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lug 21 2014

La Peschiera da Basilio – Sant’Anna Arresi

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

La Peschiera - Interno e Veranda

La Peschiera – Interno e Veranda

 

Cento. Qualcuno mi suggerì di esordire questa recensione, in lode di dieci decine, otto dozzine con ammanco di quattro, quattro quarras col resto di uno, quaranta imbudus e cinque mesus mois.
Abbandoniamo la nostra terra per ammirare una nuova alba, per ritrovare l’entusiasmo che fu, per riconquistare i colori di emozioni sbiadite nel tempo. Dobbiamo alzare l’asticella della passione, alterare la chimica dei pensieri, inquinarci il sangue con non convenzionali veleni, respirare fumi di fuoco, far ribollire la nostra pelle. Tutto questo per darci un Sabato, o una Domenica che non siano sempre lo stesso Sabato o la stessa Domenica. Oggi, ci proviamo con l’impulso a noi più estraneo: la susunkaggine!
 

La Peschiera - Tonno e Pesce spada

La Peschiera – Tonno e Pesce spada

 

«Arrivederci mi pare eccessivo.»
Con queste parole, in quel di Porto Pino, splendida frazione turistica di Sant’Anna Arresi, si concludeva la ciccionata che, ad inizio Luglio, vedeva nuovamente protagonista il più famoso Triumvirato della ristorazione sarda, anche questa volta in gita “a casinu“, guidato trasportato e traslitterato dalla nuova e ben climatizzata quasi cento cavalli del Raschione Ettore.
Tralasciando i dettagli dell’avvicinamento alla destinazione – scandito, come di consueto, dagli insulti rivolti dall’Ing.Marrocu al driver di turno e alla mentalità isolana – vedremo a breve come si collega l’accennata conclusione, con il curioso incipit della recensione stessa.
 

La Peschiera - Antipasti classici

La Peschiera – Antipasti classici

 

Porto Pino. A pochi passi dalla spiaggia, poche centinaia di metri dalle dune di sabbia fine e bianchissima, dalle voci eccitate del mare, dall’afa soffocante del sole di Luglio. E’ qui che, con i suoi confinati specchi d’acqua, appare sulla Via il ristorante “La Peschiera”. L’appendice “Basilio” del nome spunta fuori informalmente e ci ricorda celeberrimi bi-laureati nostrani.
E’ facile e confortevole accomodare l’auto del Raschione nell’ampio parcheggio adiacente al ristorante, mentre poco distante si consuma il delirio organizzato dei servizi esterni alla spiaggia. Successivamente al pranzo, per far sbentiare l’ing.Marrocu, i Burricchi avrebbero tentato di appropinquarsi ai medesimi, senza aver possibilità di usufrutto, a causa del precoce e del tutto estivo, terminare delle risorse disponibili.
 

La Peschiera - Fritti gratinati crostini

La Peschiera – Fritti gratinati crostini

 

Superate le palme che delimitano il parcheggio, incontriamo una bella struttura in stile mediterraneo, con soffitti bassi, intonaci esterni bianchi e tegolato rustico. La sala interna, a parte le arcate in muratura, è interamente dominata dal legno chiaro delle pareti, e dal soffitto scuro con belle travi a vista. La pavimentazione è in simil cotto, mentre il colore delle tovaglie e delle sedie stona un poco con il resto dell’ambientazione, comunque gradevole.
Ci accomodiamo però nella veranda esterna, che dà sulla Peschiera, riparata da una tettoia di canne paravento e (letteralmente) innaffiata, fino ai piedi dei tavoli, dagli erogatori delle aiuole perimetrali; questo, a dire del titolare, per rendere più fresco l’ambiente e dare ristoro ai piccoli uccelli che ogni tanto facevano capolino. Questa premura però, è col passare dei minuti diventata piuttosto fastidiosa, per un difetto di dosaggio o aumento della pressione dell’acqua, tanto da dover chiedere a “su Ziu” l’interruzione del processo erogativo.
 

