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Ristorante L’Assommoir – Cagliari

 Scritto da Jesus il 17 novembre 2012 alle 20:59 7 commenti | Commenta

Assommoir - Interno

Assommoir – Interno

 

«Ça ne promet pas beaucoup de bonheur» dit Gervaise lorsque ensemble, avec Coupeau, ils annoncent leur mariage aux Lorilleux.

Qu’est-ce que le bonheur? Et pouvez-vous le voir dans la vérité, mais avec la misère et la faim?
E riuscireste voi a trovarla – la felicità -, con lo stomaco vuoto, nel delirio angosciante di una bottiglia di vino, o tra le sudicie mura di uno scannatoio sociale? Il decoro e la serenità appartengono a pochi, per tutti gli altri c’è una piccola stanza, chiusa nella propria penombra, una benda nera da stringersi agli occhi, e una botola di legno, spalancata verso l’oblio. Persi e costretti fra le pungenti righe del romanzo di Émile Zola, diamo ora inizio all’ennesimo atteso episodio, dell’ancora interminata saga del Donkey Challenge. Mettetevi comodi, buon ascolto.
 

Assommoir - Flan di caprino

Assommoir – Flan di caprino

 

Venerdì sera, ore 20.30 circa. Romba il motore della 150cv, che impudica ed inpunita, sfreccia molesta, per le trafficate arterie della città di Cagliari. Con poco salda mano al volante, un irrequieto e lamentoso Jesus, recrimina sul congestionante usufrutto dei distributori di carburante low cost, e sulle interminabili code che si prolungano, pericolosamente, fino alla carreggiata: «levatevi dai c…., susunki!»
Seguendo le indicazioni del Raschione, raggiunto il Viale Fra’Ignazio, i due Burricchi accomodano il bolide per poi dirigersi, pedibus calcantibus, alla non prossima destinazione: «Oh Raschione, ma là che potevamo parcheggiare molto più vicino, mi devi proprio far camminare: burriccu!?!». Allorquando, durante il tragitto, i malfidati Donkeys, già si interrogavano su quanto sarebbe stato consistente il ritardo dell’Ingegner Marrocu, eccoli incrociare, ex-abrupto, il passo spedito dell’ipo-tricotico Triumviro, anch’egli diretto verso la Via Porto Scalas, nei pressi del vicino corso Vittorio Emanuele II.
 

Assommoir - Antipasti

Assommoir – Antipasti

 

Il circolo privato “l’Assommoir”, si affaccia discretamente sulla suddetta Via, con un piccolo e disimpegnato vestibolo d’ingresso, che introduce ad un solido uscio di legno grezzo, privatamente tutelato da un piccolo dispositivo elettrico per la sollecitazione acustica volontaria, da parte di avventori all’esterno: sostanzialmente, il campanello! Suoniamo. Al suo interno, il locale si presenta con un’unica piccola sala, disegnata con le fattezze di una vecchia taverna, o di un suggestivo rudere campestre, dominato da un meraviglioso tetto in Zinnibiri (ginepro) e da solide pareti di pietra a vista, intervallate da una pur discutibile crosta di colore ocra. I rustici arredi in legno scuro, il bel parquet, le stampe in stile bohémienne e vari suppellettili della vita contadina – tra i quali, si eleva e domina una vecchia falce di ferro – disegnano un’atmosfera di certo intima e accattivante, supportata da una indovinata musica di sottofondo, almeno per il pur breve periodo in cui il ristorante non si è saturato degli schiamazzi di taluni sguaiati ed importuni clienti, nella tavolata affianco: «justizia si scallidi!»
 

