☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
set 3 2013

Ristorante Plammas – Santa Maria Navarrese

 Scritto da Ettore | | Commenta

Plammas - Sala interna giardino

Plammas – Sala interna, giardino

 

Baunei, dal greco bainos, fornaci per la preparazione della calce ottenuta dalla fusione di rocce calcaree, rocce su cui si estende il territorio, spaziando attraverso zone montuose e ben quaranta chilometri di coste, caratterizzate da falesie a picco sul mare, splendide calette, doline, rupi, a partire dalla frazione di Santa Maria Navarrese, sorta intorno alla chiesa edificata in onore della Santa Madre che Jesus ha messo alla luce, per volontà della Principessa di Navarra, sopravvissuta al naufragio della propria imbarcazione nel mar Tirreno, intorno all’anno 1000 d.J., fino al confine Nord segnato a ridosso di Codula Elune, un’area intatta che sfocia nell’omonima cala, più nota ai turisti come Cala Luna. Terra di allevatori e di marinai, ma anche di somari allo stato brado, che vivono in pace tra olivastri secolari e altri cugini animali, in un equilibrio ritrovato e solo parzialmente perturbato dalla presenza di curiosi ed invadenti visitatori, che di asinìno qualcosa celano nella propria essenza.

 

Plammas - Antipasti

Plammas – Antipasti

 

Un inusuale momento di erudizione, contario alla natura stessa dei donkeys on holiday, accompagna il pre-serata di Ettore e Jesus a bordo di un trenino su gomma che da Baunei porta al Supramonte, visitando il parco dell’altopiano del Golgo, alla scoperta delle bellezze dell’Ogliastra d’alta quota. Presenti per questo prologo due giovani turiste del sud Sardegna che subito hanno avvicinato i popolari recensori, una volta riconosciuti, ma che poi avrebbero preso altre strade in serata, e la Donna del Presidente (DDP), in attesa di ricongiungersi alla Cognata del Presidente (CDP), e la sua amica Monica per formare nuovamente il Triumvirato femminile eletto a sostituire il terzo elemento mancante, secondo un inedito schema che ci piace chiamare esplosione frattale asinìna, in occasione dell’imminente secondo rituale di celebrazione dei sapori di questa trasferta, che avremo il piacere di condividere ancora una volta con i nostri lettori.

 

Plammas - Raviolini ripieni di seppia fritti e polpette di tonno

Raviolini fritti polpette

Plammas - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

 

Prosegue il percorso dei burricchi in vacanza attraverso gli splendidi paesaggi dell’Ogliastra in una insolita serata dominata da nubi minacciose e dal cielo plumbeo, nel percorso che dalla montagna del centro di Baunei porta alla via del mare, al centro della frazione di Santa Maria Navarrese. Mercoledi 21 agosto, ore 21:20; in un centralissimo ristorante della frequentata località turistica, un tavolo per cinque coperti è stato da poco gentilmente riservato, su richiesta di chi Vi scrive, per gentile intercessione del caro amico del posto che, in accordo con la nostra attenzione alla privacy di chiunque non faccia Marrocu di cognome, chiameremo D.P., e della compagna M.S., ai quali veniva delegato l’onere della scelta di un locale adeguato per ospitare la prima ciccionata ufficiale del Donkey Challenge nel suolo baunese: il ristorante Plammas, nella omonima via.

 

Plammas - Filetto di cernia con riso allo zafferano

Plammas – Cernia con riso

 

Il ristorante è inserito nella omonima struttura alberghiera e si sviluppa su due grandi sale chiuse da ampie vetrate che si affacciano su un giardino, separate da un disimpegno nel quale è ricavato l’accesso alle cucine e ai servizi. La sala Est è dedicata al bar. Nel giardino trovano posto una quarantina di coperti, all’ombra di diversi alberi, tra i quali spicca l’opera d’arte di un ignoto scultore che ha modellato il tronco a forma di viso di un uomo che fuma la pipa. Proprio negli spazi esterni veniamo fatti accomodare, in un ampio tavolo da cinque. Il servizio, sebbene cortese e disponibile negli interpreti, rivelerà, nel corso della serata, diversi episodi di poca coordinazione fra un efficiente e preparato maitre e le giovani cameriere, probabilmente stagionali.

 

Plammas - Culurgiones di cernia con panna e bottarga

Culurgiones di cernia

 

Non particolarmente assortita l’offerta della cantina, soprattutto per i vini bianchi, ma comunque dotata di etichette dignitose, tra le quali individiamo un ottimo IGT “Iselis” delle cantine Argiolas di Serdiana, servito con l’immancabile rito dell’assaggio effettuato, in mancanza dell’Ing. Marrocu, dal sottoscritto. L’offerta della cucina, oltre ad una buona pizzeria, si articola in percorsi di terra e di mare, secondo ricette classiche della tradizione ogliastrina. Concordiamo, come nostra usanza, un menu di mare, richiedendo al personale ed ottenendo di isolare i piatti contenenti allergeni per una delle nostre ospiti dai rimanenti, non essendo possibile intervenire sulle singole pietanze, alcune delle quali con basi di ingredienti preparate in precedenza. Un gradevole prosecco di benvenuto per i biumviri e la DDP inganna l’attesa per il ricongiungimento della compagnia, attesa gonfiata dal fisiologico ritardo accumulato dalla CDP e da Monica, impegnate nell’organizzare la gita in balia delle onde per il giorno seguente.

 

Plammas - Spaghetti ai ricci e bottarga

Spaghetti ricci bottarga

Plammas - Culurgiones ogliastrini

Culurgiones ogliastrini

 

Alle 22:00 circa la ciccionata può avere inizio con i primi antipasti che giungono al tavolo. La degustazione inizia con un notevole filetto di cernia servito con riso allo zafferano e impreziosito con foglie di crescione, particolare ma dal sapore perfettamente equilibrato, seguito dal piatto meno apprezzato della serata, una insalata di polpo decisamente poco consistente in sapore e troppo consistente al morso: tostadeddu!! Si prosegue poi con un impeccabile piatto a base di carpaccio di tonno e borraga a scaglie, un cocktail di gamberi rossi e verdure servito con salsa rosa e riduzione di aceto balsamico, impreziosito con fette d’arancia, e uno squisito carpaccio di alici servito con cipolle in agrodolce e foglie di crescione.

