, che capiamo comunque essere vincolata alla struttura allungata del locale.
 

DiSapore - Uova di quaglia bottarga

Uova di quaglia bottarga

DiSapore - Zuppa di cozze

Zuppa di cozze

 

Nonostante qualche circoscritto scivolone formale (per esempio, il vino dovrebbe essere servito prima alle signore o, equivalentemente, ai burricchi il cui nome inizia con la P e finisce con la G) e qualche asincronia nella tempistica di presentazione dei piatti, il servizio si è dimostrato sufficientemente adeguato e, soprattutto, velocissimo, tanto da indurre seri problemi nel processo di copertura LIVE dell’evento su Twitter.
Il effetti il maître, dopo averci inizialmente interrogato sull’orientamento preferenziale della nostra cena (terra o mare) ci propone e indirizza rapidamente nella scelta degli antipasti della casa che, a quanto pare, cambiano nello specifico di giorno in giorno. La comanda delle successive portate, viene così rimandata al seguito. Intanto però, abbiamo da subito modo di apprezzare delle ottime bruschette all’olio d’oliva, accomodate al nostro tavolo come incipit e intrattenimento pre-antipasto, nonché accompagnamento a tutto il resto della cena.
 

DiSapore - Linguine ai ricci

DiSapore – Linguine ai ricci

 

Il vino deputato a sostenere le piacevoli dissertazioni della festosa conventicola, è stato un “Iselis” delle cantine Argiolas (l’Ing.Marrocu non apprezza particolarmente questa etichetta, ma il Raschione senza curarsene la sceglie di sovente) che viene presentato come “ultima bottiglia” nella cantina, senza etichetta per un raro difetto di imbottigliamento, quasi ad affermarsi come un “Gronchi rosa” della enologia nostrana. A tal proposito, è stato divertente in seguito assistere, alla riproposizione di una seconda “ultima bottiglia” di Iselis, da parte del cameriere al tavolo affianco.
Dopo pochi minuti, prima addirittura che ci venissero consegnate le bottiglie d’acqua, le prime pietanze erano già state servite in tavola, così come gli insulti rivolti al Raschione Ettore, che si voleva nuovamente imporre – cagionando inutili fastidi e perdite di tempo – come fotografo ufficiale, ben consapevole che tutti i suoi scatti vengono sistematicamente censurati alla Vostra decenza.
 

DiSapore - Fregola con le arselle

DiSapore – Fregola con le arselle

 

Gli antipasti si componevano di sei portate piuttosto semplici – cinque fredde, una calda – preparate però con prodotti gustosi e genuini. La nostra ospite, invero, non ha gradito particolarmente una eccessiva abbondanza d’olio d’oliva che ha caratterizzato talune tra le composizioni proposte: insalata di mare con polpo, surimi, seppie, gamberi e peperoni; carpaccio di pesce spada; polpo con patate; scaglie di bottarga di muggine e sedano, eccellenti uova di quaglia con bottarga (unica particolarità della serie), per finire con una gustosissima zuppetta di cozze, che i burricchi sono riusciti a consumare fino all’ultima goccia, sottraendola alle grinfie del cameriere che, troppo frettolosamente, cercava di ritirare per fare ordine in tavola.
 

DiSapore - Grigliata mista

DiSapore – Grigliata mista

 

I primi si sono mantenuti sullo stesso livello, abbastanza gustosi e ben preparati ma senza particolare trascendenze. Linguine ai ricci di mare, più una ottima (almeno per il gusto di Jesus e Marrocu) fregola artigianale con arselle, decisamente “callada”.
Sulla attribuzione della qualità di artigianale, per quest’ultimo piatto, i commensali hanno parecchio disquisito, in virtù di una conformazione sì piuttosto irregolare – tipica delle preparazioni caserecce – della pasta, ma di una granulosità atipicamente e sospettosamente fine. Questo aspetto, dovrebbe essere quindi approfondito.
Dobbiamo in qualche modo lodare la scelta equilibrata delle porzioni da parte della cucina, più che sufficienti per soddisfare le fauci di quattro burricchi, ma che non hanno cagionato problemi di appesantimento, nonostante il veloce procedere della cena.
 

