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VIK Very International Kitchen – Cagliari

 Scritto da Ing. Marrocu il 19 novembre 2011 alle 14:16 8 commenti | Commenta

VIK - Interno

VIK – Interno

 

VIK Very International Kitchen.

Cagliari, ore 20:55. Puntualissimi, come sempre. Cinque. Esattamente cinque. Sono gli squilli sul cellulare dell’Ing. Marrocu, che si destreggia tra vetture che procedono contromano nel buio viale Trieste, nell’occasione una jungla animata da giovani neopatentati…

«Mi dica dottore», risponde.
«Sta arrivando?» Siamo già qui, la aspettiamo!!»
tuona il solerte Raschione Ettore…
«Eh, sto arrivando CA..O!».
 

VIK - Ostriche di Marennes Oléron

VIK – Ostriche Fin de claire

 

Ore 20:57. Via Carloforte. Puntualissimi. Cinque. Per l’occasione cinque. Sono i burricchi, inconsapevoli ma audaci, che dopo i saluti di rito, varcano la soglia del VIK.
Cosa ci faranno cinque bifolchi in un contesto così distinto? E’ quello che si chiederà la cortese responsabile di sala, Stefania, che accoglie gli avventori come fossero rispettabili ospiti, senza trasecolare di fronte al loro animalesco aspetto:
«Prego, accomodatevi».
Subito a loro agio, prendono posto in una ambientazione semplice, lineare, trasparente, moderna…leggera. Ampie vetrate nell’involucro esterno “aprono” il locale al centrale e frquentato quartiere Stampace e, altresì, pongono in bella mostra l’interno ai viandanti, così come è in bella mostra tutta la raffinata attività svolta all’interno della cucina.
Non una cucina qualunque. Una Very International Kitchen.
 

VIK - Cruditè di mare, Capesante

VIK – Cruditè di mare, Capesante

 

La selezione del vino è privilegio, oggi, dell’Ing. Jesus, che chiede espressamente un’etichetta non presente nella carta: il Tuvaoes, vermentino di Sardegna delle cantine Cherchi. L’aperitivo è invece offerto dalla casa: uno spumante prosecco in calice flùte, che accompagna cruditè di seppiette su un letto di zucchine. Ottimo inizio!
La scelta tattica asinina consiste nel richiedere numerosi diversi antipasti, ciascuno in porzione singola, da dividere equamente, in modo da avere una visione d’insieme delle potenzialità dello chef. Così, grazie anche all’aiuto della sempre presente Stefania e di un suo giovane collega, ciascun burricco può così assaporare ben cinque mini-porzioni di allettanti pietanze.

VIK - Fregula scampi gamberi coriandolo

VIK – Fregula scampi gamberi coriandolo

 

E’ un susseguirsi di ostriche francesi Fin de claire con ghiaccio, limone e decoro vegetale su vassoio dedicato, cruditè di  gamberi su letto di avocado; dentice con cipolla di tropea, zenzero, chili e coriandolo e sale rosa; parago al cocco, tamarindo, menta, sale maldon e aceto di vernaccia; cruditè di scampi con sale nero; capesante cotte con salsa di zafferano e chutney di zucca. Roba da deliziare i più raffinati ed esigenti palati. Le mini-porzioni siffatte hanno ingannato i più presuntuosi:

«La qualità è ottima, ma le dosi lasciano a desiderare», dicono loro…

Ma eccoli subito di fronte alla scelta dei primi piatti: “Fregula” con scampi gamberi e coriandolo mangiata dal Dott. Ettore e l’Ing. Melis, un piatto tipicamente nostrano rivisitato in chiave internazionale.  Tra le più prelibate mai gustate.

VIK - Lorighitas ombrina pomodori zafferano

VIK – Lorighitas ombrina pomodori zafferano

VIK - Vialone nano liquirizia

VIK – Vialone nano crema di parmigiano e liquirizia

 

“Lorighitas” con ombrina, pomodori e zafferano presi dall’Ing. Jesus: una delizia.
“Vialone nano” con crema di parmigiano 30 mesi e spruzzata di liquirizia pura in polvere per l’Ing. Marrocu e l’ex glorioso triunviro Dott. Ing. Pg.: sopraffino!
Le porzoni erano adeguate, la qualità si confermava al top anche nello stile dell’impiattamento, che faceva per qualche attimo dimenticare il solito foraggio e, accortisi di ciò, anche i più presuntuosi burricchi smisero di ragliare rumorosamente e disarmonicamente!!!
 