 

Plammas - Fregola ai frutti di mare

Fregola ai frutti di mare

 

Terminati i piatti freddi ci viene presentato un piatto a base di raviolini fritti al ripieno di seppia con polpette di tonno, ottimo come tutte le pietanze fritte (cit.), e un sontuoso guazzetto di cozze, sopravvissuto pochi minuti alla voracità della compagnia. Terminati con successo gli antipasti ordiniamo i primi piatti, classici culurgiones ogliastrini al sugo per la Dama del Presidente, gradevoli spaghetti ai ricci di mare con una spolverata di bottarga per Monica, particolari ed ineccepibili culurgiones al ripieno di patate e cernia, serviti con panna e bottarga per Ettore e Jesus, ottima fregola ai frutti di mare (cozze, arselle, seppie, scampi), servita su una caratteristica ciotola in terracotta. Nonostante il notevole livello di qualità della cucina, iniziavano a farsi sentire i rimorsi e le fatiche alimentari dei giorni passati in vacanza, al punto da decidere all’unanimità di rinunciare al secondo piatto per passare direttamente al dessert.

 

Plammas - Sorbetto

Plammas – Sorbetto

 

Dobbiamo registrare a questo punto il momento più imbarazzante per il personale, che ci informava preventivamente dell’indisponibilità della friggitrice e della cucina a causa dell’inizio delle pulizie di fine serata (ore 23:30 circa), mentre in sala erano ancora seduti diversi clienti; la scelta dei dolci viene perciò ridimensionata a dolci sardi secchi, scartati, e sorbetto al limone, promosso. La cena si concludeva con caffè per tutti, rimandando il momento della immancabile botta etilica nella più suggestiva ambientazione de “L’Olivastro”, poco distante, sul lungomare. Costo dell’esperienza: 28,50€ cad. burriccu, forse un pochino al di sotto rispetto qualità del cibo assaporato.

Il ristorante Plammas, sebbene poco rinomato fra i locali della località marittima rivela una notevole cucina, grazie all’uso di prodotti di assoluta qualità e di uno chef capace di rendere apprezzabili sia i piatti classici della tradizione ogliastrina, sia particolari ed accattivanti accostamenti di sapori. Al netto delle poche sbavature riscontrate nel servizio, che auspichiamo possano essere migliorate nel corso del tempo, come quanto riguarda la discutibile scelta di limitare l’offerta della cucina dopo certi orari, possiamo sicuramente consigliarlo fra le mete da provare per chi si trova in zona: tre somarelli stiracchiati, che comunque garantiscono l’attribuzione del primo adesivo rating a Santa Maria Navarrese.

 

VALUTAZIONE “Plammas”: Tre Burricchi.
Ristorante Plammas Indirizzo: Viale Plammas 49, S.M. Navarrese – Baunei
Telefono: 0782615130 [mostra in google maps]

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apr 13 2013

Kuvee wine grill – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Kuvee - Interno

Kuvee – Interno

 

Siamo giunti fin qui dalla radura. Abbiamo sconfitto i patrigni elementi del Creato, attraversato foreste incantate, guadato fiumi color del sangue, superato i più alti e ingenerosi dirupi, ma adesso insormontabile ci appare questo colle; perigliosa diviene questa strada che, tracciata dal ferro e dal fuoco di mille battaglie, si innalza fin dove l’occhio non riesce a scorgere, dove una mente ebbra e timorosa, figura meravigliosi tesori e terribili prove da superare.
Si narra che per queste vie, il Lanciallotto possente e valoroso, ogni luna nuova impavidamente si inerpichi col suo fedele Cuaddu verso il Castello, per concedersi in gran segreto alla sua Ginevra, donna amorevole e passionale. Basterà seguire le sue orme, celati dal buio della notte e dal placido passo del burriccu, per raggiungere quei tesori che da sempre noi, instancabili donkeys, andiamo cercando.
 

Kuvee - Cestinetti alici peperoni rucola

Kuvee – Cestinetti alici peperoni rucola

 

Cagliari, Venerdì sera. Sotto un filo di luna nuova, è lunga e onerosa la salita che conduce i burricchi dall’oblio di una grigia settimana di lavoro, verso la brillante luce dell’opulenza. Via San Giovanni si mostra inaccessibile e lontana e l’Ing.Marrocu, reduce da una non breve periodo di febbri e deliri – questa volta giustificati -, avverte tutta la fatica del dislivello. Al suo fianco un impeccabile Raschione, e un Jesus in armatura da pusher, congiuntamente incutono non pochi timori ai pochi viandanti che percorrono la Via.
Poche ore prima, lo stesso Jesus aveva manifestato profondi dubbi sulla destinazione della serata, apparentemente di basso profilo; raggiunto l’uscio del “Kuvee wine grill”, anche l’esigente Marrocu manifestava una qualche contenuta perplessità:
«Ma che avete scelto, un ca. di bisteccheria?!?». Vedremo a breve, come ogni pregiudiziale scetticismo verrà subitamente spazzato via.
 

Kuvee - Antipasti

Kuvee – Antipasti

 

Il “Kuvee” è l’espressione gastronomica tangibile dell’enoteca “Lancillotto”, noto ed eccellente punto di riferimento enologico nell’ambito della ristorazione cagliaritana. Il locale appare come un ben curato ed accogliente buggigattolo rettangolare, con una decina di tavoli, stracolmo di bottiglie e suppellettili, utilizzati come ornamento a contorno di mura color paglierino, strutture in legno ed elementi rustici di varia natura. Le prestigiose etichette, compaiono organizzate in scaffali e mensole, appese alle pareti in pietra o disposte trasversalmente su supporti non lineari. La parete di nord-est, si raccorda cromaticamente alla contro-soffittatura per mezzo di suggestivi pannelli lignei, ricavati probabilmente da confezioni rigide di vini pregiati. Pregevole e ben dosata è la proposta musicale diffusa in etere, mentre ci appaiono fuori luogo il pur discreto (spento) televisore LCD e un grosso frigorifero centrale, il cui impatto scenico suggeriamo di alleggerire, per lo meno con un rivestimento in stile rustico.
 

