☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
nov 8 2014

Ristorante Il Campidano – Samassi

 Scritto da Jesus | | Commenta

Il Campidano - Interno

Il Campidano – Interno

 

Tornano a piegarsi le spighe di grano, e gli steli dei papaveri, e l’erba e le viti nuove. Da ciascuna Via arriva un bagliore vermiglio, per peggio mostrarsi ai piedi dell’orizzonte. Ma prendendo poi guida di questo, nulla appare ribelle e vivo, nulla ruggisce verso il cielo, qui dove sto e tutt’attorno.
Distese di pavida terra, morsa e levigata dal sole, storie di passati primitivi, di fatiche e di maledette rassegnazioni. Tutto è dolore silente, tutto è posato; tutto tace e nulla si eleva orgoglioso, se non fiero di spremersi di sudore per una goccia di vino buono.
Cavalchiamo questa terra come formiche giganti, alla ricerca una qualunque meta. Presto troveremo le montagne e subito torneremo indietro, timorati dell’erta che ci attende. E’ il Campidano: è la nostra fortuna e disgrazia, la nostra libertà e la nostra prigione, il nostro nutrimento e la nostra fame.
 

Il Campidano - Seadas salate

Il Campidano – Seadas salate

 

Per quanto levigata e retta possa essere una Via, per quanto possano essere comodi i sedili in pelle della 150cv, non è facile tenere le mani salde sul volante per trenta minuti filati e non farsi sopraffare dalla pervasiva tentazione di capottarsi con violenza su un lato della SS.131, quando al tuo fianco trovi un intraprendente Ingegnere che cerca di convincerti ad entrare nel businness della fusione nucleare fredda, e un secondo Burriccu che battibecca tutto il tempo con il primo il quale, intanto, aveva già abbandonato i discorsi economici per dedicarsi alla frenetica modifica di tutte le impostazioni dei dispositivi presenti sul tuo cruscotto, autoradio compresa.
Il 27 Settembre, di Sabato mattina, questa sorte è toccata al martire Jesus che, fatti accomodare l’Ing.Marrocu e il Raschione Ettore, in tempo record e anticipo di trenta minuti rispetto alla tabella di marcia, riusciva a scaricare la zavorra asinina di fronte al ristorante “Il Campidano”, nel cuore di Samassi.
 

Il Campidano - Antipasti

Il Campidano – Antipasti

 

Il Ristorante è collocato nella struttura dell’omonimo Hotel, a conduzione familiare, nella Via principale del Paese. Al suo interno lo stile richiama subito alla mente, compostamente ed elegantemente, l’arredamento di una casa campidanese degli anni ’60/’70.
La sala da pranzo è una sorta di andito accogliente e luminoso, che si estende dall’ingresso delle cucine fino alla parete opposta, impreziosita centralmente da una sorta di pilastro sporgente decorato con mattoncini refrattari, che hanno catturato per qualunque minuto l’attenzione professionale dell’Ingegner Marrocu, il quale contemplava estasiato la composizione quasi si trattasse del Golden Gate di S.Francisco.
Eccellente la proposta musicale Jazz, diffusa in sottofondo. L’intrattenimento acustico ha avuto però un momento di oblio per effetto di un black-out intercorso durante il pranzo. Lo stesso Jesus si è comunque premurato di rifar partire il CD. Meno brillante, anzi possiamo dire indecoroso, l’impatto estetico dei servizi igienici, condivisi con altri spazi dell’hotel: da colonia estiva!
 

Il Campidano - Ravioli neri

Il Campidano – Ravioli neri

 

Di discreto livello invero il servizio, tenuto da un’unica cameriera, che non ha avuto difficoltà a dedicarci tutte le attenzioni del caso essendo gli unici clienti presenti in sala!
Unica imperfezione di rilievo che dobbiamo segnalare sta nella mescita del vino – un Torbato DOC “Terre Bianche cuvée 161″ di Sella&Mosca -, purtroppo servito eccessivamente caldo, tanto che l’ing. Marrocu, sciaguratamente si impossessava del ghiaccio del cestello per raffreddare il contenuto del suo bicchiere: orrore!
A parte questo “agghiacciante” episodio, dando uno sguardo al menù, subito ci possiamo render conto che la cucina de “Il Campidano”, è tutt’altro che scontata e banale. Lo chef è Alberto Sanna, un giovanissimo cuoco che si è fatto le ossa in quel della Costa Smeralda, per poi ritornare in Patria e prendere in mano le sorti e le redini del ristorante di famiglia.
 

