Trattoria Da Fortunato – Cagliari
Dopo attente riflessioni, presa da una insana follia, ho pensato bene di aggregarmi ai burricchi confidando in una ciccionata sontuosa (viste le mie precedenti esperienze con la formazione forse dovrei desistere, ma sono un inguaribile ottimista). Alla mia richiesta di unirmi all’ultimo momento vengo ricattata: mi si richiede la recensione e la puntualità. Pur potendo soddisfare senza batter ciglio entrambe le richieste viene fuori il mio animo da sindacalista e ricambio facendo tre ulteriori proposte. Alla fine della contrattazione stabiliamo ora e luogo del rendez vous: appuntamento alle ore 20:30 a Cagliari, nei dintorni di viale Elmas (e lì inizio un po’ a preoccuparmi…); puntuale come un orologio svizzero mi presento all’indirizzo stabilito dove i tre asinelli mi attendono al freddo ed al gelo, presso la trattoria “Da Fortunato”, nella via Garigliano.
Al nostro ingresso la prima cosa che mi colpisce è l’odore da ristorante cinese (che, tra l’altro, è ancora addosso alla mia maglia); al secondo impatto mi colpiscono i colori eleganti (il ristorante è bianconero, e già questo in me suscita avversione!) ma, dopo una più attenta analisi, mi accorgo che si tratta di una finta eleganza che personalmente non apprezzo. In una trattoria preferirei avesse uno stile casereccio, piuttosto che colori freddi e tinte chiaro scure per poi scoprire, avvicinandomi al tavolo, tovaglie e tovaglioli di carta. Altro punto a sfavore il televisore acceso per tutta la serata. In sala a servire un solo cameriere, probabilmente il gestore, che si garantirà comunque un servizio efficiente, a tratti stile formula 1, vista la velocità nel presentare gli antipasti.
Passiamo alle cose per le quali vale la pena vivere (mi riferisco al cibo!); ci lasciamo a guidare nella degustazione attraverso una serie di antipasti caldi e freddi, ma prima arriva la scelta del vino: un buon DOC “Is Argiolas”, delle omonime cantine, che ci accompagnerà per tutta la serata, in due bottiglie, servito in maniera impeccabile, con assaggio performato dall’Ing. Marrocu. Il cameriere si presenta immediatamente dopo la comanda, portando una serie di antipasti freddi seguiti a breve distanza (troppo breve!) da quelli caldi. A mio parere in generale quelli caldi erano in linea con quello che deve essere il cibo da trattoria, classico e casereccio.
La menzione speciale a mio avviso va ai piedini di agnello al sugo, veramente ottimi, ed alla trippa (anche se avrei fatto un sugo più ristretto e avrei aggiunto la mentuccia); discrete, anche se non esaltanti, le lumache al sugo, mentre a mio avviso i bocconi di mare(murici) non risultavano apprezzabili, probabilmente anche per il fatto che sono stati mangiati praticamente gelidi. Discorso a parte meritano le fave, piaciute molto ai miei commensali ma non a me, a causa dell’aggiunta di finocchietto, ma si tratta di gusti e nel giudizio mi lascio guidare dai ben più esperti burricchi.
Valutazione diversa per gli antipasti freddi. Nel complesso li ho trovati mediamente mediocri, per quanto concerne l’insalata di sedano, cetrioli, gamberetti (precotti) e ceci, e le verdure grigliate (buonissimi i peperoni, ma non le melanzane); cozze con pomodoro e sedano gradevoli, buona l’insalata di polpo e patate e ottimi i culurgiones grigliati con l’accompagamento di funghi cardoncelli; punta negativa nello scabecciu in bianco di gattuccio, a mio avviso eccessivamente acetato (lo so che non si dice ma mi piaceva il suono!).
Saltati i primi – più per necessità che per scelta vera e propria (il cameriere prima ci consiglia di passare al pesce e, successivamente su pressante richiesta del buon Jesus, che sembra non poter resistere al richiamo del carboidrato, si lancia suggerendoci degli spaghetti alla bottarga!) -, decidiamo, per obbligata proposta in menù, di prendere orate e spigole alla vernaccia con patate, che si rivelano motivo sufficente per promuovere la ciccionata. Entrambi i tipi di pesce si presentavano ottimi al gusto, cotti perfettamente e conditi in maniera magistrale (una menzione speciale va al buon Jesus, che mi ha porzionato il pesce, consentedomi di gustare entrambe le tipologie).
Per terminare abbiamo preso (anche in questo caso non per scelta) il dolce della casa, una sorta di pasticcio con crema di mascarpone, biscotti pan di stelle, nocciole, cocco, cioccolato bianco e fondente, presentato in elegantissimo contenitore in alluminio monouso. Ricordando la mia intolleranza al lattosio ed essendo a corto di enzimi, mi sono limitata ad un assaggio; lascio ai commensali il giudizio. La cena si è conclusa con caffè per me e Jesus ed amari presentatici come produzione propria: limonello per me e l’Ing. Marrocu, mirto per Ettore e fil’è ferru(acquavite) per l’ipertricotico burriccu. A mio modesto parere, visto il colore e la mancaza di residui (tipici dei liquori artigianali di cui modestamente mi intendo, dato che in casa abbiamo una distilleria clandestina), dubito che fossero caserecci.
