☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 13 2013

Kuvee wine grill – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Kuvee - Interno

Kuvee – Interno

 

Siamo giunti fin qui dalla radura. Abbiamo sconfitto i patrigni elementi del Creato, attraversato foreste incantate, guadato fiumi color del sangue, superato i più alti e ingenerosi dirupi, ma adesso insormontabile ci appare questo colle; perigliosa diviene questa strada che, tracciata dal ferro e dal fuoco di mille battaglie, si innalza fin dove l’occhio non riesce a scorgere, dove una mente ebbra e timorosa, figura meravigliosi tesori e terribili prove da superare.
Si narra che per queste vie, il Lanciallotto possente e valoroso, ogni luna nuova impavidamente si inerpichi col suo fedele Cuaddu verso il Castello, per concedersi in gran segreto alla sua Ginevra, donna amorevole e passionale. Basterà seguire le sue orme, celati dal buio della notte e dal placido passo del burriccu, per raggiungere quei tesori che da sempre noi, instancabili donkeys, andiamo cercando.
 

Kuvee - Cestinetti alici peperoni rucola

Kuvee – Cestinetti alici peperoni rucola

 

Cagliari, Venerdì sera. Sotto un filo di luna nuova, è lunga e onerosa la salita che conduce i burricchi dall’oblio di una grigia settimana di lavoro, verso la brillante luce dell’opulenza. Via San Giovanni si mostra inaccessibile e lontana e l’Ing.Marrocu, reduce da una non breve periodo di febbri e deliri – questa volta giustificati -, avverte tutta la fatica del dislivello. Al suo fianco un impeccabile Raschione, e un Jesus in armatura da pusher, congiuntamente incutono non pochi timori ai pochi viandanti che percorrono la Via.
Poche ore prima, lo stesso Jesus aveva manifestato profondi dubbi sulla destinazione della serata, apparentemente di basso profilo; raggiunto l’uscio del “Kuvee wine grill”, anche l’esigente Marrocu manifestava una qualche contenuta perplessità:
«Ma che avete scelto, un ca. di bisteccheria?!?». Vedremo a breve, come ogni pregiudiziale scetticismo verrà subitamente spazzato via.
 

Kuvee - Antipasti

Kuvee – Antipasti

 

Il “Kuvee” è l’espressione gastronomica tangibile dell’enoteca “Lancillotto”, noto ed eccellente punto di riferimento enologico nell’ambito della ristorazione cagliaritana. Il locale appare come un ben curato ed accogliente buggigattolo rettangolare, con una decina di tavoli, stracolmo di bottiglie e suppellettili, utilizzati come ornamento a contorno di mura color paglierino, strutture in legno ed elementi rustici di varia natura. Le prestigiose etichette, compaiono organizzate in scaffali e mensole, appese alle pareti in pietra o disposte trasversalmente su supporti non lineari. La parete di nord-est, si raccorda cromaticamente alla contro-soffittatura per mezzo di suggestivi pannelli lignei, ricavati probabilmente da confezioni rigide di vini pregiati. Pregevole e ben dosata è la proposta musicale diffusa in etere, mentre ci appaiono fuori luogo il pur discreto (spento) televisore LCD e un grosso frigorifero centrale, il cui impatto scenico suggeriamo di alleggerire, per lo meno con un rivestimento in stile rustico.
 