Il Campidano - Fregola alla campidanese

Il Campidano – Fregola alla campidanese

 

Scegliamo quindi dal menù una serie di cinque antipasti che si dimostreranno “squartarati” in termini di gusto e tecnica realizzativa: duetto di seadas salate con patate e melanzane, formaggio; battuto di cavallo crudo con pesto leggero e noci; zuppetta di cozze con pomodorini, crostini di pane e basilico; carpaccio di muggine marinato alle erbette con mandorle e riduzione di malvasia;
calamari grigliati con pomodorini confit e pane fragrante.
Da sottolineare, all’atto di somministrazione della zuppetta di cozze, dapprima lo scherno del Raschione nei confronti di Jesus, per l’aver questo rischiato di sporcarsi e poi, a seguire, la rappresentazione scenica, da parte del medesimo Raschione, di tutto il calendario gregoriano per l’essersi visibilmente macchiato egli stesso.
 

Il Campidano - Polpo in crosta di carasau

Polpo in crosta di carasau

Il Campidano - Filetto di tonno scottato

Filetto di tonno scottato

 

Primi piatti altrettanto goduriosi. Ravioli neri con ripieno di gamberi e zafferano, crema alla bottarga e bottarga a scaglie per Jesus e Marrocu, fregola alla campidanese mantecata al pecorino per il Raschione.
Secondi piatti, immancabili e ugualmente di alto livello: filetto di tonno rosso scottato con funghi “portobello” arrostiti, polpo in crosta di carasau con patate e nocciole. Chapeau!
 

Il Campidano - Dessert

Il Campidano – Dessert

 

Infine un trittico di dolci: composizione di frutta fresca con anguria, ananas, kiwi, more e gelato fiordilatte per l’Ing.Marrocu; crema bruciata di mandorle con croccantino per Jesus; tiramisu allo zenzero e composta di lamponi per il Raschione Ettore. Inoltre, lo chef ha voluto farci testare una sua quarta creazione sperimentale, di carattere non certamente estivo e probabilmente presente nel menù autunno/invernale: cannolo di carasau con ricotta di pecora e crema all’arancia!
Il pranzo si concludeva quindi con dei caffè e con una Liquirizia “Mirsyne” di Dolianova, per il Raschione e l’ing.Marrocu. Costo complessivo della esperienza 46€ cadauno, da giudicarsi adeguati.

 

Eccellente e non banale la cucina, il ristorante “Il Campidano” è di certo una perla culinaria nel cuore della pianura. Da aggiustare alcune imperfezioni in ordine al servizio e alla condizione ambientale (leggi i bagni). Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Il Campidano”: Quattro Burricchi.
Ristorante Il Campidano Indirizzo: Viale Stazione 29, Samassi
Telefono: 070.9388121    [mostra in google maps]
 

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apr 26 2014

New Barcavela – Santa Margherita di Pula

 Scritto da Jesus | | Commenta

New Barcavela - Interno

New Barcavela – Interno

 

Notte di Primavera. Silenzio sulla baia, calmo il vento, spenta la luna. Nulla si sente altrimenti il tenue sciabordare delle onde a riva e un lontano latrare di cani; così dal tramonto, fin presso l’alba. Ratto le urla, il fuoco, lo strepitio del ferro, il terrore, l’odore del sangue e della terra umida, i pianti soffocati, le spade che trafiggono la carne e le ossa in frantumi. Di nuovo silenzio sulla baia. Nora ha dei nuovi padroni.
Giochiamo oggi tra le ultime sue rovine: discrete e bellissime, macchiate dal silenzio e dall’accidia dei secoli. Calpestiamo le strade, accarezziamo le colonne, sfioriamo la pietra nuda. Ci pentiamo di non essere stati lì, un giorno prima o il giorno dopo la battaglia.
 

New Barcavela - Antipasti

New Barcavela – Antipasti

 

Pasquetta fuori porta. Dieci anni sulla s.s.195, a bordo della nuova quasi-cento cavalli del Raschione Ettore, che sciola meticolosamente tutte le sue dotazioni tecnologiche all’Ing.Marrocu, seduto al suo fianco; fintantoché non si tratti di vettura italiana, la sua approvazione è incondizionata, altrimenti avremmo dovuto sopportare circa un’ora di insulti e di pistolotti sulla bontà dell’industria teutonica e sulla inefficacia paesaggistica della assetata vegetazione sarda. Sul sedile posteriore Jesus, Donna del Presidente (DDP) e Cognata del Presidente (CDP), seguono la scena cantando a squarcia gola le canzoni dei Queen. Dopo 45′ dalla partenza, in coda, la domanda nasce da sé: «ma canduc… arribbausu??».
 

