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lug 21 2014

La Peschiera da Basilio – Sant’Anna Arresi

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

La Peschiera - Interno e Veranda

La Peschiera – Interno e Veranda

 

Cento. Qualcuno mi suggerì di esordire questa recensione, in lode di dieci decine, otto dozzine con ammanco di quattro, quattro quarras col resto di uno, quaranta imbudus e cinque mesus mois.
Abbandoniamo la nostra terra per ammirare una nuova alba, per ritrovare l’entusiasmo che fu, per riconquistare i colori di emozioni sbiadite nel tempo. Dobbiamo alzare l’asticella della passione, alterare la chimica dei pensieri, inquinarci il sangue con non convenzionali veleni, respirare fumi di fuoco, far ribollire la nostra pelle. Tutto questo per darci un Sabato, o una Domenica che non siano sempre lo stesso Sabato o la stessa Domenica. Oggi, ci proviamo con l’impulso a noi più estraneo: la susunkaggine!
 

La Peschiera - Tonno e Pesce spada

La Peschiera – Tonno e Pesce spada

 

«Arrivederci mi pare eccessivo.»
Con queste parole, in quel di Porto Pino, splendida frazione turistica di Sant’Anna Arresi, si concludeva la ciccionata che, ad inizio Luglio, vedeva nuovamente protagonista il più famoso Triumvirato della ristorazione sarda, anche questa volta in gita “a casinu“, guidato trasportato e traslitterato dalla nuova e ben climatizzata quasi cento cavalli del Raschione Ettore.
Tralasciando i dettagli dell’avvicinamento alla destinazione – scandito, come di consueto, dagli insulti rivolti dall’Ing.Marrocu al driver di turno e alla mentalità isolana – vedremo a breve come si collega l’accennata conclusione, con il curioso incipit della recensione stessa.
 

La Peschiera - Antipasti classici

La Peschiera – Antipasti classici

 

Porto Pino. A pochi passi dalla spiaggia, poche centinaia di metri dalle dune di sabbia fine e bianchissima, dalle voci eccitate del mare, dall’afa soffocante del sole di Luglio. E’ qui che, con i suoi confinati specchi d’acqua, appare sulla Via il ristorante “La Peschiera”. L’appendice “Basilio” del nome spunta fuori informalmente e ci ricorda celeberrimi bi-laureati nostrani.
E’ facile e confortevole accomodare l’auto del Raschione nell’ampio parcheggio adiacente al ristorante, mentre poco distante si consuma il delirio organizzato dei servizi esterni alla spiaggia. Successivamente al pranzo, per far sbentiare l’ing.Marrocu, i Burricchi avrebbero tentato di appropinquarsi ai medesimi, senza aver possibilità di usufrutto, a causa del precoce e del tutto estivo, terminare delle risorse disponibili.
 

La Peschiera - Fritti gratinati crostini

La Peschiera – Fritti gratinati crostini

 

Superate le palme che delimitano il parcheggio, incontriamo una bella struttura in stile mediterraneo, con soffitti bassi, intonaci esterni bianchi e tegolato rustico. La sala interna, a parte le arcate in muratura, è interamente dominata dal legno chiaro delle pareti, e dal soffitto scuro con belle travi a vista. La pavimentazione è in simil cotto, mentre il colore delle tovaglie e delle sedie stona un poco con il resto dell’ambientazione, comunque gradevole.
Ci accomodiamo però nella veranda esterna, che dà sulla Peschiera, riparata da una tettoia di canne paravento e (letteralmente) innaffiata, fino ai piedi dei tavoli, dagli erogatori delle aiuole perimetrali; questo, a dire del titolare, per rendere più fresco l’ambiente e dare ristoro ai piccoli uccelli che ogni tanto facevano capolino. Questa premura però, è col passare dei minuti diventata piuttosto fastidiosa, per un difetto di dosaggio o aumento della pressione dell’acqua, tanto da dover chiedere a “su Ziu” l’interruzione del processo erogativo.
 

