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mar 22 2014

Casablanca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Casablanca - Interno

Casablanca – Interno

 

Suonala ancora Jesus, suonala mentre passa il tuo tempo.

Questa è una canzone che sa già di profumi e di sapori d’Oriente ma, come un sogno beffardo che ratto svanisce, ti schiaffeggia con la realtà di ogni giorno, coi colori sbiaditi delle tue primavere, con la puzza dei tuoi vestiti, con la monotonia delle tue abitudini, con le tue discutibili frequentazioni che ogni fine settimana si manifestano per l’irrinunciabile rito pagano consumato sotto l’altare della buona tavola, che tu e i tuoi sacerdoti celebrate con gaudiosa e impegnata liturgia, senza mai risparmiarvi, senza mai veramente pensare al domani… Forse.
 

Casablanca - Ostriche S.Teodoro

Casablanca – Ostriche S.Teodoro

 


Le discutibili frequentazioni di Jesus, probabilmente avrete già intuito, sono il Raschione Ettore e l’Ing.Marrocu, anch’essi prosperi e devoti sacerdoti della liturgia del Donkey Challenge, nel bene e nel male fedeli alla linea dell’opulenza da una parte, e dell’impegno incivile verso il lettore dall’altra, sempre quest’ultimo avido e insaziabile sperimentatore (virtuale) dell’offerta culinaria della Sardegna, dipinta e illuminata dal “lavoro” instancabile di tre navigati burricchi, che si ritrovano qui anche quest’oggi per informarvi, stimolarvi, indirizzarvi una volta di più, verso la gioia.
 

Casablanca - Ali di razza

Ali di razza

Casablanca - Nasello ai ricci

Nasello ai ricci

 

Compagno d’avventura, per la seconda volta nella storia di questo blog, è il Burriccu Loi, Ingegnere operativo, nonché pittoresco personaggio della multiforme galassia asinina, anacronistico hippie nato con quarant’anni di ritardo, profondo estimatore di qualsiasi bizzarria alimentare, promotore di impareggiabili insegnamenti quale «dovremmo basare la nostra economia sulla Felicità Interna Lorda», «le carte di credito non mi servono», «l’agnello lo mangio volentieri, ma non terrò mai un animale morto nel mio frigo», prossimo cittadino del Bhutan e attuale temporaneo cittadino del Sol Levante, motivo per il quale potremo dire di lui qualsiasi amenità che tanto non ci sente (e soprattutto non ci legge).
 

Casablanca - Antipasti I

Casablanca – Antipasti di mare I

 


E’ proprio il Burriccu Loi a indirizzare privatamente il Triumvirato verso quest’ultima non comune destinazione, che non molti hanno avuto il privilegio di conoscere e frequentare in quel della Via San Lucifero, in Cagliari. L’accesso non è pubblico ma riservato, previa richiesta telefonica, sulla falsariga dei numerosi circoli privati della città. E così il buon Ing.Loi, riuscendo chissaccome a reperire il prezioso numero di telefono, si faceva organizzatore della serata, poi coordinata nei tempi e nei modi dal Raschione Ettore.
 

Casablanca - Antipasti II

Casablanca – Antipasti di mare II

 


Al nostro arrivo  ci si fa incontro il padrone di casa, un gentile quanto austero omaccione canuto, dalle fattezze e dai modi a cavallo tra Dario Fo e il nonno di Heidi. Superato un breve vestibolo (quasi una anticamera) ci immettiamo nell’unica sala da pranzo, un breve corridoio che si estende dall’ingresso fino ad un piccolo bancone ad angolo, da dove il proprietario supervisiona i tavoli degli avventori. I tavoli stessi, sono disposti lateralmente a ridosso delle pareti, caratterizzate, per la parte basale da comuni piastrelle brune e, superiormente, da una bella vernice verde che richiama il colore del sovra-tovagliame.
Abbondanti le stampe e i suppellettili il cui tema generale, a dire la verità, ricorda più la Spagna che il Marocco, ma l’effetto è comunque accattivante e caratteristico.
 

Casablanca - Cartoccio di gamberi e asparagi

Casablanca – Cartoccio di gamberi e asparagi

 

Arriva in orario secondo la sua tabella di marcia l’Ing. Marrocu, comunque un quarto d’ora dopo i tre colleghi, che nel frattempo avevano ingannato il tempo visitando un cantiere non a norma allestito dall’Ing.Loi nella zona, per poi accomodarsi cinque minuti prima che appunto arrivasse l’ultimo commensale. Oltre che il padrone di casa, il servizio è ben tenuto da due più giovani camerieri. Il menù è fissato da un canovaccio generale e quindi non abbiamo bisogno di meditare, ma ci proponiamo semplicemente di seguire il vento e de ci pappai tottu quello che arriva, tra l’altro come da nostra abitudine. Scegliamo però  il vino bianco: DOCG “Canayli” del 2013 – Cantina Gallura -, dal gusto e dalla freschezza di un ottimo vino novello.
 

Casablanca - Astice

Casablanca – Astice

 


Diciamo subito che, per quanto ci riguarda, è stata notevole la sequenza di antipasti del Casablanca, in termini di qualità, quantità (dodici portate) e fantasia, con almeno tre quarti delle pietanze di non comune composizione: non particolarmente sofisticate o scenograficamente presentate, ma di certo ottimamente cucinate.
Si iniziava con un plateau di gustosissime ostriche di S.Teodoro, per poi proseguire con capesante e cozze gratinate, meno brillanti ali di razza marinate al limone, saporitissima insalata di tonno e fagiolini cannellini, e con uno spettacolare piatto di pesce nasello condito con ricci di mare. Superbe!
 

Casablanca - Frittura di calamari

Casablanca – Frittura di calamari

 



La linea mediana degli antipasti veniva superata da un insolito e delizioso pulpo alla gallega (polpo alla galiziana, in accordo con il tema dell’ambientazione, tanto che ipotizziamo che lo chef in cucina, abbia avuto dei trascorsi nei ristoranti in terra iberica) con peperoncino e cipolle, per poi continuare con gattuccio di mare in agrodolce (scabecciu), insalata di seppie e carciofi, rana pescatrice con funghi cardoncelli, un incredibile carciofo ripieno di polpa di gamberi, per concludere con squisito cartoccio di gamberi e asparagi. Decisamente, chapeau!
 

Casablanca - Linguine ai ricci

Linguine ai ricci

 


Il pasto non proseguiva, come potevamo aspettarci, con un “primo piatto”, ma invero con un secondo che farà (scopriremo poi) le veci di un primo: veramente succulento astice in insalata – cottura perfetta e retrogusto di mare ben presente – accompagnato da una deliziosa salsina, probabilmente olio e interiora dello stesso crostaceo. Il gusto dell’astice veniva poi supportato da una frittura di calamari di buona fattura che però, a quel punto della serata, in considerazione della pienezza dei nostri stomaci, risultava abbastanza accessoria.
 

Casablanca - Fragole e limone

Fragole e limone

 


Pensando che la cena potesse qui terminare, ci ha stupito non poco la proposta indecente del titolare: «terminiamo con uno spaghettino?» che richiama più alla tradizione tutta romanesca del “digestivo”, piuttosto che alle abitudini indigene.
Ad ogni modo, forse perché strapieni, quest’ultimo piatto non risulterà all’altezza dei precedenti: linguine che sembravano condite con pochi ricci e con il sugo del ragù. Semplice e discreto, invece, il dessert che è seguito: ciotola di fragole condite con limone.
La cena si concludeva quindi senza amari e con due semplici caffè per Jesus e Loi.
Costo complessivo 37 euro, da considerarsi adeguati e finanche inferiore alla qualità e quantità di quanto mangiato.

 

Il Casablanca è un locale carino e pittoresco, caratterizzato da una cucina semplice ma gustosa, con piatti originali e con qualche contaminazione extra-cagliaritana. Non adatto per un primo appuntamento, ma di certo accogliente e piacevole per una serata con gli amici all’insegna della buona tavola. Tre burricchi con menzione speciale per l’abbondanza.

 

VALUTAZIONE “Casablanca”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Casablanca Indirizzo: Via S.Lucifero, Cagliari
Telefono: Non disponibile    [mostra in google maps]

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ago 29 2010

Ristorante Is Fradis

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Is Fradis – Interno

 

Caldissima Cagliari. Jesus boccheggia, si lamenta, cerca di rimuovere i lembi di pelle che si sono intimamente legati con l’abbigliamento ormai fradicio. Il Raschione Ettore preme sull’acceleratore, dà gas, cerca di alimentare l’impianto di climatizzazione dell’auto quasi fosse una fornace senza fondo. Parcheggia lontano, troppo, c’è da fare un tratto a piedi sotto il sole, persino in salita. A metà strada propone: torniamo all’auto e proviamo ad avvicinarci di più. Jesus fa due conti e ovviamente non accetta. Pensa all’ex triumviro burriccu – di cui per cristiana pietà tra queste pagine non pronunceremo più il nome – che ormai è un ricordo lontano; acqua passata: starà, suo malgrado, a spender soldi per qualcun altro. Cazzi suoi, prima o poi se ne pentirà!
Ecco finalmente il ristorante, appare come un’oasi nel deserto per due pellegrini accaldati ed assetati. 
Eravamo abbastanza preparati a ciò che ci attendeva: ogni tanto Jesus e il Raschione si dilettano nel leggere le recensioni pubbliche di ristoranti e trattorie, sui siti più o meno specializzati. Rare le vie di mezzo: tutto schifo o tutto fantastico. Ovviamente “tutto schifo” il 90% delle volte significa “costa troppo”. E’ un processo mentale semplice, che porta la grande maggioranza delle persone a cambiare radicalmente giudizio sul trattamento ricevuto e sulla qualità delle pietanze, giusto un minuto dopo aver visionato il conto. L’obiettività non è dei susunki, e i Biumviri ne son ben consapevoli, avendone allevato uno in seno.

Is Fradis – Fiori di Bottarga


Diciamo che la prima impressione architettonica non è stata entusiasmante. Appena si arriva sembra di entrare in un grazioso ed accogliente Bar-caffè, ma non in un ristorante. L’ambientazione della sala è invero molto caratteristica, dà al locale uno stile rustico anni 60. Pareti e tavoli bianchi squadrati, mobilia in arte povera, bellissimi simil-arazzi che coprono l’altissima parete principale, sormontata da una splendida copertura spiovente in legno, da cui piovono, a goccia, dei lampadari di forma conoidale. Quello che stona nell’ambiente è proprio il bancone all’ingresso, stilisticamente fuori dal contesto. Sarebbe stata buona idea celarlo alla sala pranzo, per lo meno con un separè: l’impronta stilistica ne avrebbe notevolmente guadagnato.  La musica diffusa è certamente in tema (canzoni sarde di Rossella Faa), ma utilizzare un med-ley di vari autori anziché una monotona e ripetuta forma espressiva, ne avrebbe reso più piacevole l’ascolto prolungato.

Is Fradis – Piramide di farro


Il servizio è abbastanza alla buona, in stile con la filosofia minimalista, ma il personale certamente è gentile. Il menu – a dire il vero, abbastanza limitato -, non prevede antipasti di mare misti, ma come al solito Jesus e il Raschione cercano di forzare tale rigidità appellandosi alla ragionevolezza del giovane cameriere, che molto volenterosamente acconsente. E qui inizia lo spettacolo.
Accompagnati da un ottimo vermentino “Is Argiolas DOC” – anche qui segnaliamo però la limitatezza della carta dei vini -, segue una serie di antipasti veramente deliziosi, originali, ottimamente preparati e spendidamente – a dir poco – presentati e serviti. 
Si può quindi iniziare con uno spettacolare piatto di bottarga, accostata a pochi, semplici, ma squisiti elementi, quali sedano e pomodorini, organizzati secondo un impianto scenico degno di un grande e navigato chef.

Is Fradis – Acciughe al forno


Segue una pittoresca piramide composita di farro, pomodorini, melanzane e cozze. Ingredienti poveri della cucina tradizionale sarda, intelligentemente armonizzati per creare piatti semplici (la semplicità è di certo la chiave dell’alta cucina) quanto gustosi ed invitanti: ben fatto! 
Ecco subito dopo arrivare delle acciughe gratinate al forno, servite su un letto di pecorino e sfizioso pane carasau. Eccellenti.
Faccio notare a questo punto due cose. La prima è l’ottima qualità del pane (piccoli panini farinati) che ha accompagnato il pranzo, servito all’interno di un grazioso sacchetto simil-iuta. La seconda è che, a giudicare dalla non eccessiva rapidità con cui arrivavano le pietanze, con tutta probabilità le stesse venivano elaborate seduta stante, anziché pre-allestite come spesso accade per gli antipasti; data la ricercatezza dei medesimi e la loro presentazione, sarebbe stato piuttosto difficile il contrario.

Is Fradis – Hamburger di cernia


Come definire, infine, lo spendido Hamburger di cernia, proposto dallo chef, con patate a cubetti fini e formaggio, decorato da un groviglio di verdura (non bene identificata) finissima e dorata. Squisito!
Servito questo singolare e buonissimo hamburger, il cameriere ci chiede se avessimo gradito proseguire con gli antipasti, con la seguente inquietante formula: “io continuo a portare eh, ditemi voi quando fermarmi!”.
Consapevoli del rischio che questo avrebbe comportato, memori di negative passate esperienze,  i due burricchi preferiscono interrompere, loro malgrado, l’esperienza degli antipasti per riuscire ad apprezzare con più sobrietà il primo pasto ordinato: “maccarronis al pesce spada” per entrambi.
Diciamo “loro malgrado”, perché in tutta sincerità avremmo ben volentieri avuto la curiosità di scoprire quali  nuove articolate pietanze  il bravo cuoco ci avrebbe proposto, sicuramente all’altezza delle precedenti, anche considerando la particolarità delle presentazioni che si potevano leggere nel menu.

Is Fradis – Macarronis al pesce spada


Ed ecco quindi arrivare l’ottimo piatto di “maccarronis”, anch’esso semplice quanto gustosissimo. La pasta ben cotta, il sugo delicato e avvolgente, i tocchetti di pesce spada eccellenti.
Le quantità dei piatti presentati non erano abbondantissime, ma di sicuro equilibrate e giustamente dosate rispetto agli antipasti testé divorati, tanto che alla fine i due decidono di evitare il secondo per passare direttamente al dolce.
Unico appunto che si può muovere, è la temperatura alla quale i maccarronis sono stati serviti: forse eccessiva rispetto al clima torrido della giornata; ma a questo si potrebbe facilmente obiettare con la considerazione che la qualità si sarebbe potuta ridurre drasticamente se il piatto si fosse raffreddato, e allora l’errore ricadrebbe in parte anche sui due burricchi, che avrebbero dovuto comandare qualcosa di più adatto alla contingenza climatica.

Is Fradis – Pannacotta al caramello


Ed ecco infine, arrivare come dolce due deliziose “pannacotte”: al mango e pesche per il Raschione Ettore, al semplice caramello per Jesus. La presentazione anche in questo caso si è dimostrata eccellente, come facile intuire dal resoconto fotografico.
Solo in un altro caso Jesus ha potuto apprezzare un dolce più squisito, ed è documentato in questo stesso sito.
La differenza rispetto a quell’occasione sta nel caramello, che in questo caso risultava stranamente solido e poco “gestibile”.
Il pranzo si è concluso con un ottimo caffè, dal gusto particolarmente pungente, accompagnato da una grappa per Jesus e da un tradizionale mirto per il Raschione, il quale tende a sottolineare la colpevole assenza, come spesso accade, di liquore alla liquirizia, tanto da teorizzare un segretissimo patto occulto tra i ristoratori cagliaritani, al fine di boicottare tale amata bevanda.
Concludiamo la recensione prendendo in considerazione il prezzo di 44€ cadauno, che valutata la qualità della cucina può ritenersi certamente proporzionato, mentre se si prendono in considerazione il servizio e l’ambientazione nel loro complesso – che ci appaiono come contraddittorie stonature -, è da misurarsi un 20% al di sopra della soglia ideale.
Nota negativa da aggiungere, l’inadeguato dimensionamento dell’impianto di condizionamento (dato l’ottimo vermentino Jesus ha continuato a boccheggiare tutto il tempo), probabilmente determinato dal volume eccessivo della sala in funzione dell’altezza delle pareti e dai 37°C riscontrati all’esterno del locale, che limitano inesorabilmente l’efficacia delle pompe di calore. I servizi igienici, mi fa notare Ettore, sono risultati invece ineccepibili.

Certamente la cucina de “Is Fradis” è risultata più che convincente, mentre suggeriamo di prendere in considerazione le osservazioni fatte notare in questa disanima, per valorizzare al meglio le qualità del prezioso chef.


VALUTAZIONE “Is Fradis”: Tre Burricchi.
Ristorante Is Fradis Indirizzo: Viale G. Abba 30, Cagliari
Telefono: 070657652    [mostra in google maps]
 

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