Ristorante San Domenico – Cagliari
A dispetto dell’asfissiante calura estiva, che soffoca ferocemente qualsiasi stimolo all’agire e induce ogni persona di buon senso a tenersi distante ciascheduno strumento di degradazione in calore dell’energia, ivi compreso il seppur termicamente efficiente e discreto macbook pro di Jesus, stoicamente il vostro amato decide di immolarsi nuovamente sull’altare della cronaca e concedere a voi fan una nuova doverosa recensione sull’ultimo episodio culinario che ha contraddistinto il Sabato sera dei Triumviri ufficiali: Jesus, per l’appunto, il Raschione Ettore e l’onnipresente stimato e vezzeggiato Ing.Marrocu, reduce dall’ennesima sorprendente prestazione atletica con la squadra del Donkey Team, che si è garantito con una giornata d’anticipo il passaggio ai quarti di finali nel prestigioso torneo a cui partecipa. Per chi fosse interessato alle gesta eroiche dei donkeys’eleven può visitare questo link.
Assenti quindi due dei non ufficiali Triumviri che spesso comunque accompagnano le uscite del gruppo storico dei Donkeys. Ci riferiamo in particolare al dottor Melis, distante per un ben più manifestatamente parsimonioso week end, e al burriccone Pg, impegnato in un fine settimana all’insegna della opulenza altrui: iphone 4 preso in comodato d’uso a 20 euro/mese + soggiorno in resort di lusso, ovviamente ospite di amici. Sostanzialmente: «Burriccu, ti ho detto che non devi fare il figo con i soldi degli altri! »
Come forse, i più attenti fan hanno già intuito dalle tinte calde e accese delle prime foto, la ciccionata è stata anche questa settimana by night.
Appuntamento nel centralissimo e storico quartiere Villanova in Cagliari. Ristorante San Domenico. Alle ore 20.55, il Raschione e Jesus, a bordo della 150cv di quest’ultimo incrociano, percorrendo la Via Eleonora d’Arborea, lo sguardo dello spaurito Ing.Marrocu, che già li attendeva in fronte al locale. Il puntualissimo Jesus, per recuperare secondi preziosi, tentava di sovrastare lo sconsiderato parcheggio in sosta vietata dell’ingegnere, proponendosi di infilare la sua voluminosa autovettura, giusto là dove poco prima, a malapena, sostava una smart.
Ovviamente, operazione fallita e incontro con il Marrocu rimandato alle 20.59, sempre comunque in perfetto orario per il previsto rendez-vous.
Varchiamo quindi la soglia del ristorante, che ci appare subitaneamente caratterizzato da un’ambientazione distinta ma familiare. Un’unica elegante sala, discreta, spazialmente distribuita a mo’ di largo corridoio, con una decina di tavoli drappeggiati con tovaglie e tovaglioli di ricercata raffinatezza.
La gentile proprietaria sembra riconoscere personalmente tutti gli avventori che entrano in sala e a tutti chiede se hanno prenotato, segno evidente di una frequentazione non sporadica di numerosi affezionati clienti. In effetti la nostra prenotazione delle 17 era per l’ultimo coperto disponibile!
Ci accomodiamo al nostro tavolo e la cameriera ci suggerisce subito di partire con le degustazioni di terra e di mare, senza proporci un menu alla carta.
Per una pseudo-mistica intuizione dell’Ing.Marrocu, o forse più semplicemente perché ha avuto modo di scorgerne la bottiglia durante il suo tragitto verso le toilette, i tre scelgono come vino per la serata una eccellente bottiglia di Canayli, vermentino di gallura D.O.C.G. superiore, auto-razionato dallo stesso stoico Ingegnere che l’indomani si sarebbe dovuto levare alle 4.30 del mattino!