La Peschiera - Classici e cruditè

La Peschiera – Classici e cruditè

 

Su Ziu (Basilio?), è l’anziano signore che ci fa accomodare nella veranda, che si farà carico del servizio, e che ci intratterrà per tutta la durata del pranzo con empatia e storie di vita vissuta, in particolar modo relative al periodo del suo affrancamento dal vizio del fumo.
Riguardo il servizio in sè, è stato sufficientemente preciso nei tempi e nella periodica fornitura di piatti e posate, ma dobbiamo di certo censurare certe abitudini “antiche” come quella di porgere coltelli e forchette impugnandoli direttamente dalla punta. Particolare, che di per sé avremmo potuto penalizzare con l’estremo atto di mozzatura dell’orecchia, ma che in questa occasione – per evitare eccessive distorsioni di giudizio – contribuirà solo numericamente all’attribuzione del punteggio finale in termini di burricchi.
 

La Peschiera - Spaghetti ai ricci di Giugno

Spaghetti ricci di Giugno

La Peschiera - Zuppa di pesce

Zuppa di pesce

 

Il Signor Basilio ci informa sulle abitudini di esagerata distribuzione delle portate della peschiera, subito proponendoci una degustazione di 22 antipasti. In realtà, alla fine, i piatti conteggiati saranno “solo” sedici, col difetto del ritardo delle cruditè di mare, arrivate al nostro tavolo solo dopo i primi perché inizialmente escluse, avendo il padrone di casa confuso il nostro ordine con quello del tavolo vicino (per la cronaca, i tavoli occupati erano tre).
Unitamente agli antipasti, ordinavamo primi piatti e vino. Dapprima una bottiglia di Vermentino di Sardegna DOC “Giunco” di Mesa – in onore alle produzioni locali e al suocero del Presidente SDP -, seguita poi da un “Lupus Infabula” della tenute “Olbios” di Olbia.
 

La Peschiera - Cruditè di scampi

La Peschiera – Cruditè di scampi

 

Come detto, gli antipasti si componevano di sedici portate di mare, la cui freschezza degli ingredienti ci pare indiscutibile, frutto dell’approvvigionamento diretto dalla peschiera o dai vicini punti di riferimento (es.: Isola di S.Pietro per il tonno), anche se potremmo discutere sulla qualità finale di talune composizioni, tutte comunque mai particolarmente elaborate o ben presentate.
Nel dettaglio, arrivavano al nostro tavolo: involtini di pesce spada, melanzane e rucola; carpaccio di tonno rosso; musciame di tonno alla catalana (in realtà un assaggio di musciame, sommerso da pomodori e cipolle); cuore di tonno accompagnato da una salsina piccante (simile all’harissa, accostamento discutibile); carpaccio di polpo su letto di radicchio; bottarga con noci; burrida di tonno; gamberi bolliti; cannolicchi gratinati; frittelle di orziadas (anemoni di mare); capesante gratinate con asparagi di mare; crostini di pane accompagnati da crema di bottarga, pomodori e burro salato; cozze primavera; filetti di sarde con uva sultanina e pinoli; bocconi di mare e, per terminare, cruditè di cozze e ostriche. Il sapore di queste ultime, segnaliamo, non ci ha per niente entusiasmato.

 

La Peschiera - Ricotta al miele di corbezzolo

Ricotta al miele

 


Meno brillanti, di fatto, i primi. Mentre si presentava come assolutamente gustosa e accattivante la zuppa di crostacei e mitili scelta dall’ing.Marrocu («con il pesce fresco si va sul sicuro»), composta da gamberi, cozze, arselle, scampi e accompagno di crostini fritti, gli spaghetti “ai ricci di Giugno” ordinati (consapevolmente nonostante fossimo fuori stagione) da Jesus e il Raschione apparivano più come una pasta all’olio ben mantecata, con subordine di uova di riccio insapori e granulose molto simili, in termini di aspetto e gusto, alle gonadi congelate.
 

