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Ristorante Da Renzo – Siamaggiore

 Scritto da Jesus il 5 maggio 2013 alle 17:28 4 commenti | Commenta

Da Renzo - Interno

Da Renzo – Interno

 

Quel burriccu sullo stagno di Cabras, che arriva a mezzogiorno tra due carroghe non interrotte da insulti, tutte a «gira qui» o «rallenta», a seconda dello sporgere del gomito dal finestrino, o del rientrare di questo, vien quasi a un tratto, tra un campo di carciofi a destra e il Tirso dall’altra parte; e il ponte della 131, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancora più sensibile al deretano le proprie buche, e segni il punto in cui l’asfalto cessa e il Raschione – ancorato ai sedili di dietro – inizia a ripigliar colore mentre l’Ingegner Marrocu, allontanandosi di nuovo dall’arrivo, lancia via il navigatore, e lascia il fato distendersi e condurli verso una nuova fantastica destinazione.
 

Da Renzo - Antipasti

Da Renzo – Antipasti

 

Sabato mattina. Dopo una settimana di delittuose ed insensate vicissitudini, il Triumvirato si ritrova congiunto e compatto, pronto ad affrontare una nuova sfida culinaria, che avrebbe condotto i burricchi ben oltre i confini del cagliaritano, fin addentro il fascino naturalistico della bassa valle del Tirso. Sfreccia la 150cv sulla “SS.131″, alla guida della quale l’auriga Jesus viene più volte incomprensibilmente richiamato alla tutela della incolumità altrui. Al suo fianco l’Ingegner Marrocu – prendendo spunto dai decennali (ventennali, trentennali) lavori mai completati sulla strada – rispolvera il suo discorso di investitura politica, che contrappone le viziose consuetudini locali alla riconosciuta efficienza teutonica. D’altro canto il Raschione Ettore, alloggiato posteriormente, prova ad attutire come può gli effetti delle sospensioni rigide e cerca di metabolizzare lo spavento cagionato da l’Ingegnere che, occultando inizialmente la sua presenza sulla autovettura, si era manifestato improvvisamente alle sue spalle, per poi prendere possesso del più comodo sedile anteriore.
 

Da Renzo - Insalata di Polpo

Insalata di Polpo

Da Renzo - Calamari in agrodolce

Calamari in agrodolce

 

Dopo circa un’ora di viaggio e un breve pellegrinare tra svincoli, incomprensibili segnaletiche, e rotonde non contemplate dalle mappe dei loro dispositivi elettronici, i Burricchi raggiungono infine la grossa pietra di calcare grezzo, su cui è scolpito il nome del ristorante che li avrebbe accolti: “Da Renzo”, in quel di Siamaggiore nei pressi di Oristano. Dopo l’ennesima discussione su quale lato del parcheggio dover scegliere, Jesus si accomoda sotto l’ombra degli alberi.
Dinanzi a loro, superata una solida cancellata di ferro nero, si presenta un ben tenuto prato inglese, al cospetto del quale si erge una villa, presumibilmente edificata negli anni ’70, piuttosto sobria nello stile e nelle dimensioni. Dopo poco, ci si rende conto che la villa è in realtà il cuore germinale di una struttura che, con il passare delle stagioni, è andata via via ampliandosi, in modo particolare in direzione Sud-Est dove, in ideale raccordo rispetto all’ossatura originale, si estendono le più moderne mura di una sesquipedale sala da pranzo.
 

Da Renzo - Cartocci di fritto misto

Cartocci di fritto misto

Da Renzo - Cruditè di cozze e ostriche

Cruditè di cozze e ostriche

 