DiSapore - Sebada al miele

DiSapore-Sebada al miele

 

Cena che quindi è potuta proseguire, con la contrattazione di una grigliata mista, composta da due orate, una spigola e sei gamberi arrosto. Genuinità e freschezza del pesce indiscutibile – preparato a sa casteddaia con sa mazza (interiora) inside, mentre si potrebbe sindacare su una forse troppo marcata disidratazione del pescato in fase di cottura.
I gamberi, invero (le uniche leccornie assaggiate da Arianna in questo caso), sono risultati eccellenti.
Spazio c’era a quel punto, ancora per i dolci che, come qualità complessiva, si sono dimostrati un gradino al di sotto delle portate precedenti: tiramisù della casa per Arianna (che ha rilevato una bizzarra liquidità sul fondo del dessert), sebada con dozzinale millefiori per il Raschione e pesantissima torta al cioccolato per Jesus, terminata con molte difficoltà, esclusivamente per sfidare apertamente il cameriere. L’Ing.Marrocu, pur vantandosi di tenersi leggero con un semplice sorbetto al limone, ha poi preteso che gli venisse consegnato un cucchiaino, con il quale ha impropriamente attinto dai dolci di tutti gli altri commensali. Tutta questa fase, è stata accompagnata da un ottimo vino passito Angialis (cantine Argiolas) IGT “Isola dei nuraghi”.
 

DiSapore - Tiramisù

Tiramisù

DiSapore - Torta al cioccolato

Torta al cioccolato

 

La cena si concludeva quindi, con due caffé (per Jesus e Arianna), due liquori alla liquirizia “Maruzzo” per il Raschione e il Marrocu, un Cynar per Jesus, e con un limoncello della casa (non particolarmente brillante) per la nostra ospite.
Costo complessivo della serata 35,50€ cadauno, da giudicarsi adeguati e forse finanche inferiori al giusto dovuto. Da notare come, immancabilmente, una lauta mancia sia stata finanziata dai commensali, ad esclusione di uno il cui nome inizia con la M, che anzi ha trattenuto per sé l’arrotondamento, pagando meno della quota richiesta.

 

Di recente apertura, il ristorante DiSapore può vantare una ambientazione gradevole, e una cucina che, pur non arrivando ad alte vette di eccellenza, può rendere alimentarmente piacevole la vostra serata. Velocissimo il servizio facilitato, nel nostro caso, dal numero non eccessivo di clienti in sala. Tre burricchi meno meno.

Un doveroso ringraziamento, va alla nostra piacevolissima ospite Arianna, che ha accettato il nostro invito e subito le nostre bizzarrie, senza malfidarsi di tre burricchi commensali a sorpresa. Grazie a nome del Donkey Challenge.

 

VALUTAZIONE “DiSapore”: Tre Burricchi.
Ristorante DiSapore Indirizzo: Via Donizetti 51/A, Cagliari
Telefono: 07041869 [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 

3 / 5 stars     

Commenti via Facebook

6 Commenti su “Ristorante DiSapore – Cagliari”

  • Ettore Dice:

    Come uno screzio di lieve entità può risolversi diplomaticamente con l’onere di sostituire qualche pneumatico dell’auto, o con la performance di un buon carrozziere, lo stesso strascico di ricordi può suscitare una vivanda dissapita, scipita, insipida; dissapore questo, che può sintetizzare il gran rifiuto di cimentarsi nell’arte della prosa e della cronaca da parte della graziosa, ed evidentemente ben preparata, ospite del Triumvirato ainino più temuto della città.
    Cagliari, venerdi 14 dicembre, ore 20:43; inaspettatamente in anticipo (Ca** sono femmina: 10 minuti sono normali!![cit.]) la nostra ospite attende impaziente ed infreddolita di fronte alla destinazione designata per l’ennesima ciccionata: il ristorante di nuova apertura DiSapore, nella centrale via Donizzetti.
    La prima insidia della serata sarà superare, con in mano l’aperitivo gentilmente offerto al banco (una buona sangrìa), un eccessivamente affettuoso tappeto d’ingresso: accant’è mi struppiai… @#ç**!!; particolare, questo, da rivedere in ottica sicurezza del cliente.
    L’ambientazione gradevole, nonostante una temperatura adatta allo schiusa delle uova di dinosauro, riflessa in maniera evidente in un significativo viraggio cromatico delle orecchie del sottoscritto, con la dominanza dell’accostamento tra i colori marrone e verde, caratterizzata da sedie comode, tavoli spaziosi e ben distanziati in sala.
    L’offerta della cucina non ci è sembrata molto assortita, semplice nelle ricette, sebbene con ingredienti abilmente selezionati. Notevoli le uova di quaglia con bottarga, prelibatezza raramente apprezzata in città, mentre discutibile è risultata la scelta di presentare una insalata di mare di preparazione non artigianale, sebbene “imbellettata” con del condimento genuino. Primi piatti con luci e ombre: gradevolissima la fregola, mentre non eccessivamente condite le linguine ai ricci.
    Stesse impressioni per la grigliata: ottimi gamberi, spigola buona, ma orata non indimenticabile. I dessert non hanno alzato il livello qualitativo, anche se ottimamente accompagnati da un superbo Angialis.
    Complessivamente il ristorante DiSapore offre una cucina gradevole, e garantisce piacevoli serate anche grazie al personale molto disponibile e alla buona ambientazione; i difetti di lieve entità registrati sono probabilmente imputabili alla complicata fase di avvio dell’attività: tre somarelli stiracchiati e adesivo in arrivo anche secondo il mio giudizio!!
    Colgo l’occasione per ringraziare la gentile Arianna, che ha accettato di partecipare ad uno dei nostri riti settimanali, interpretando benissimo il nostro protocollo e impreziosendo con un tocco di femminilità e simpatia la serata.
    Per dovere di cronaca non posso esimermi dall’appuntare l’ennesimo reato di susunkaggine del nostro ipotricotico burriccu, ormai parzialmente finanziato dal surplus economico che i commensali avrebbero piacere lasciare come mancia al personale: susunku!!

  • Marianna Dice:

    Quando parteciperò non scriverò la recensione e sarò ancora più susunka dell’ingegnere

    • Ettore Dice:

      Non sottovalutare la capacità della coercizione dialettica. Poi ci piacerebbe vedere orientata la tua verve verso l’insulto al Marrocu.

  • Giulia murgia Dice:

    Volevo solo precisare che l’insalata di mare è completamente fatta da noi , compriamo il polpo, le seppie, le cozze ecc le bolliamo noi è condiamo noi con olio extravergine di Dolianova . Non compriamo insalata di mare surgelata o già pronta . Grazie

    • Ettore Dice:

      Mi scuso per il giudizio forse troppo superficiale: non ho motivi di dubitare sull’origine degli ingredienti, ma mi chiedo se la presenza del surimi fosse necessaria; in ogni caso il piatto ci è sembrato più debole nel rendimento rispetto agli altri antipasti.
      A questo proposito un consiglio che possiamo dare è di evitare di includerlo, salvo esplicita richiesta del cliente, nella degustazione di antipasti, soprattutto se l’offerta è molto ben assortita come la vostra: l’insalata di mare può essere gradita ai turisti, meno ai clienti locali.
      Spero di aver chiarito l’equivoco :-)

    • Jesus Dice:

      Riguardo il mio particolare gusto l’insalata era buona, a parte un leggero eccesso di olio d’oliva.
      Tra l’altro, il condimento abbondante é una pratica spesso usata per correggere il sapore di materie prime acquistate in confezione industriale, quindi il suo “abuso” in un piatto puranche genuino, può insinuare il dubbio agli occhi del cliente più smaliziato, come quelli del Raschione. A parer mio, sarebbe sufficiente aggiustare un minimo le dosi, ma ovviamente qualche altro cliente si lamenterebbe per la carenza di condimento…

Lascia un Commento