Kuvee - Lardo di pata negra

Kuvee – Lardo di pata negra

 

Il servizio in sala, impeccabile e risoluto, è garantito da un giovane maître, che gentilmente ci fa accomodare e ci indirizza verso l’excursus culinario della serata. La cucina del “Kuvee” è quasi esclusivamente basata su piatti di terra, per cui l’autorevole e magistralmente strutturata carta dei vini, non poteva che suggerire un vino rosso come accompagnamento della cena. L’ingegner Marrocu, sulla cernita dell’etichetta si impunta di principio («sennò la finiamo anche stavolta a “Costamolino”!»), e  pretende che si attinga dalla produzione vinicola extra-territoriale, pur non avendone chiaramente coscienza e conoscenza alcuna, tanto da dover fare appello all’esperto cameriere. Dopo qualche ragionamento, si sceglie una etichetta australiana («Ingegnere, lei guarda troppo “Airport Security”!») che si rivelerà invero, di aroma, fragranza, e gusto notevoli:  “Norwood” Shiraz cabernet merlot del 2008, delle tenute “Salomon” nel sud dell’Australia. «Questa bottiglia ha aspettato cinque anni prima di trovare chi l’avrebbe apprezzata!»
 

Kuvee - Tagliatelle, tortelli

Kuvee – Tagliatelle, tortelli

 

Prima di questo, avevamo già avuto modo di gustare un buon prosecco di Valdobbiadene, offerto e accompagnato con un originale e appetitoso stuzzichino di benvenuto, composto da pomodoro pachino, sposato a semi di sesamo e amalgama di miele.
Riguardo gli antipasti, li abbiamo trovati semplici nella loro composizione, ma con qualità, equilibrio di sapori e presentazione di indubbio livello: cestinetti di alici con peperoni rucola e riduzione di vino rosso; flan di pecorino, con crema di basilico e accenno di peperoncino in polvere; mozzarelline di bufala, con pomodorini confit e decoro di basilico fresco; polpette di manzo alla crema di zafferano; tortelloni di bresaola, con ripieno di melanzana su letto di rucola; tagliere con leggerissimo lardo di “Patanegra” su letto di carasau e decoro di rosmarino.
 

Kuvee - Bistecca

Kuvee – T-Bone di scottona

 

La filosofia di condurre la cena con equilibrio di sapori e senza pietanze eccessivamente costipanti, prosegue con l’assaggio dei due primi di giornata: fettuccine ai funghi porcini; tortelli di patate e carciofi, serviti con condimento di burro e salvia.
Le due paste, che sopra potete apprezzare combinate nell’impiattamento prodotto da Jesus, risultavano delicatissime e gustose. In particolar modo i funghi porcini – per i quali non è certamente stagione, come il maître ci ha doverosamente fatto notare – avevano paradossalmente guadagnato in termini di delicatezza dal necessario e inevitabile percorso lungo la catena del freddo, che li aveva fatti arrivare fino alla nostra tavola.
 

Kuvee - Meringa

Kuvee – Meringa

 

Con ancora qualche spazio a disposizione, i burricchi decidevano quindi il taglio di carne da richiedere, come inevitabile e doveroso secondo piatto. Dopo qualche tentennamento, la scelta ricadeva su una “T-Bone” di scottona argentina (o almeno così mi pare di ricordare) che ponderatamente  e compostamente sceglievamo di condividere, salvo poi pentircene un minuto dopo, dato che ne avremmo volentieri divorato ben altre quantità. Impagabile la scelta di fornirci di ceramiche pre-riscaldate (buddiasa) al fine di esaltare il gusto della carne sul piatto. Onore al merito all’Ing.Marrocu che si è prodotto in un minuzioso disossamento, senza per questo lasciarsi andare a poco eleganti fagocitazioni. Da segnalare inoltre, che avendo Jesus dichiarato di non voler terminare il poco vino rimasto nel proprio calice, i due asinini commensali si sono precipitati a spartirsi il prezioso nettare: «non vorrai mica sprecare il sangue di Cristo?!?».
 

Kuvee - Tiramisù

Kuvee – Tiramisù

 

Strepitosa, seppur limitata, la proposta dei dessert. L’Ing.Marrocu ha avuto modo di impegnarsi con una deliziosa meringa con sciroppo ai frutti di bosco e gelato al pistacchio, mentre Jesus e il Raschione hanno optato per un tiramisù su letto di tortilla e spolverata di cacao. Entrambi i dolci erano decorati con una sorta di composizione artistica cubista, realizzata con caramello rigido, e giustamente accompagnati da un richiesto passito di Pantelleria, volutamente escludente, da parte dell’Ing.Marrocu, possibili alternative autoctone.
Il pasto si concludeva quindi con due caffé e tre buoni rum “Ron Zacapa”, invecchiati 23 anni. Costo finale della cena, 40€ cadauno, da valutarsi un 10% inferiore al giusto dovuto, in funzione di una cucina di ottimo livello, e di una cantina e un servizio eccezionali.

La denominazione del ristorante, deriva probabilmente dal termine francese Cuvée e sta ad indicare la miscela di uve che cerca di raggiungere l’alchemica perfezione nell’arte dell’enologia. Il “Kuvee wine grill” è di per sé una ben riuscita miscela di accoglienza, professionalità ed equilibrio, articolata con una proposta gastronomica di primo livello e sostenuta da una eccezionale carta dei vini. Quattro burricchi con menzione speciale per la cantina e il servizio.