Assommoir - Spiedini di gamberi e ananas

Assommoir – Spiedini di gamberi e ananas

 

Un angolo della sala, nei pressi dell’ingresso alle cucine, è dedicato alla zona “crêperie”. In effetti, questa piacevole peculiarità alimentare, è determinata ed indotta dalla proprietà e gestione del ristorante, legata al “Chez Victor”, storico locale del quartiere Stampace. Accomodati al nostro tavolo, veniamo subito introdotti alle costumanze ed incombenze del locale; apprendiamo così, dell’esigenza di apporre le nostre firme di presenza al circolo, attività che Jesus e il Raschione producono con salvaguardia dell’asinino anonimato. Invero, l’Ing.Marrocu, sospinto da un irrinunciabile spirito di ricerca della verità zoliana, rischia subitamente di far saltare la nostra copertura!
Molto gradita e professionale, l’anamnesi preventiva da parte del personale, circa nostre possibili allergie o intolleranze alimentari, che sarebbe opportuno fosse sistematica abitudine da parte di ciaschedun ristoratore.
 

Assommoir - Zuppa di porri e farro

Assommoir – Zuppa di porri e farro

 

Per imponderabili ragioni, che non abbiamo avuto pazienza e occasione di approfondire, la cucina dell’”Assommoir” è uno stupefacente esempio di rivisitazione della cucina popolare francese – bretone in particolare – sulla base dei prodotti tipici della nostra terra. Le crêpe, le zuppe, e le galette salate sono alla base del menù del ristorante mentre, per fiducia e apprezzamento nei confronti degli inarrivabili vini nostrani, la cantina è provvista maggiormente di etichette sarde, in luogo di importati nettari d’oltralpe. Rifiutiamo gentilmente, il proposto menù degustazione a 19€, e ci facciamo volentieri introdurre nell’excursus indicato dal giovane maître, supportati dapprima da un eccellente Nuragus DOC “Pedraia” della Cantina Santadi («ma ve l’ho detto che dobbiamo rischiare ogni tanto, abbiamo fatto il primo anno di solo “Costamolino”!» cit. Marrocu), e accompagnati poi da un prestigioso Carignano del Sulcis DOC Riserva “Rocca Rubia”, della medesima provenienza: ottimo.
 

Assommoir - Galette radicchio e formaggio

Galette al radicchio

Assommoir - Galette ai funghi porcini

Galette funghi porcini

 

Ora, in onore alla sintesi e alla sobria chiarezza, non mi dilungherò nel ricercare i doverosi superlativi, che le straordinarie portate assaporate pur meriterebbero, e che ci consentono di decretare la cucina dell’”Assommoir”, come una delle più apprezzabili, incontrate nella nostra lunga e scostumata carriera di pseudo-recensori.
Per dovere di cronaca, invero, dobbiamo pur registrare e segnalare alcuni banali quanto clamorosi difetti, in ordine al servizio in sala; servizio, che si è purtroppo dimostrato non all’altezza di una preparazione e presentazione, a dir poco commovente, dei piatti. In particolare, non ci riferiamo ad alcuni anche comprensibili rallentamenti, cagionati dall’affollamento del Venerdì sera, ma a fastidiosi e ingiustificabili dettagli, quali l’aver evitato di cambiare posate e stoviglie durante tutto l’incedere della cena, l’aver tentato di servire il vino rosso nello stesso calice utilizzato per quello bianco e, “dulcis” in fundo, una volta richiesta la sostituzione dei bicchieri, l’aver provveduto a risciacquarli approssimativamente in cucina, restituendoli alla tavola ancora sgocciolanti e in difetto di certezza del proprietario! Tale incredibile superficialità, manifestata da personale con esperienza – che in diverse circostanze avrebbe ingenerato l’umiliante mutilazione dell’orecchio in sede di giudizio -, sollecita e rende ormai improrogabile, lo sviluppo del progetto “La guida del somaro“: un decalogo di semplici “banalità” a costo zero, che apra gli occhi dei ristoratori su alcuni sistematici dettagli e piccoli comportamenti da mettere in pratica in cucina e nella sala da pranzo, per imboccare la non tortuosa strada della qualità.
 