Al suo interno quest’ultima, si presenta come un interminato giardino coperto, sormontato da una gigantesca intelaiatura lignea, priva di qualsivoglia sostegno strutturale intermedio che possa interrompere la prorompente continuità degli spazi. La superficie, viene invero occasionalmente conquistata dalle radici e dal fusto di piante di ciliegio in fiore, di nespoli e (immaginiamo) di ficus, che sovrastano i tavoli e le sedie color del cielo, mentre le pareti tutt’attorno – che si alternano a vetrate di discutibile fattura – richiamano in maniera inequivocabile il contrasto cromatico del torrone alle nocciole, il cui motivo viene insistentemente riproposto nelle rifiniture esterne. Sul lato sud della sala, oltre che alla estesa zona barbecue a vista, si può apprezzare una imponente apertura di vetri colorati che, pur indirizzando il pensiero verso un moderno spazio di culto, risulta essenziale nel conferire a tutto l’ambiente il giusto grado di luminosità naturale. Ottimo e ben integrato nella copertura il poderoso impianto di condizionamento, mentre non capiamo francamente il tema musicale anni ’90 proposto e diffuso nell’aere.
Addentrandosi oltre la sala, ci si può imbattere nella zona relax del complesso, composta da prato inglese, vari gazebo, divani e dormeuse, una elegante piscina e le suite per gli ospiti. Interessante la presenza decorativa di una curiosa imbarcazione, poi accertata come proveniente dalla Tanzania, inizialmente riconosciuta da Jesus come rudere locale tra la scomposta e inopportuna ilarità generale.
 

Da Renzo - Lorighittas all'astice

Da Renzo – Lorighittas all’astice

 

Il personale di servizio e la cucina, hanno di certo l’impostazione e le tempistiche necessarie per soddisfare, con metodica organizzazione, un grande numero di avventori (la struttura è in grado di gestire 600 coperti, cerimonie e convegni), ma nell’occasione dobbiamo registrare che l’ottimo lavoro della esperta maître non veniva impeccabilmente supportato dagli altri camerieri, i quali ci sono apparsi ben più superficiali ed apatici. A farne le spese, ad esempio, la rituale teatralità dell’assaggio del vino, negata all’Ing.Marrocu dopo una ben ponderata analisi della carta delle etichette, interamente referente e dedicata alle produzioni autoctone. Ad ogni modo, la scelta è ricaduta, in esordio, su un ottimo Vermentino di Gallura DOCG “Vigna ‘Ngena” Capichera (premiato con 2 bicchieri gambero rosso) per poi mutare verso un sublime “Tuvaoes” DOC delle aziende vinicole Cherchi.
 

Da Renzo - Fregola pesto e rana pescatrice

Fregola pesto e pescatrice

Da Renzo - Fregola ai crostacei

Fregola ai crostacei

 

Durante la contrattazione del nostro percorso culinario, la intraprendente maître ci racconta brevemente la storia e i meriti del “Da Renzo”, primo ristorante ad aver lanciato i prodotti della cantina Argiolas, in particolare il “Costamolino”, non essendo probabilmente consapevole di interloquire con l’incarnazione della sua stessa nemesi. Altrettanto lodevole pare la riscoperta, in tempi non sospetti, di tradizioni culinarie dimenticate, come l’utilizzo delle “Lorighittas” o della fregola sarda, con tanto di deposito di un marchio commerciale ad hoc. Ad ogni buon conto i tre, consapevoli della nomea e dei pregi del ristorante, cercavano subito di far mutare quella che doveva essere una «piccola degustazione» di antipasti (obbligatoriamente di mare) in una «grande degustazione» con integrazioni ed aggiunte varie. A seguire, richiedevano gli inevitabili primi piatti con subitanea prelazione di un secondo, ancora da definire. Nonostante facessero capolino nel menù alcuni inquietanti asterischi tutelativi, venivamo rassicurati sul fatto che tutti i prodotti erano freschissimi, in particolar modo i crostacei, che potevamo facilmente individuare, dimenarsi nel grande acquario in fondo alla sala.
 

