Ristorante PerBacco – Cagliari
Perbacco! Parbleu! By Jove!
Per – Bacco. Per te, supremo Dio del Piacere, estatico Βάκχος, Dioniso, gaudente e lascivo custode di non effimere felicità, origine e fonte di arti, di passioni, di verità, di vita;
tu che all’eccesso conduci, tu che ci guidi oltre la soglia dei nostri limiti terreni, spalanca a noi, tuoi figli diletti, le porte del regno dorato, accoglici tra i frutti del tuo licenzioso giardino, inondaci col nettare del divino spirito e mostraci, infine, la natura della incorrotta esistenza, dispersa e costretta nella penombra del nostro vivere, lontana prigione, celata alla luce del probo umano divenire.
Sabato sera. Cagliari, ore 21.
L’eco ininterrotto dei rintocchi sui campanili gemelli della collegiata di Sant’Anna, imponente ed elegante Tempio del XVIII secolo in stile barocco – riedificato dopo i “sobri” orrori della Guerra Mondiale II – , accoglie lo spedito, impaziente incedere di Jesus e del Raschione Ettore.
Come novelli Acete e Licabante, feroci pirati nel mare infinito della libido, i due navigati Triumviri si dirigono verso il prossimo prigioniero della loro passione, in attesa di ricongiungersi con il terzo bucaniere ufficiale, l’Ing.Marrocu, fiero predone alimentare, dalla barba incolta e dal rigido portamento d’ammiraglio.
Splendida, meravigliosa Stampace. Strette stradine dai suggestivi colori, pittoreschi angiporto, inebrianti profumi di cucina, voci vicine e lontane di rumorosi focolari, lunghe scalinate, anfratti che si aprono su piccole affascinanti piazze, per svelare chiese dalla storia romantica e antica.
In tal siffatta cornice, fiabescamente sfumata dalle ombre e dai colori della luna piena, nella Via Santa Restituta, compare l’uscio in ferro del Ristorante enocaffetteria PerBacco, poco distante dal santuario innalzato alla gloria di Sant.Efisio, liturgico epicentro della celeberrima Sagra.
Un opulento viso color vinaccia, ornato di pampini d’uva e stilizzato su una morigerata piastra di colore bianco latte, invita i viandanti ad interrompere il loro errante cammino e a varcar la soglia del Tempio del piacere.
Ed ecco quindi i Tre avventurieri Burricchi, rapiti nel ventre della locanda dedicata alla loro vittima, il giorno successivo al dissoluto rituale chiamato Oktoberfest, surrogato in Cagliari e consumato anch’esso in lode al Dio Bacco, che oggi e sempre, qui onoriamo.
Il locale è un delizioso “bugigattolo” di pochi metri quadri, architettonicamente ben organizzato, distribuito su due ambienti e concepito nell’idea di unire un’anima di antica taverna – articolata con pareti in pietra, pavimento in finto parquet e vari decori in stile antico – , con arredi dalle caratteristiche più moderne, come il bancone del bar all’ingresso, vezzosi scacciapensieri appesi, eleganti pannelli lungo il soffitto in legno, che coprono il sistema di condizionamento e arricchiscono l’atmosfera con numerosi e ben dosati punti luce. Dai confini della sala interna, discretamente, arrivano gradevoli i profumi e i rumori della cucina.
“Discreto”, è un aggettivo che è ricorso spesso durante l’incedere della cena, per descrivere un atteggiamento e una filosofia che, partendo dall’ambientazione sobria e ben curata del ristorante, ha interessato la misurata gentilezza dell’unica cameriera in sala e, soprattutto, la delicata compostezza negli ingredienti di ciascuna delle buonissime portate assaggiate; di certo, tutto questo è da mettere in relazione alla amabilissima e muliebre essenza della totalità del personale.
Meno discrete, invero, talune sguaiate avventrici presenti, chiassosamente e non riservatamente interessate a opulenti accessori e oggetti di lusso.
Ancora convalescenti per i postumi della sbornia della sera prima, i Triumviri scelgono comunque – come irrinunciabile pro forma – il vino della serata, dalla ben fornita cantina del ristorante: vermentino di Gallura D.O.C.G. Canayli, praticamente inservito dopo il brindisi iniziale e consumato giusto per metà.
Dopo una non brevissima attesa – di certo cagionata dal certosino allestimento dei piatti preparati al momento e non precotti – i tre Burricchi venivano deliziati con una degustazione di quattro antipasti di rara fattura: eccezionali cozze primavera dall’intenso sapore di mare, affogate in vellutata di zucca e servite su letto di rucola, superbo tortino di polpo, patate e rucola con decoro di aceto balsamico, delicatissima burrida con noci e alloro, buonissime scaglie di bottarga su letto di insalata belga, di pregevole qualità e dal sapore altrettanto gradevole e delicato. Solenni!
Da elogiare, inoltre, le raffinate ceramiche ed eleganti posate con le quali ciascheduna delle portate è stata piacevolmente presentata.
Il primo piatto, scelto dal non amplissimo menu (questo è nell’attenzione dei più ricercati ristoranti un fattore positivo, indice di non sistematicità industriale della cucina) è stato comune ai tre ainini commensali: tagliolini ai broccoli, noci e bottarga. Nonostante Jesus e l’Ing.Marrocu non siano in generale particolarmente amanti del broccolo, come condimento per la pasta, il giudizio finale è stato unanime: equilibrio e gradevolezza dei singoli ingredienti. Nell’insieme, sinotticamente pregevoli!
Secondi piatti, invero, tralignanti l’indirizzo comune: stupefacente orata alla crema di funghi porcini per Jesus e il Raschione Ettore, maestosi gamberi imperiali con sugo piccante e pane carasau per l’ammiraglio Marrocu. Chapeau!
