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nov 12 2014

Ristorante Il Pomod’oro – Cagliari

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Il Pomod'oro - Interno

Il Pomod’oro – Interno

 

Pomo d’oro, ora rosso di vergogna, un tempo lasciasti le mani di Eris. Per te Afrodite vendette il cuore di Elena, e fu di Paride in dispetto a Menelao.
Ora hai il colore del sangue che ha bagnato la spiaggia di Troia, ma un tempo splendevi di luce come potrebbe un premio per un sondaggio su Facebook;
e Afrodite l’avrebbe certamente vinto, promettendo di far vedere le tette, ricevendo un miliardo di mi piace, mentre Era e Atena se la sarebbero presa in quel posto, anche perché la verità oggi sta dalla parte di chi ha più follower. Ecco perché Miss Italia è sempre la più brutta e perché tu puoi dirti d’oro: perché la pizza la mangiano tutti, mentre chi se la fila invece la biondissima mela cotogna, che avrebbe certamente più ragione di te nel decantarsi aurea? Detto questo non staremo certo qui a giudicare, ma non pensare di rimanere indenne oltre la fine di questo pasto, acidità di stomaco permettendo.
 

Il Pomod'oro - Tagliere salumi di Romagna

Il Pomod’oro – Tagliere salumi di Romagna

 

Se vi trovate a Cagliari e volete provare la cucina romagnola, non serve attraversare il mare, navigando verso il freddo Nord-Est. Incamminatevi invece verso l’alto, senza faticare più di tanto. Basta varcare, comodamente stando in città, la soglia del palazzo della Rinascente. Ad attendervi due ascensori. Ad attendervi, di nuovo, di su all’ultimo piano, un corpulento maggiordomo, che vi introdurrà in un ambiente dagli spazi aperti nel quale, vi stupirete, possono convivere, con apprezzabile organizzazione estetica, un ristorante orientale, un lunge bar, una toilette, un sistema di asciugatura mani comparabile alla turbina di un md-80 e, infine, un ristorante dal nome “Il Pomod’oro”.
 

Il Pomod'oro - Tavolozza di formaggi

Il Pomod’oro – Tavolozza di formaggi

 

Il “Pomod’oro” è un locale della catena “Fattoria Pomod’oro”, risultato di una sinergia imprenditoriale tra grandi aziende alimentari italiane (Saclà, Galvanina, Molino Spadoni) che, attraverso un modello di pizzeria/ristorante di qualità, promuovono e distribuiscono il loro prodotti. Anche l’arredamento è costruito su uno schema ben preciso. Spazi aperti, mobilia semplice ma ben curata, cucina e forno a vista, scaffali colmi di variopinti barattoli di sott’olio, a creare alte pareti divisorie; il tutto messo insieme per definire un’atmosfera indubbiamente gradevole e rilassante, a cavallo tra la trattoria casereccia e il glamour bar.
Il servizio è informale ma preciso ed attento, ed è tenuto da alcuni giovani camerieri, tra i quali ricordiamo una solare ragazza colombiana che ha avuto modo di interloquire e discorrere con – per l’occasione, manco a farlo apposta, molto curioso e loquace  – l’Ingegner Marrocu, presente alla serata al pari degli altri Triumviri ufficiali: Jesus e il Raschione Ettore.
 

Il Pomod'oro - Galletto al mattone

Il Pomod’oro – Galletto al mattone

 

Accomodati al tavolo prendiamo visione del menù, accorgendoci subito che i piatti proposti sono quelli di una cucina semplice e direi, casalinga, campagnola, con orientamento prettamente di terra. Quest’ultima caratteristica pareva non essere gradita ad un’avventrice prossima al nostro tavolo, che puntava i piedi e pretendeva dal proprio cavaliere – probabilmente conoscente di uno dei responsabili del ristorante – di portarla a mangiare del pesce. Beato a lui!
Dopo l’inaspettato exploit teatrale, potevamo meglio definire quella che sarebbe stata la nostra cena, individuando le pietanze a noi più gradite e il vino, ovviamente rosso: Sangiovese superiore “Scabi”, del 2012, azienda agricola “San Valentino”, Rimini.
 