VIK - Baccalà cipolla nero di seppia caffè

VIK – Baccalà cipolla nero di seppia caffè

 

I Tuvaoes salivano a tre…il numero perfetto di Jesus che percorreva ormai, per la terza volta, il bisognoso percorso con incedere tortuoso.
Il menù scintillava di secondi piatti invitanti che ponevano gli avidi commensali di fronte alla difficile scelta ma, com’è noto, l’asino non cambia idea, specie se in branco: stessa tattica degli antipasti. Cinque secondi cinque. Divisi in miniporzioni. Ecco del baccalà con cipolla, nero di seppia, caffè, cardamomo, dispensato con l’aiuto del servizio di sala. Imperversano proteste:
«A me ne ha messo di meno, a te di più»,
sotto lo sguardo sbigottito degli altri frequentatori dalle sembianze umane…

VIK - Dentice, Parago, Piccione, Ricciola

VIK – Dentice, Parago, Piccione, Ricciola

 


Ecco ancòra  dentice a bassa cottura con verza, zenzero, limone e olio d’oliva: alzi la mano chi l’ha già provato.
Ricciola con foie gras, teriyaki, purea di patate: offriamo una cena a chi ce lo ripropone a casa.
Parago con bietola, pinoli, uva passa, pangraté: delizioso.
Petto di piccione con pistacchio patate, valeriana e bacche di ginepro:

«Ma cos’è piccione preso a fionda in piazza Jenne? Ha ha ha»

…Che BURRIKI !!!
 

VIK - Pera cotta

VIK – Pera cotta

 

Ci si avvia così verso il piatto conclusivo, il dessert.
Per Jesus pera cotta con crema di vino bianco e nero (non meglio specificati). Vi era poi la crema di gelato di zucca con caramello e amaretto, scelta dall’Ing.Marrocu, millefoglie con panna e crema al limone e frutti di bosco per gli Ingegneri P.G. e Melis, che già lasciavano trasparire sul volto una certa preoccupazione…
Tutte prelibatezze di prim’ordine, dagli accostamenti sensoriali inediti, fantasiosi, sublimi. Il tutto accompagnato da Nasco Angialis della cantina Argiolas, offerto dalla casa.
 

VIK - Crema di gelato

VIK – Crema di gelato

VIK - Millefoglie

VIK – Millefoglie

 

Per concludere 2 caffè per Jesus e per PG, liquore al finocchietto selvatico per il Raschione Ettore, grappa ancòra per Jesus. Il tutto accompagnato dall’ultima delizia: palline di cioccolato ripiene di crema al limone, o alla gianduia, sempre offerto dalla casa.
La cena è giunta così alla conclusione. Il costo è di 94 euro cadauno, che potrebbero fare storcere il naso, cadere le orecchie in terra, scornare  i burricchi più parsimoniosamente susunki.

VIK - Burriccu scornato

VIK – Burriccu scornato

 

Ma chi davvero cerca una cucina di alto livello non può prescindere dal provare questo ristorante che, a nostro avviso, ha forse il solo limite del contesto in cui è inserito; piatti così raffinati meriterebbero sicuramente un’ ambientazione più elegante. Il giudizio comlessivo è di quattro burricchi, il che colloca  VIK nella zona più alta della nostra originale classifica, con pieno merito.
Non possiamo mancare dal segnalare proprio lo scornamento del burricco PG e dell’amico Melis, entrambi già senza orecchie, vittime dell’imboscata ordita da Ettore che non si è voluto far scappare l’occasione di scegliere uno dei ristoranti più costosi della città, in virtù della loro concomitante presenza.

Burrikki. Susunki.
 