 


VALUTAZIONE “Kuvee wine grill”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Kuvee wine grill Indirizzo: Via San Giovanni 224, Cagliari
Telefono: 0706670046    [mostra in google maps]
 

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mar 30 2013

Ristorante Sapori d’Ogliastra – Cagliari

 Scritto da Ettore | 3 commenti | Commenta

Sapori d'Ogliastra - Interno

Sapori d’Ogliastra – Interno

 

Così come ad Oriente, in quel maledetto venerdi nell’anno 33 d.J. un noto narratore della Galilea, dopo una cena con vecchi amici e un successivo momento di relax presso l’uliveto di famiglia, si ritrovò a seguire un percorso di una quindicina di tappe col peso della croce, simbolo di sentenza definitiva e perciò spauracchio di tutti gli osti del luogo, quasi due millenni più tardi, in quel di Cagliari, si celebrava il rito della passione di un noto somaro dell’hinterland cagliaritano, sotto il peso della croce del proprio giudizio e di quello dei compagni, continua quello che ormai è un viaggio con un inizio ma che non conosce fine, diretto, per questa occasione sulle traccie che conducono verso il levante. L’Ogliastra, stupenda vetrina della natura selvaggia e incontaminata della nostra isola, ma anche terra di profumi e di sapori, che tanti hanno provato vanamente a riprodurre, è la direzione indicata.
 

Sapori d'Ogliastra - Antipasti

Sapori d’Ogliastra – Antipasti

 

Cagliari, venerdi 29 marzo ore 20:45. La compagnia del Donkey Challenge, nella serata in cui rientra in servizio un latitante Ing. Marrocu, quattro somari Ettore, Jesus di Galilea, il burriccu Franco, ad un anno lunare esatto dal proprio arruolamento per la causa [vedi], e il burriccu Raffaele, attendono il solito indisciplinato ritardatario ipotricotico burriccu all’esterno della stazione designata per la serata, “Sapori d’Ogliastra”, nella centrale via Pessina, mentre la circostante vita metropolitana regala spettacoli di follia di vario genere. Incuranti dell’elemento ritardatario, si può comunque cominciare.
 

Sapori d'Ogliastra - Risotto agli scogli rossi

Sapori d’Ogliastra – Risotto agli scogli rossi

 


Il locale nasce sulle ceneri del già recensito e pluriburriccato ristorante Su Passu. L’ampia porta sulla vetrina d’ingresso in legno verde immette nell’unica sala principale, sviluppata in lunghezza fino a terminare su un vistoso bancone, da alcuni definito più adatto per un esercizio di lavanderia, che separa gli spazi riservati ai clienti dal bar. Immediatamente al di là del bancone, un appariscente frigo per le bibite rovina la complessiva eleganza dell’ambientazione, nella quale le rifiniture di colore verde scuro dell’ingresso vengono riprese nelle pareti, nei rivestimenti delle sedie e nell’ampio rosone sul soffitto che garantisce una buona illuminazione.
 

Sapori d'Ogliastra - Primi piatti

Sapori d’Ogliastra – Primi piatti

 

Le pareti sono decorate con piccole arcate in bassorilievo in cui trovano alloggio fotografie di suggestivi paesaggi ogliastrini, mentre sul lato destro è ricavata una appendice nel quale è inserita una piccola zona con un tavolo per due persone. Un corto muretto sulla stessa parete delimita l’ingresso ai servizi, mentre un paravento in legno, nel qual trovano disposizione diverse bottiglie da esposizione, nasconde una piccola zona multimediale con la cassa. Il numero dei coperti in sala non supera la quarantina. Veniamo fatti accomodare su un ampio tavolo, comodo per tutti tranne per un coperto eccessivamente costretto a ridosso di un muretto separatore, posto ovviamente riservato dalla comitiva per il ritardatario Ing. Marrocu.
 

Sapori d'Ogliastra - Orata in crosta di sale

Sapori d’Ogliastra – Orata in crosta di sale

 


Il servizio, cortese e disponibile, è garantito da una giovane cameriera, che ci confesserà durante la serata di amare poco il tipo di cucina in quanto osservante del protocollo vegano.
Su richiesta ci viene offerto un gradevole spumante Valmarone brut, accompagnato da olive confit e ottimo pane carasau con olio d’oliva. Poco entusiasmante l’offerta della cantina, soprattutto per i vini bianchi, tra cui l’unica etichetta disponibile è un anonimo Menhir della Cantina Sociale Ogliastra. L’offerta della cucina, ben assortita, spazia tra i percorsi di mare e di terra tipici della cucina ogliastrina.
 

Sapori d'Ogliastra - Bistecca cavallo

Sapori d’Ogliastra – Bistecca cavallo

 

Concordiamo per iniziare con una degustazione di antipasti di mare. In poco tempo arrivano al tavolo una notevole insalata di polpo con patate e spolverata di bottarga, servita in quantità industriale, ma divorata senza problemi dai famelici avventori, un meno gradevole salmone marinato, una buona insalata di finocchi e bottarga e una sesquipedale zuppa di cozze e arselle, ottima per sapore e condimento, ma poco convincente nell’aspetto dei gusci dei mitili e difettosa di cottura, tanto da non essere consumata integralmente. Antipasti mediamente buoni, nonostante la sempre discutibile scelta di inserire il salmone fra i prodotti tipici del nostro mare.
 

Sapori d'Ogliastra - Panna cotta

Sapori d’Ogliastra – Panna cotta

 

Stimolati dall’esordio positivo, la vorace compagnia decide di proseguire provando tutte le possibili scelte di primi piatti e uscendo, per alcuni elementi, persino dal consueto percorso di mare. Dopo una fisiologica attesa arrivano una squisita fregola in brodo di muggine per Jesus, un sontuoso risotto Perda Longa con gamberi e porcini per Ettore, ottimi spaghetti all’Isolotto con vongole e bottarga per il burriccu Franco, ottimo risotto agli Scogli Rossi con sugo ai frutti di mare per l’Ing. Marrocu, straordinaria fregola alla Golgo per il burriccu Raffaele. Primi piatti ineccepibili, con diverse punte di eccellenza.
 