Il complesso degli antipasti si è rivelato mediamente di ottima fattura. Preparati in maniera originale, con prodotti genuini e caratterizzati da una discreta abbondanza, ci sono stati presentati: ottimo carpaccio di manzo con rucola e grana, squisiti gamberi con pomodorini – anche se alla fine dei conti i gamberi cadaburriccu sono stati due -, tonno alla catalana, insalata di mare, polpo con patate (questi non troppo gustosi), squisito purea di melanzane, ottimi involtini con melanzane e speck, frittelle di fiori di zucca e, infine, originalissimi involtini speck e fichi: buonissimi!
Quello che invece ci ha lasciato perplessi è la veramente eccessiva attesa tra gli antipasti e il – seppur molto gustoso – primo piatto: trofiette con fiori di zucca, arselle e pomodorini.
In effetti, fatte salve le varie esigenze della cucina per la razionalizzazione dei fornelli nel contesto di una sala colma di clienti, il dover attendere tanto tempo l’arrivo di una pietanza comporta, in una calda serata d’estate, l’ingerimento di notevoli quantità di liquidi, che inevitabilmente riducono l’appetito. Ecco perché i tre, inizialmente ben disposti nel voler affrontare la sfida dei secondi piatti, successivamente derubricavano – anche per via della molesta insofferenza dell’Ing. Marrocu che auspicava una veloce soluzione della serata – verso un meno impegnativo dolce, comune a tutti i commensali: zuppa inglese fatta in casa. Abbastanza buona ma (anche perché appena preparata) forse servita un po’ troppo calda.
Conclusione con “anima nera” per Ettore e l’Ing. Marrocu – che suggeriva al personale l’acquisto di un liquore alla liquirizia più adeguato -, caffè più grappa barricata per Jesus.
Costo complessivo della cena: 30€ cadauno, da ritenersi correttamente in linea con la soglia giudicata ideale. Il ristorante presenta certo delle ottime potenzialità dal punto di vista della cucina, e l’ambientazione è senza dubbio piacevolmente familiare. Da limare però alcuni aspetti organizzativi che, se non fossero per la misericordia di Jesus, avrebbero relegato il ristorante in posizioni di classifica non degne di un locale di classe.
Alle scuole superiori si darebbe un 7 meno meno, qui tre stiracchiati burricchi.
VALUTAZIONE “San Domenico”: Tre Burricchi. | |||
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Ristorante San Domenico |
Indirizzo: Via Eleonora d’Arborea 53, Cagliari Telefono: 070655 406 [mostra in google maps] |
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26 giu 2011 alle 18:41
una serata iniziata nel migliore dei modi, seppur con il rammarico per la mancata presenza dei sempre graditi ospiti Burriccu PG, fresco di iscrizione nel registro dei marcatori del torneo, e Melis, evidentemente turbato economicamente dal conto pagato nelle ultime esperienze, ma conclusa con la delusione che qualcosa è mancato nel servizio ricevuto dall’ormai esigentissimo Triumvirato.
Non si discute sulla qualità del cibo consumato, se non per la piccola nota stonata del dessert non freddo, ma son stati sbagliati i tempi, per cui abbiamo ricevuto i primi piatti solamente dopo che tutti in sala avevano consumato gli antipasti, anche i clienti arrivati ben più tardi.
Questa scelta della tempistica, sebbene abbia dato la possibilità all’Ing Marrocu di esibirsi in discorsi tecnici su argomenti su cui è totalmente incompetente, per la gioia di Jesus ed Ettore che non hanno mancato di rimarcare le contraddizioni di tali farneticazioni, ha però scoraggiato la buona intenzione iniziale di consumare anche il secondo piatto.
Altra nota stonata in un locale in cui si curano molto i dettagli, la scelta molto commerciale e low cost del liquore di liquerizia, il banale “Anima Nera”.
Per questa serie di motivazioni mi sentirei di stracciare un orecchio al terzo burricco, ovviamente in senso metaforico (vorrei evitare di turbare l’utenza più animalista del DonkeyChallenge), per cui, a mio modesto parere il giudizio complessivo doveva essere 3 burricchi –, ovvero due burricchi più un terzo senza orecchio.