MeC Puddu’s – Cagliari
Terza settimana di Quaresima, terza settimana di sacrifici e di astinenze, soprattutto per taluni parsimoniosi somari, che eleggono tale ricorrenza quale centoduesima scusante al fine di non partecipare all’irriverente sacrificio dei doni della terra e del mare che ogni weekend, puntuale, si consuma. In una settimana di tensioni sociali gli stoici Ettore e Jesus si ritrovano inoltre privi dello scioperante sempre (sovra)stimato, quanto non giustificato e per questo ammonito, Ing. Marrocu. Onore ai diffidati! potrebbero intonare le frange più estremiste dei nostri ultras, ma attenzione: i diffidati prima o poi vengono squalificati… A parziale risarcimento dell’assenza del meno attivo dei Triumviri arriva l’inaspettata partecipazione del burriccu Ing. Melis, recentemente proiettato verso nuovi, quanto lontani nel tempo(leggi 10 anni…), traguardi scientifici. In verità la partecipazione del suddetto si rivelerà rientrante in una diversa interpretazione dei criteri di susunkaggine secondo cui l’accezione della meta eletta per l’occasione avrebbe potuto implicare una spesa contenuta.
Alle 12:55 di sabato i tre compagni di ciccionata si ritrovano presso MeC Puddu’s, immancabile meta turistica del lungomare di Santa Maria Navarrese, che presenta un’offerta in chiave fast food della cucina tipica ogliastrina e barbaricina, balzato agli onori della cronaca per una singolare disputa legale sul nome iniziale (Mc Puddu’s), è approdato a Cagliari da poco meno di un mese e ha subito incontrato il gradimento di una clientela che difficilmente non satura la disponibilità di posti a sedere. Il locale si presenta come un’unica sala, piuttosto un largo corridoio, interrotto da due vistose volte a crociera, con pareti colorate di vivaci colori pastello e impreziosite da gigantografie di paesaggi della nostra isola e dei piatti offerti. Dirimpetto all’ingresso si trova il bancone presso cui possono ritirarsi i piatti pronti e la cassa per le ordinazioni, mentre un piccolo arco nasconde l’ingresso alle cucine e ai servizi. I clienti trovano sistemazione su comode sedie in legno e vimini presso robusti tavoli in legno. Il locale dispone di una sessantina di coperti. Il servizio offerto è quello tipico del fast food, secondo cui i clienti effettuano le ordinazioni alla cassa e ricevono in comodato una sorta di cicalino che vibra nel momento in cui i piatti ordinati son pronti al bancone, consentendo nell’attesa piacevoli conversazioni presso il proprio tavolo.
Veniamo accolti da una persona distinta, che ha l’aria di essere uno dei gestori, dall’aspetto che ricorda vagamente qualche personaggio di qualche famosa serie televisiva, e dalle geometrie che indicano una certa attitdine ad assaggiare e testare il cibo e la birra offerta alla clientela. Veniamo istruiti, sebbene ce ne fosse bisogno dopo aver letto le opportune indicazioni nei menu, sulle modalità di fruizione del servizio e sui piatti e le bevande forti del posto. Dopo una poco democratica seduta presieduta dal solito Jesus i burricchi deliberano per un percorso in due tappe: la prima con antipasti e primi, propedeutica a quella per i secondi piatti. Grande lo stupore nell’osservare il cicalino vibrare al momento del ritiro dei primi vassoi, grande quanto lo spettro dell’ennesima spesa poco susunku-friendly alla presentazione del primo scontrino per il burricco Melis.
Non usuale la scelta della bevanda con cui i somari decidono di innaffiare quello che si preannuncerà un sostanzioso pasto: dell’ottima birra artigianale (base Weiss 16-71), servita in bottiglie da 50cl, in numero stimato in maniera eccessiva da chi Vi scrive, anche per far lievitare i costi del pasto al fine di onorare la presenza del ricorrente ospite dal palato fine, che non perde occasione per far presenza nei locali più blasonati del panorama gastronomico cagliaritano a mezzo di convenienti promozioni. Scegliamo per una composizione di antipasti che prevede tagliere(Taggeri Supramonte), di gradevoli salumi, formaggi e funghi di produzione olienese, stuzzicanti mozzarelline fritte, bocconcini di pane pistoccu fritto(Pistoccu Friggiu) e ottimi Gathulius, anelli di patate e formaggio fritti di produzione ogliastrina.
Con apprezzabile tempismo, giusto al termine degli antipasti, il gadget vibrante richiama la comitiva ainìna al banco per ritirare i primi piatti. Trattasi di culurgiones al ragu per Jesus e il burriccu Melis, e laneddos al sugo, una sorta di gnocchi di patate non schiacciati al centro, ricavati da un unico sfilatino di pasta tagliato a fette, per il buon Ettore. Dobbiamo sicuramente appuntare una lieve flessione nella qualità imputabile al sugo, poco saporito ed eccessivamente amalgamato col formaggio, formaggio che sarebbe stato preferibile fosse dosato dal cliente piuttosto che dal cuoco. Terminati i primi piatti si decide per proseguire la carrellata calorica con un secondo piatto e la scelta premiata è un’altisonante bistecca di bue rosso, esemplare caratteristico delle campagne dell’Oristanese, con contorno di patate fritte. Singolare come all’atto dell’ordinazione non sia stato contrattato il tipo di cottura(al sange, media, cotta) della carne con l’addetto alle ordinazioni, addetto con cui si è consumato al termine del pasto una composta disputa sulla responsabilità di tale mancanza.
Da parte sua il cuoco ha salomonicamente optato per una cottura media della carne, soddisfando solo parzialmente i gusti dei tre esigenti avventori, avventori che devono registrare una bistecca servita eccessivamente fredda, episodio in seguito chiarito dal gestore del locale e imputabile ad un problema tecnico che ha portato ad una sovrapposizione delle numerose commesse per la cucina.
La prelibatezza del bovino rosso non è stata potuta assaporare nella pienezza del sapore dai meno nobili quadrupedi anche perchè non è stata valorizzata da un opportuno condimento con aglio e prezzemolo, che consigliamo di prevedere nell’offerta. Il pranzo si concluderà con tre deliziosi dessert di produzione artigianale: tiramisù della casa per Ettore e il Dott. Melis e un sempre casereccio Creme Caramel per l’ipertricotico Jesus, gentilmente offerti dalla casa. Il costo del pranzo è stato quindi di 36,84€ cad. burriccu, in realtà gonfiato di un eccesso di bottiglie di birra non consumate, ma in linea con la qualità dell’offerta. La qualità e la genuinità degli ingredienti, unita alla particolare modalità di fruizione del fast food e ad un’offerta di piatti tipici ampia e variegata fanno di MeC Puddu’s una meta irrinunciabile per il turista occasionale e per l’avventore casuale che premia le scelte parsimoniose. L’accezione di fast food indurrebbe il cliente distratto ad aspettarsi tempi celeri di preparazione, ma la particolarità dei piatti proposti richiedono tempi di preparazione considerevoli, seppur ben gestiti grazie al sistema di segnalazione tramite cicalino, nonostante il gran numero dei presenti in sala, con tutti i coperti occupati e momenti di coda all’ingresso.
A dispetto di una esperienza che parrebbe non indimenticabile, considerata la recentissima apertura e il periodo fisiologico per arrivare ad una gestione ottimale della folta clientela, ma soprattutto la qualità delle materie prime conferisce al locale grandi potenzialità di miglioramento, che sintetizzerei con un giudizio di tre somarelli meno meno.
VALUTAZIONE “MeC Puddu’s”: Tre Burricchi. | |||
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Ristorante MeC Puddu’s |
Indirizzo: Via Sassari 136, Cagliari Telefono: 3202783444 [mostra in google maps] |
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01 apr 2012 alle 16:52
Ammetto di essermi trovato particolarmente perplesso, alla stregua dell’albedico Dottor Melis, nell’apprendere l’ultima destinazione e, disputando con il Raschione sulla opportunità di valutare un locale che si presenta in rimembranza del “fast food”, con lo stesso metro delle precedenti ciccionate, ho preferito cedere il passo e il calamaio e scaricare tutta la responsabilità della recensione su di lui. In caso contrario il mio giudizio sarebbe stato, coerentemente e inevitabilmente, un mero Burriccu Ponpon.
Detto questo, è vero che MeC Puddu’s (Malloreddus e Culurgiones, l’intelligente variante che aggira le risibili pretese di esclusiva onomastica, da parte della nota multinazionale del pranzo veloce) unisce l’anima della paninoteca a quella di ristorante dalla ricercata proposta culinaria. L’ambientazione è luminosa e colorata e il simpatico strumento di temporizzazione delle ordinazioni, risulta piuttosto efficace nel gestire un numero di clienti considerevole. In definitiva un’ottima e originale filosofia che tenta di coniugare il frenetico caos della vita moderna, con il lento divenire della tradizione culinaria sarda.
Qualche difetto dobbiamo invero denunciare, nella preparazione dei piatti – segnalato direttamente a màstro Puddu -, che personalmente avrei penalizzato con un burriccu di meno, ma si sa che Ettore perdona, Jesus no.
01 apr 2012 alle 19:00
concorco Jesus sul fatto di assegnare il mero burricco per sola simpatia.
3 sono eccessivi anche per un “pesce d’Aprile”…
02 apr 2012 alle 10:48
Buono, anche se i prezzi sono un pò altini.
Un piatto di culurgiones 6 euro con 6 ravioli (1 euro a raiolo!)
Bistecche a prezzo molto maggiore di tutti i ristoranti cagliaritani, con 15 euro in media prendi anche da bere oltre a bistecca e patatine.
Panini abbastanza cari, un panino con salsiccia 5 euro. In una qualunque pizzeria o da un kebab si mangia ugualmente bene e si risparmia.
Bene per l’idea, ma rivedete i prezzi
02 apr 2012 alle 11:07
Ciao G, ti riporto, a titolo informativo, l’opinione del titolare, con cui abbiamo amabilmente disquisito al termine del pasto. Egli asseriva che, data la qualità e la ricercatezza degli ingredienti utilizzati, i prezzi non sarebbero potuti mai essere concorrenziali, rispetto a quelli di un comune fast food («se mangio da loro, subito dopo ho il mal di stomaco!»). In particolare, espressamente sollecitato in merito alla bistecca di bue rosso, sosteneva che nessuno avrebbe potuto fare un prezzo migliore, dato il costo di per sé elevato della materia prima.
Non essendo per noi possibile (causa mandronia) verificare quanto detto, invito quindi i nostri fan ad interpellare il proprio macellaio di fiducia, al fine di conoscere il prezzo al dettaglio di una bistecca da 400g, ed eventualmente pubblicare tale dato su queste pagine.
Torna presto a trovarci, ciao.
04 apr 2012 alle 07:18
Non si possono assegnare 3 burricchi … caduta di stile dopo 100 recensioni! Un burricco è più che sufficente!
04 apr 2012 alle 07:55
Caro Matteo, si limiti a confrontare la propria esperienza da MeC Puddu’s con la nostra (preferibilmente su un numero di piatti statisticamente rilevante) specificando meglio i punti in cui si trova in disaccordo.
06 apr 2012 alle 10:15
Non entro nello specifico del bue rosso, magari sarà il loro “cavallo di battaglia” e sarà una pietanza ricercata.
Per il resto sinceramente i prezzi sono troppo alti o cmq paragonabili ad un ristorante e non ad un fast food.
Ripeto che in qualunque ristorante cagliaritano con 15 euro prendi bistecca (manzo o cavallo), contorno, bibita, pane, coperto e sei anche servito al tavolo.
I panini hanno prezzi molto alti, paragonabili o maggiori di qualunque paninoteca o pizzeria casteddaia.
Secondo me adesso c’è solo la modo, altrimenti di conveniente non c’è nulla
10 apr 2012 alle 11:55
Molto food e poco fast.
confermo la presenza di prezzi elevati in generale, non metto in dubbio la qualità, ma allo stesso prezzo posso sedermi in un ristorante (medio) ma almeno sono servito al tavolo, senza cicalini o vassoi che non entrano nel tavolo
vorrei far notare però che il concetto di fast è molto approssimativo. non si può presentare un fast food con 1 sola cassa e una fila di 10 persone. non è fast.
il loro concetto è quello di: prima sedersi e compilare un foglio sul tavolo e poi portarlo in cassa, ma questo non c’è praticamente mai sul tavolo e tutti si accalcano in cassa. sicuramente la lentezza della ragazza alla cassa che non è abituata ad utilizzarla, rende tutto più difficile.
da notare anche la non coordinazione delle pietanze. mi è capitato di iniziare a mangiare dopo che il mio accompagnatore aveva finito…
secondo me non funziona un menu da 1°,2° e contorno in chiave fast food.
lasciamo la cucina sarda ai suoi tempi (giusti), senza accostarla a qualcosa di moderno che comunque non riesce completamente bene.
10 mag 2012 alle 02:24
Mi trovo in disaccordo con alcune opinioni sopra esposte. Non ha senso dire “in altri posti bistecca e patatine costano 15 euro”. C’è bistecca e bistecca. Ad esempio le classiche braciole di maiale del centro commerciale costano meno che quelle della macelleria ma non sanno di nulla!
I culurgiones inoltre serviti da McPuddu sono di produzione artigianale (o semi artigianale) non sono i “finti” culurgiones prodotti negli stabilimenti di Elmas ad esempio!
Insomma come sottolineavano i recensori la qualità delle materie prime si paga…ed anche un panino non è un semplice panino…anche tra i “khebabbari” ci sono panini migliori e peggiori in base alle materie prime utilizzate.
01 lug 2012 alle 01:04
MAI PIù MAI PIU MAI PIU ANDRò DA MC PUDDUS …HO DOVUTO INVOCARE NON Sò QUALI SANTI PER FARE ACCENDERE IL CONDIZIONATORE ,MA LA TRISTEZZA PIU GRANDE E STATA LA PRESUNTA BISTECCA DI MANZO CON VERDURE ……MINI BISTECCA CON SOLO OSSO , TRASPARENTE ..IN UN GRANDE PIATTO SOLO PIENO DI VERDURE….I MIEI 19 EURO SPENDETELI PER IL CONDIZIONATORE ….BUONA FORTUNA SIG MC PUDDUS
12 apr 2013 alle 08:04
Pur condividendo con i gestori del locale in questione le origini ogliastrine, non ho mai avuto occasione di mangiare da MeC Puddu’s e quindi forse dovrei tacere, ma vorrei suggerire a chi lamenta come eccessivo il costo di 1 euro a culurgione di cimentarsi nella realizzazione degli stessi e POI di proferire verbo!