La Peschiera - Classici e cruditè

La Peschiera – Classici e cruditè

 

Su Ziu (Basilio?), è l’anziano signore che ci fa accomodare nella veranda, che si farà carico del servizio, e che ci intratterrà per tutta la durata del pranzo con empatia e storie di vita vissuta, in particolar modo relative al periodo del suo affrancamento dal vizio del fumo.
Riguardo il servizio in sè, è stato sufficientemente preciso nei tempi e nella periodica fornitura di piatti e posate, ma dobbiamo di certo censurare certe abitudini “antiche” come quella di porgere coltelli e forchette impugnandoli direttamente dalla punta. Particolare, che di per sé avremmo potuto penalizzare con l’estremo atto di mozzatura dell’orecchia, ma che in questa occasione – per evitare eccessive distorsioni di giudizio – contribuirà solo numericamente all’attribuzione del punteggio finale in termini di burricchi.
 

La Peschiera - Spaghetti ai ricci di Giugno

Spaghetti ricci di Giugno

La Peschiera - Zuppa di pesce

Zuppa di pesce

 

Il Signor Basilio ci informa sulle abitudini di esagerata distribuzione delle portate della peschiera, subito proponendoci una degustazione di 22 antipasti. In realtà, alla fine, i piatti conteggiati saranno “solo” sedici, col difetto del ritardo delle cruditè di mare, arrivate al nostro tavolo solo dopo i primi perché inizialmente escluse, avendo il padrone di casa confuso il nostro ordine con quello del tavolo vicino (per la cronaca, i tavoli occupati erano tre).
Unitamente agli antipasti, ordinavamo primi piatti e vino. Dapprima una bottiglia di Vermentino di Sardegna DOC “Giunco” di Mesa – in onore alle produzioni locali e al suocero del Presidente SDP -, seguita poi da un “Lupus Infabula” della tenute “Olbios” di Olbia.
 

La Peschiera - Cruditè di scampi

La Peschiera – Cruditè di scampi

 

Come detto, gli antipasti si componevano di sedici portate di mare, la cui freschezza degli ingredienti ci pare indiscutibile, frutto dell’approvvigionamento diretto dalla peschiera o dai vicini punti di riferimento (es.: Isola di S.Pietro per il tonno), anche se potremmo discutere sulla qualità finale di talune composizioni, tutte comunque mai particolarmente elaborate o ben presentate.
Nel dettaglio, arrivavano al nostro tavolo: involtini di pesce spada, melanzane e rucola; carpaccio di tonno rosso; musciame di tonno alla catalana (in realtà un assaggio di musciame, sommerso da pomodori e cipolle); cuore di tonno accompagnato da una salsina piccante (simile all’harissa, accostamento discutibile); carpaccio di polpo su letto di radicchio; bottarga con noci; burrida di tonno; gamberi bolliti; cannolicchi gratinati; frittelle di orziadas (anemoni di mare); capesante gratinate con asparagi di mare; crostini di pane accompagnati da crema di bottarga, pomodori e burro salato; cozze primavera; filetti di sarde con uva sultanina e pinoli; bocconi di mare e, per terminare, cruditè di cozze e ostriche. Il sapore di queste ultime, segnaliamo, non ci ha per niente entusiasmato.

 

La Peschiera - Ricotta al miele di corbezzolo

Ricotta al miele

 


Meno brillanti, di fatto, i primi. Mentre si presentava come assolutamente gustosa e accattivante la zuppa di crostacei e mitili scelta dall’ing.Marrocu («con il pesce fresco si va sul sicuro»), composta da gamberi, cozze, arselle, scampi e accompagno di crostini fritti, gli spaghetti “ai ricci di Giugno” ordinati (consapevolmente nonostante fossimo fuori stagione) da Jesus e il Raschione apparivano più come una pasta all’olio ben mantecata, con subordine di uova di riccio insapori e granulose molto simili, in termini di aspetto e gusto, alle gonadi congelate.
 

