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feb 12 2012

Ristorante La Pineta due – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
La Pineta 2 - Ingresso

La Pineta 2 – Ingresso

 

Giù per le colline da cui si scorge l’irrequieta maestà del Mediterraneo, orgogliosi gli ulivi si ribellano al freddo maestrale, ricordando nel gelo la promessa d’attendere una nuova Estate, che presto arriverà.
Su per le valli del Nord, gli alti pioppi sollevano i piedi e con affanno scalano il cielo, impazienti di riconquistare un limpido e vitale respiro.
Si piegano e arrendono gli abeti sui monti, fanno di sé teatranti, si vestono di neve e di ghiaccio e vendono loro stessi al fastoso spettacolo dell’Inverno, nello smisurato palcoscenico della natura.
 

La Pineta 2 - Interno

La Pineta 2 – Interno

 

Ma dove infine la vita prende il sopravvento, dove ci si sente vezzeggiati dall’odore della salsedine e persuasi dal rumore del mare, dove l’ombra diviene cappello e rigenera il senno, nel delirio del sole cocente, è lì che quest’oggi i Burricchi del Donkey Challenge cercano sollievo e rifugio.
Arrivano Jesus e il Raschione Ettore alle ore tredici di Sabato mattina, nella Via Bacaredda in Cagliari. Appuntamento con l’Ing.Marrocu di fronte allo storico ristorante “La Pineta due”.
Marrocu ovviamente non c’è, non si vede, è uccel di bosco (uno dei due termini è inappropriato); l’impaziente Raschione sollecita telefonicamente, ottenendo una nuova inattesa, quanto irragionevole replica:  «Vi sto aspettando da un quarto d’ora!»
 

La Pineta 2 - Antipasti di Mare

La Pineta 2 – Antipasti di Mare

 

Allontanato lo sguardo sul lato opposto della strada, gli assennati Triumviri riuscivano quindi ad intravedere una figura infagottata e circospetta, intenta a fotografare chissacché nella vetrina di un negozio d’arredamento.
Lentamente, con camminata austera, la sagoma si avvicinava a loro e, nel mistico riverbero del sole alle sue spalle, manifestava progressivamente la sua reale natura. Jesus sentenziava: «Potrebbe essere l’omino michelin, un personaggio di South Park, oppure è l’Ing.Marrocu imbacuccato all’inverosimile!».
La terza ipotesi era invero corretta; una nuova incredibile ciccionata, poteva quindi avere inizio.
 

La Pineta 2 - Lasagnetta ai gamberi rossi

La Pineta 2 – Lasagnetta ai gamberi rossi

 

La Pineta due è, come sopra accennato, uno degli storici e più rinomati ristoranti del capoluogo sardo, in auge nella città sin dalla fine degli anni ’70, inizio degli ’80.
Il conflitto di interessi che legava la vecchia gestione al Raschione Ettore, è stato di recente sanato con il pensionamento del personale, la vendita del locale e quindi il cambio di proprietà. Venuta a cadere la necessità del blind trust, i Triumviri decidevano quindi di  dedicare alla “pineta” le loro attenzioni, per anticipare un eventuale stravolgimento di ambientazione e menù che comunque, sentito il nuovo proprietario, non dovrebbero esserci nel prossimo futuro.
Il locale, senza scampo, è strutturalmente ed emotivamente legato alla filosofia architettonica degli anni ’70, a partire dallo stile dell’insegna che capeggia sull’ingresso principale, allo stesso tempo futurista e dal sapore retrò.
 

La Pineta 2 - Spaghetti ai ricci

La Pineta 2 – Spaghetti ai ricci

 

Collocato alla base di un grigio palazzone di fascino post-sovietico, il ristorante è al suo interno organizzato con intelligente distribuzione degli spazi. I muri perimetrali sono caratterizzati da una serie di stretti setti squadrati a dente di sega, periodicamente spezzati da alte feritoie che filtrano la luce, obliquamente rubandola alla rigida geometria dei contorni esterni. Con lo stesso orientamento a 45° sono disposti i pilastri portanti e il caratteristico controsoffitto di pannelli fonoassorbenti verticali, che creano una sorta di scacchiera sospesa nell’aria, utile per integrare gli impianti di illuminazione e condizionamento. La mobilia dal calore familiare, pareti dalle tonalità verde/terra e alcuni pratici ed eleganti separè, definiscono una atmosfera dal gusto decisamente vintage che, chi ricorda con nostalgia gli anni di Zico e Paolo Rossi, non potrà non apprezzare.
 

