Al Lido Mediterraneo
Ristorante Lido Mediterraneo. In quel di Cagliari i triumviri, supportati dalla presenza degli – già in passato ospitati – scienziati Ueppe e dottor Melis, affrontano, in un afoso pomeriggio d’estate, una nuova temibile prova culinaria, capace di mettere a rischio l’equilibrio lipidico di chiunque si senta in qualche modo toccato dalle effimere lusinghe della dieta e della ristrettezza alimentare.
Il nome è prestigioso, la proprietà rassicurante (Lilliccu), l’ambientazione suggestiva: il ristorante si trova affacciato sulla famosa spiaggia del Poetto, non propriamente in Cagliari a dire la verità ma, più correttamente, sul lungomare di Quartu Sant’Elena.
Affacciato nel vero senso della parola, perché durante il pranzo, a causa di una estesa vetrata probabilmente a specchio, si ha modo di osservare, in maniera tanto naturale quanto sfacciata, la prorompente vitalità della genetica sarda, ostentata con ben poche restrizioni e imbarazzo da numerose splendide bagnanti, dedite alle più radiose e appariscenti attività da spiaggia.
Dopo questa doverosa premessa, che ha descritto un po’ la cornice e lo stato d’animo con cui i distratti burricchi hanno dovuto affrontare – sempre con stoico senso del dovere s’intende – le “restrizioni” che il loro ruolo istituzionale impone, passiamo alla descrizione del pranzo.
Antipasti di mare, sicuramente abbondanti, mediamente buoni e a tratti gustosi come i succulenti Gamberi che vedete qui a destra e l’ottimo pasticcio di cernia con cipolle e pomodorini (buonissimi) visivamente documentati all’inizio dell’articolo.
Nel ricordo del pasto – a dire il vero consumato a distanza di circa un mese rispetto al momento in cui il “10 anni” Jesus si é deciso a scrivere questo articolo – spiccano veementemente la squisita zuppa di cozze e uno spettacolare piatto di cozze alla marinara, che hanno fatto la felicità di triunviri e ospiti.
Da segnalare inoltre frittelle di (probabilmente) pesce, i buoni polpi alla marinara (forse di stazza eccessiva per i gusti di Jesus), gamberetti in un letto di cipolle e pomodori; ancora altri gamberetti, conditi con maionese e olive.
Ci ha lasciato perplessi, invece, un avulso piatto di lumache al sugo che – seppur gradevolmente appariscente – poco si sposava con il resto dei sapori e, soprattutto, non sembrava all’altezza delle leccornie fino a lì assaporate, in termini di genuinità (erano probabilmente lumache di allevamento), gusto e tecnica di preparazione (si avvertiva un fastidioso accenno di sapor di terra).
L’abbondanza degli antipasti, come spesso ci capita, non ha lasciato spazio ad altro che un primo, solitario piatto, anch’esso comunque volumetricamente rilevante.
La scelta é ricaduta, per tutti i commensali, su dei gustosi spaghetti all’astice, che si lasciavano dignitosamente assaporare, ma per i quali, almeno per quanto riguarda il vostro amato Jesus, non è scattata quella scintilla capace di esaltare l’ormai assuefatta e arida voluttà alimentare.
Da segnalare ammirati, comunque, la vigorosa voracità con cui Ueppe ha a dir poco divorato il suo piatto di spaghetti, manifestando in questo modo il suo sicuro apprezzamento.
Avendo di comune accordo convenuto di evitare i secondi (vedere nota a margine di Ettoriano, ndr.), terminiamo con i dessert per i quali, ahimè, non possiamo abbondare di documentazione visiva – a parte questa “splendida” immagine del burricu Pg -, né la memoria, di nuovo, ci giunge in aiuto.
Jesus ricorda però ben chiaramente di aver optato, ormai al limite massimo del suo serbatoio metabolico, per un sobrio e digestivo sorbetto al limone, così come ha fatto il Raschione Ettore.
Se il Burriccu Pg ha indirizzato la sua scelta, come di consueto, sul dessert immediatamente più calorico disponibile, dello scienziato Ueppe e del dottor Melis non ci è dato ricordare. Vorranno forse loro, commentando questa recensione, aggiungere all’articolo questo dettaglio di fondamentale importanza per i nostri lettori. In altri termini: sticazzi!
A conclusione dell’articolo, due piccole considerazioni; a partire dal dessert. Non avendo nessuno dei Triumviri a Jesus complementari, scelto la loro amata sebada, questa verosimilmente non era disponibile, cosa che restringe le opportunità di sollazzo proposte ai più esigenti avventori. Inoltre, come traccia del paranoico equilibrio del vostro amato, devo confessare che, nonostante l’ambientazione del ristorante risultasse suggestiva e apprezzabile, Jesus non predilige particolarmente le sale da pranzo dall’aspetto sesquipedale, ma ama piuttosto le atmosfere più intime e familiari. Questa però, ovviamente, è una preferenza del tutto soggettiva.
In ultimo, costo finale, secondo i ricordi del Raschione Ettore, 25/30€ cadauno, ben commisurato al pasto consumato.
VALUTAZIONE “Lido Mediterraneo”: Due Burricchi. | |||
---|---|---|---|
Ristorante Lido Mediterraneo |
Indirizzo: Viale Poetto, Quartu S.Elena – CA Telefono: 070810038 [mostra in google maps] |
|
– |
Condividi su Facebook |
11 ago 2010 alle 15:46
Ottima recensione come al solito. Ricordo solo che non è stato consumato il secondo piatto per ammutinamento degli ospiti dei triumviri…
20 feb 2012 alle 20:14
Ciao,
complimenti per la recensione. So che il locale in questione, “le bontà di Lilliccu”, è anche pizzeria. Sapete darmi un giudizio anche in questi termini?
Grazie.
Gianluca
20 feb 2012 alle 23:56
Ciao nel mio ricordo, penso di aver usufruito del servizio pizzeria solo una volta e, dato che l’esperienza non mi è rimasta particolarmente impressa nella memoria, immagino che non vi siano state eccellenze o negligenze eclatanti da segnalarti.
30 apr 2012 alle 14:39
Io ci sono stato abbastanza di recente (qualche mese fa l’ultima volta) e ritengo la pizzeria non all’altezza del ristorante.
La cucina a base di pesce è sempre stata all’altezza di un buon ristorante sia come freschezza/qualità che come quantità. E ho trovato buono anche il rapporto qualità prezzo.