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Ristorante La Cantina del Ritual – Cagliari

 Scritto da Jesus il 20 ottobre 2012 alle 19:13 8 commenti | Commenta

Ritual - Ingresso

Ritual – Ingresso

 

Da quel della notte dei tempi, quando un cielo plumbeo soffocante di morte, venne trafitto da mille e uno tormenti di luce, e un divino germoglio di vita – che poi si rivelò ahimè OGM –  piovve incerto sull’arida Terra scura, sferzato dal carezzevole soffio del fato, tre e più burricchi celebrano il loro non imponderabile mito;

celebrano l’opulenza,
celebrano le passioni,
celebrano l’umana gaiezza che vince sulla mestizia,
celebrano la vita.
E nel celebrarla, il loro Mito si ripete nei secoli, e nei secoli.
 

Ritual – Interno

 

Allorquando il Donkey Challenge era soltanto un germoglio d’idea, celato alla luce dal malsano fango della mente dei Burricchi, una prima sferzante passione diede impulso all’istituirsi del sacro rito della Ciccionata. L’occasione fu un pranzo, celebrato con tripudio di gusto e travolgente piacevolezza alimentare, al ristorante Sa Piola.
Per ritrovare e riaccendere tale licenziosa passione, i Triumviri, poi Biumviri, poi ancora Triumviri, hanno puntualmente ed assiduamente riproposto il laico rituale, documentato su queste pagine. Quest’oggi, in occasione della ciccionata CXXXIII, cento oltre gli anni di Jesus – Presente il Burriccu Pg, fondatore, poi esautorato con Capitis deminutio Maxima -, sentiamo ancora quella stessa carezza vitale e qui ritroviamo il medesimo chef – Claudio Ara – che a quel tempo esprimeva la sua Arte in quel de “Sa Piola”.
 

Ritual - Pre antipasti

Pre antipasto

Cruditè di gamberi

Insalata di granchi

 

 

 

 

 

 

 

Lo chef Ara, ha quindi preso in gestione (non ci è dato di sapere per quanto) il ristorante, integrato all’interno del pittoresco “Ritual caffé”, lounge bar/disco pub il cui spirito, celato agli avventori durante la cena, improvvisamente prende vita («Esti cumminzau su Burdellu!» cit. C. Ara) sul finire della serata.
 

Ritual – Arselle a sa schiscionera

 

Il piccolo ingresso del locale, collocato nella via Università (al ri-evocativo 33), lungo la passeggiata che porta verso il Bastione di St.Remy, è di per sé un piccolo altare, edificato in onore dei prodotti della nostra Terra, approntato con piante ornamentali, tuberi, miceti e frutti di stagione; il cliente che varca la soglia, si inchina di fronte al tabernacolo, e prosegue per un ambiente affascinante e caratteristico.
Il ristorante, si trova infatti alloggiato in un’antica cantina scavata nel tufo, e porta con sé tutte le suggestioni e i difetti (l’umido, anche se ben tollerabile) di una grotta. Le sale da pranzo si articolano su due livelli. Al piano superiore il bancone del bar/zona cucina, lascia spazio a pochi tavoli immersi in un genuino ma sobrio tripudio di prodotti, decori e suppellettili di origine contadina, armonizzati da un sapiente utilizzo di candele, punti luce e un ben utilizzato impianto di riproduzione acustica. Scendendo lungo una impegnativa scala con ringhiera in ferro battuto, si arriva poi alla seconda sala, più estesa ed ordinata negli spazi, in cui compaiono congiuntamente botti da vino e i faretti del discopub. Qualche difetto, invero, possiamo trovarlo nella non impeccabilità dei servizi igienici e per qualche molesto cavo “a vista” individuato sulle pareti.
 

Ritual - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

Ritual - Coccio di polpo con patate

Coccio di polpo con patate

 

La sera di Venerdì, alle 21.05 Jesus, il Raschione Ettore, il Burriccu Pg e il dott.Melis, dopo le varie riprovevoli attese, cagionate insindacabilmente dai due ospiti, venivano fatti accomodare in un bel tavolo squadrato in legno, giusto a ridosso del parapetto verso il livello inferiore.
Il servizio in sala, assolutamente puntuale (molto gradito il sistematico cambio di stoviglie e posate, quasi dopo ogni pietanza), preciso e avveduto, veniva garantito da un giovane ragazzo, gentile, diligente e metodico, oltre ché dallo stesso chef, in termini più informali, ma con inappuntabile livello e professionalità.
 

Ritual - Boccaccetto di Claudio Ara

Ritual – Boccaccetto di Claudio Ara

 

Coscientemente e concordemente, convenivamo con lo chef, di «andare per mare» (ovviamente sono presenti in menù anche i piatti di terra), in quella che si dimostrerà essere non una semplice degustazione di antipasti, ma una vera liturgia del buon gusto! La cucina del Ritual, sposa in maniera intelligente ed assoluta le tradizioni enogastronomiche della Sardegna, senza concedere troppo spazio ai giochi di fantasia e ordine estetico, prendendo sempre spunto da materie prime di assoluto valore e qualità, preparate e cucinate con un’attenzione finanche maniacale.
Congiuntamente agli antipasti e ai primi piatti, abbiamo avuto modo di ordinare il vino per la serata. Dapprima si sceglieva un vermentino DOCG superiore “Canayli” della “Cantina Gallura”, per poi concludere con un altrettanto ottimo Bianco IGT di Tharros “Karmis” delle cantine “Contini”, ben evidenziato all’attenzione dei nostri lettori, in numerose occasioni.
 