Il Pomod'oro - Salsicce

Il Pomod’oro – Salsicce

Il Pomod'oro - Verdure grigliate

Verdure grigliate

 

Diciamo subito che, per nostra colpa e esigenze alimentari contingenti (seguire la voglia di carne dell’Ing.Marrocu) nessuno di noi ha ordinato un primo piatto, e quindi non abbiamo potuto sperimentare i piatti più tradizionalmente emiliano/romagnoli. Questo non ci ha impedito di verificare però l’impronta generale della cucina che, se voleva essere casalinga, ha certamente raggiunto il suo scopo. Quello che abbiamo assaggiato infatti, non si discosta di molto dalla cucina semplice che ciascuno di noi può ritrovare a casa propria. Annotiamo inoltre, per dovere di cronaca, il push gratuito di prodotti delle aziende del consorzio, quali i sott’olio della Saclà. Il giudizio, su questi ultimi è: sono prodotti sott’olio, nulla di più nulla di meno.
 

Il Pomod'oro - Tagliata di manzo

Il Pomod’oro – Tagliata di manzo

 

Invero, riguardo gli antipasti realmente richiesti, abbiamo ordinato la degustazione di salumi “Mora romagnola”, con tagliere di prosciutto crudo, salame “gentile“, salame “Moro”, lardo e salsiccia passita. A seguire una “tavolozza” di formaggi misti emiliani: scoparolo, cacio di vino, parmigiano reggiano, accompagnati da miele e confettura di fichi caramellati; il tutto certamente ben presentato e costruito, ma non particolarmente ricercato, rispetto alle nostre abitudini e severe esigenze culinarie. Stesso discorso per i secondi piatti. Jesus ordinava un bis di salsicce: “non troppo pepata” e salsiccia speciale di “Mora romagnola” alla brace, decorate con aceto balsamico e accompagnate da verdure grigliate (pomodori, radicchio, melanzane, zucchine), bagnate da un filo di olio d’oliva. Il Raschione, optava per il galletto “al mattone” con patate arrosto e mattone scenograficamente portato a tavola, senza però restare pienamente soddisfatto per la resa dell’alimento a livello di gusto. Il piatto più buono della serata è stato probabilmente il secondo dell’ingegner Marrocu: tagliata di manzo al profumo di rosmarino, con decoro di pomodoro e radicchio.
 

Cheescake crema di zuppa inglese

Crema di zuppa inglese

Il Pomod'oro - Gelato alla vaniglia

Gelato alla vaniglia

 

Infine i dolci: gelato alla vaniglia per l’Ing.Marrocu, cheesecake alla crema di zuppa inglese per Ettore, serviti all’interno di barattoli di vetro tipici dei prodotti caserecci. Nulla per Jesus. La cena si concludeva quindi, senza amari, con un caffè d’orzo per l’Ing.Marrocu due caffè regolamentare per gli altri Burricchi.
Costo complessivo della cena, 42 euro cadauno, da giudicarsi un buon 20% superiori al giusto dovuto, in funzione di una cucina che nella sua genuinità non ha comunque particolarmente brillato e fornito spunti degni di nota. Da segnalare, infine, la mastodontica stazza del cuoco ai fornelli, in linea con l’idea di opulenza emiliano-romagnola.

Immerso in un ambientazione di stampo glamour/casareccio, sapientemente costruita con dettagli estetici eleganti e di buon gusto, il ristorante/pizzeria “Il Pomod’oro” offre una cucina di stampo romagnolo, comunque senza particolari note positive da segnalare. Due burricchi con menzioni speciale per l’ambientazione.

 



VALUTAZIONE “Il Pomod’oro”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Il Pomod’oro Indirizzo: Via Roma 143, Cagliari
Telefono: 07060451    [mostra in google maps]
 
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feb 4 2012

Birreria Brasserie Palinka – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Palinka - Ingresso

Palinka – Ingresso

 
«Unius linguae, uniusque moris regnum, imbecille et fragile est».

