BDO (ex PataTapa) – Quartu S.E.
Giubilo quest’oggi per il gruppo storico ufficiale dei Triumviri, Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu, che accolgono un inaspettato graditissimo ospite: l’inarrivabile e celeberrimo V.O. declinato, seppur di primo promeriggio, nella sempre accattivante versione by night V-Hot!
Ragione della presenza, l’invito prodotto da Jesus per effetto di un quasi risolutore intervento di manutenzione alla propria
“150 cv”, presieduto dall’esperto smanettone – Il V.O. appunto! -, prossimo alla prestigiosa titolatura di Ingegnere, ma sempre comunque efficientissimo nella pratica manuale, qualora si tratti di operare su qualsivoglia componente meccanico e/o motoristico. Màestro!
Punto di accumulazione o, se volete, luogo di ritrovo dei quattro commensali, il ristorante Pata Tapa (Che potrebbe significare “su la zampa”, almeno secondo la taumaturgica interpretazione di Jesus!), locale di nuova recentissima apertura, valutato e scelto dal proponente Raschione Ettore, probabilmente per la stretta prossimità con la propria dimora, piuttosto che per i primi, comunque numerosi, commenti positivi di altri avventori in rete.
Sta di fatto che il buon Jesus, comparso in loco alcuni minuti prima rispetto all’orario previsto – a riprova dell’ottimo avvenuto intervento sulla succitata 150 cv – e un attimo sportosi sull’uscio, per ottenere un primitivo sommario riscontro dell’interno del ristorante, storcendo il naso e troppo frettolosamente, proferiva le parole: «ma è un bar!».
In effetti, il primo e unico appunto che ci sentiamo di muovere nei confronti del “Pata Tapa” – sito nel non troppo scenografico Viale Colombo, nella cittadina di Quartu Sant’Elena – è la limitatezza degli spazi; invero, questi apparivano circoscritti in un raffinato ambiente con sfumature color viola, impreziositi da uno splendido arredamento neo-moderno con sedie, tavoli (necessariamente piuttosto angusti) tovaglie scure, fino a culminare con uno splendido e non troppo esteso bancone da BAR, che rendeva l’atmosfera simile ad un elegante ritrovo per l’aperitivo serale, piuttosto che il tradizionale altare liturgico sul quale immolare la personale, preziosa – e forse diggià perduta – magrezza.
Detto questo, il resto delle impressioni prodotte in questa giornata non può che, sinotticamente ed entusiasticamente, terminare con i più disinteressati ed obiettivi elogi critici nei confronti del ristorante.
Il servizio in sala è sostenuto da due gentilissime e particolarmente empatiche giovani cameriere – Denise ed Ester, secondo l’attento Raschione -, il cui contributo estetico alla gradevolezza dell’ambiente diviene in linea con l’elegante raffinatezza del complesso.
Ci accomodiamo inizialmente in un piccolo tavolo ai margini della sala, successivamente amplificato di un fattore 2x, per la provvidenziale aggiunta di un secondo tavolo gemello, in virtù della palese esiguità degli spazi non pienamente ragionevole in fronte di quattro aspiranti obesi burricchi.
Il menu proposto e la carta dei vini sono sufficientemente vari e articolati.
Scegliamo quindi il menu “degustazione di mare”, e un ottimo torbato “Terre Bianche” di Alghero, come vino per accompagnare il pasto.
Asseriamo già da ora che dagli antipasti al dolce, senza eccezione alcuna, tutte le pietanze proposteci sono risultate di ottima preparazione, eccellente e genuina composizione, impeccabile e fantasiosa presentazione.
Un apprezzabile impegno e innata passione per la cucina e gli ingredienti mediterranei, che abbiamo potuto intuire e riconoscere nelle stesse parole dello chef, il quale ha personalmente ricevuto i non scontati complimenti dell’ammirato Ing.Marrocu, che curiosamente ardiva conoscere i dettagli sulla storia e il notevole curriculum dei seppur giovani proprietari – il fantasioso cuoco appunto, e la sua fidanzata Ester, lei stessa esperta e navigata chef -.
Antipasti di mare. Gli antipasti, non abbondantissimi ma giustamente proporzionati per un pasto prospettivamente e lungamente articolato, iniziano con uno splendido e saporitissimo tris di crudo: salmone, cernia e tonno freschissimi, accompagnati da una buona insalatina, decorati e positivamente impreziositi nel gusto da un delicatissimo aceto balsamico.
E’ quindi seguito un piatto altrettanto semplice ma sapientemente preparato e, soprattutto, buonissimo: ottime seppiette tagliate a filetti, accompagnate da pomodorini freschi passati e condite da una salsina di olio e (probabilmente) prezzemolo; nello stesso piatto prorompeva splendidamente, una sorta di amalgama – simile nell’aspetto, e per certi versi nell’esperienza tattile, ad un dessert semifreddo – di filetti di cernia, ripieno di melanzane tritate: squisito!
Nulla di meno possiamo dire dei primi piatti assaporati dagli entusiastici Donkey: Ottime e scenograficamente accattivanti linguine agli scampi per Jesus, V.O. e Ing.Marrocu, meno comuni quanto squisiti gnocchetti al cocco, cozze arselle e zafferano. Notevoli!
Per quanto riguarda la scelta del primo, non possiamo fare a meno di riportare una schizofrenica manifestazione d’intenti del sempre apprezzato Ing.Marrocu il quale, dapprima sceglieva per se gli gnocchetti, accusando veementemente la poco coraggiosa iniziativa di Jesus che aveva optato per le più tradizionali linguine, salvo poi rivalutare la sua instabile posizione – circa quindici secondi più tardi -, per uniformarsi alla decisione di Jesus medesimo. Episodio degno di esser accompagnato dalle note del Rigoletto di Verdi!