Da Renzo - Grigliata

Da Renzo – Grigliata

 

In effetti la cucina del “Da Renzo” non è sofisticata o tralignante le tradizioni povere della zona ma, basata su materie prime di altissimo livello, visita ed individua accostamenti di sapori che ci sono apparsi deliziosi nella loro semplicità, a partire dalle ottime bruschette di pane carasau con olio d’oliva autoctono, e da un pre-antipasto costituito da filetti di alice su letto di pomodoro e basilico, e condimento di olio extravergine. Il profumo e il sapore del basilico della casa, ci è rimasto impresso fino alla fine del pranzo.
Gli antipasti sono poi proseguiti con: impressionate carpaccio di tonno (quasi impalpabile al tatto, ma intensissimo al gusto) con capperi e fragole; insalata di polpo con patate, rucola e prezzemolo; ottimi cubetti di pesce spada su crema di peperoni e spolverata di bottarga; insalata di gamberi, rucola, cavolfiore e cardi selvatici; sublimi calamari in agrodolce con olio e cipolle; vigorosa cruditè di cozze e ostriche di Arborea; gustosissimi cartocci di fritto misto con gamberi, murena e mangiatutto.
 

Da Renzo - Dessert

Da Renzo – Dessert

 

L’unico incidente, dal punto di vista della cucina, per il “Da Renzo”, lo dobbiamo registrare per uno dei primi piatti. Infatti, mentre non possiamo esimerci dal qualificare come straordinarie la fregola “Corona” ai crostacei di Jesus (verosimilmente gamberi e aragostelle) con pomodoro e prezzemolo, e quella al pesto e rana pescatrice del Raschione, dobbiamo pur rilevare come l’esigente Ing.Marrocu abbia denunciato un eccesso di acidità e di rosolamento dell’aglio nelle sue lorighittas all’astice, tanto da ingenerare il subitaneo intervento della maître, con conseguente replicazione del piatto; quest’ultimo, invero, veniva presentato, in seconda istanza, in composizione impeccabile, e quindi condiviso nelle ceramiche degli altri commensali dalle quali, nel frattempo, l’ingegnere aveva famelicamente attinto. Un cantuccio v’era rimasto, negli allenati stomachi dei Burricchi, per un secondo piatto, nella fattispecie una piccola grigliata di seppie e calamari, cotti alla perfezione nel barbecue. Infine i dessert: coppa di fragole di stagione, zucchero e limone, condita da foglioline di menta per l’Ing. Marrocu; imperiale crema catalana – l’ing.Marrocu dopo averla assaggiata dichiarava di non averne mai gustata una così buona, nonostante non fosse preparata sul momento dato il cuore sensibilmente freddo – per Jesus; coppa di tiramisù per il Raschione. Oltre ai dolci comandati, ci è stato offerto un assortimento di dolcetti sardi, composto da amaretti di mandorle, dolce gattò, gueffus, bianchini e pabassinas. Il pranzo si concludeva quindi con dei caffè e un Rum “Santiago de Cuba” extra anejo, invecchiato 20 anni per il Raschione. Costo finale dell’operazione: 76 euro cadauno – integrati a 80 – che riteniamo adeguati in relazione alla qualità della cucina e delle bottiglie di vino tracannate, un po’ di meno in riferimento al servizio, non sistematicamente di altissimo livello (ad esempio, sul finale, nel difetto di non suggerire esplicitamente un vino passito per un giusto accompagnamento dei dolci).
Per dovere di cronaca, registriamo la personale iniziativa dell’Ing.Marrocu di voler contribuire istantaneamente e in solido al costo dei viaggio a favore di Jesus, mentre non dubitiamo che il Raschione – depositario dell’IBAN del suddetto – provveda al medesimo buon costume, seppure stimolato e con qualche giorno di dilazione.

 

Il Ristorante “Da Renzo” è una splendida realtà polivalente, collocata nell’incanto della valle del Tirso che, oltre a spendersi in maniera impeccabile nell’organizzazione di cerimonie ed eventi, offre all’avventore un sicuro punto di riferimento in ordine alla migliore espressione della ristorazione isolana. Eccellente la qualità della cucina, mentre sono da accordare alcuni aspetti del servizio, cosa che comunque non compromette l’attribuzione di un giudizio sintetico di elevato prestigio: quattro burricchi, meno meno.