Kuvee - Lardo di pata negra

Kuvee – Lardo di pata negra

 

Il servizio in sala, impeccabile e risoluto, è garantito da un giovane maître, che gentilmente ci fa accomodare e ci indirizza verso l’excursus culinario della serata. La cucina del “Kuvee” è quasi esclusivamente basata su piatti di terra, per cui l’autorevole e magistralmente strutturata carta dei vini, non poteva che suggerire un vino rosso come accompagnamento della cena. L’ingegner Marrocu, sulla cernita dell’etichetta si impunta di principio («sennò la finiamo anche stavolta a “Costamolino”!»), e  pretende che si attinga dalla produzione vinicola extra-territoriale, pur non avendone chiaramente coscienza e conoscenza alcuna, tanto da dover fare appello all’esperto cameriere. Dopo qualche ragionamento, si sceglie una etichetta australiana («Ingegnere, lei guarda troppo “Airport Security”!») che si rivelerà invero, di aroma, fragranza, e gusto notevoli:  “Norwood” Shiraz cabernet merlot del 2008, delle tenute “Salomon” nel sud dell’Australia. «Questa bottiglia ha aspettato cinque anni prima di trovare chi l’avrebbe apprezzata!»
 

Kuvee - Tagliatelle, tortelli

Kuvee – Tagliatelle, tortelli

 

Prima di questo, avevamo già avuto modo di gustare un buon prosecco di Valdobbiadene, offerto e accompagnato con un originale e appetitoso stuzzichino di benvenuto, composto da pomodoro pachino, sposato a semi di sesamo e amalgama di miele.
Riguardo gli antipasti, li abbiamo trovati semplici nella loro composizione, ma con qualità, equilibrio di sapori e presentazione di indubbio livello: cestinetti di alici con peperoni rucola e riduzione di vino rosso; flan di pecorino, con crema di basilico e accenno di peperoncino in polvere; mozzarelline di bufala, con pomodorini confit e decoro di basilico fresco; polpette di manzo alla crema di zafferano; tortelloni di bresaola, con ripieno di melanzana su letto di rucola; tagliere con leggerissimo lardo di “Patanegra” su letto di carasau e decoro di rosmarino.
 

Kuvee - Bistecca

Kuvee – T-Bone di scottona

 

La filosofia di condurre la cena con equilibrio di sapori e senza pietanze eccessivamente costipanti, prosegue con l’assaggio dei due primi di giornata: fettuccine ai funghi porcini; tortelli di patate e carciofi, serviti con condimento di burro e salvia.
Le due paste, che sopra potete apprezzare combinate nell’impiattamento prodotto da Jesus, risultavano delicatissime e gustose. In particolar modo i funghi porcini – per i quali non è certamente stagione, come il maître ci ha doverosamente fatto notare – avevano paradossalmente guadagnato in termini di delicatezza dal necessario e inevitabile percorso lungo la catena del freddo, che li aveva fatti arrivare fino alla nostra tavola.
 

Kuvee - Meringa

Kuvee – Meringa

 

Con ancora qualche spazio a disposizione, i burricchi decidevano quindi il taglio di carne da richiedere, come inevitabile e doveroso secondo piatto. Dopo qualche tentennamento, la scelta ricadeva su una “T-Bone” di scottona argentina (o almeno così mi pare di ricordare) che ponderatamente  e compostamente sceglievamo di condividere, salvo poi pentircene un minuto dopo, dato che ne avremmo volentieri divorato ben altre quantità. Impagabile la scelta di fornirci di ceramiche pre-riscaldate (buddiasa) al fine di esaltare il gusto della carne sul piatto. Onore al merito all’Ing.Marrocu che si è prodotto in un minuzioso disossamento, senza per questo lasciarsi andare a poco eleganti fagocitazioni. Da segnalare inoltre, che avendo Jesus dichiarato di non voler terminare il poco vino rimasto nel proprio calice, i due asinini commensali si sono precipitati a spartirsi il prezioso nettare: «non vorrai mica sprecare il sangue di Cristo?!?».
 