Sapori d'Ogliastra - Ricotta e miele

Ricotta e miele

Sapori d'Ogliastra - Tiramisù

Tiramisù

 

La qualità crescente e la follia del somaro che cerca sempre di infrangere certe regole alimentari non scritte convince i commensali a continuare con i secondi piatti. L’attesa per la preparazione si consuma all’insegna di scottanti rivelazioni di alcuni commensali che confessano di aver acquistato coupon per la frequenza di corsi CISCO online con la vana ambizione di diventare un esperto sistemista, ma soprattutto di essere stati allievi della celeberrima Scuola Internazionale della preparazione del Sushi di Pirri: quale onore desinare con voi!! Ad alleggerire l’entità di tali notizie arrivano due ottime costate di cavallo per chi Vi scrive e per l’ipotricotico burriccu, una buona bistecca di Manzo per Franco e due ineccepibili orate al sale per Raffaele e Jesus non ancora risorto, accompagnate da patate fritte e verdure in pinzimonio. Ettore e Franco sopperiscono all’esaurimento della bottiglia con della meno nobile, ma assolutamente appropriata, birra Ichnusa.
Immancabile nella dieta ainina, arriva il momento del dessert: gradevole ricotta salata con miele su letto di pane guttiau per Ettore, Raffaele e Marrocu, buon tiramisu per Franco e sontuosa panna cotta al caramello per Jesus. Purtroppo il momento non è stato accompagnato da un buon passito per i limiti già esposti della cantina, limiti che diventano addirittura imbarazzanti nella proposta degli amari: a posto così. Grazie!!
Costo dell’esperienza: 54€ cad. burriccu, almeno un 20% superiore rispetto alla qualità dell’offerta, eccesso che speriamo che non rientri nell’ottica di copertura degli oneri di una serata con un numero eccessivamente ridotto di clienti.
Di recente apertura, il ristorante Sapori d’Ogliastra ci ha positivamente convinto per la scelta degli ingredienti e per alcuni piatti veramente notevoli, mentre assolutamente da adeguare alla qualità della cucina è la cantina, sia nella proposta di etichette, sia nell’assortimento di liquori, al momento decisamente insufficiente. Al netto di alcune sbavature rilevate, che auspichiamo si possano risolvere con il raggiungimento della condizione di regime, riteniamo comunque il locale dotato di buone potenzialità per affermarsi nella zona: tre somarelli meno meno meno.
Colgo l’occasione per ringraziare gli ormai abituali burricchi ospiti Franco e Raffaele che tanto hanno contribuito per una divertente serata in compagnia.

 

VALUTAZIONE “Sapori d’Ogliastra”: Tre Burricchi.
Ristorante Sapori d’Ogliastra Indirizzo: Via Pessina 8, Cagliari
Telefono: 3388559178    [mostra in google maps]

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feb 24 2013

Ristorante Milestone – Cagliari

 Scritto da Jesus | 11 commenti | Commenta

Milestone - Interno

Milestone – Interno

 

Quanti pochi passi percorre un cavallo al galoppo, lanciato sulla strada che porta alla cima del monte. E se tanti passi occorrono per raggiungere una pietra miliare, e poi un’altra e dopo un’altra ancora, se ogni pietra è lo scandire di una passione, perché precipitarsi così rapidamente alla meta, per assaggiare solo brevi ed impercettibili istanti di tutto questo? Capite allora perché su cuaddu (ti seduca) che è fiamma che brucia un secondo, tanto invidia al fioco lume del burriccu, che per infiniti lampi, lungo la Via vi accompagna. Prese le bisacce e sellato su molenti, i Triumviri s’incamminano lungo l’irta mulattiera. Raggiunta la collina, seduti sul bordo della strada, ora vi canteranno la loro nuova avventura.
 

Milestone Antipasti

Milestone Antipasti

 

Non saranno tre soli i burricchi, che per quest’ultima peripezia si arrampicheranno in quel di Castello, per portare omaggio a un nuovo e suggestivo altare della ristorazione cagliaritana.
Uno solo sarà però il menestrello che ve ne canterà racconto. Questo menestrello, solo brevemente accennerà a come nuovamente la responsabilità del componimanto sia stata a lui – nonostante la folta combriccola di musicanti – affidata. Oltretutto, in questa circostanza, non potrà contare sull’assistenza del Raschione Ettore («sono incasinato») che ha provveduto a inviare via whatsapp la vera natura dei suoi casini: un piatto di granchietti marinati e una coppa di polpa di ricci di mare accompagnata da pane carasau! Jesus quindi, per protesta, già preannuncia una sua pausa letteraria per la prossima ciccionata. Se non salterà fuori qualche autore di buona volontà, il Donkey challenge si fermerà per una settimana!
 

Milestone - Pettini di mare

Milestone – Pettini di mare

 

Venerdì sera. Jesus e il Raschione, in maniera piuttosto anomala per le loro abitudini, scelgono di convergere, con differenti strumenti di locomozione, ad un medesimo punto di incontro. Passeggiando poi in quel di “Castello”, incrociano il terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu, che li seguirà verso la destinazione finale, il ristorante “Milestone”, nella caratteristica Via Corte d’Appello, in Cagliari. Lì di fronte, in netto anticipo rispetto all’orario stabilito, il Burriccu Sollai e lo chef Taras pazientemente aspettano l’arrivo dei loro prossimi commensali.  All’appello mancavano ancora l’avvocato Pisano e il Burriccu Orione, la cui abitazione non dista più di poche decine di metri dal locale. Alle 21 esatte, ignorando i burricchi ritardatari, la comitiva varcava la soglia d’ingresso del ristorante.
 