New Barcavela - Verdure grigliate

Verdure grigliate

New Barcavela - Frittura gamberi calamari

Frittura gamberi calamari

 

Sbarcata quindi alla conquista di Nora l’allegra comitiva, avendo a disposizione circa un’ora di tempo prima di sedersi a tavola, ben felicemente si apprendeva che i tempi delle visite guidate si incastravano perfettamente con l’asinino programma. Meno positivamente veniva accolto il rapporto costo (7,5€)/durata (45′) dell’escursione, in particolar modo da parte di taluni ingegneri del gruppo, che minacciavano di rivendersi il biglietto di ingresso, per poi restare comodamente in attesa al Bar. La questione veniva ad ogni modo rapidamente superata, al presentarsi della avvenente fanciulla che ci avrebbe accompagnati e fatto da guida: «veramente, una delle escursioni più interessanti della mia vita!»
 

New Barcavela - Risotto maloreddus

New Barcavela – Risotto maloreddus

 

Terminato il dovere storico-culturale, Burricchi e Signore si spostavano qualche chilometro più a Ovest, a Santa Margherita di Pula, presso l’Hotel “New Barcavela”. Lì ad attenderli, l’organizzatore dell’evento, una new entry per il Donkey Challenge: Burriccu per un giorno Agus, già in tenuta e carnagione estiva, tanto da non essere più etnicamente distinguibile rispetto alle popolazioni del corno d’Africa. Vorrei a questo proposito subito evidenziale la straordinaria simbiosi estetica tra il Burriccu Agus e l’Ing.Marrocu: una sorta di mescolanza tra Stasky & Hutch e i Blues Brothers, che dovrebbe essere seriamente presa in considerazione da qualche talent scout nostrano o, meglio ancora, teutonico.
 

New Barcavela - Brasato di manzo

New Barcavela – Brasato di manzo

 

Non è invero felicissimo l’impatto estetico con l’Hotel. Immerso in una splendida pineta a pochi metri dal mare, appariva, almeno all’esterno, non perfettamente riassestato (ad esempio la piscina non era ancora stata pulita) e pronto per la prossima stagione estiva, dopo la pausa invernale. La sala da pranzo, invece, era accogliente e ben allestita: strutturalmente, la sua copertura dava l’impressione di trovarci sotto l’enorme scafo di una nave, e di vedere lunghi pennoni d’ottone cadere dall’alto. I tavoli erano imbanditi con sobria eleganza, mentre una lunga vetrata con drappi cremisi – ripresi in altri episodici particolari – separava gli astanti dalla natura circostante, così come alcuni commensali dalle loro numerose pause “sigaretta”. Il giudizio estetico complessivo sull’ambientazione, rimane quindi mediamente neutro, al netto della qualità del nome stesso dell’Hotel, che pare abbia ragioni prettamente storiche.
 

New Barcavela - Grigliata mista

New Barcavela – Grigliata mista

 

La ciccionata si è quindi consumata entro il solco di un tipico menù prestabilito di Pasquetta, articolato in antipasti, primi, secondi e dolci con bis e richiami vari alla “all you can eat”. I piatti erano particolarmente semplici, ma preparati con ingredienti evidentemente freschi (essendo l’esordio della stagione sarebbe stato strano il contrario) e di buona soddisfazione generale. Più che positivi il servizio e i tempi della cucina, che ci hanno concesso di terminare le ostilità entro limiti ragionevoli. Non avendo potuto apprezzare il promesso aperitivo di benvenuto con stuzzichini (probabilmente per il nostro arrivo in ritardo), il nostro pranzo è esordito con una serie di piccoli antipasti leggeri e ed appaganti: fette di bresaola con rucola e grana, verdure alla griglia, crostini al pomodoro e deliziose “barchette” (panadine) al pecorino. Seguivano quindi delle ottime cozze gratinate e un buon fritto di calamari e gamberetti. Non pervenuta la promessa insalata di mare, non ci è ben chiara la ragione.
 

New Barcavela - Macedonia

Macedonia

New Barcavela - Colomba

Colomba

 

Molto gustoso il bis di primi piatti, di terra e di mare: maloreddus (gnocchetti) alla campidanese (con salsiccia) e risotto alla pescatora, con cozze, arselle, gamberi e scampi. Molto meno brillante (anche per effetto della mediocre presentazione) il brasato di manzo al cannonau che è seguito, mentre resta contraddittoria la valutazione sulla grigliata mista: seppie, gamberi, tonno e pesce spada. Personalmente ritengo siano stati positivi tonno e seppie, mentre meno efficaci gamberi e pesce spada.
 