Con il celebre insegnamento di integrazione e tolleranza attribuito a Stefano I d’Ungheria, poi venerato e reso Santo dai popoli cristiani che egli stesso ebbe, mille anni or sono, a convertire – così contravvenendo alla sua medesima prescrizione politico/morale -, esordiamo il resoconto dell’ultima attesa ciccionata che coincide, nell’infinito turbinio della Storia, nel frenetico incastrarsi di nuove e lontane vicissitudini, con un evento che lascerà indelebile traccia nella pur mutevole memoria della terrena Umanità: il compleanno del Raschione Ettore!
 

Palinka - Interno Ing.censured

Palinka – Interno Ing.censured

 

Una Terra, un fiero popolo senza mare che, imprigionato tra l’austero rigore delle sue montagne e l’implacabile disciplina del Generale Inverno, trovava secoli più tardi la sua nobile e imperiale rivincita, nell’esercizio di una nuova pragmatica contraddizione: l’Ausgleich, il compromesso.
Per  d’obbligo onorare l’asinina festività, nella fredda serata di Venerdì, i Triumviri ufficiali Jesus, Raschione Ettore, Ingegner Marrocu, sceglievano di avvicinare i loro inflessibili vezzi culinari, ad un meno vissuto costume alimentare di stampo filo-magiaro. Censura grave per chi (leggesi Burriccu Pg, Dottor Melis & Co.), inquinato e dissuaso dalle tenebre della susunkaggine, declinava con sufficienza l’invito, rendendo imperdonabile offesa alla nobile figura del Raschione Ettore, all’alto valore del sentimento di amicizia, e disonorando il senso di appartenenza di presunti e sedicenti dotti: burriccusu!
 

Palinka - Is Arenas Salsine

Palinka – Is Arenas Salsine

 

Luogo prescelto per il rito, la birreria, brasserie “Palinka”, raffinato e ricercato locale che, nel cuore della Cagliari vecchia
– poco distante dal Bastione di San Remy – , propone ai suoi avventori uno straordinario menu di piatti di estrazione austro-ungarica, integrati da più cosmopolite pietanze di origine centro e nord europea, una ristretta e selezionata carta dei vini, e una ragguardevole cantina con birre e grappe di diversa, ben ponderata estrazione.
L’uscio di ingresso della brasserie si affaccia discretamente sulla centrale Via Costituzione, e si presenta con un’ampia porta/vetrina in legno chiaro, misuratamente addobbata per la triste ricorrenza di S.Valentino, sormontata da una piccola lanterna in ferro, e infine affiancata da uno scenografico cavalletto porta menù, che di per sé costituisce un ottimo elemento d’arredo esterno, oltre che pratico strumento di informazione.
 

Palinka - Crostini rustici

Palinka – Crostini rustici

Palinka - Tagliere salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

 

L’interno del “Palinka” è costituito da un’unica ampia sala che, forse a simbolo e ricordo dell’influenza sovietica nel secolo scorso, si sviluppa percorrendo, in senso antiorario, lo stretto bancone del bar, articolandosi poi in diversi e non disuniti ambienti, esteticamente apprezzabili per una mobilia minimalista in legno chiaro, pareti color crema pallido, e per uno splendido controsoffitto in travi brune, entro il quale vengono sapientemente mimetizzati l’impianto di condizionamento e riproduzione acustica.
 

Palinka - Zuppa di farro

Palinka – Zuppa Tirolese

 

Il personale è puntigliosamente attento, professionale, gentile e ben organizzato.
Al nostro tavolo hanno avuto modo di alternarsi, con efficiente discrezione, una austera e materna sommelier, una garbatissima e amorevole cameriera, una dinamica e premurosa signorina e, infine, un empatico caposala, che ci ha brevemente illuminati sulla natura e il valore delle grappe in menù.
Dalla cucina della brasserie si possono quindi apprezzare vari piatti della tradizione popolare e contadina austro-ungarica, non certo particolarmente elaborati, ma di ineccepibile qualità e ricercatezza, in termini di ingredienti e preparazione finale.
 