Milestone - Ricotta mustia

Milestone – Ricotta mustia, Fainè di ceci

 

L’interno del “Milestone” riprende  il bel tema rustico medioevale di molti locali di Castello. Articolato in vari piccoli ambienti e nicchie, intervallati da brevi dislivelli, si presenta con pareti in roccia viva, lampadari in metallo, arredi minimalisti di discreta e sobria eleganza. L’ampio vestibolo di ingresso accoglie la zona di preparazione delle pizze, mentre risultano più fuori dal contesto le ampie vetrine affacciate sulla Via, che troppo rapidamente riconducono l’impronta estetica, sotto una luce più lineare e moderna.
Presto congiuntisi ai due meno puntuali Burricchi, i membri della conventicola si accomodano in uno spazioso tavolo della sala laterale. Poco più tardi, raggiunti da maître e titolare, possono prendere visione del menù, per poi subitamente deliziarsi con uno spumante di benvenuto (rosè di Valdobbiadene), accompagnato da un pre-antipasto composto da ottime bruschette alla crema di gorgonzola e noci, con spolverata di semi di papavero.
 

Milestone Primi piatti

Milestone Primi piatti

 

Dopo qualche tentennamento, viene scelto il vino che ci accompagnerà durante la serata: Vermentino di Sardegna DOC “Cala Silente” della cantina “Santadi”, ottimo e rapidamente tracannato, anche se servito (l’Ing.Marrocu ha avuto occasione di segnalarlo platealmente alla cameriera durante il rituale dell’assaggio) leggermente troppo caldo rispetto alla temperatura ideale. Oltre che questo e altri difetti di tempistica nel servizio, dobbiamo registrare, durante la serata, un grave deficit di disponibilità delle toilette per un improvviso – ci è stato comunicato – problema idraulico. Nonostante la responsabilità non possa essere attribuita colpevolmente all’efficenza del ristorante, non possiamo non sottolineare il progredire del nostro malessere («tengu sa vescica cummenti una zampogna») durante l’incedere di cena e, soprattutto, delle bevande assorbite. Culmine di questa afflizione, è stata la sfida lanciata dallo chef Taras, di fronte a una “0.30” chiara: «Scommetto che riesco a berla in meno di quattro secondi». La registrazione video-magnetica della prova verrà pubblicata a tempo debito.
 

Milestone - Pizza nero di seppia rucola e gamberi

Milestone – Pizza nero di seppia rucola gamberi

 

Oltre ai crostini di benvenuto, l’assaggio di antipasti che proponeva il menù, si concentrava su quattro portate assolutamente originali, gustose e, nel complesso, ottimamente preparate: buonissimi pettini di mare (capesante) con caviale di melanzana e crema di peperone rosso; bresaola con rucola e salsa di capino francese; tonno affumicato al pepe rosa con finocchi e spremuta di agrumi cotti al forno; eccezionale ricotta mustia scottata in padella, con fainè di ceci e rucola in salsa mediterranea. Quest’ultimo piatto ha preteso inevitabilmente un bis.
Anche i primi piatti si presentavano di ottima e originale fattura, anche se contaminati da importante gaffe culinaria. Non chiedetemi di specificare esattamente chi dei commensali abbia preso che cosa, perché ero più concentrato sulla mia vescica piuttosto che su altri futili dettagli: ottimi ravioli freschi con cuore di carciofo in crema di castagne e formaggio Asiago; fantastici spaghetti con rana pescatrice, melanzane e pomodori cherry al profumo di maggiorana; trofie al pesto di rucola e gamberi che, a una prima analisi visiva e gustativa, ci sono parsi dozzinali “argentini”. Oltre ai piatti comandati, il lungimirante e analitico Ing.Marrocu, ha preteso di testare l’ultimo primo proposto dal menù, salvo poi abbandonare temporaneamente la sala, dopo averlo appena assaggiato: eccellente zuppa del giorno di patate e carote, con crostini e condimento di formaggio caprino e caviale.
 

Milestone - Pizza fiordilatte lardo miele

Pizza fiordilatte lardo e miele

Milestone - Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

 

A questo punto della cena, di comune accordo i Burricchi decidevano di evitare dei secondi “convenzionali”, per focalizzare la loro attenzione su una delle caratteristiche peculiari del “Milestone”: la pizza! Non si tratta, invero, di pizze di tradizionale fattura, che potete degustare in qualunque locale della zona. Dopo una lunga (forse ingiustificata) attesa, prima che arrivassero le birre richieste come abbeveraggio d’abbinamento, i commensali riuscivano velocemente a divorare: una ottima pizza con salsa al pomodoro, nero di seppia, gamberi, rucola, pomodori cherry e cipolline primavera; pizza con condimento di fior di latte, funghi cardoncello e ricotta mustia; sublime pizza al fior di latte, con lardo di colonnata, rucola, scaglie di pecorino e miele di corbezzolo, una delle più buone mai assaggiate in vita mia!
 

Milestone - Dessert

Milestone – Dessert

 

I dessert sono stata la giusta conclusione della serata: torta di ricotta, mandorle, arance; ottima panna cotta con caramellato al caffè; buonissimo tortino caldo al cioccolato con gelato al pistacchio di Bronte; strepitoso tiramisù in coppa di biscotto croccante. Eccellenti!
Invero, dobbiamo dire che i dolci non sono stati adeguatamente supportati, per mezzo di un passito servitoci eccessivamente caldo.
A questo punto, in assenza di liquori particolarmente appetibili, anche in virtù del livello di saturazione alimentare raggiunto, i commensali concludevano la loro avventura, con dei caffè e una “Fanta” (non disponibile l’adorata “Sprite”) per il Burriccu Sollai. Costo finale dell’esperienza 40€ cadauno, assolutamente commisurata alla qualità di quanto assaggiato, ed integrata a 45, per merito di un magistrale impegno comunicativo dello chef Taras, che ha così arginato sul principio qualsiasi atto di susunkaggine da parte di taluni recidivi astanti.