 


VALUTAZIONE “Da Renzo”: Quattro Burricchi.
Ristorante Da Renzo Indirizzo: S.S.131 Km 99, Siamaggiore – OR
Telefono: 3355294141    [mostra in google maps]
 

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4 / 5 stars     

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4 Commenti su “Ristorante Da Renzo – Siamaggiore”

  • Ettore Dice:

    Un weekend carico di emozioni e sensazioni, sebbene iniziato con il dubbio, l’incomprensione o il duro impatto con la cinica, fredda eppure sempre precisa, cronaca, il diverbio, che in alcuni momenti hanno perfino imboccato la strada del cartellino rosso, ma infine risolto grazie al volo della cuccurra della pace che la quiete ha riportato, dopo il consueto passaggio attraverso il terrore per la propria incolumità, che solo la guida di macaco non vedente potrebbe offrire.
    Diverse le emozioni provate dal buon Ettore al materializzarsi della presenza dell’Ing. Marrocu alle spalle, una volta presa posizione nel sedile del passeggiero della tracotante 150CV, sebbene la presenza della teutonica vettura del suddetto burriccu parcheggiata di fronte e la riflettività non trascurabile del suo capo qualche dubbio l’avessero insinuato. Dopo un rilassante viaggio, il cui comfort è stato pregiudicato solamente dal fruscio aerodinamico del finestrino che l’ipertricotico conducente si accorge di non aver chiuso più o meno al km 80, il Triumvirato titolare giunge, non senza esitazioni, Da Renzo, ai margini della statale 131, all’altezza di Oristano Nord.
    Location particolarmente accattivante, non solo per la grandezza degli spazi, ma per la singolare presenza di veri e propri alberi in fiore all’interno della sala. Servizio preciso e molto disponibile, sebbene non in tutti gli interpreti, quasi per una certa mancanza di cordinazione che ha esaltato, in alcune situazioni, le evidenti differenze di formazione tra l’impeccabile maitre e i rimanenti camerieri in sala. Notevole l’offerta della cantina, che ci ha permesso, nonostante le indecisioni del nostro ipotricotico burriccu, di accompagnare il pranzo con due fra le migliori etichette isolane. Il percorso scelto è stato un continuo crescendo di emozioni, dagli antipasti ai dessert, senza mai passare per la normalità, nonostante la cucina basata su prodotti semplici, ma di esclusiva genuinità e sapiente preparazione.
    Gradevoli gli spazi attrezzati all’aperto per i momenti di relax dei clienti. La cucina del locale vale sicuramente un viaggio da Cagliari possiamo collocarla tra i migliori esempi di ristorazione isolana; tuttavia non possiamo tener conto dei certi aspetti migliorabili nel servizio già esposti da Jesus, nel formulare il nostro giudizio, comunque invidiabile: quattro somarelli stiracchiati.
    Per quanto riguarda l’appendice sul rimborso chilometrico per l’impiego dell’autovettura di Jesus, attendo una stima da parte di autorità certificate, quali il nostro stimatissimo Ingegnere V-Hot, sugli effettivi consumi che hanno interessato il suddetto mezzo, al fine di non eccedere nel rimborso degli oneri in questione, soprattuttto visto il rifiuto dell’ipertricotico burriccu di utilizzare mezzi e conducenti più sicuri per l’avventura. Alla fine comunque il campo premierà il più susunku!

  • coach Dice:

    Ho mangiato tante volte da Renzo è la sua cucina mi piace molto e la trovo ottima, c’è solo un piccolo difetto, cioè la presenza di un po troppo olio negli antipasti. Niente da dire sulla qualità ma secondo me ciò appesantisce soprattutto nel proseguo del pasto. Ricordo con molto piacere delle lorighittas ricci e carciofi veramente divine e una bellissima mangiata di aragosta alla catalana. Concordo pienamente con voi sui 4 burricchi

  • simo Dice:

    ciao ragazzi sono stato da renzo almeno una decina di volte ma caspita il carpaccio di tonno con capperi e fragole mi manca! mai trovato…..chissa’ che bonta’… avete avuto fortuna… complimenti a tutti voi
    P.S. sarei curioso di leggere una vs recensione sul ristorante “da Alfredo” a cabras (OR) in via leopardi di recente apertura

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