Ritual - Paella di fregola sarda

Ritual – Paella di fregola sarda

 

Durante l’attesa per gli antipasti – non brevissima nonostante l’esiguo numero di avventori –  abbiamo avuto modo di verificare come questi venissero preparati sul momento (spesso non è scontato), con tanto di rumori di coltelli, affettatrici e mixer, provenienti dal bancone del bar: «beh, possiamo essere sicuri che non li stanno togliendo dal frigo!».
Come pre-antipasto, oltre che gli appetitosi cestini di pane bianco, integrale e carasau – accompagnati da un prestigioso extravergine d’oliva Villa d’Orri – siamo stati “intrattenuti” da una singolare insalatina di cardi selvatici, pomodori secchi e olio d’oliva: buonissima!
 

Ritual - Linguine alle arselle

Ritual – Linguine alle arselle

 

Al cospetto dei quattro burricchi commensali (che subitamente avvinazzati iniziavano a degenerare con filosofiche citazioni e video-proiezioni dotte) arrivavano quindi: cruditè di gamberi di Villasimius, con insalatina di rucola e salsa vinaigrette; insalata di granchietti, con gustosissimi pomodori tritati; arselle a “sa schiscionera” (preparate con la loro stessa acqua di decantazione); strepitoso guazzetto di cozze, con pomodori tritati su letto di carasau; “coccio” di polpo (incredibilmente morbido), con patate lesse, per concludere con una caratteristica invenzione dello chef: il “boccaccetto” di Claudio Ara, ossia un particolare barattolo in vetro per il sottovuoto, dove vengono fatti cuocere (a mo’ di conserva, a vapore) verdure, gamberi, calamari, cozze e arselle, serviti in tavola sigillati nel medesimo contenitore di cottura. Chapeau!
Spazio rimaneva ahimè (avremmo voluto assaggiare tutto il menù à la carte!), per due soli assaggi di primi: Paella di fregola sarda tostata, condita con calamari, gamberi, cozze e arselle; linguine alle arselle di Santa Gilla. Per queste ultime (buonissime), lamentandosi Jesus su un presunto eccesso di sapidità, il cameriere ci informava che erano state giustamente cotte con la propria acqua, senza aggiunta alcuna di sale, e scappava via inorridito al suggerimento di infilare una patata nella pentola. «lo perdoni, Jesus vede la patata dappertutto!»
 

Ritual-Dessert

Ritual-Dessert

 

L’ultimo disperato cantuccio disponibile, l’abbiamo fortunatamente ritrovato, per assaggiare i dolci del ristorante, delle vere e assolute prelibatezze:  cheesecake alla salsa di fichi d’india (delicatissima, nonostante la nomea del frutto) per il Raschione, Tiramisù della casa per il Dottor Melis, panna cotta alla salsa di fichi d’india per Jesus, cheesecake ai frutti di bosco (fragole, vedere commento di Pg, ndr.) per Pg. Tutti preparati con eccellente latte caprino (il sapore era ben evidente).
La cena si è conclusa con due (ottimi) caffè per Jesus e Pg, una grappa barricata per Jesus e tre liquori di liquirizia “Eclisse”  (Eccellente) per gli altri commensali.
Costo finale complessivo, 55€ cadauno, da giudicarsi assolutamente adeguati alla qualità di piatti e del servizio, auto elevati a 60€, come giusta e doverosa mancia «per i ragazzi…»

Cosa dire, dello chef Ara abbiamo avuto già modo, indirettamente in passate occasioni, di cantare le gesta e tessere le lodi che, transitivamente, dobbiamo riferire quest’oggi a “La Cantina del Ritual”. In un ambiente suggestivo e romantico, potete ritrovare i vecchi sapori della Sardegna più autentica e genuina. Quattro burricchi con menzione speciale.

 


VALUTAZIONE “La Cantina del Ritual”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Cantina del Ritual Indirizzo: Via Università 33, Cagliari
Telefono: 070652071    [mostra in google maps]
 

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4.5 / 5 stars     

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8 Commenti su “Ristorante La Cantina del Ritual – Cagliari”

  • Ettore Dice:

    Venerdi, 19 ottobre, quartiere di Castello presso la via Università, cortile del quartier generale dell’Ateneo Cagliaritano, aria di cultura e di scienza, ma anche di dialogo e di scambi tra popoli diversi, tripudio di colori e di gioventù…. ma itta ci fainti quattru burriccusu a or’è xenai??
    Nessun’altra espressione poteva descrivere meglio una simile intrusione in un quadro dalla perfetta armonia, sebbene la più volte citata scienza infusa dei dottorandi PG e Melis, per i quali le previsioni danno l’agognato titolo entro i prossimi tre lustri, tenda a smussare i contorni di una tale macchia.
    Come un rifugio dalle fatiche di una settimana di sacrifici e studio, gli antri presso cui è ricavato il Ritual Caffè offrono al cliente un ambiente raffinato e sofisticato in cui trascorrere piacevoli momenti sorseggiando gradevoli cocktails avvolti dalla disco music e trascinati dall’alcool, ma anche degustando la cucina straordinaria dello chef Claudio Ara nei tavoli del ristorante interno denominato La Cantina del Ritual.
    Le coincidenze vogliono che proprio La Cantina del Ritual sia teatro dell’ennesimo rito della ciccionata del Donkey Challenge. Come anticipato, il Triumvirato paga l’assenza dello scamminato titolare Ing. Marrocu con la presenza dei due burricchi PG e Melis, per i quali la selezione della destinazione tende sempre a premiare l’entità della spesa.
    Nonostante una illuminazione eccessivamente soffusa, angusti spazi a disposizione e una climatizzazione da perfezionare, l’ambientazione in un’architettura che conserva le antiche grotte scavate nel tufo è una gradevole cornice. Preciso e puntuale il servizio, che ha soddisfatto qualsiasi richiesta degli esigenti avventori.
    Da navigato professionista, la cucina dello chef Claudio Ara assicura il giusto equilibrio tra la schiettezza dei sapori di un tempo e la creatività di un genio mai appagato dalle proprie creazioni. Al momento ho difficoltà a premiare un piatto piuttosto che un altro, ma straordinario sicuramente il polpo con le patate, con una morbidezza incredibile del mollusco e degno di nota il boccacetto di crostacei: chapeau!
    Inarrivabili i dolci: la cheesecake con la crema di fichi d’india unisce in un matrimonio perfetto i miei gusti preferiti. I tempi della cucina non particolarmente ridotti, nonostante l’esiguo numero di clienti in sala, hanno evidenziato una preparazione in diretta delle delizie assaporate.
    Colgo l’occasione per ringraziare i nostri ospiti e mi rammarico che l’impatto sul conto finale non sia stato ben più ecclatante per le parimoniose tasche dei suddetti burricchi, probabilmente per la mancanza di etichette ancora più prestigiose nell’apprezzabile assortimento dei vini in cantina.
    La Cantina del Ritual rappresenta una meta prestigiosa nel panorama della ristorazione isolana e merita senza dubbio una posizione di tutto rispetto nella nostra personale classifica, per cui non posso che allinearmi al giudizio del nostro ipertricotico burriccu: quattro somarelli con menzione speciale.

  • sirdic Dice:

    Ave, ainini triumviri!
    Ma quando finirete la pur interminabile lista dei ristoranti della nostra soleggiata terra natìa, potrò mai avere l’onore di guidare un vostro tour, qui dall’altra parte del mondo?
    Vi spiegherò come impostare il bilanciamento del bianco per le foto, unico neo che costa, ahimè, un mezzo burriccu di voto alle vostre altrimenti impeccabili recensioni; indi calibreremo le papille gustative e partiremo per un gourmet tour indimenticabile. Particolare non trascurabile: in Giappone non si dà la mancia! Sto iniziando a convincervi?

    • Ettore Dice:

      Carissimo sirdic, non passa momento in cui non insulti personalmente il burriccu Jesus per la qualità del materiale fotografico. Sicuramente non chiudiamo le porte a nessuna esperienza ed in un futro, prossimo o remoto che sia, non escludiamo la possibilità di una ciccionata nella terra del Sol Levante.

    • Jesus Dice:

      Carissimo Sirdic, tutte le foto vengono prodotte attraverso la fotocamera di un ormai obsoleto iphone 3gs che, come lei saprà, non è dotato di flash e risonte di tutti i difetti delle digitali, allorquando non é presente una illuminazione adeguata. Lei su questo obietterà: «susunku, comprati una fotocamera seria». Io le rispondo: «la mia vita non è fatta di raziocinio ma, come tutti i burricchi, di testa dura!»

  • Pg Dice:

    Concordo al 100% col giudizio espresso dagli esimi burricchi … qualità delle materie prime, semplicità della cucina ed un tocco di creatività costituiscono sine ullo dubio, come direbbe con la sua proverbiale enfasi ainina il burriccu senior Jesus, i capisaldi della cucina del “Ritual”. Devo segnalare una piccola inesattezza, comunicata prontamente al caro Jesus ed attribuita (come sempre) da quest’ultimo al burricco Ettoriano … il superbo cheesecake da me consumato era accompagnato da una salsa alle fragole e non ai frutti di bosco come erroneamente riportato.

  • Laura Dice:

    Ciao, sto cercando di contattare il Ritual per prenotare ma pare il n riportato anche da voi sia inesistente. Sapete se é ancora aperto???
    Grazie anche x le vs recensioni, tutte molto precise e convincenti! Viene subito la voglia di provare personalmente!

  • Lavale Dice:

    Refresh: Il ritual ha cambiato gestione tre mesi fa…. Da evitare scrupolosamente

  • Uno di passaggio Dice:

    Confermo il refresh del 2013: evitare.

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