New Barcavela - Dolcetti sardi

New Barcavela – Dolcetti sardi

 

Infine i dessert. Si partiva con una semplice macedonia di frutta (che Jesus non ha assaggiato) seguita da una “estrema” colomba pasquale inondata da un mare di crema al “gran marnier” e impreziosita da scorze d’arancia grattugiata.  Anche qui la presentazione poteva essere decisamente migliore. Seguiva un classico assortimento di dolci sardi quali pardulas e amaretti, quindi caffè e amari d’ordinanza (mirto e limoncello). Jesus, comunque, in onore del Burriccu Sollai, concludeva il suo pasto di resurrezione con una “Sprite”!
Tutto il pranzo è stato accompagnato da due buoni vinelli della casa (bianco e rosso) e da bevande analcoliche a profusione.
Costo del menù, 45€ cadauno, che in condizioni extra-pasquali avremmo giudicato un 5/10 euro al di sopra del valore del pranzo, ma che in quel contesto possiamo ritenere congrui.

 

Circondato da una splendida ambientazione naturale a contorno, forse non pienamente valorizzata dalla struttura, il ristorante del “New Barcavela” è sicuramente accattivante e bene organizzato dal punto di vista del servizio. Il proposto menù di Pasquetta è stato mediamente discreto, con una cucina semplice e genuina, ma con pochi spunti veramente di rilievo. Una presentazione meglio curata dei piatti avrebbe potuto fare la differenza. Per adesso, due burricchi con menzione speciale per la location.

 

VALUTAZIONE “New Barcavela”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante New Barcavela Indirizzo: S.S.195 Km 39.800, S.Margherita di Pula
Telefono: 0709290476    [mostra in google maps]

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nov 27 2010

Ristorante Sa Muskera – Serdiana

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Sa Muskera - Ingresso

Sa Muskera – Ingresso

 

Il nome evoca a Jesus remoti ricordi. Baluminanti immagini di salsicce, appese a disseccarsi lente, nascoste al sole di una primavera lontana.
Erano lì, immobili, vittime della luce verdognola che filtrava rifratta attraverso le maglie di una zanzariera la quale, maldestramente, voleva farne riparo, in attesa di un destino tanto prossimo quanto bramosamente atteso.
Ad attendere oggi il loro destino, bramavano per Jesus e il Raschione le prelibatezze de “Sa Muskera”, pittoresco ristorante di cucina tipica sarda, collocato al centro del paese di Serdiana, poco distante dal capoluogo.

Sa Muskera - Salumi

Sa Muskera – Salumi


Ospitato da una casa di fine ‘800, abilmente ed armoniosamente ristrutturata, “Sa Muskera” offre ai propri ospiti un’esperienza gastronomica a cavallo tra l’atmosfera delle antiche osterie e l’accogliente genuinità della cucina familiare.
La giornata è fredda e uggiosa, l’umore proporzionalmente dismesso e sobriamente composto («Raschione, ma che tempo di m…!»).
L’ingresso del locale è in realtà un portone tradizionale, che cela un atrio adibito a parcheggio. Solo una piccola insegna in legno intagliato ci incoraggia ad entrare: “forse questo è l’ingresso di servizio???”. Alla fine dell’atrio si presenta ai nostri occhi una tipica “lolla” campidanese, su cui si affacciano un pittoresco spazio barbecue e un’ampia vetrata ad archi. C’è una porta aperta, entriamo.

Sa Muskera - Olive, Formaggio, Casu Axedu

Sa Muskera – Olive, Formaggi, Casu Axedu


Continuiamo a restare titubanti nel nostro incedere, finché non ci accoglie un cuoco gentile vestito di bianco, che presto scopriremo essere anche il cameriere e l’addetto al barbecue.
Ci invita ad accomodarci dove più ci aggrada. Il Raschione si frappone tra il tavolo rustico in legno e una confortante ma insufficiente stufetta elettrica. Jesus, vestito esattamente come questa estate, si siede allo stesso tavolo e dà un’occhiata intorno. La sala, situata giusto in fronte all’ingresso della cucina – da cui arriva fastidiosa la musica di una radio locale, che più tardi verrà sostituita da una più tradizionale e ossessivamente ripetitiva – non consente l’alloggio di più di sei tavoli. Epperò, celata dalla penombra, notiamo una ben più ampia sala interna, e probabilmente un’altra zona al piano superiore.
Gli interni appaiono ristrutturati in chiave rustico-moderna, ma con gusto. Sulle pareti di nuovo lignaggio compaiono degli squarci ben modellati, che rivelano le antiche murature. Una piccola nicchia, delimitata da uno splendido arco a sesto in pietra, sembra fungere da cantina o ripostiglio. Siamo gli unici clienti, ma a breve arriveranno una coppia di sposi e due probabili frequentatori abituali.