Il conto si è rivelato 30 euro cadauno, a mio avviso leggermente al di sopra della qualità degustata, se non fosse stato per l’ottimo secondo piatto. Giudizio finale tre somarelli superstiracchiati (fosse possibile, ne assegnerei due e mezzo).
VALUTAZIONE Da Fortunato: Tre Burricchi. | |||
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Trattoria Da Fortunato |
Indirizzo: Via Garigliano 16, Cagliari Telefono: 3204449188 [mostra in google maps] |
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01 dic 2013 alle 00:44
Ringraziamo Miss Parker per aver scelto di trasformare una banale serata di venerdi in compagnia degli ultimi resti della dispensa in una ciccionata più che mai da protagonista, con l’imposizione, di propria sponte(ehia!!..), della prosa e del giudizio, trasformandosi così in arbitro della esperienza. Mi permetto solamente di contestare la puntualità svizzera, dopo aver registrato almeno cinque minuti di ritardo all’appuntamento
Per il resto mi allineo al giudizio: cucina senza troppe pretese, ma capace di regalare piacevoli soddisfazioni, come nel caso dei secondi piatti e della trippa, servizio efficiente, sebbene non eccessivamente raffinato, ambientazione dalle due faccie, elegantemente lineare e kitsch, ma soprattutto: studa sa televisioni!! Tre somarelli stiracchiati anche per me.
PS: dolce molto particolare e gradevole!!
01 dic 2013 alle 02:21
Aspetto con ansia e trepidazione i commenti degli altri commensali… In particolar modo quello di jesus
01 dic 2013 alle 13:26
Intanto rimango stupito della rapidità di stesura del componimento. Probabilmente ha dedicato l’intero suo Sabato all’impresa. Serva da esempio ai burricchi che hanno dei tempi di produzione di 10 anni!
Dopo pranzo, con calma, avrete il mio esaustivo commento.
01 dic 2013 alle 16:10
Plauso presidenziale per la a noi carissima – e ormai pluridecorata – burricca Miss Parker, per la recensione rapidamente prodotta e abbondantemente dettagliata, alla quale è stato però negato il dettaglio più interessante: gli effetti postumi, a distanza di 24h, del suo incontro/scontro con il dolce iper-calorico e iper-latticcineo della trattoria. Men male che il gentile maître, all’inizio della serata, era stato avvisato dallo stesso Jesus della sofferta intolleranza della nostra autrice.
Invero il servizio è stato piuttosto positivo, nella rapidità di esecuzione e di assistenza (ricordo, ad esempio, il pronto intervento alla mancata mescita del vino da parte dell’Ing.Marrocu, su richiesta di Jesus) con qualche difetto di tempistica (in concorso con la cucina) per la presentazione dei numerosissimi antipasti: non siamo riusciti a terminare le pietanze calde prima che si freddassero eccessivamente.
Ineccepibile il discorso sulla eleganza dell’ambientazione. Certo non si può che plaudire il tentativo di aggiungere prestigio alla offerta del locale, ma a quel punto sarebbe stato d’uopo andare fino in fondo, fornendo tovagliame di pregio, escludendo l’utilizzo di riproduttori video-ludici dalla sala, e proponendo ricette maggiormente raffinate. A questo punto, esaltare l’anima della trattoria non sarebbe stata scelta sbagliata, anche in virtù della popolare posizione del locale.
Ad ogni modo, non possiamo che elogiare la qualità media della cucina che, a parte (per quanto mi riguarda) l’esecuzione dello scabecciu e del dolce, è stata più che soddisfacente, raggiungendo una vetta insperabile nella offerta dei secondi. Mi sento quindi, complessivamente, di condividere la valutazione di tre burricchi meno meno, affidando ai fan che amano la cucina casereccia e che apprezzano l’economicità della proposta come felice condimento, l’onere di successive valutazioni.
Menziono, in ultimo, il positivo atteggiamento dei gestori, che hanno scelto di aprire la trattoria a pranzo «da domenica a domenica» e di venire incontro a qualsiasi esigenza degli avventori: «dimmi quanto vuoi spendere, e io ti propongo tutto entro quella cifra!».
01 dic 2013 alle 20:06
Mi complimento con M.S. (non Miss ma Master of Science) Parker per la sua recensione puntuale, dettagliata, pulita. Una recensione finalmente scevra da meschini aneddoti fittizi, finalizzati a catalizzare l’attenzione dei lettori più sciocchi, incapaci di ravvisare i frequenti strafalcioni grammaticali, ed indispensabili per raggiungere il numero minimo di battute delle recensioni ormai da tempo prive di contenuto.
L’ennesimo ritardo perpetrato dai burricchi Ettore Prasciolu e Gianfaranco Frau (Jesus de stmkja) è stato taciuto con classe sopraffina, così come il tentativo dell’ipertricotico burricco di recuperare qualche milligrammo di lumaca sbattendo la stessa con violenza sulla tovaglia!! XD
Burricchi nullafacenti, capaci di editare commenti chilometrici alle recensioni altrui.
Ottima M.S. Parker, continui così….
01 dic 2013 alle 20:47
credo di condividere al 99% il suo commento. con quell’uno per cento, mi permetterei di aggiungere… sticazzi!
02 dic 2013 alle 11:07
Condivido Ingegnere: attendiamo la Sua risposta sul campo alla prossima occasione!..