Assommoir - Crêpe castagne cioccolato

Assommoir – Crêpe castagne cioccolato

 

Detto questo, ecco, nel dettaglio, la deliziosa cronaca delle pietanze assaporate.
Entrée. Flan di caprino su crema al radicchio e spaghetti fritti; involtini di melanzane, cipolle e pomodori secchi su letto di pane carasau; cestinetti in pasta brisè con pecorino, cipolle, pomodorini, melanzane e zucchine; hamburger di orata e gamberi (Jesus:« ma secondo me ha sapore di maiale!») in emulsione di formaggio, servito su foglie di lattuga e frittura di melanzane, e accompagnato da salsa allo yogurt; delizie di caprino con marmellata dolce di peperoncino, servite su letto di carasau; spiedini di gamberi e ananas con decoro di aceto balsamico, chicchi di melograno, e un piccolo cachi; zuppa di porri e farro, impreziosita da ramoscelli di mirto e accompagnata da bruschette di pane “civraxu” e da piccoli spirali di pane fritto. Una delle più buone sequenze di antipasti mai assaporate, chapeau!
Plate principal. Entra qui in gioco la crêperie, con due diverse espressioni di un piatto tipico della Bretagna: la galette, che Jesus, invero, ricordava (La galette des rois) in pastella più rigida, ma che in effetti, nella rivisitazione dell’”Assommoir” è risultata assolutamente notevole: galette con cipolle e funghi porcini, seguita dal medesimo tortino, declinato con un ripieno di formaggio e radicchio: ari-chapeau!
Dessert. Crêpe alla crema di castagne e cioccolato fondente: sublime! La serata si è quindi conclusa con una grappa barricata ed un caffè per Jesus, e con una sola barricata per il Raschione. Il Marrocu, non conquistato da null’altra proposta, saltava quest’ultima delizia. Costo complessivo della cena, meno di 27€ cadauno, probabilmente calmierato dal particolare regime fiscale a cui sono sottoposti i circoli privati, e da giudicare assolutamente ridicoli rispetto alla soddisfazione alimentare ricevuta.

Con un’ambientazione suggestiva e intrigante, ed una cucina assolutamente di primissimo livello, quello che manca a l’”Assommoir”, per entrare nell’olimpo della ristorazione sarda – e quindi della nostra classifica – è la cura dei dettagli in ordine al servizio; dettagli che, con un minimo di impegno, potranno senz’altro essere sanati ma che, hic et nunc, fanno la differenza. Tre burricchi. Il quarto burriccu, e l’altrimenti meritatissima menzione speciale, vengono vanificati dall’episodio del vino, che con una qualità delle pietanze di minore livello, avrebbe comportato la mozzatura dell’orecchio. Peccato!

 
CONCORSO: ricordiamo a tutti i nostri lettori, che ancora per tutto Novembre 2012, è possibile partecipare al concorso VINCI UNA GIORNATA DA BURRICCU, che consente a tutti gli utenti Facebook di vincere una cena e presenziare ad una ciccionata ufficiale dei Burricchi! Per maggiori informazioni [leggere qui]
 


VALUTAZIONE “L’Assommoir: Tre Burricchi.
Ristorante L’Assommoir Indirizzo: Via Porto Scalas 25, Cagliari
Telefono: 3928935726    [mostra in google maps]
 

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3 / 5 stars     

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7 Commenti su “Ristorante L’Assommoir – Cagliari”

  • Ettore Dice:

    L’Assommoir, la naturale involuzione dell’uomo all’animale, dall’ideale umano sino all’idiotismo (cit. De Sanctis 1879) in cui proprio la famosa distilleria è dipinta come il luogo di perdizione, proiettato nei tempi in cui la naturale involuzione dell’ingegnere che diventa burriccu restituisce il prestigio all’uomo, diventa teatro della massima espressione artistica del somaro nel consueto rituale della ciccionata del weekend.
    Locale piccolo ma ambientazione molto accogliente, che garantisce la giusta privacy per i tavoli in sala, sebbene poco si potesse fare contro le voci di inspiegabile gaudio che giungevano da un’allegra e numerosa comitiva, i cui componenti dovevano essere stati rassicurati in principio sul fatto che l’onere della cena avrebbe gravato solo su uno di loro.
    Servizio cortese e disponibile, ma colpevole di più di una caduta di stile in uno degli interpreti, come fedelmente riportato dal buon Jesus. Buona, sebbene non molto varia, l’offerta della cantina che ci ha regalato due varianti di ottimo nettare con cui accompagnare il percorso della serata.
    D’altra parte la cucina si è rivelata di straordinario livello, sia nella particolarità delle ricette, sia nella realizzazione e presentazione dei piatti, trasferendo nella maniera migliore la tradizione della storica e poco distante creperie Chez Victor da cui proviene la gestione del locale.
    Il percorso concordato è stato un continuo crescendo di emozioni, con antipasti dallo straordinario equilibrio nei sapori, tra cui ho difficoltà eleggere un vincitore, forse le delizie di caprino con marmellata di peperoncini, gallette salate di eccezionale fattura, per terminare con la straordinaria crepe propostaci dallo chef: chapeau!
    La ragione sociale del locale, che si configura come circolo privato e per questo beneficiario di un regime fiscale particolare, consente di praticare prezzi decisamente appetibili per la clientela particolarmente attenta alla spesa e siamo sicuri catturerà l’attenzione di molti nostri lettori.
    Una qualità della cucina decisamente sopra le righe non cancella comunque certe sbavature nel servizio, sbavature che auspichiamo possano essere pian piano corrette, non appena il locale, aperto da appena quattro settimane, raggiungerà la condizione di regime.
    Colgo l’occasione per riprendere il nostro sempre (sovra)stimato Ing. Marrocu, reo in questa occasione di aver rischiato di far saltare la copertura all’intero Triumvirato al momento di rilasciare le proprie generalità per la registrazione nel diario degli ospiti del locale, prassi riservata ai clienti non associati: burriccu!

  • Alessandro Dice:

    Grazie per la dritta, penso proprio che passerò a verificare la bontà della vostra recensione. Una preghiera: non mi dispiacerebbe partecipare al vostro concorso ma il vostro veicolarlo attraverso l’odiata piattaforma di Facebook me lo impedisce. Non potreste aprire una pagina anche su Google+

    A si biri, candu toccada

    • Jesus Dice:

      Ciao Alessandro, la pagina di Google+ del Donkey Challenge è presente, anche se non attivissima.
      Anche io ho avuto modo di odiare i farraginosi e iniqui meccanismi di FB durante la produzione della app di votazione. Purtroppo gli strumenti tecnici che mette a disposizione Google+ non sono altrettanto adeguati per produrre qualcosa di analogo o, se ci sono ma noi non riusciamo a scovarli, non saremmo in grado di usarli!
      Nulla ti vieta però di crearti un account Fb farlocco, e spammare il link per la votazione via mail agli amici meno puristi di te, che si sono fatti trascinare dentro questo social network!

      Torna presto a trovarci, ciao.

  • Carmen Dice:

    Piccolo caki?! Manco i nomi dei frutti sapete???!
    Comunque concordo, cucina sublime, ottima presentazione dei piatti e ingredienti a km 0 di eccellente freschezza e qualità. Peccato per un tavolo con tre presenze orribili, mancanti palesemente di gusto estetico che mai han visto una ragazza che costantemente spogliavano con lo sguardo tutte le ragazze in sala… Ah no, quelli erano i recensori!

  • Pier Dice:

    Ottima recensione .. A proposito di circoli privati dovete provare il nuovo ristorante che si trova al posto dell’ex locale sa ide e s’ollia a quartu s Elena in via Cagliari 167

    • Jesus Dice:

      Grazie Pier per la segnalazione. Mi dispiace parecchio apprendere indirettamente, dalle tue parole, che “Sa ide e s’ollia” abbia chiuso i battenti.

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