La Peschiera - Tiramisù alle pesche

Tiramisù alle pesche

 


Eccellente, invero, la qualità del secondo piatto. Questo, scelto in alternativa alla (eccessiva a quel punto) aragosta, in realtà sarebbe andato benissimo come diciassettesimo antipasto: un semplice quanto meraviglioso plateau di scampi crudi con olio e pepe nero.
Buoni anche i dolci: particolare ricotta con miele di corbezzolo e chicchi di caffè per Marrocu, tiramisù alle pesche per il Raschione, semplice sorbetto al limone per Jesus.
Il pranzo si concludeva quindi con tre caffè e acquavite per Jesus e Marrocu. Costo complessivo, 97€ cadauno – su cui hanno pesato 114€ totali di antipasti (forse considerati 22 anziché 16?) e 72€ di scampi crudi, 800g, valutati quindi 90€ al Kg -, che dobbiamo giudicare un 40% superiori al giusto dovuto, in funzione di una cucina con ottimi ingredienti ma senza particolari elaborazioni o peculiarità, e una qualità del servizio non proporzionale al costo pagato, superiore a quello di altre esperienze in ristoranti stellati. Sentito quanto avrebbe dovuto esborsare, l’Ing.Marrocu si è ripromesso, per le prossime ciccionate, di richiedere e analizzare preventivamente il menù con il preziario, al grammo. Consigliamo ai nostri lettori, per evitare brutte sorprese, di fare altrettanto, qualunque ristorante visitiate per la prima volta, soprattutto se nei pressi di rinomate località turistiche.

Situato nella suggestiva località di Porto Pino – della quale non è comunque possibile amminare la famosa spiaggia e le dune perché celate allo sguardo degli avventori – il ristorante “La Peschiera” offre una cucina semplice con ingredienti di ottima qualità, ma senza particolari eccellenze. Servizio ben distante dalle ambizioni, anche economiche, della proposta. Valutazione composita di 3 burricchi assegnati alla cucina e 0.5 al servizio. Mediamente: due burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “La Peschiera da Basilio”: Due Burricchi.
Ristorante La Peschiera da Basilio Indirizzo: Via d.Peschiera 15, loc.Porto Pino, S.Anna Arresi
Telefono: 0781.967018    [mostra in google maps]
 

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feb 17 2011

Ristorante Vineria Enò – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Enò - Interno

Enò – Interno

 

Già delusi per la mancata rituale recensione in quest’ultimo fine settimana, causata da uno spiacevole quanto incomprensibile forfait dell’altrimenti onnipresente Raschione Ettore (per lui censura grave), i nostri più assidui ed esigenti fan possono oggi ritrovare, grazie alla vena singolare e irriducibile del pervicace Jesus, motivo di soddisfazione ludico-alimentare.

Prendendo spunto da una accidentale quanto gradita contingenza professionale, il vostro amato coglie infatti l’occasione per improvvisare una estemporanea ciccionata infra-settimanale, in compagnia di stimati colleghi, sincretizzando una informale colazione di lavoro, con il più disimpegnato esercizio estetico della forchetta.
 

Enò - Tris di mare

Enò – Tris di mare

 

Luogo di incontro, professionale e ludico quindi, è il ristorante-vineria Enò, sito in Cagliari, all’angolo tra Via Carlo Felice e Via Angioy, poco distante dal palazzo del Municipio sito nella storica Via Roma.

Gli ambienti sono concepiti e strutturati seguendo un elegante equilibrio, capace di relazionare l’anima di una vineria di ricercata raffinatezza e il carattere di un ristorante d’atmosfera; organizzati su due livelli, il più alto dei quali viene dedicato alla degustazione dei vini, esercitata accomodando gli avventori su slanciati tavolini in stile neoclassico, mentre la sala principale è celata nel ventre del ristorante, a cui si accede discendendo una solida scala in legno, color vinaccia. Numerose bottiglie di prestigiose cantine sono disposte su graziose mensole alveari, ovvero adagiate su di piccole nicchie, occasionalmente integrate nella muratura color crema.

Enò - Zuppetta Cozze e arselle

Enò – Zuppetta Cozze e arselle


 
Il servizio in sala è affidato ad un giovine cameriere, parecchio gentile ed efficiente, anche se episodicamente disattento, probabilmente per effetto dell’impegno fisico profuso nel frequente viavai, inevitabilmente prodotto nel periglioso scendere e salir per le altrui scale…

Occasionali Donkeys che accompagnano Jesus in questa inusuale avventura culinaria, sono: il Burriccu Pg, le dottoresse Brunetti e Vargiu e, non ultima, la sempre autorevole e monitorante Pat.

La scelta comune è quella di procedere con un antipasto “leggero” e un piatto successivo – primo o secondo – in accordo con i gusti personali di ciascheduno.

Unica eccezione a questa efficace e ben sperimentata progressione, l’intenzione non comune della Dottoressa Brunetti, che preferiva consumare una portata unica ed attingere dal piatto del Burriccu, all’abbisogna (vedere inciso linguistico del Dottor Soranzo nei commenti, ndr.).
 

Enò - Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo

Enò – Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo

 

Nessuna bottiglia di vino ad accompagnare il pasto della conventicola; situazione singolare, considerando che la naturale condizione d’eccellenza da parte del ristorante, è da ricercarsi nella variegata e prestigiosa carta dei vini. Unico ad assumersi un certo grado di responsabilità etilica è il vostro aedo, che si concedeva il calice di un ottimo vino bianco suggerito dal cameriere, tanto buono da produrgli in seguito una insolita amnesia sul dettaglio etimologico.

Ci riproponiamo di presentare alla comunità scientifica internazionale, non appena le condizioni dell’interessato lo rendano possibile, le conclusioni sull’autoanalisi seguita a tale gustoso atto mancato, in virtù dell’evidente interesse psicopatologico.
 

Enò - Paccheri ai Ricci di mare e asparagi

Enò – Paccheri ai Ricci di mare e asparagi

 

L’esordio della cucina di Enò, in questa occasione è stata più che positiva. I piatti ordinati, quasi per la totalità scelti tra quelli vistosamente consigliati su una apposita lavagna sul muro, si sono rivelati di ottima fattura e discreta presentazione estetica.

Tris di mare per il Burriccu Pg, composito di carpaccio di salmone e orata,  marinata di spigola con agrumi e carpaccio di polpo; scenografico Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo per Pat e la Dottoressa Vargiu, mentre Jesus si deliziava con una eccellente “Zuppetta Cozze e arselle”, consumata con lasciva perizia, e meschinamente violentata dal lubrico intervento delle scarpette del Burriccu Pg e della dottoressa Vargiu.
 

Enò - Raviolini di pesce spada e pistacchi

Enò – Raviolini di pesce spada e pistacchi

 

Altrettanto degni di nota, i primi piatti comandati dai cinque commensali. Spettacolare il primo piatto scelto dal burriccone: Raviolini di pesce spada affumicato e pistacchi, che Jesus non ha potuto evitare di assaggiare, rimanendone felicemente impressionato.

Come già accennato, la dottor.ssa Brunetti consumava un’unica pietanza, cucinata con originale impiego degli ingredienti – Filetto di orata ai carciofi e arselle – mentre Jesus e la dottor.ssa Vargiu potevano cimentarsi in una meno facilmente interpretabile pietanza, caratterizzata da un certo audace miscelamento di sapori: “Paccheri ai Ricci di mare e asparagi”, ottimi nella intenzione ma imperfetti nei dosaggi, troppo poco marcati in istanza ai ricci di mare.
 

Enò - Filetto di orata ai carciofi e arselle

Enò – Filetto di orata ai carciofi e arselle

 

Ultima, e ancora non ultima, la scelta di Pat, di sicuro disallineata rispetto alla lussuria alimentare esercitata dai meno salutisti commensali. Una semplice Insalata mediterranea, della quale non è nostra intenzione sentenziare la salubrità, in funzione di un possibile mancato godimento d’altra natura: la dieta (sensibile o intelligibile che sia) è uno dei mali da estirpare in questa nostra decadente società!

Terminata tale maestosa ondata di portate, si decideva, di concerto e con malcelato entusiasmo, il concedersi di un’ultima fatica culinaria prima del congedo.

I dessert che sono seguiti, dobbiamo dire, non sono risultati però all’altezza delle precedenti pietanze.

Il solo fatto dell’esser serviti con posate dissennatamente inadatte (cucchiai e forchette!) esclude una qualsiasi ipotesi di contributo positivo al giudizio complessivo finale.

 

Enò - Macedonia di frutta

Enò – Macedonia di frutta

Enò - Tiramisù

Enò – Tiramisù

Enò - Sfogliatina frutti di bosco

Sfogliatina frutti di bosco


 

Nella fattispecie, la dottoressa Brunetti ha scelto una macedonia di frutta, Jesus e Pat un gravemente acquoso tiramisù, mentre Pg e la dottoressa Vargiu hanno optato per una meno banale “Sfogliatina ai frutti di bosco e crema di vaniglia”. Dopo cinque caffè e due amari (Mirto per Jesus, Liquirizia per Pg) sono state dichiarate concluse le ostilità. Prezzo rilevato cadauno 29€, giudicabile adeguato rispetto quanto consumato.

La nostra sinossi conclusiva, non può sottrarsi dal mettere in evidenza la ricercatezza dell’atmosfera del Ristorante Enò, l’attenzione per particolari non comuni – quali la preparazione del personale e della cucina in ordine alle intolleranze alimentari – ,la innata e indisccussa eccellenza della cantina e (a tratti) delle pietanze proposte.

Il giudizio finale risente però di alcuni palesi anomalie (vedi servizio e qualità dei dolci) che ipotizziamo essere episodiche, ma che – hic et nunc – fatalmente e irrimediabilmente incidono.
 

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Ristorante Vineria Enò BIS.

 
A seguito di una visita successiva dei Burricchi avvenuta in data 21 Aprile 2013, e a seguito di un eccellente percorso eno-gastronomico, che in tale occasione ci è stato proposto, il giudizio è stato aggiornato verso l’alto.
Questa ciccionata Bis, nella fattispecie, è stata condotta da Jesus e dal Raschione Ettore, supportati per l’occasione dal burriccu Tony, con l’assenza giustificata dell’ing.Marrocu.
Rendicontiamo brevemente e documentalmente l’esperienza, proponendo questa rigida geometria di immagini, che descrivono il nostro percorso, volutamente articolato “di terra”, in funzione dell’ottimo vino scelto (piuttosto che il viceversa).

Enò - Tagliere

Tagliere

Enò - Soufflè di pecorino

Soufflè di pecorino

Enò - Tortino di melanzane

Tortino di melanzane

Enò - Tortino di Carciofi, Gamberi

Tortino di Carciofi

Enò - Zuppetta di cozze

Zuppetta di cozze

Enò - Tagliata di manzo

Tagliata di manzo

Enò - Tortino al cacao

Tortino al cacao

Enò - Panna cotta

Panna cotta

Enò - Liquori

Liquori

 


Vino: rosso “Cagnulari” IGT Isola dei Nuraghi, delle cantine Chessa, Usini.
Antipasti: tagliere con pecorino, taleggio, lonza di maiale, salsiccia, pancetta, prosciutto; soufflè di pecorino con erba cipollina su vellutata di piselli; tortino di melanzane su vellutata di cipolle e pomodori; tortino di carciofi con cruditè di gamberi, avvolti nel guanciale su letto di rucola; squisita zuppetta di cozze con base di carasau.
Secondo piatto: deliziosa tagliata di manzo con carciofi e rosmarino impreziosita da sfoglia di pane guttiau;
Dessert: panna cotta al caramello impreziosito da arance e menta per Jesus; soufflè caldo al cuore morbido di cioccolato su letto di semifreddo alla vaniglia e scorza di arance per il Raschione;
Liquori: passito di Carignano “Amentos” Sardus Pater; rum Jacques Trefois; Brandy Cardinal Mendoza riserva. 

Nella nostra ri-valutazione il Ristorante Vineria Enò è di certo un luogo accogliente, gestito da personale preparato che, in grado di indurre l’avventore più esigente e raffinato, in percorsi di terra e di mare di indubbia soddisfazione. Seppure questa volta la cantina non ci ha stupito per abbondanza di scelta, dobbiamo elogiarla per la ricercatezza e la proposta non banale. Ottimi i dolci. Tre Burricchi con menzione speciale.
 


VALUTAZIONE “Enò”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Vineria Enò Indirizzo: Vico Carlo Felice 10/12, Cagliari
Telefono: 0706848243    [mostra in google maps]
 

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