La Pineta 2 - Gran fritto

La Pineta 2 – Gran fritto

 

Pochi gli avventori presenti in sala, il servizio veniva garantito da un unico gentile, volenteroso, ma a volte disattento cameriere, che ha comunque affrontato con discreta e piacevole empatia le stravaganze dei tre esigenti Burricchi. Cernita del vino parzialmente condizionata dal fato: Il Raschione divisava sovrascrivere la volontà dell’Ingegner Marrocu, anteponendo un Tuvaoes d’annata alla scelta del collega, ma questo risultava in ultimo non più disponibile, tant’è che la prima ipotesi veniva pragmaticamente ripescata: vermentino/chardonnay IGT Villa di Chiesa del 2009, Cantina di Santadi.
Il menù, per una scelta di riverente continuità col passato, ripropone i piatti
– non eccessivamente elaborati ma cucinati su prodotti e materie prime di primissima qualità – della gestione precedente.
 

La Pineta 2 - Latte cotto con fragole

La Pineta 2 – Latte cotto con fragole

 

I Burricchi onoravano quindi gli antipasti, saturando in pratica tutta la disponibilità della cucina per il pranzo: spiedino di gamberi rossi in crosta di pane e pancetta su fonduta di “Blue Stilton” (praticamente gorgonzola), insalata di mare con calamari, gamberi e cozze, calamari spadellati con crema di piselli al profumo di rosmarino, frittino misto del pescato di giornata, con trigliette, gamberi e calamari. Piacevolezza, gusto e genuinità degli ingredienti, ineccepibile.
Primi piatti sulla falsa riga degli antipasti: preparazione ottima, ma senza particolari concessioni alla ricercatezza estetica; lasagnetta ai gamberi rossi per Il Raschione e l’Ing.Marrocu, sontuosi spaghetti ai ricci freschi per Jesus. Spazio ancora rimaneva per un secondo piatto: gran fritto di gamberi, calamari e carciofi che, per una sottovalutazione delle capacità digestive degli anomali commensali, stavano per essere serviti in misura di una porzione da dividere in tre.
 

La Pineta 2 - Villa di Chiesa

La Pineta 2 – Villa di Chiesa

 

Solo l’intervento di Jesus, che aveva correttamente intuito le intenzioni del cameriere, ha ristabilito le giuste proporzioni, comunque improponibili al concludersi del pasto, per un qualunque consumatore medio.
Dessert condizionato dall’ennesima bizzarria dell’Ing.Marrocu che, dopo aver richiesto e consumato – al pari di Jesus – un semplice sorbetto al limone (qualità nella media), veniva rapito dall’assaggio del dolce del Raschione – uno spettacolare latte cotto con fragole, mojito e spuma rosa -, tanto da ordinarne subito uno tutto per sé!
In conclusione, per accompagnare il caffè, venivano offerti dei biscottini fatti in casa con crema di nocciole e cioccolatini. Due liquori di liquirizia e una grappa barricata per Jesus chiudevano quindi le ostilità.
Conto finale 60€ cadauno che, nonostante la più volte rimarcata genuinità degli ingredienti, dobbiamo ritenere un 15-20% eccedente il giusto dovuto, per presentazione dei piatti, qualità del servizio e ambientazione.
Un pranzo ad ogni modo di ottima qualità, che propone la nuova gestione della “Pineta” come degnissima erede di un nobile e non lontano passato. Passato che, questo Sabato, per qualche ora, abbiamo avuto il piacere di rivivere.

 

VALUTAZIONE “La Pineta due”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Pineta due Indirizzo: Via Bacaredda 101, Cagliari
Telefono: 070497173    [mostra in google maps]

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mag 28 2011

Ristorante Semplicemente, hostaria in – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta
Semplicemente - Donkeys

Semplicemente – Donkeys


Semplicemente favoloso. Nessun esordio potrebbe essere più adeguato per descrivere la ciccionata by-night di quest’oggi, che travalica le solidificate abitudini del tempo e sovrasta le, fino a ieri incontrastate, cime del sapore e del gusto.
Venerdì Sera. L’ombra della notte ammanta da pochi minuti il tiepido respiro della città di Cagliari, che lentamente dimentica il suo urbano tramestio e si abbandona voluttuosa alle sdolcinate attenzioni alimentari di sei
– men’uno – affamati burricchi. L’uno
– l’Anziano – viene sferzato via dal non inaspettato vortice della parsimonia, che tutto ferocemente abbatte e tutto intimamente travolge, finché un nuovo velo arriva lui ad ammantare. Ora, velo pietoso.

Semplicemente - Interno

Semplicemente – Interno


Ore 20.59. Per una sorta di incredibile dinamica coincidenza, o se volete di subconscia premeditata sincronizzazione,
i cinque sopravvissuti Burricchi convergono nel medesimo istante e organizzati in tre diversi raggruppamenti, al numero 60 del celeberrimo Viale Merello, nella zona residenziale della Cagliari aristocratica.
Jesus, il Raschione Ettore e il Dottor Melis
– per l’occasione chauffeur  dei Triumviri ufficiali anziché della inaffabile V. – risalivano faticosamente il Viale, mentalmente appagati dall’idea che il ritorno sarebbe stato meno gravoso.
L’Ing. Marrocu, viceversa, con il suo consueto aristocratico incedere, discendeva speditamente dal culmine della collina, domandandosi dove potesse trovarsi il promesso “ampio parcheggio interno”, primo elemento e nota positiva da apprezzare all’arrivo in un qualunque locale.

Semplicemente - Tartara di salmone

Semplicemente – Tartara di salmone


Dall’opposto lato della strada, sopraggiungeva invece il Burriccone Pg che, accidentalmente (e grazie ad un arrivo anticipato di circa venti minuti rispetto l’orario ufficiale), era riuscito ad individuare il succitato posteggio: giusto di fronte al ristorante. Attenti osservatori!
Formalizzata la doverosa foto di rito in fronte all’ingresso, che celebra la occasionalmente numerosa conventicola e coscientemente esclude l’inafferrabile figura del comunque onnipresente Jesus, i cinque Burricchi varcano la soglia del locale.
Dopo esser stati splendidamente accolti dal personale e aver affidato i soprabiti al guardaroba,  i cinque vengono scortati nella sala al piano superiore, a cui si accede attraverso una elegante scalinata in marmo. L’impatto visivo, superato il vestibolo, è semplicemente e piacevolmente incantevole.

Semplicemente - Cruditè di mare

Semplicemente – Cruditè di mare


L’ambiente è deliziosamente arredato. Lo stile è raffinato e moderno: luci ben dosate, arredi signorili e discretamente eleganti, mobili e pareti color crema e bianco latte, soffitto e decori di ricercate tonalità lilla, perfettamente in linea con la scelta cromatica del Raschione Ettore, per l’abbigliamento della serata.  Semplicemente: che classe!
Ci accomodiamo  ad un’ampia e comodissima (eccezionali da questo punto di vista le bellissime sedie) tavola rotonda e iniziamo ad interagire con il gentile, efficiente e preparatissimo cameriere di origine veneta.
Il menù cartaceo, la cui manifestazione estetica è in linea con lo stile generale del locale, ci suggerisce un eccezionale ventaglio di sublimi prelibatezze, distinte e organizzate per diverse salottiere occasioni: menu pranzo, menu cena, pre-teatro, post-teatro, evidenziando un simbiotico accostamento con le mondane attività del poco distante Teatro Massimo.
Da segnalare inoltre la lodevole iniziativa, da parte del ristorante, di voler donare il ricavato di non pochi piatti indicati nel menù, alla Lega italiana contro i tumori: chapeau!

Semplicemente - Antipasti

Semplicemente – Antipasti


Concordiamo quindi di procedere con la specialità di cruditè di mare ed altri antipasti assortiti; scegliamo, inoltre, il vino per la serata: un Tuvaoes DOC del 2009, delle cantine Cherchi, già sperimentato in un’altra felice occasione dal Burricchi Triumviri, “premio due bottiglie annata 2008, guida vini d’Italia Espresso 2010, menzione Guida vini d´Italia Espresso 2011″. Il somelier Marrocu, insindacabilmente alla degustazione, commenta: «eccezionale».
Ora, per alcuni minuti il vostro amato si è soffermato di fronte alla tastiera con la speranza che arrivasse l’ispirazione, che potesse aiutare a descrivere e trasfondere le sensazioni vissute con il veloce incedere degli antipasti predisposti e preparati dal cuoco. Un eccezionale turbinio di sapori, sentimenti e passioni che dalla bocca, come effimeri voluttuosi baci, devastavano i di ciascuno sedimentati equilibri e certezze.

Semplicemente - Tagliatelle ai gamberi rossi

Semplicemente – Tagliatelle ai gamberi rossi


Un sublime deliquio dei sensi, un tripudio di alimentari emozioni, che non trovano voce e ricordo nella coscienza mnestica della lunga strada percorsa dal Donkey Challenge.
L’esordio, ancora prima degli antipasti, è a dir poco clamoroso; apertura offerta dalla cucina per meglio degustare il vino: tartara di salmone, preparata con arancia, verdura e finocchietto selvatico. Jesus non vorrebbe attribuirle il titolo di antipasto e si prepara a degustare senza immortalarne le fattezze, ma l’Ing. Marrocu richiama la sua attenzione: «La prego, faccia una foto, è meraviglioso!». Notevole anche il pane (fatto in casa) che ha accompagnato tutto il pranzo: focacce, panini all’olio, pane integrale, pane carasau.
Ecco gli antipasti. Cruditè. Tartara di spigola, carpaccio di salmone, tonno rosso, gamberi. tartara di dentice con peperoni, tutto accompagnato da eccellenti salsine di soia.
Ogni aggettivo utilizzato non servirebbe a dare la vera dimensione del riuscito equilibrio di sapori e, altresì, ogni confronto tra il valore delle singole pietanze sarebbe improponibile.