I dessert, a questo punto, non potevano essere da meno: bavarese al cioccolato e pistacchi per il Raschione, crema catalana per l’ingegner Marrocu, sublime panna cotta al creme caramel per Jesus. Il tutto accompagnato – con riferimento esclusivo al Raschione – da un «eccellente» moscato della casa. Nessun caffè o altri elementi di trasfigurazione alcolica, ahimè, per le succitate ragioni.
Un fragoroso ed accidentale vibrare di cristallo, prodotto da uno scomposto impatto della forchetta dell’Ing.Marrocu contro il bicchiere ormai vuoto decretava, a mo’ di gong orientale, la fine delle ostilità alimentari.
Costo complessivo pro-capite della cena 52€ cadauno, certamente adeguati alla qualità del servizio e alle prelibatezze consumate. Come nota di costume, segnaliamo la gentilezza e l’attenzione della cuoca che, a fine serata, consumate le ultime fatiche della cena, ha fatto il giro dei tavoli per verificare personalmente il livello di gradimento della cucina, ricevendo i personali complimenti dei Triumviri.
Sinossi conclusiva di facile svolgimento. Il Ristorante PerBacco è un diadema incastonato nella splendida cornice del quartiere di Stampace. L’ambientazione, suggestiva, intima e signorile, e la gradevolezza del servizio, ne fanno un invitante nido per consumare romantiche serate in compagnia. Ineccepibile la cucina, capace di individuare per ciascun piatto proposto il giusto equilibrio delle dosi e dei sapori, nella chiave della più raffinata espressione dell’alta scuola culinaria. Quattro burricchi.
VALUTAZIONE “PerBacco”: Quattro Burricchi. | |||
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Ristorante PerBacco |
Indirizzo: Via Santa Restituta 72, Cagliari Telefono: 070651667 [mostra in google maps] |
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16 ott 2011 alle 21:00
Una vecchia perla di saggezza metropolitana recita che dopo una serata da leoni, nello specifico all’Oktober Fest 2011, appuntamento autunnale ormai imperdibile per il Triumvirato, corrisponda una giornata successiva…
…da burricconi (…o ricordo male?? ).
In verità i postumi di una serata dal tasso alcolemico decisamente superiore a quello consentito, anche per gli ormai navigati frequentatori della movida cagliaritana si son fatti sentire, e son culminati, alla presenza della carinissima, gentilissima e simpaticissima cameriera, in una patetica commedia sulla scelta della quantità di vino, fino alla richiesta di una bottiglia da 375ml(OMG :-O), e dalla quale il sottoscritto si è escluso prontamente, lasciando il palcoscenico ai co-donkeys Jesus e Ing. Marrocu, commedia che ad un osservatore disattento poteva apparire più imputabile ad un’attenzione alla spesa(…leggi susunkata) piuttosto che ad un limite all’assunzione di alcool per la cena.
La scelta del locale, da sempre affidata alla ratio, ma anche all’euristica, ai dadi alla roulette, alla statistica, degli algotitmi di chi Vi scrive, doveva essere più precisa che mai per premiare una cucina di alto livello, capace di ristabilire gli equilibri biologici degli ormai esigenti e noti avventori decisamente provati dalla serata antecedente.
La scelta è stata premiata da un equilibrio dei sapori proposti che ha pochi eguali in città, a cui si aggiungono un’ambientazione più che gradevole, una carta dei vini di fronte a cui anche Jesus si sarebbe dovuto togliere il cappello, e un servizio cortese e disponibile, seppur garantito da una sola cameriera tuttofare, talmente gentile dalfornire ad un Ing. Marrocu ormai fuori dalla copertura UMTS del proprio gestore e evidentemente impaziente di affacciarsi in rete, la chiave della rete WI-Fi del locale.
Applausi alla chef, conosciuta personalmente ed al suo assistente che ha saputo stupirci, tanto da portare PerBacco nella zona Champions della nostra classifica.
17 ott 2011 alle 20:07
Grazie per la recensione! Non vi ho voluto smascherare in serata ma vi avevo riconosciuto! (siete famosi!!??) Un unica precisazione: le cozze primavera sono affogate in una mousse di pomodoro e basilico!
Tornate presto a trovarci avrete modo di assaporare altri deliziosissimi piatti della nostra Lady Chef Sabrina come ad esempio la tempura di verdure e dei a dir poco favolosi i tagliolini agli scampi!
un saluto dalla carinissima, gentilissima e simpaticissima cameriera del Per Bacco!
Cristina.
17 ott 2011 alle 20:22
Tutta colpa del Marrocu
Brave!
17 ott 2011 alle 20:35
la prossima volta facciamo mettere una parrucca bionda all’Ing. Marrocu… ancora complimenti!!… aggiungo anche attentissima alle lodi
17 ott 2011 alle 21:01
le lodi son dovute! e non perchè ci lavoro! Ma per il semplice fatto che ho il piacere e l’onore di assaporare tutti i piatti in anteprima!
22 ott 2011 alle 08:34
grazie a “is burricus” ho scoperto un ristorantino con una cucina di classe! alcuni piatti della tradizione sarda e altri mediterranei rivisitati senza eccedere nelle stranezze con una materia prima sicuramente fresca.
22 ott 2011 alle 11:04
Grazie a te Riccardo, torna presto a trovarci!
16 apr 2013 alle 15:02
Notevole il tortino di polpo e tutti gli antipasti e la bellezza del locale e della location* che non può essere dovuta al caso.
Voto così così per la pasta ai ricci, buona ma non buonissimissima.
Il ristorante comunque merita senza se e senza ma.
*ma sono di parte