Il Ristorante “Milestone”, non é assente di qualche difetto organizzativo, che si è manifestato durante l’incedere della serata, e che speriamo possa risolverli durante il rodaggio del locale. Epperò, l’indiscutibile qualità della cucina, associata ad una incredibile originalità delle ricette – con particolare riferimento alle pizze – espresse in un ambiente suggestivo e romantico, lo collocano di certo tra i ristoranti più appetibili nel panorama gastronomico di Cagliari, e del quartiere “Castello” in particolare. Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Milestone”: Quattro Burricchi.
Ristorante Milestone Indirizzo: Via Corte D’Appello 33, Cagliari
Telefono: 0707564335    [mostra in google maps]
 

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dic 22 2012

The Show Kitchen – Cagliari

 Scritto da Ettore | 8 commenti | Commenta

Show Kitchen - Interno

Show Kitchen – Interno

 

Venerdi, 21 dicembre 2012. Profezie legate a maldestre interpretazioni new age del calendario di talune civiltà precolombiane vorrebbero un nuovo capitolo dell’umanità, secondo scenari di radicali trasformazioni, sia spirituali, tramite rivelazione divina a mezzo del profeta Jesus, sia strutturali, a causa di combinazioni eventi più roboanti della prosa del Triumvirato più famoso del Cagliaritano, più catastrofici di una recensione da un burriccu senza orecchio, più imprevedibili delle cugurre di certi ipertrcotici somari. Il problema della conservazione della specie imponeva un’accurata scelta di quadrupedi campione da proteggere e far salire nell’Arca di Noè che, in quella serata, li avrebbbe salvati. Il destino volle che il traghettatore della situazione, da buon democristiano, chiedesse una quota per il viaggio, richiesta non accordata per una parsimoniosa parte della carovana iniziale che preferì soccombere piuttosto che fuggire al proprio inesorabile destino. Ma the show must go on e il viaggio prosegue. A bordo i tre somari titolari e due graditissime ospiti, entrambi concorrenti del concorso Vinci una giornata da burriccu, Marianna e Melissa.

Show Kitchen - Ajoshi

Show Kitchen – Ajoshi

 

In questa ambientazione da Armageddon cagliaritano, manca poco alle 21:00 quando i due burricchi titolari Jesus ed Ettore convergono, secondo una inedita variazione al protocollo logistico che vede l’utilizzo di due vettori distinti, al fine di tutelare la sicurezza di parte delle nostre ospiti dalla maldestra guida di condottieri poco pratici, oltre che l’equilibrio globale della serata da fastidiose pressioni (ahiò movidindi!.. tengu pressi ca…!!), a pochi metri dalla destinazione designata per il consueto show alimentare del fine settimana: The Show Kitchen appunto, nella centralissima via Roma. Ineccepibile la puntualità dell’ottanta percento dei partecipanti, con un Ettore che inganna i pochi minuti di attesa in versione ombrellina da MotoGP per riparare dalla pioggia una delle preziose ospiti, Marianna che cerca di evitare interazioni con un losco individuo dal palese aspetto di pusher navigato che, in realtà, altro non era che Jesus. Il consueto ritardo dell’Ing. Marrocu, a seguito contattato e insultatato per questo a dovere da chi Vi scrive, non ha impedito alla compagnia di entrare e dare inizio alla ciccionata.

Show Kitchen - Tagliere salumi formaggi

Show Kitchen – Tagliere salumi formaggi

 

Straordinario l’impatto ambientale: l’ampia porta a vetri all’ingresso scopre un esclusivo lounge cafè con un lungo bancone nero che percorre in lunghezza l’intera sala, di fronte al quale, lungo la parete, sono alloggiati eleganti tavoli con sgabelli. In fondo alla sala, proprio di fronte all’ingresso delle cucine, una elegante scala conduce alla sala principale del piano superiore, ove veniamo condotti da una gentilissima e sempre sorridente cameriera. Una sensazione di opulenza e cura dei dettagli isinuava subito il dubbio di un consistente impatto economico della serata, con un po’ di rammarico per l’assenza di taluni parsimoniosi e previsti ospiti.

Show Kitchen - Risotto basmati

Risotto basmati

Show Kitchen - Ravioli di cernia

Ravioli di cernia

 

La sala superiore è piuttosto ampia, e qui si concentrano una serie di ampli tavoli di diverse geometrie, elegantemente approntati con tovaglie e sedie color crema, cristalli da vino, ampie lampade sferiformi d’atmosfera. La cornice è si complessivamente raffinata, disegnata con ampie vetrate e pannelli color cremisi ma, secondo il nostro personalissimo gusto, l’accostamento tra il grigio topo e il bianco delle pareti squadrate (senza particolari arricchimenti decorativi di supporto), riconduce l’impressione estetica ad una dimensione non pienamente definita ed espressa, così come, vi anticipiamo, avremo modo di riscontrare nella composizione di talune pietanze che abbiamo assaporato. Degna di nota è la saletta privata, confinata esternamente da un muro di vetro, ed arredata con un sesquipedale televisore al plasma. Lo stesso spazio, è dedicato ad alloggiare il guardaroba del ristorante, particolare che ci pare alquanto curioso e incompatibile con la proposta riservatezza del confino.

Show Kitchen - Salmone in crosta di pistacchi

Show Kitchen – Salmone in crosta di pistacchi

 

Il servizio in sala, che si rivelerà assolutamente impeccabile, è garantito da una maître/sommelier e da altre due giovani cameriere. Veniamo fatti accomodare in un elegante tavolo rotondo, impreziosito dall’illuminazione soffusa di una candela protetta da apposito globo. Sempre nell’attesa del recidivo ritardatorio Ing. Marrocu, ci viene offerto un calice di ottimo prosecco come aperitivo. Dopo quindici minuti (leggi: diecianni!!), con l’arrivo dell’ipotricotico burriccu, possiamo cominciare. L’offerta della cucina è perfettamente in linea con l’impegnativo nome del locale e propone sia interessanti interpretazioni della cucina etnica in chiave nostrana, sia una rivisitazione dei prodotti tipici isolani secondo inusuali e persino bizzarre ricette. Su consiglio dell’esperta Melissa, decidiamo di accompagnare inizialmente il pasto con uno straordinario DOCG Hysony della cantina Pedra Majore di Calangianus, servito con l’immancabile rito dell’assaggio performato dall’ Ing. Marrocu, sotto lo sguardo divertito della sommelier che ne ammirava le maldestre movenze e le frasi insensate.