Palinka - Zuppa di castagne

Palinka – Zuppa di castagne

 

A partire dall’ottimo pane integrale fatto in casa – che i burricchi hanno potuto di buon grado condire con le salse, il burro e le variopinte mostarde presenti in tavola -, la cena è stata scandita da una serie di ben misurati ed appaganti accostamenti di sapori, a tratti inusuali a tratti più familiari, che determinavano, nella loro sintesi, un pieno godimento e soddisfazione del palato.
Vino scelto per la serata, un carignano superiore del Sulcis, “Is Arenas” Sardus Pater, tre bicchieri Gambero rosso 2007.
Rituale dell’assaggio colpevolmente disatteso dall’Ing.Marrocu, impegnato in poco limpide conversazioni telefoniche, oltreché dedito a ingenerose critiche sullo spessore etico delle recensioni di Jesus, e sull’impiego interessato della propria immagine che, come potete notare, in questa occasione è stata opportunamente censurata con parziale vessillo prussiano, a mo’ di impudico scatto amatoriale.
 

Palinka - Carpaccio di manzo

Palinka – Carpaccio di manzo

 

Come introduzione alla cena, gli impazienti burricchi sceglievano due tra gli accattivanti antipasti presenti in menù. Il primo era un assortimento di crostini rustici, caratterizzati da: speck e fontina valdostana, prosciutto arrosto e taleggio, toscano con fegatini, guanciale, pâté di fegato, gorgonzola e noci.
Il secondo antipasto, uno splendido tagliere di salumi e formaggi, pur essendo concettualmente semplice, veniva accompagnato da alcune deliziose mostarde di pere e di fichi che producevano, con la ricercata simbiosi dolce/salato, una impagabile apoteosi di sapori: speck tirolese IGP, guanciale, salame di Norcia, taleggio DOP, salame Lyoner alle olive, brie, formaggio edelpilz bavarese, fontina.
 

Palinka - Angus irlandese

Palinka – Angus irlandese

Palinka - Goulash ungherese

Goulash ungherese

 

I primi piatti scelti, richiamano alla memoria le pietanze povere e nutrienti della tradizione contadina europea: zuppa tirolese con orzo, farro, speck, patate e carote per Marrocu, zuppa di castagne e fagiolini bianchi per Jesus e il Raschione Ettore, condite su richiesta con abbondante olio d’oliva e una spruzzata di eccellente pepe nero.
Secondi piatti differenziati per i tre commensali: ottimo carpaccio di manzo (pezza crua!)  con verdure fresche, noci e salsa vinaigrette per il transilvanico Jesus, corposissimo goulash ungherese con spätzli, patate, polenta e canederli (knödel) scelto dal festeggiato, controfiletto di angus irlandese con verdure grigliate per l’appagato Ingegnere.
 

Palinka - Torta di compleanno

Palinka – Torta di compleanno

 

Il dominio del dolce veniva invece contraddistinto dal chiaroscuro della sorpresa. Jesus e l’Ing.Marrocu, all’insaputa del Raschione, avevano preventivamente organizzato, con la complicità del personale, l’ingresso della torta di compleanno, vanificando in questo modo le ripetute richieste del Raschione di poter assaggiare, in luogo della pur apprezzata delizia di panna, crema pasticciera e torroncino, una rinomata prelibatezza della casa.
L’assaggio della torta è stato accompagnato da un moscato di pantelleria, consumato dall’Ing.Marrocu e dal celeberrimo distillato ungherese (nella accezione anglosassone brandy) di albicocche: il “Palinka”.
In pratica, essenza di piricocco, in linea con la filosofia aìnina e con la gradevolezza estetica di talune non distanti avventrici.
Costo della cena, 36€ cadauno, da ritenersi più che adeguato.
Piatti non particolarmente elaborati ma di elevata qualità e impatto emotivo, caratterizzano la cucina della brasserie “Palinka”. La felice ambientazione e un servizio inappuntabile, rendono il locale una irrinunciabile destinazione per chi voglia provare nuove piacevoli sensazioni, lontane dagli abituali canoni mediterranei. Tre burricchi con menzione speciale per ambientazione e servizio.

 

VALUTAZIONE “Palinka”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Birreria Brasserie Palinka Indirizzo: Via Costituzione 20, Cagliari
Telefono: 070680460    [mostra in google maps]

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