Kuvee - Tiramisù

Kuvee – Tiramisù

 

Strepitosa, seppur limitata, la proposta dei dessert. L’Ing.Marrocu ha avuto modo di impegnarsi con una deliziosa meringa con sciroppo ai frutti di bosco e gelato al pistacchio, mentre Jesus e il Raschione hanno optato per un tiramisù su letto di tortilla e spolverata di cacao. Entrambi i dolci erano decorati con una sorta di composizione artistica cubista, realizzata con caramello rigido, e giustamente accompagnati da un richiesto passito di Pantelleria, volutamente escludente, da parte dell’Ing.Marrocu, possibili alternative autoctone.
Il pasto si concludeva quindi con due caffé e tre buoni rum “Ron Zacapa”, invecchiati 23 anni. Costo finale della cena, 40€ cadauno, da valutarsi un 10% inferiore al giusto dovuto, in funzione di una cucina di ottimo livello, e di una cantina e un servizio eccezionali.

La denominazione del ristorante, deriva probabilmente dal termine francese Cuvée e sta ad indicare la miscela di uve che cerca di raggiungere l’alchemica perfezione nell’arte dell’enologia. Il “Kuvee wine grill” è di per sé una ben riuscita miscela di accoglienza, professionalità ed equilibrio, articolata con una proposta gastronomica di primo livello e sostenuta da una eccezionale carta dei vini. Quattro burricchi con menzione speciale per la cantina e il servizio.

 


VALUTAZIONE “Kuvee wine grill”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Kuvee wine grill Indirizzo: Via San Giovanni 224, Cagliari
Telefono: 0706670046    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


giu 6 2010

Ristorante l’Arancere – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Arancere - Battaglia delle arance

Arancere – Battaglia delle arance

 

Escursione anomala questa settimana per i tre triumviri, non in termini di dislocazione geografica, come da atavica consuetudine individuata nel capoluogo sardo, ma con riferimento alla natura e alle tradizioni alimentari proprie del ricettacolo dell’incontro.

Trattasi del ristorante “L’arancere”, di ispirazione spiccatamente piemontese, ad iniziare dalla ambientazione tipica del locale, con arredi in stile sabaudo, riferimenti storici al ventennio, illustrazioni esemplificative dell’origine del nome: la celeberrima battaglia delle arance di Ivrea.

In effetti, i vari accostamenti semiotici dell’arredo, nonostante l’atmosfera possa complessivamente apparire sobria e gradevole, sembrano essere piuttosto forzati nello sviluppo del tema ambientale, che risulta così a cavallo tra due identità non risolutamente focalizzate.

Arancere - Salumi miele tartufo

Arancere – Salumi piemontesi, miele al tartufo


L’accoglienza del personale è apparsa relativamente positiva; un solo gentile cameriere in sala – più che sufficiente per il numero di avventori presenti – ci fa accomodare  e ci “offre” (in realtà abbiamo buttato l’euro!) un aperitivo a base di buon prosecco. A dire il vero, sarebbe stato carino accompagnare il brindisi alcolico con qualche veloce e stuzzicante delizia…
Fuori discussione la possibilità di ordinare i rassicuranti e abbondanti antipasti di mare, che ormai come consuetudine caratterizzano le nostre abbuffate, siamo stati indirizzati verso tre specialità pseudomontanare, la prima delle quali è stata un misto di salumi delle valli piemontesi, accostati ad una pirofila ricolma di castagne ed abbinati ad un delizioso miele al tartufo.


Arancere - Albese arancio pecorino sale rosa

Arancere – Albese arancio pecorino sale rosa


Seguiva quindi un piatto di albese declinata in tre diverse varianti: all’arancia, alla rucola e pecorino, al limone e sale rosa dell’himalaya. Gli antipasti terminavano con un particolarissimo budino ai ricci, con delicata fonduta e cavolfiori. Il tutto servito in originali e suggestivi vassoi di ardesia nera.
Avendo organizzato tutte le nostre ciccionate sulla base di menu relativamente simili,  i gusti che quest’oggi abbiamo avuto modo di testare, a partire dagli antipasti ma anche durante tutto l’incedere del pasto, sono stati per il nostro palato sicuramente particolari, non convenzionali, lontani dal nostro abituale scheletro strutturale e metro di valutazione alimentare.