Show Kitchen - Filetto di tonno

Show Kitchen – Filetto di tonno

 

La scelta degli antipasti è uno strano accostamento tra un tagliere di salumi nostrani, composto da guanciale (impreziosito da una marmellata di frutti di bosco), prosciutto, salsiccia di cinghiale, pecorino con diversi gradi di stagionatura, servito su un letto di pane carasau, decorato con gocce di aceto balsamico, e una interpretazione cagliaritana del soushi chiamato Ajoshi, composto da cubetti di riso con philadelphia, cernia e semi di sesamo, involtino di alga con riso, tonno e zucchine, filetto di tonno crudo, cubetto di tonno con riso e vinaigrette di peperoni, accompagnato da salsa di soia e wasabi. A parte l’inopportuno accostamento, imputabile al nostro bizzarro ipertricotico burriccu, la resa dei piatti ci è sembrata non esaltante, sebbene l’ajoshi risultasse al sottoscritto più gradevole del classico soushi.

Show Kitchen - Gelato al pistacchio cioccolato amarene

Show Kitchen – Gelato al pistacchio, liquore

 

A seguire arrivano i primi piatti: ottimo riso basmati con calamari e gamberi per Marianna e Jesus, ravioli di cernia alla crema di ricci e verdure per i rimanenti commensali, risultati molto meno gradevoli, soprattutto per un palese difetto di temperatura, difetto che ha costretto lo sfacciato Ing. Marrocu a richiedere un ulteriore riscaldamento del piatto; richiesta accolta con sollecitudine dal personale che, in realtà, ha provveduto a far preparare per il nostro indisciplinato burriccu una nuova porzione, con la soddisfazione di tutti i commensali per l’encomiabile gesto, soddisfazione subito rientrata per il ripresentarsi dello stesso difetto segnalato: e torrada!!..

Show Kitchen - Foresta nera con panna e amarene

Foresta nera

Show Kitchen - Panna cotta

Panna cotta

 

Nel frattempo, all’esaurimento della prima bottiglia, si decide di continuare con un vino della stessa cantina, un ottimo DOCG I Graniti, con opportuno cambio dei calici, previa esplicita richiesta dell’attenta sommelier. Nell’attesa per la preparazione dei secondi piatti, Melissa stupisce i compagni con un graditissimo omaggio di dolci preparati da sè artigianalmente: non ci sono parole per descrivere la gioia di tutti, soprattutto per qulalche susunku che ha pensato di sfruttare l’occasione per evitare di aggiungere un dessert al conto finale.

Show Kitchen - Dolcetti preparati da Melissa

Show Kitchen – Dolci preparati da Melissa

 

In poco tempo giungono al tavolo due porzioni di salmone in crosta di pistacchi, accompagnato da una composta di cipolle di Tropea e da melanzane arrosto con aceto balsamico, e tonno al lime e cocco, accompagnato da una insalata di finocchi e arance. In linea con il resto dei piatti, i secondi non soddisfano pienamente le aspettative richiamate dai bizzarri accostamenti. In particolare sembra mancare la giusta continuità tra i diversi sapori, probabilmente ottenibile con trattamenti più elaborati degli ingredienti di base prima della cottura. Non completamente gratificati dal percorso culinario, i commensali provano comunque a scommettere sui dessert. Interessante, come del resto lo è stata per gli altri piatti, la proposta: gelato al pistacchio, cioccolato, amarena per Jesus e Marrocu, selva nera con biscotto, cioccolato, panna, amarene e sciroppo di amarene pe Ettore e Melissa, mentre Marianna, affidandosi a San beta galattosidasi decide per la panna cotta al cioccolato e sciroppo di frutti di bosco. Hanno accompagnato il momento uno straordinario Tokaterra di Cherchi per Ing. Marrocu e Melissa, un ottimo Muscadeddu delle cantine Dettori per chi Vi scrive. La cena si è conclusa con caffè per Jesus, Melissa, Marrocu, un Montenegro per Marianna e un liquore di liquirizia Myrsine per Ettore.
Costo della esperienza: 49,50€ cad. burriccu, da ritenersi complessivamente adeguato alla qualità del servizio offerto, soprattutto per quanto riguarda i vini e i liquori con cui è stata accompagnata la serata.

Una eccellente ambientazione, l’attenzione a molti dettagli come la sala privata insonorizzata, l’eleganza dei servizi igienici (veramente encomiabile in questo caso), arredati, tra l’altro, in sintonia cromatica col maglione del sottoscritto, unite ad un servizio, professionale e puntuale, sebbene ci saremmo aspettati maggiore attenzione nella comunicazione su piatti che avrebbero potuto provocare problemi per particolare intolleranze di qualcuno dei nostri commensali, rappresentano il punto di forza di un locale il cui nome propone di sorprendere, soprattutto con la cucina. Ma è proprio la cucina il punto dolente riscontarto in questa esperienza: ricette bizzarre e interessanti, interpretate però in modo non pienamente soddisfacente. Ciascun piatto è risultato sempre a metà per sapore. Molto Show e poca umiltà: ci chiediamo se la eventuale proposta di ricette più semplici abbia lo stesso impatto. In ogni caso, in virtù delle enormi potenzialità dimostrate, dalla attenzione per i dettagli e la presumibile volontà di correzione dei difetti, mi sento comunque di proferire un giudizio più che sufficiente: tre burricchi – – – (2,60).

VALUTAZIONE “The show kitchen”: Tre Burricchi.
Ristorante The show kitchen Indirizzo: Via Roma 68/D, Cagliari
Telefono: 0706848567 [mostra in google maps]
 

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