I secondi piatti hanno invece previsto una equa ripartizione delle pietanze, distribuite tra i quattro affamati commensali. Branzino al forno in salsa di verdure (eccellente) per Jesus e il Raschione Ettore e un, a dir poco spettacolare e freschissimo, filetto di tonno rosso ai tre pepi per il V.O. e l’Ing. Marrocu, condito con un filo d’olio, su un letto di malanzane e pomodorini.
In linea con la eccellente condotta culinaria sino a quel punto tenuta, si giungeva ai dessert: buonissime crespelle al gelato per il Raschione, il V.O. e l’Ing. Marrocu, squisito tortino al cioccolato e crema di limone per Jesus.
Il pasto si è dunque concluso con quattro caffè e tre jagermeister. Unico escluso da questo supplemento alcolico, il sempre coscienzioso Jesus, che avrebbe di lì a poco dovuto veicolarsi verso la propria abitazione, anziché incedervi piedibus calcantibus.
Costo definitivo del pranzo, 36 € cadauno, da ritenersi finanche in difetto, rispetto il valore, la genuinità e la qualità complessiva di quanto assaporato lungo l’incedere del lungo, apprezzato pasto.
Il ristorante presenta invero, nella pregevolezza della cucina, nella ricercata qualità degli ingredienti e nell’imperio fantasioso dello chef, le caratteristiche migliori, che lo rendono una meta irrinunciabile per i veri appassionati di cucina della zona. Qualora atmosfera e organizzazione logistica fossero state in linea con le evidenziate eccellenze, avremmo senza esitazioni assegnato al ristorante il più elevato tra i giudizi fin qui espressi. Nondimeno, comunque, lo poniamo oggi ai vertici della nostra personale classifica.
NOTA: Il Pata Tapa da Febbraio 2012 si è trasferito al numero 294 del Viale Colombo, cambiando denominazione in BDO. Valutato successivamente il nuovo locale, al suo interno raffinato ed elegante, e confermata l’eccellenza assoluta della cucina, il giudizio finale è stato elevato dai tre burricchi con menzione speciale iniziali, a quattro meritatissimi burricchi. Bravi!
VALUTAZIONE “BDO”: Quattro Burricchi. | |||
---|---|---|---|
Ristorante BDO (ex PataTapa) |
Indirizzo: Viale Cristoforo Colombo 294, Quartu S.E. Telefono: 3490843644 [mostra in google maps] |
|
– |
Condividi su Facebook |
20 mar 2011 alle 00:03
“io sono in loco. è un caffè del ca**o non un ristorante” questa l’impressione del caro Jesus arrivato per primo sul luogo concordato e trasmessa sollecitamente via SMS a me medesimo che mi stavo appropinquando con la gradita compagnia del nostro ospite quasi Ing V.O.
In pochi minuti questa prima impressione, figlia della poca attenzione di Jesus ai particolari, esempio arredamento di prestigio e cura maniacale dei dettagli, come il design delle posate e il deodorante per ambienti nel bagno, è stata completamente ribaltata soprattutto grazie all’attenzione dimostrata dalla gestione per la soddisfazione del cliente.
Vorrei aggiungere che il locale offre diverse soluzioni per le più diverse clientele, dai pasti veloci a basso costo ai menu completi di degustazione di carne/pesce, ai menu a scelta per clientela esigente come il Triumvirato.
Eccellente l’impressione destata ad ogni piatto: ottima presentazione, grande equilibrio di sapori. Ogni pietanza alimentava l’attesa per la successiva.
Segnaliamo anche la disponibilità dello chef a sottoporsi alla standing ovation da parte nostra e a raccontarci un poco della propria carriera.
Importante notare come la fantasia dello chef non sia degenerata “nella cucina nouvelle…” come qualcuno dei nostri ha letteralmente sostenuto, ma semplicemente in una non banale interpretazione dei sapori della cucina mediterranea.
Oggi abbiamo preso forse un rischio nel provare il locale aperto da pochissimo, ma sicuramente possiamo ora dire che è una tappa da non mancare per gli amanti della buona cucina.
09 apr 2012 alle 21:03
sottoscrivo in pieno la promozione col quarto burriccu dopo un pranzo di Pasquetta sontuoso.
02 giu 2014 alle 10:37
Incuriosito dalla vostra recensione trovandomi in zona ho visitato il locale, ma devo dissentire dalla vostra perche’ in quello che abbiamo mangiato noi, 3 commensali, non c’era niente di eccellente, ma tutti piatti nella media se non al di sotto. Servizio in sala molto buono eseguito dall’unica cameriera.
Ecco le mie impressioni.
Negli antipasti di mare:
Salmone affumicato = buono ma da ristorante anni 70
Gamberetti in salsa rosa = gamberi sembravano congelati e come sopra piatto da anni 70
Polpo fritto con aceto balsamico = buono e unico antipasto da considerare x ristorante del genere
Alici fritte = forse non freschissime
Rotolo di salmone e zucchine = discreto
Calamari al guazzetto = materia prima notevole ma piatto slegato, sembrava calamaro immerso in polpa di pomodoro con due olive
Cozze marinate = molto buone
I primi:
Spaghetti alle vongole = buoni
Spaghetti all’astice = slegati dalla salsa e con poco sapore di astice
Ravioli di cernia con pomodorini freschi = discreti
Dolci = 3 composizioni di frutta fresca
Nel complesso i 4 burricchi dati da voi mi sembrano eccessivi x me 2 sono il numero giusto.