Arancere - Tortelloni gamberi zafferano

Arancere – Tortelloni gamberi zafferano


Motivo per il quale, per dei tradizionalisti ortodossi della cucina, quali il burriccu Pg e il Raschione Ettore, la qualità della pietanze non è sembrata all’altezza delle abituali leccornie a base di pesce. Il più progressista e aperto a nuove esperienze (alimentari) Jesus, è risultato invece più possibilista, ricercando ed apprezzando i sapori spiccatamente alpigiani, individuandone mentalmente il contesto e l’ambientazione più adatti per essere apprezzati in maniera adeguata: una calda baita di montagna nella stagione invernale, piuttosto che un locale nei pressi del porto, all’approssimarsi della bella stagione. La scenografia e i costumi, per un film possono fare la differenza.


Arancere - anatra verza cioccolato

Arancere – anatra verza, cavolo, cioccolato



Il primo piatto scelto, comune ai tre, è stato però unanimemente riconosciuto come eccellente: tortelloni di gamberi e capesante con crema allo zafferano e “gremolata”, cucinati e serviti in uno scenografico tegame di – credo – ottone.
Secondo piatto, anch’esso identico per ciascheduno dei commensali, dal gusto particolare e ricercato: petto d’anatra con verza, cavolo, pancetta, vino, cioccolato. Anche qui i giudizi si sono nettamente differenziati: ha storto il naso il Raschione Ettore, mentre Jesus e Pg si son lasciati rapire dall’originale accostamento di sapori. Punti di vista.


Arancere - Mousse vaniglia cioccolato

Arancere – Semifreddo grappa, vaniglia, cioccolato


Altrettanto particolari sono risultati i dessert: semifreddo alla grappa con salsa di vaniglia e scaglie di cioccolato – ben presentato ma non entusiasmante a dire la verità – per Jesus ed Ettore, mentre per esigenze di reperibilità il burriccu Pg si è dovuto “accontentare” di una crema cotta alla vaniglia con saltato di pere al timo.
I caffè e una grappa per Jesus hanno concluso infine il pranzo, che, nella sua interezza, è stato accompagnato da una bottiglia di buon vino rosso “Nebbiolo”, abbinatosi egregiamente a tutte le pietanze.
Nel concludere questa disamina, non posso non segnalare il costo complessivo della ciccionata, che porta con sé un risvolto positivo e uno negativo. Il risvolto positivo è il prezzo pagato: 57 euro cadauno che, sebbene le pietanze siano state particolari e ben presentate, non ci sono sembrati giustificati rispetto alla qualità complessiva, il servizio ed il contesto ambientale. Se qualcuno si sta domandando perchè questo sia considerato un fattore positivo, consiglio di rileggere tutto il blog partendo da pagina uno!
Fattore invece fortemente negativo, che pregiudica in maniera determinante il giudizio finale, è stata l’impossibilità di pagare con carta di credito per un problema al POS. Nonostante le giustificazioni del cameriere, che ci ha indicato come la cosa venisse segnalata all’ingresso (un piccolo avviso appeso in vetrina, celato tra altri venti!) sta di fatto che il burriccone Pg, unico a non avere contanti a sufficienza oltrechè un telefono adeguato, è stato forzatamente indotto – per un tempo computabile in circa 10 anni – nell’appropinquarsi al bancomat più vicino, determinando una fastidiosa attesa per gli altri due burricchi avventori.
Il ristorante non è sicuramente alla portata di tutti, ma può essere un’alternativa interessante per i clienti che amano sperimentare; e spendere.

* NOTA: ci è stata segnalata la migrazione del cuoco dell’”Arancere” verso le lontane terre d’Oriente, e la conseguente chiusura del ristorante.


VALUTAZIONE “L’Arancere”: Due Burricchi.
Ristorante L’Arancere Indirizzo: Via S.Margherita 19, Cagliari
Telefono: 070657433    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook