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Ristorante La Pineta due – Cagliari

 Scritto da Jesus il 12 febbraio 2012 alle 18:33 3 commenti | Commenta

La Pineta 2 - Ingresso

La Pineta 2 – Ingresso

 


Giù per le colline da cui si scorge l’irrequieta maestà del Mediterraneo, orgogliosi gli ulivi si ribellano al freddo maestrale, ricordando nel gelo la promessa d’attendere una nuova Estate, che presto arriverà.
Su per le valli del Nord, gli alti pioppi sollevano i piedi e con affanno scalano il cielo, impazienti di riconquistare un limpido e vitale respiro.
Si piegano e arrendono gli abeti sui monti, fanno di sé teatranti, si vestono di neve e di ghiaccio e vendono loro stessi al fastoso spettacolo dell’Inverno, nello smisurato palcoscenico della natura.
 

La Pineta 2 - Interno

La Pineta 2 – Interno

 

Ma dove infine la vita prende il sopravvento, dove ci si sente vezzeggiati dall’odore della salsedine e persuasi dal rumore del mare, dove l’ombra diviene cappello e rigenera il senno, nel delirio del sole cocente, è lì che quest’oggi i Burricchi del Donkey Challenge cercano sollievo e rifugio.
Arrivano Jesus e il Raschione Ettore alle ore tredici di Sabato mattina, nella Via Bacaredda in Cagliari. Appuntamento con l’Ing.Marrocu di fronte allo storico ristorante “La Pineta due”.
Marrocu ovviamente non c’è, non si vede, è uccel di bosco (uno dei due termini è inappropriato); l’impaziente Raschione sollecita telefonicamente, ottenendo una nuova inattesa, quanto irragionevole replica:  «Vi sto aspettando da un quarto d’ora!»
 

La Pineta 2 - Antipasti di Mare

La Pineta 2 – Antipasti di Mare

 

Allontanato lo sguardo sul lato opposto della strada, gli assennati Triumviri riuscivano quindi ad intravedere una figura infagottata e circospetta, intenta a fotografare chissacché nella vetrina di un negozio d’arredamento.
Lentamente, con camminata austera, la sagoma si avvicinava a loro e, nel mistico riverbero del sole alle sue spalle, manifestava progressivamente la sua reale natura. Jesus sentenziava: «Potrebbe essere l’omino michelin, un personaggio di South Park, oppure è l’Ing.Marrocu imbacuccato all’inverosimile!».
La terza ipotesi era invero corretta; una nuova incredibile ciccionata, poteva quindi avere inizio.
 

La Pineta 2 - Lasagnetta ai gamberi rossi

La Pineta 2 – Lasagnetta ai gamberi rossi

 

La Pineta due è, come sopra accennato, uno degli storici e più rinomati ristoranti del capoluogo sardo, in auge nella città sin dalla fine degli anni ’70, inizio degli ’80.
Il conflitto di interessi che legava la vecchia gestione al Raschione Ettore, è stato di recente sanato con il pensionamento del personale, la vendita del locale e quindi il cambio di proprietà. Venuta a cadere la necessità del blind trust, i Triumviri decidevano quindi di  dedicare alla “pineta” le loro attenzioni, per anticipare un eventuale stravolgimento di ambientazione e menù che comunque, sentito il nuovo proprietario, non dovrebbero esserci nel prossimo futuro.
Il locale, senza scampo, è strutturalmente ed emotivamente legato alla filosofia architettonica degli anni ’70, a partire dallo stile dell’insegna che capeggia sull’ingresso principale, allo stesso tempo futurista e dal sapore retrò.
 

La Pineta 2 - Spaghetti ai ricci

La Pineta 2 – Spaghetti ai ricci

 

Collocato alla base di un grigio palazzone di fascino post-sovietico, il ristorante è al suo interno organizzato con intelligente distribuzione degli spazi. I muri perimetrali sono caratterizzati da una serie di stretti setti squadrati a dente di sega, periodicamente spezzati da alte feritoie che filtrano la luce, obliquamente rubandola alla rigida geometria dei contorni esterni. Con lo stesso orientamento a 45° sono disposti i pilastri portanti e il caratteristico controsoffitto di pannelli fonoassorbenti verticali, che creano una sorta di scacchiera sospesa nell’aria, utile per integrare gli impianti di illuminazione e condizionamento. La mobilia dal calore familiare, pareti dalle tonalità verde/terra e alcuni pratici ed eleganti separè, definiscono una atmosfera dal gusto decisamente vintage che, chi ricorda con nostalgia gli anni di Zico e Paolo Rossi, non potrà non apprezzare.
 

La Pineta 2 - Gran fritto

La Pineta 2 – Gran fritto

 

Pochi gli avventori presenti in sala, il servizio veniva garantito da un unico gentile, volenteroso, ma a volte disattento cameriere, che ha comunque affrontato con discreta e piacevole empatia le stravaganze dei tre esigenti Burricchi. Cernita del vino parzialmente condizionata dal fato: Il Raschione divisava sovrascrivere la volontà dell’Ingegner Marrocu, anteponendo un Tuvaoes d’annata alla scelta del collega, ma questo risultava in ultimo non più disponibile, tant’è che la prima ipotesi veniva pragmaticamente ripescata: vermentino/chardonnay IGT Villa di Chiesa del 2009, Cantina di Santadi.
Il menù, per una scelta di riverente continuità col passato, ripropone i piatti
– non eccessivamente elaborati ma cucinati su prodotti e materie prime di primissima qualità – della gestione precedente.
 

La Pineta 2 - Latte cotto con fragole

La Pineta 2 – Latte cotto con fragole

 

I Burricchi onoravano quindi gli antipasti, saturando in pratica tutta la disponibilità della cucina per il pranzo: spiedino di gamberi rossi in crosta di pane e pancetta su fonduta di “Blue Stilton” (praticamente gorgonzola), insalata di mare con calamari, gamberi e cozze, calamari spadellati con crema di piselli al profumo di rosmarino, frittino misto del pescato di giornata, con trigliette, gamberi e calamari. Piacevolezza, gusto e genuinità degli ingredienti, ineccepibile.
Primi piatti sulla falsa riga degli antipasti: preparazione ottima, ma senza particolari concessioni alla ricercatezza estetica; lasagnetta ai gamberi rossi per Il Raschione e l’Ing.Marrocu, sontuosi spaghetti ai ricci freschi per Jesus. Spazio ancora rimaneva per un secondo piatto: gran fritto di gamberi, calamari e carciofi che, per una sottovalutazione delle capacità digestive degli anomali commensali, stavano per essere serviti in misura di una porzione da dividere in tre.
 

La Pineta 2 - Villa di Chiesa

La Pineta 2 – Villa di Chiesa

 

Solo l’intervento di Jesus, che aveva correttamente intuito le intenzioni del cameriere, ha ristabilito le giuste proporzioni, comunque improponibili al concludersi del pasto, per un qualunque consumatore medio.
Dessert condizionato dall’ennesima bizzarria dell’Ing.Marrocu che, dopo aver richiesto e consumato – al pari di Jesus – un semplice sorbetto al limone (qualità nella media), veniva rapito dall’assaggio del dolce del Raschione – uno spettacolare latte cotto con fragole, mojito e spuma rosa -, tanto da ordinarne subito uno tutto per sé!
In conclusione, per accompagnare il caffè, venivano offerti dei biscottini fatti in casa con crema di nocciole e cioccolatini. Due liquori di liquirizia e una grappa barricata per Jesus chiudevano quindi le ostilità.
Conto finale 60€ cadauno che, nonostante la più volte rimarcata genuinità degli ingredienti, dobbiamo ritenere un 15-20% eccedente il giusto dovuto, per presentazione dei piatti, qualità del servizio e ambientazione.
Un pranzo ad ogni modo di ottima qualità, che propone la nuova gestione della “Pineta” come degnissima erede di un nobile e non lontano passato. Passato che, questo Sabato, per qualche ora, abbiamo avuto il piacere di rivivere.

 

VALUTAZIONE “La Pineta due”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Pineta due Indirizzo: Via Bacaredda 101, Cagliari
Telefono: 070497173    [mostra in google maps]

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3.5 / 5 stars     

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3 Commenti su “Ristorante La Pineta due – Cagliari”

  • suNucoresu Dice:

    nuova Estate, che presto arriverà??? Troppa la basca a cagliari, lascia fare un pò di freddo…

  • Ettore Dice:

    La Pineta 2, la storia della ristorazione cagliaritana, iniziata circa quarant’anni fa quando un gruppo di ragazzi della provincia decidono di impegnare il doposcuola estivo per imparare un mestiere dietro le quinte delle cucine, mestiere che nel corso degli anni diventa professione e conquista una clientela dalle mille sfaccettature, dall’uomo politico al grande imprenditore all’uomo di cultura, tutti accoumunati per la passione della buona cucina che, in molte interpretazioni non ha trovato eguali nel panorama gastronomico locale, storia gloriosa che al momento è anche la pesante eredità della sfida che la recente gestione si appresta a raccogliere, sfida nell’offerta dei piatti più ricercati oltre ai celeberrimi, e per questo imprescindibili, piatti storici, e nella presentazione e ambientazione secondo una chiave più moderna.
    E’ singolare come questa nuova challenge sia condotta da un titolatissimo cuoco, che può vantare oltre all’accademia di cucina, lo stesso titolo universitario del nostro sempre (sovra)stimato Ing. Marrocu, col quale è stata immediatamente intavolata una interessante conversazione sulle scelte architettoniche del locale, conversazione decisamente subita dal nostro collega Triumviro, e aggiungerei persa ai punti.
    Chi Vi parla ha conosciuto bene la precedente gestione, tanto da rifiutare la recensione ufficiale per palese conflitto di interesse, e dopo l’esperienza appena trascorsa ha fiducia che l’eccellente tradizione gastronomica continuerà con interessanti aggiornamenti.
    Per quel che riguarda i piatti assaggiati confermo eccellente qualità senza sbavature, qualità leggermente opacizzata da un servizio con qualche incertezza, incertezza che ha irritato un evidentemente elettrico Jesus, tanto da non concedere il conferimento del quarto somaro di merito.
    Degni di nota gli antipasti e spettacolari i dolci, dolci per i quali il nostro Ing. Marrocu ha richiesto addirittura il bis, non pago di aver sottratto, a titolo di assaggio, buona parte del tortino del buon Ettore.

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