1. I burricchi a “La Mola Sarda”
I nostri lettori e fan della prima ora, ben ricorderanno quale sia stata la sciagurata scintilla, l’incipit metafisico, il cosmologico Oṃ che, guidato dal mantra universale, ha dato origine al Donkey Challenge.
A chi invece non ha avuto la fortuna di assaporare la mistica vibrazione primordiale, le sonorità del nostro stesso chiamarci, potrebbero apparire come un dozzinale ed esotico vezzo linguistico, benché di ricercato effetto comunicativo.
In realtà, meditando sulla pura etimologia della locuzione, ciaschedun navigato burriccu, potrebbe all’improvviso veder baluginare nella sua testa, la questione per la quale la nostra avventura si accompagni a un “brand” che letteralmente significa: “la sfida del burriccu”. In effetti, il concetto di Burriccu, in questo senso scalpore alcuno non dovrebbe destare ma, altresì, l’esito rassicurante di una parola ben in linea con la filosofia del nostro sito riesce, in una certa misura, a celare il principio di fondo al quale esso è associato:
la sfida!
Non casualmente, scegliamo di erudire in questo senso il nostro caloroso pubblico, proprio su questa pagina; altrettanto non casuale – al punto di far delineare nella mente dei più spigliati fan, l’ossatura di una possibile congettura – è la massiccia presenza dell’arcinoto Burriccone Pg, nelle riproduzioni fotografiche di questa recensione. Il “Donkey”, a cui il nostro marchio si richiama, faceva riferimento, in origine, proprio al ciccione ivi rappresentato, mentre il “challenge” è indicativo delle scriteriate sfide alimentari organizzate, a suo tempo, dalla mente disallineata e perversa del vostro amato Jesus.
Esordiamo quindi col dire che queste righe nevrotiche e traballanti, hanno un tempo dato asilo alle gesta dell’adiposo personaggio, nell’ottica di famigerate quanto improponibili scommesse dietetiche.
Tralasciando, per il momento, le cervellotiche articolazioni delle competizioni ideate da Jesus, dovrebbe saltare subito all’occhio la spiccata contraddizione tra l’idea di una comune dieta e l’opulenza delle nostre avventure. Eppure, meglio osservando il degenerato sguardo dell’impenitente ciccione qui a fianco, non sarebbe difficile individuare la ragione per la quale il soggetto in questione si sottoponesse, durante la settimana, ad un ferreo regime alimentare – arrivando finanche a negare al suo corpo l’assimilazione di fluidi fondamentali con l’approssimarsi delle “pesate ufficiali” – per poi cedere sistematicamente, nel week end, alla proposta di ingozzarsi nei più rinomati ristoranti cagliaritani.
Tali scellerati comportamenti, venivano poi puntualmente documentati, anche per effetto della innata propensione dell’ex-Triumviro fondatore ad esporsi piacevolmente al pubblico ludibrio.
In calce alla pagina, seppure fuori dal contesto di questo componimento – redatto ben dopo il naturale svolgersi dei fatti – lasciamo la riprova di tale pratica, con uno scritto di lontana quanto nostalgica memoria. Terminate queste tragiche competizioni, non è certo ardimentoso immaginare, come l’attitudine alla sfrenata ingordigia si fosse poi mantenuta, e come quelle che apparivano all’inizio delle banali ed approssimative cronache, evolvesseo progressivamente nelle prolisse recensioni di oggi, spostando l’attenzione dall’ormai incontrollabile obesità del burriccu, verso una più fruttuosa didascalia dei ristoranti sardi.
Uno dei primi ristoranti eletto dalla perversione di Jesus, come testa di ponte per scardinare le velleità dietetiche del Burriccu Pg, è stato “La Mola Sarda“, storico locale cagliaritano gestito dai fratelli Sanna, insignito di prestigiosi riconoscimenti quali “Ospitabilità italiana” 2005. Questa recensione si basa su due successive esperienze, documentate con immagini di differente estrazione e qualità, alle quali prese parte la prima molecola fondamentale del Donkey Challenge, l’Helium composto dallo stabile binomio Jesus-Burriccu Pg, paradossalmente e rapidamente ricombinatosi nel Triumviratu Lithium, di cui il Raschione Ettore fu componente imprescindibile.
Il Ristorante è felicemente collocato al punto di intersezione tra le vie Trento e Nazario Sauro, a valle del prestigioso Viale Merello, in Cagliari. Superato un breve vestibolo d’ingresso, ci si immette nella piccola sala principale, qualificata con uno stile sobrio, elegante e moderno. Le raffinate contro-pareti color crema, i quadri di misurato buon gusto e le piante ornamentali, fanno da contorno ad una decina di tavoli in legno chiaro, immersi in un ambiente luminoso e familiare.
Il servizio in sala è preso in carico dagli stessi fratelli Sanna, oltre ché da una simpatica e graziosa cameriera (verosimilmente, Emanuela).
Il menù del ristorante offre una carrellata di classiche portate, attinte della tradizione cagliaritana, ed espresse con ingredienti freschi e genuini. I Burricchi si deliziarono al tempo, con i tipici antipasti di mare proposti: eccellenti cozze gratinate, tonno e cipolla, burrida di gattuccio, gamberi rucola e fagiolini, insalata di mare, frittelline di fiori di zucca e gianchetti, scaglie di bottarga di muggine.
Nelle occasioni delle due ciccionate qui sintetizzate, data l’abbondanza degli antipasti, non si è avuto mai modo di andare oltre i primi piatti, comunque generalmente declinati in due differenti assaggi: l’eccellente risotto alla pescatora, anelato dal Burriccu Pg, spaghetti alla bottarga o alle vongole, preferiti dal vostro amato.
Sempre immancabili i dessert della casa, qui comprovati dal delizioso tiramisù assaggiato da Jesus e dal lussurioso profiterol con decoro di panna e cioccolato divorato dal burriccone. In riferimento al prezzo cada-burriccu delle contestualizzate esperienze, questo non può essere esattamente ripescato dal magma mnestico delle reminiscenze asinine, motivo per il quale, per correttezza, ci limitiamo ad evidenziare come questo sia sempre risultato adeguato o in difetto rispetto al giusto dovuto, anche in funzione delle bottiglie di vino tracannate e degli amari, puntualmente offerti.
Una cducina semplice ma ottimamente espressa, ingredienti genuini ed un servizio ineccepibile, sono le caratteristiche che rendono piacevole l’avvicinarsi a dei veri decani della ristorazione cagliaritana. Tre meritati burricchi.
VALUTAZIONE “La Mola Sarda”: Tre Burricchi. | |||
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Ristorante La Mola Sarda | Indirizzo: Viale Trento 84, CagliariTelefono: 070280983 [mostra in google maps] | – |
Nota: quella che segue in corsivo, è la riproposizione di una delle prime documentate vicende del Donkey Challenge, originariamente relative alle sconsiderate sfide dietetiche del burriccu Pg, ex-Triumviro ufficiale e co-fondatore, parimenti a Jesus e al Raschione Ettore, di questa imponderabile follia.
A meno di un’ora dalla penultima pesata ufficiale, pubblico le foto della burriccata di sabato pomeriggio quando, venuta meno la possibilita’ di convincere il ciccione a pranzare per la terza settimana di fila dal mc Donalds, Jesus riusciava a trascinarlo nel famoso ristorante cagliaritano: “La mola sarda“. Tra l’altro faccio notare come nome migliore non si potrebbe auspicare, per un locale che accogliere degli aini affamati. Come potete vedere dalle foto, i due donkey non si sono risparmiati con antipasti di mare, pasta alla bottarga, tiramisu…
La burriccata di sabato a Cagliari e’ stata solo il preludio a un week end di fuoco, passato dal ciccione tra l’assaggio di prelibatezze e strafoghi imbarazzanti. Voglio ricordare solamente i, da lui citati, “hot dog” e le famigerate, quanto iper caloriche, zeppole!
Come andra’ a finire??? Alla bilancia, una nuova volta, l’ardua sentenza.
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30 apr 2012 alle 12:34
Condivido il giudizio positivo: a Cagliari, fra quelli che conosco, è uno di quelli col miglior rapporto qualità prezzo.