Semplicemente - Babà al rhum

Semplicemente – Babà al rhum


Citiamo però, in ultimo, quello che è di sicuro la delizia più buona che Jesus ricordi di aver mai assaggiato: un inimmaginabile tortino di palmita e fragole. Gesù!
Seguivano alle cruditè: carpaccio di orata e verdure, polpo scottato con verdure, servito su vassoio di ardesia, patate viola e salsiccia, rana pescatrice con verdure croccanti patate chips e salsa guacamole per terminare con un incredibile pasticcio di palmita scottata, con erba cipollina e in crosta di sesamo e cioccolato.
Avendo purtroppo già pienamente attinto dal serbatoio di elogi del vocabolario sinonimi e contrari online, né volendo comunque tediare ulteriormente i nostri lettori con pleonastiche considerazioni,  riportiamo alcuni commenti dei commensali durante l’evolversi della serata.

Semplicemente - Profumo d'estate catalana

Semplicemente – Profumo d'estate catalana


Burriccu Pg:  «Veramente serio!»
Ettore: «Vi ricordo che il ristorante l’ho scelto io!»
Melis: «Non dica più che sono un susunku!»
Jesus: «Sono commosso!»
Marrocu: «Tutto questo è meglio del sesso!»
Ettore: «Nel suo caso, non è difficile…»
Jesus: «Sia lodato Gesu Cristo!»

Dopo sittali antipasti, i primi piatti non potevano essere da meno. Col senno di poi, c’è il rimpianto di aver scelto tutti la medesima pietanza, negandoci quindi la possibilità di degustarne più d’una. “Tagliatelle di pasta fresca ai gamberi rossi e sua bisque con bagna cauda al timo”. Sapore dei gamberi fuori dal comune, anch’essi i più buoni mai assaggiati. Senza parole.

Semplicemente - Dolcetti assortiti

Semplicemente – Pasticcini assortiti


Dessert. Jesus, Marrocu e il Dott. Melis scelgono un “Babà al rhum su guazzetto di vaniglia e semifreddo agli agrumi, con cannoncino croccante rivisitato alla sicicliana”. Sapore e consistenza del Babà, francamente sovrannaturali. E’ sembrato di degustare un croissant al burro – come più buono non potrebbero preparare nei migliori caffè di Parigi – imbevuto nel rhum con uniforme sublime distribuzione.
Sapore fuori scala, indescrivibile.
Pg e il Raschione sceglievano invece un “Profumo d’Estate catalana”, gelato alla vaniglia su macedonia di pesche con una spruzzata di cacao e cialde fatte a mano, servito con due mini sfoglie di croissant. Sommo!
Annientati dalla più alta espressione della cucina mai sperimentata, il pasto dei Burricchi si avviava alla conclusione, con dolcetti assortiti offerti dalla casa, caffè, liquori alla liquirizia e un particolare liquore “Myrtle”, delle cantine Argiolas, a cavallo tra il sapore del mirto e del classico Cynar.

Costo cadauno della cena 55€, del tutto inferiori a quanto ci si aspetterebbe di pagare dopo una serata a dir poco eccezionale, dal punto di vista del servizio, dell’ambientazione e della cucina.
Mancia inevitabile, epperò finanziata dai soli Jesus, Pg, e dal Raschione Ettore (vedasi frase su attribuita all’Ing.Melis).
Al momento del congedo – prima che ai burricchi fossero riconsegnati, con gradito ed servizievole rituale, i soprabiti -, inevitabili le congratulazioni personali nei confronti di camerieri, cuoco di fama internazionale, pasticcere, in particolare da parte dell’incantato Ing.Marrocu.
Riguardo il giudizio finale, semplicemente leggo dalla Legenda ainina, che determina la scala di valutazione fin qui utilizzata. “Cinque burricchi: Dio mio, non abbiamo mangiato mai così bene nella nostra vita! ”. E’ questo il caso.


VALUTAZIONE “Semplicemente”: Cinque Burricchi.
Ristorante Semplicemente Indirizzo: Viale Merello 60, Cagliari
Telefono: 070290989    [mostra in google maps]
 

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