VALUTAZIONE “VIK”: Quattro Burricchi.
Ristorante VIK Indirizzo: Via Carloforte 76, Cagliari
Telefono: 3464218813    [mostra in google maps]
 

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4 / 5 stars     

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8 Commenti su “VIK Very International Kitchen – Cagliari”

  • Ettore Dice:

    Vorrei innanzitutto ringraziare i sempre graditi ospiti Ing. PG e Dott. Melis per essersi uniti allo storico Triumvirato per il consueto sacrificio lipidico del weekend, ringraziamento che va oltre il beneficio del potersi vantare di aver pagato un corrispettivo pro-capite record nel panorama cagliaritano, soprattutto per il panico esternato ad ogni nuova ordinazione del caro Jesus che, seguendo pedissequamente il protocollo dell’operazione denominata scorna il susunku, rifiuta il menu fisso e punta i piatti più ricercati.
    Una cucina fuori dal normale, in un contesto elegante e semplice, nonostante una sistemazione del tavolo dei burricchi troppo ai margini della sala, sistemazione che ha creato non pochi problemi al capo Triumviro, in preda ad un eccesso di diuresi, probabilmente imputabile all’abnorme quantità di nettare assunto, e non ha consentito l’agevole intervento del personale, molto professionale, direi quasi scolastico, ma talvolta eccessivamente presente nelle alte discussioni dei cinque somari, tanto da essere in alcuni casi un po’ asfissiante.
    Per queste note stonate il VIK non è a mio avviso meritevle del quinto burricco, ma ne ha guadagnati quattro e ciò lo rende un posto da visitare assolutamente.
    Astenersi soggetti molti attenti alla spesa, siamo oltre il susunku panic.

  • Jesus Dice:

    Salutiamo felicemente e positivamente l’esordio letterario dell’Ing.Marrocu che, nonostante qualche vistoso incespicare da penna rossa – arginato dalla mano censoria di Jesus in sede di revisione dell’articolo -, finalmente pone il suo sigillo vergando le pagine dell’infinito tomo àinino.
    Riguardo la mia personale valutazione, prevalentemente mi allineo al giudizio di merito dell’attento ingegnere.
    L’estroso e creativo chef indiano VIK (Vikas Atulchandra Nanivadekar) propone una cucina a dir poco divina, nel contesto di un’ambientazione da sala mensa. Servizio molto attento, anche se con qualche trascurabile sbavatura.
    Per onestà intellettuale e rispetto nei confronti dei nostri amorevoli lettori, devo comunque segnalare – se volete denunciare – la calorosa accoglienza ricevuta dall’Ingegner Marrocu, da parte della gentile caposala, in virtù di una personale affettuosa conoscenza. Questo ovviamente, nonostante l’altissima valutazione (dalla quale mi discosterei di un mezzo burriccu in difetto) concessa dall’oculato ingegnere, confido non venga vissuto e percepito come elemento di contaminazione dello spirito di obiettività, fin qui dimostrato.

    • Ettore Dice:

      eppure l’inconsueta esibizione letteraria dell’Ing. Marrocu e l’atteggiamento del suddetto Ingegnere lasciano il dubbio del conflitto d’interessi…

  • Pg Dice:

    In primis è doveroso complimentarsi col neo-recensore, lo stimatissimo Ing. Marroccu che si è prodotto in una descrizione accurata ed essenziale della serata utilizzando uno stile sobrio e personale. Devo dire che mi trovo completamente d’accordo con la valutazione espressa dal nostro autore: ricercatezza, creatività e qualità delle “materie prime” costituiscono senza dubbio gli elementi vincenti del VIK. Nondimeno non posso non sottolineare l’assenza di una valutazione sulla congruità del conto, requisito imprescindibile delle dettagliate recensioni offerte dal venerato Jesus. Si è trattato di una dimenticanza, di una svista? O le perplessità e i dubbi avanzati dal Raschione Ettoriano e dallo stesso Jesus hanno una qualche ragion d’essere?

    • Jesus Dice:

      Si tratta di burriccaggine. Piccolino il biscottone!
      Riguardo all’esercizio dialettico dell’Ingegnere, rinnovando il mio apprezzamento per l’ardimentoso cimentarsi in pratiche più grandi di lui, non posso che chiedere venia alla oltraggiata maestà della Letteratura italica, che spero venga presto riconsacrata su queste pagine.

    • Ing. Marrocu Dice:

      Vorrei chiarire che, a parte il fatto che 94 -NOVANTAQUATTRO- euro di conto parlano già da soli, in realtà nella recensione ho dato risalto al fatto che la cifra possa fare storcere il naso, cadere le “ORECCHIE” in terra, scornare…ecc… e chi ha orecchie per intendere intenda…

  • Ing. Marrocu Dice:

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