La Peschiera - Tiramisù alle pesche

Tiramisù alle pesche

 


Eccellente, invero, la qualità del secondo piatto. Questo, scelto in alternativa alla (eccessiva a quel punto) aragosta, in realtà sarebbe andato benissimo come diciassettesimo antipasto: un semplice quanto meraviglioso plateau di scampi crudi con olio e pepe nero.
Buoni anche i dolci: particolare ricotta con miele di corbezzolo e chicchi di caffè per Marrocu, tiramisù alle pesche per il Raschione, semplice sorbetto al limone per Jesus.
Il pranzo si concludeva quindi con tre caffè e acquavite per Jesus e Marrocu. Costo complessivo, 97€ cadauno – su cui hanno pesato 114€ totali di antipasti (forse considerati 22 anziché 16?) e 72€ di scampi crudi, 800g, valutati quindi 90€ al Kg -, che dobbiamo giudicare un 40% superiori al giusto dovuto, in funzione di una cucina con ottimi ingredienti ma senza particolari elaborazioni o peculiarità, e una qualità del servizio non proporzionale al costo pagato, superiore a quello di altre esperienze in ristoranti stellati. Sentito quanto avrebbe dovuto esborsare, l’Ing.Marrocu si è ripromesso, per le prossime ciccionate, di richiedere e analizzare preventivamente il menù con il preziario, al grammo. Consigliamo ai nostri lettori, per evitare brutte sorprese, di fare altrettanto, qualunque ristorante visitiate per la prima volta, soprattutto se nei pressi di rinomate località turistiche.

Situato nella suggestiva località di Porto Pino – della quale non è comunque possibile amminare la famosa spiaggia e le dune perché celate allo sguardo degli avventori – il ristorante “La Peschiera” offre una cucina semplice con ingredienti di ottima qualità, ma senza particolari eccellenze. Servizio ben distante dalle ambizioni, anche economiche, della proposta. Valutazione composita di 3 burricchi assegnati alla cucina e 0.5 al servizio. Mediamente: due burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “La Peschiera da Basilio”: Due Burricchi.
Ristorante La Peschiera da Basilio Indirizzo: Via d.Peschiera 15, loc.Porto Pino, S.Anna Arresi
Telefono: 0781.967018    [mostra in google maps]
 

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mag 6 2012

Ristorante Martinelli’s – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Martinelli's - Interno

Martinelli's – Burricchi al lavoro Censured

 

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie’ mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.

Sabato 5 maggio, nel giorno in cui il mondo ricorda il passaggio a miglior vita del grande generale Bonaparte, inizia inesorabile, quanto inconsapevole, il tramonto della carriera di chi più di tutti è stato ai margini della scena, seppur come protagonista, ma che nemmeno come spettatore contribuisce in qualche modo alla causa, allo stesso modo di un altro grande condottiero (non più il Napoleon, ma il Magno Alessandro) greco, dalla vita privata chiacchierata quanto quella di Balotelli che riuscì, in soli dodici anni, a conquistare i territori che dall’Egitto vanno fino all’India, tanto da ispirare una produzione letteraria per cui egli appare come un eroe mitologico al pari di Achille, pose fine ai suoi giorni probabilmente in seguito ad un eccessivo abuso di alcool durante una cena.
 

Martinelli's - Carpaccio di tonno al sale nero

Martinelli's – Carpaccio di tonno al sale nero

 

Non sfuggirà all’attento lettore l’assoluta casualità dei riferimenti storici appena citati, utili solamente per dare colore alle nostre recensioni, e lungi dall’insinuare dubbi o allarmi sull’inevitabile affacciarsi di una nuova era, di nuove avventure, di nuovi personaggi.
Sono le 20:58 quando il telefono di chi Vi scrive squilla perentoriamente; dall’altro capo un irrequieto Ing. marrocu, per l’occasione stranamente in anticipo all’appuntamento.
Ing. M.: “Dottore! dove siete??”
E.: “stiamo girando l’angolo adesso…”
Ing. M.: “non vi vedo…”
E. : “guardi meglio!!..”

Dopo circa ottocento metri e almeno cinque minuti di cammino la Standard and Poor’s asinìna si ritrova al completo, in formazione titolare, presso la soglia alla soglia della nuova destinazione: il ristorante Martinelli’s, nella centralissima via Principe Amedeo.
 

Martinelli's - Carpaccio di salmone con finocchi

Martinelli's – Carpaccio di salmone con finocchi

Martinelli's - Carciofi bottarga, Tortini aringhe

Martinelli's – Carciofi bottarga, Tortini aringhe

 

Il locale è decisamente piccolo ma splendidamente curato ed illuminato. Un piccolo disimpegno separa la porta d’ingresso dalla sala principale, che si sviluppa interamente in lunghezza e nella quale trovano posto una trentina di coperti. Gli arredi nella propria sobrietà risultano elegantissimi: comode sedie rivestite in simil pelle a contorno di tavoli quadrati color noce e piccole tovaglie disposte verticalmente. Fra le pareti chiare e spugnate si aprono graziose decorazioni con mattone sardo e trovano posto diversi mosaici in ceramica che riprendono raffigurazioni Maya. In fondo alla sala una splendida vetrina/cantina nasconde la cassa e l’accesso ai servizi, servizi che, nonostante gli spazi angusti, segnaliamo per raffinatezza e funzionalità. L’illuminazione è garantita da semplici plafoniere in tessuto quadrate con lampade a luce calda.
 

Martinelli's - Pasticcio di gamberi in capasanta

Martinelli's – Pasticcio di gamberi in capasanta

 

Il servizio in sala è garantito da due efficienti e simpatiche cameriere, che dimostrano un approccio abbastanza informale, ma alle quali dovremmo appuntare qualche episodio di distrazione.
Veniamo accolti con un insolito apricena costituito da una porzione di patate fritte, inspiegabilmente non accompagnate da un appropriato prosecco. Decidiamo di iniziare le danze con una carrellata di antipasti di mare misti trascurando, secondo quella che si rivelerà una scelta azzardata, il consiglio della cameriera, che suggeriva porzioni ridotte al fine di arrivare a gustare anche i secondi piatti, rispondendo esclusivamente all’avidità delle nostre fauci.
 

Martinelli's - Tonno con olive

Tonno con olive

Martinelli's - Cernia ai funghi e alle mele

Cernia funghi mele

Martinelli's - Frittelle di gianchetti

Frittelle di gianchetti

Il nettare eletto per la serata è uno splendido Vermentino Lupus in Fabula delle tenute Olbios di Olbia, annata 2011, servito colpevolmente senza un adeguato rito dell’assaggio, rito che premia sempre le raffinate papille gustative dell’Ing. Marrocu e utile per la scenografia piuttosto che per garantire la correttezza della scelta.
L’approccio con la cucina è sensazionale: si inizia con un eccellente carpaccio di tonno rosso, insaporito con sale nero e impreziosito con germogli di porro, seguito da un altrettanto gustoso carpaccio di salmone guarnito con germogli di finocchio.
Si prosegue con un ottimo piatto di carciofi con scaglie di bottarga e degli squisiti tortini di patate e aringhe affumicate: spettacolo!
 

Martinelli's - Spaghetti ai filetti di triglia e zafferano

Martinelli's – Spaghetti ai filetti di triglia e zafferano

 


Si cede poi il passo agli antipasti caldi e i Donkeys rimangono decisamente impressionati da una sinfonia perfetta di sapori, interpretazione fuori dal comune delle ricette e maestria nel dosaggio degli ingredienti: spettacolare pasticcio di code di gamberi, pomodorini e avocado, servito su conchiglia di capasanta, gradevole tonno in umido con olive, ottima cernia con funghi, per arrivare al piatto forte del ristorante, sontuosa cernia con le mele: chapeau! Chiudono gli antipasti, delle delicatissime frittelle di gianchetti.
 

Martinelli's - Tagliolini cernia pomodorini bottarga

Martinelli's – Tagliolini cernia pomodorini bottarga

 

 

Nonostante l’appagamento del gusto, che stimola l’avidità alimentare, fra i Triumviri si affaccia lo spettro di un accenno di saturazione, accenno che diventa poi sentenza inesorabile al cospetto dei primi piatti: tagliolini con pomodoro, dadini di cernia e bottarga per l’Ing. Marrocu e primo del giorno – per questo motivo al di fuori del menu -, per Ettore e Jesus: straordinari spaghetti allo zafferano con pomodirini e filetti di triglia.
I primi piatti si allineano all’eccellenza degli antipasti, ma sono stati serviti in quantità eccessivamente abbondanti, decretando la prossima fine delle ostilità, non prima del passaggio al dessert.

 

 

Martinelli's - Dessert assortiti

Dessert assortiti

Martinelli's - Mousse al cioccolato

Mousse al cioccolato

 

Dopo una sterile discussione con la cameriera sull’offerta dei dolci e sull’abbondanza delle porzioni, si decide per una zuppa inglese per l’Ing. Marrocu, mousse al cioccolato per un (non) amante del genere, Jesus, e con un iperglicemico quanto scenografico vassoio di assaggi per Ettore: tiramisu, zuppa inglese, mousse al cioccolato con panna e sciroppo di frutti di bosco, mousse di frutti di bosco con panna e sciroppo di ciliegie. Dessert ineccepibili come gusto e presentazione. La cena si conclude con dell’ottimo liquore di liquirizia della casa per Ettore e l’Ing. Marrocu e una grappa barricata per Jesus.
Costo della serata: 50€ cad. Burriccu, da ritenersi in linea con la straordinaria qualità della cucina, ma subito rimpinguata da una cospicua mancia finanziata dai soliti noti(due).
Il ristorante Martinelli’s può vantare un’eccellenza nella scelta, preparazione e presentazione dei piatti, sebbene ci sia da appuntare un servizio un po’ distratto, e una carta dei vini bianchi che non include etichette particolarmente prestigiose. Si tratta comunque di difetti di lieve entità, che sicuramente non compromettono l’accesso alla zona Champions della nostra classifica: quattro somarelli più che meritati.


VALUTAZIONE “Martinelli’s”: Quattro Burricchi.
Ristorante Martinelli’s Indirizzo: Via principe Amedeo 18, Cagliari
Telefono: 070654220    [mostra in google maps]
 

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nov 13 2011

Ristorante Greta’s Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Greta's - Torre di San Pancrazio

Greta's – Torre di San Pancrazio

 

Greta’s Castello. Il Castello di Greta.

C’era una volta, perduta nel tempo di letizia e di pace degli uomini, un’antica città, innalzata, nel volgersi di una sola luna, da quattro neri giganti, su di una imponente rocca bagnata dal mare. Mare che, celato agli anfratti calcarei e alle strette stradine in pietra
– calpestate dal suo laborioso popolo -, veniva offerto, splendido e maestoso, alla vista delle alte torri e dei monumentali bastioni che difendevano la città.
Sospesa tra l’oblio della vita e la realtà del sogno, regnava sovrana la principessa Greta, che un vile incantesimo della bellissima ma areste fattucchiera Barbara, costringeva rinchiusa nell’imponente torre del proprio Castello.
Si risvegliava Greta, tutte le notti, accomodata sul suo nobile trono, nella chiassosa frenesia di una imponente e scostumata libagione. Maledizione voleva, che la sfortunata principessa bramasse immobile di unirsi a tale alimentare lussuria, senza però poter dischiudere in alcun modo le regali, carnose labbra.

Greta's - Interno

Greta's – Interno

 

Chiunque divisava di spezzare il sortilegio
– valorosi cavalieri, saggi sacerdoti, giovani vergini o gaudenti fanciulli – veniva d’incanto trasformato, appena varcata la soglia della torre,  in umile bestia da soma. Ecco perché la città si popolò ben presto di asinino bestiame, tanto da essere conosciuta, nelle valli e tra i popoli vicini, come la città dei Burricchi!
Una notte di luna piena arrivarono, proprio da quelle valli, tre nobili e valorosi principi
– i principi Din, Don, Dan – dalla folta chioma e dalla sgargiante livrea vermiglia. Difettavano, codesti nobili, per un risibile particolare antropomorfo: le vistose orecchie d’asino, che provocavano ilarità e scherno in chiunque incrociasse il loro cammino, ma che li mettevano al riparo da qualunque malevola stregoneria che mirasse a trasformarli in orecchiuti somari, quali – di fatto – già erano.

Greta's - Tempura di verdure e pescato del golfo

Greta's – Tempura di verdure e pescato del golfo

 

Alle ore 21 di Sabato, il principesco Jesus, il valoroso Ettore e il regale Ing.Marrocu, attraversate le suggestive vestigia del quartiere di Castello, varcavano senza indugio alcuno la soglia della torre stregata, per unirsi al solenne fatato convivio, e coraggiosamente infrangere l’antico incantesimo.
La torre in questione è il Ristorante Greta’s Castello, splendido e signorile anfratto cagliaritano, edificato sulle rocce calcaree della Via dei Genovesi. Il locale non è di per sé esclusivamente un ristorante, ma altresì un art concept bar, una sala per esibizioni live e una ricercata prosciutteria. Tre e più anime che si manifestano, distintamente ed armoniosamente, distribuendosi su altrettanti diversi ambienti, che è possibile inquadrare con maggior dettagli nel loro accattivante ed esteticamente ben curato sito Internet.

Greta's - Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's – Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's - Carpaccio di spada e gamberi

Greta's – Carpaccio di spada e gamberi

 

L’anima che più interessa al rumoreggiare di queste pagine, è di certo quella del ristorante. La sala, elegantissima e signorile, è un corto corridoio color latte, sormontato da una magnifica volta in pietra ed arredato con gusto e sobria compostezza. Contiamo una decina di comodi tavoli, apparecchiati e drappeggiati con grazia, circondati da splendidi piccoli elementi d’arredo e da luminose nicchie squadrate, che fanno capolino in fondo alla sala. Due lampadari a goccia e una imponente credenza bruna – deputata a celare con discrezione la cucina – completano lo stile raffinato e moderno.

Greta's - Maharones all'astice e funghi porcini

Greta's – Maharones all'astice e funghi porcini

 

Il servizio del personale è a dir poco impeccabile. Un esperto e sempre sorridente caposala e una spigliata signorina in elegante tenuta nero/vinaccia, si alternano ai tavoli dei non numerosi avventori presenti. Altre giovani bellissime principesse – molto probabilmente dedicate alle altre anime del Greta’s Castello – baluginavano di tanto in tanto  d’innanzi al “composto” osservare dei tre affascinati burricchi.
Se un appunto può essere mosso al ristorante, è la non perfetta distribuzione dell’impianto di riproduzione acustica, che in alcuni frangenti è risultato particolarmente fastidioso in termini di decibel profusi.

 

Greta's - Medaglioni di astice

Greta's – Medaglioni di astice

 

I burricchi venivano quindi accolti e accomodati al loro tavolo, con letizia e gentilezza. Arrivate dapprima le bottiglie di acqua naturale e frizzante richieste, l’esordio è stato quello di un brindisi di benvenuto, condotto con ottimo spumante brut e accompagnato da squisiti tortini al patè di oliva, con fantasia di sedano e cipolle. Ottimi!
Buonissimo anche il pane offerto, che ha scandito l’evolversi della cena, costituito da pane carasau e panini di diversa farinacea natura.
Nonostante l’intenzione fosse quella di degustare piatti di filosofia marinara, i tre si lasciavano sedurre dalla convincente cameriera, che proponeva un rosso leggero, di produzione autoctona, risultato invero adatto e squisito: “Il rosso della locanda”, che portava nell’etichetta il calice femminino, prima ancestrale raffigurazione del Regno della Dea Madre.

Greta's - Filetti di orata

Greta's – Filetti di orata

Greta's - Cartoccio d'anatra all'arancia

Greta's – Anatra all'arancia

 

Il menù del Greta’s risulta, come per tutti i ristoranti di spessore, non spropositatamente ricco di numerose differenti pietanze, ma un concentrato di poche impagabili prelibatezze. Sceglievano quindi, gli oculati Triumviri, di aprire le ostilità con un meraviglioso trittico di antipasti, costituito da: carpaccio di spada e gamberi “in salsa agli agrumi e petali di carciofi spinosi del Campidano”, millefoglie di carasau e bottarga con pomodorini di pula, per concludere con una maestosa tempura di verdure e pescato del golfo “su cestino di carasau”. Cottura e sapore della tempura – molto probabilmente realizzata con frittura in olio d’oliva -, eccezionali!

Greta's - Mousse ai tre cioccolati

Greta's – Mousse ai tre cioccolati

 

Impagabile anche il primo piatto, comune a tutti i commensali e scelto tra le due “paste fresche di Oliena”, presenti ed evidenziate nella carta: maharones de busa, all’astice e funghi porcini. Spettacolari, con un unico piccolo appunto: i pomodorini di contorno sarebbero dovuti essere preventivamente riscaldati. Differenziata, invero, la scelta dei secondi, favolosi piatti: medaglioni di astice con avocados su alzata di pan di brioche per Marrocu, filetti di orata con indivia belga carammellata e torretta di patate e zucchine per Ettore, cartoccio di filetti di anatra all’arancia con patate novelle per Jesus. Composizione e presentazione dei piatti, superbe… màestri!

 

Greta's - Tortino caldo alle castagne

Greta's – Tortino caldo alle castagne

Greta's - Millefoglie di carasau dolce

Greta's – Millefoglie di carasau dolce

 

I dessert che sono seguiti non potevano che essere sontuosi: Mousse ai tre cioccolati e composta di agrumi, con decoro di alloro e ristretto alla liquirizia per Jesus, tortino caldo di castagne con gelato alla vaniglia e caramello all’arancia per il Raschione, millefoglie di carasau dolce con crema al pistacchio e salsa di moscato per l’estasiato ingegner Marrocu, il tutto accompagnato da un eccellente moscato della casa.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una grappa barricata per Jesus e un limoncello artigianale per Marrocu, servito su un particolarissimo ed instabile bicchiere dal basamento a trottola.
Costo complessivo della felice esperienza, 65€ cadauno, arrotondati con una cospicua mancia
– elargita, invero, esclusivamente dai due più capelluti Triumviri -, da ritenersi adeguato alla qualità.
Accomodamento elegante, servizio impeccabile, cucina raffinata e sontuosa. Sono queste le caratteristiche del Greta’s Castello, che di certo non si propone come location susunku-friendly, ma che attende ed accoglie i più esigenti clienti, disposti a sacrificare qualche soldo in più, nel proponimento di vivere sognanti serate da fiaba.


VALUTAZIONE “Greta’s Castello”: Quattro Burricchi.
Ristorante Greta’s Castello Indirizzo: Via dei Genovesi 111/117, Cagliari
Telefono: 0706670119    [mostra in google maps]
 

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