Sa Muskera - Pasta ai Funghi

Sa Muskera – Pasta ai Funghi


Il cuoco-cameriere si presenta per prendere le ordinazioni. Ovviamente non c’è un menù. Chiediamo da bere: mezzo litro di rosso della casa, senza preoccuparci di eventuali altre possibilità. Concordiamo antipasti misti di terra, che arriveranno in breve tempo, giusto nel momento in cui il Raschione decideva di andare al bagno (non poteva pensarci prima, 10 anni!).
Ci accorgiamo subito che i sapori saranno di stampo prettamente casalingo. Esordiamo con un piatto di salumi misti: prosciutto crudo, salsiccia, lonza di maiale. Tutto buono, genuino (probabilmente fatto in casa), e dal sapore acceso, ma nessuna eccellenza. E’ molto buono invece il “casu axedu”, che gustiamo spalmato sul pane.

Sa Muskera - Barbecue

Sa Muskera – Barbecue


Le fette di pecorino stagionato erano buone ma non degne di particolari attenzioni, mentre abbiamo apprezzato le olive sarde aromatizzate secondo la ricetta tradizionale e di certa produzione locale, dato che sul cortile abbiamo avuto modo di notare grossi sacchi del frutto appena colto. Più in là, infatti, il cuoco ci proporrà l’assaggio di un gustosissimo olio d’oliva da loro stessi confezionato: eccellente! 
Il primo piatto scelto, tra quelli suggeriti, sono stati gli spaghetti ai funghi, gustosi e non differenti da quelli che avrebbero preparato le nostre madri.
Lascio ai nostri lettori giudicare se quest’ultimo aspetto possa essere considerato positivo o meno.
Il secondo – di cui per evidente qualità del vino rosso assimilato non possiamo fornirvi documentazione visiva – era costituito da bistecchine di maiale e salsiccia cotta, il tutto immancabilmente cucinato, nonostante le «fascine bagnate», sotto i nostri occhi, sul barbecue nel cortile. Cottura perfetta e sapore apprezzabile. Abbiamo concluso il pasto con un caffè alla moka e un ammazzacaffè caratterizzato da liquore alla liquirizia per Ettore e fil’e ferru (acquavite) per Jesus.
Conto finale 30€ cadauno, che nonostante l’impegno del cuoco dobbiamo considerare un 20% eccessivo rispetto alla qualità del servizio e di quanto mangiato.
In effetti siamo andati via da “Sa Muskera”, con una punta di delusione, perché ci saremmo aspettati una possibilità di scelta e un menù meno banale e più caratteristico, avendo potuto leggere altre recensioni che facevano riferimento a piatti di ben più marcato spessore (carne di cinghiale, pecora in umido, favette ecc.) .
In realtà possiamo immaginare che tali prelibatezze non sarebbero state compatibili con una cucina gestita da una singola persona, che preparava le pietanze sul momento. Evidentemente la sera, con più personale, il nostro giudizio sarebbe potuto essere ben differente. Non possiamo quindi non cogliere l’aspetto positivo della genuinità dei prodotti e la familiarità dell’ambiente, assegnando al ristorante una menzione speciale.


VALUTAZIONE “Sa Muskera”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante Sa Muskera Indirizzo: Via Regina Margherita 10, Serdiana – CA
Telefono: 070 743687    [mostra in google maps]
 



Vorrei concludere questa recensione con una nota a margine. Dopo il pranzo, ben satolli, i due Biumviri ufficiali si sono recati in un noto centro commerciale del Cagliaritano, dove Jesus ha avuto modo di varcare, con un certo timore referenziale e senza il prezioso supporto dell’esperto in materia (il burriccu Pg), la soglia della femminilissima profumeria “Sephora”. Potete ben immaginare che il suo intento non era quello – come le impeccabili e truccatissime commesse pretendevano di intuire – di richiedere la «fantastica carta fedeltà» o farsi profumare la confezione regalo appena acquistata con la «nuova favolosa fragranza Dolce & Gabbana», ma piuttosto ostentare la sua carta di credito, con l’acquisto del presente più costoso che avrebbe potuto trovare in un ambiente così ostile alla mascolinità.

Alla prossima ciccionata.



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