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Ristorante Il Rubino – Capoterra

 Scritto da Jesus il 28 gennaio 2012 alle 18:30 4 commenti | Commenta

Il Rubino - Interno

Il Rubino – Interno

 

Rosso di fiamme infuocati, gli occhi della feroce collera, della severa e impietosa giustizia, dell’empio traghettatore dell’anime dannate, oltre le porte dell’altrui Inferno.
Rosso d’amore spezzato, le vane e disattese lacrime color del sangue, fonte e perenne alimento per il torrente della umana disperazione.
Rosso di bagliore divino, dell’oscuro vibrare dell’esistenza, dell’alternato fuggire di alba e crepuscolo, misteriosi, fragili confini, custodi della celeste armonia del vivere.
Rosso come il rubino, perché rossa è la proibita passione, e in esso possiamo scorgere e assaporare i riflessi del nostro peccato.
 

Il Rubino - Dr.Pireddu Burriccu Pg

Il Rubino – Dr.Pireddu Burriccu Pg

Il Rubino - Acquario astici granseola

Il Rubino – Acquario astici e granseola

 

Rossa color rubino, è la serata che attendeva, quest’ultimo Venerdì del mese, i tre benemeriti Triumviri, nel consueto e mai disatteso appuntamento con la vostra e la loro passione.
Rosso Valentino, è il colore del primo ospite a supporto della asinina conventicola. Trattasi dell’ex Triumviro ufficiale Burriccu Pg, ormai solo episodicamente protagonista degli eventi di questo blog, compatibilmente con la malcelata insofferenza alla spesa, con le rigidità delle sue servitù familiari, e subordinatamente a eventuali congiunture sfavorevoli, in relazione alla incontrollata proliferazione dei suoi tessuti adiposi.
 

Il Rubino - Antipasti di mare freddi

Il Rubino – Antipasti di mare freddi

 

D’impronta rosso canadian flag, invero, la presenza del secondo e graditissimo ospite: Dottor Pireddu, ex giudice unico e supremo, nelle passate vicende del Donkey Challenge (i nostri più affezionati lettori forse le ricorderanno) , abile programmatore Ruby, nonché capoterrese d’adozione.
Incontro fissato, per i cinque commensali, alle ore 20.30 in fronte al ristorante “Il Rubino”, sito nella Via Bari, in quel di Capoterra. Con la dispensa del Dottor Pireddu, un pre-rendez-vous era stato stabilito nei parcheggi dell’OVS di Viale La Plaia in Cagliari. Jesus e il Raschione Ettore, arrivavano congiuntamente verso le 20.10, individuando le dozzinali autovetture del Burriccu Pg e dell’Ingegner Marrocu, senza però scorgere i rispettivi proprietari. Poco più tardi si manifestava la figura di un disattento e disorientato ingegnere che, dopo aver rischiato di venir trascinato via da un evasore fiscale, dotato di SUV d’ordinanza, elargiva la prima impagabile insensatezza della serata: «avete per caso visto la mia macchina?»
 

Il Rubino - antipasti e fritture

Il Rubino – antipasti e fritture

 

Pochi secondi più tardi, si avvicinava con aria circospetta il burriccone Pg il quale, resosi conto che i Triumviri intendevano precettare la sua Citroen come occasionale mezzo di trasporto, sbiancava in volto e trasaliva, avendo maldestramente scordato il sedile lato passeggero visibilmente reclinato. L’ingegner Marrocu, dissimulando un non del tutto convincente stupore – il suo disorientamento iniziale è in questo senso sospetto – dichiarava: «tenete le mani in alto, io non ho intenzione di mettere in contatto la mia epidermide con alcun tessuto di questo autoveicolo!». Jesus, saggiamente, seguiva il consiglio.
 

Il Rubino - Tagliolini al nero di seppia

Il Rubino – Tagliolini al nero di seppia

 

Il Ristorante “Il Rubino”, è al suo interno organizzato su di un’unica sala rettangolare, nei cui spazi vengono distribuiti una decina di tavoli in legno per un totale di quaranta coperti. L’ambiente è di diritto dominato da tonalità cromatiche vermiglie, che impreziosiscono pareti, soffitto e copritovaglia, mentre per i drappeggi alle finestre si è optato per un poco efficace color crema chiaro, tanto da compromettere parzialmente il ricercato proponimento di elegante raffinatezza. Discutibili, in questo senso, il colore troppo sbiadito dei decori in pietra e la presenza di un imponente frigo-bar, non abilmente celato da piante ornamentali. Gradevolmente d’effetto, è invece il grande acquario in fondo alla sala, da cui vengono attinti il pescato e vari crostacei, quali astici, aragoste e granseole (granchioni).
 

Il Rubino - Tagliatelle al granchione

Il Rubino – Tagliatelle al granchione

 

Il servizio in sala affidato ad una graziosa e compostissima cameriera (Giorgia?), nonché al titolare tuttofare Graziano, persona dalla piacevole e strabordante empatia, che con frenetica attenzione dimostrava e manifestava tutta la passione per il proprio lavoro, finanche esprimendo il suo disagio per non poter riproporre con piena soddisfazione le esperienze maturate e il suo mirabile curriculum (che comprende finanche un’esperienza a Castel Gandolfo, nelle cucine pontificie) in terra sarda.
Diciamo subito che il servizio, così come la gradevolezza ambientale, sono stati condizionati dalla presenza di una comitiva di non più giovanissimi avventori indigeni, trasudanti esuberanza e desiderio di esprimere, con canti e schiamazzi, il loro raggiunto o occasionale benessere. Il conseguente limitato fastidio, per il non riuscire ad apprezzare l’impianto di riproduzione acustica e le parole del vicino di tavolo, veniva pienamente rifuso dalla possibilità di assistere alle prorompenti esibizioni di improvvisati freestyler, che ci hanno regalato inarrivabili vette di poesia:
«Dal monte alla campagna, tanti auguri a conch’e bagna!», «Io tifo Milan, lui Inter, lui Foggia, tanti auguri alla bella Giorgia!»; e ancora: «Se ce l’avessi come un toro, farei felice a Teodoro!!!».

Il Rubino - Profiterol

Il Rubino – Profiterol

 

Senza alcun menu alla carta disponibile, e con poche libertà concesse ai piatti di terra, le pietanze sono improvvisate in funzione delle richieste del cliente e dei prodotti di giornata presenti in cucina o nell’acquario di sala.
Ordinato il nostro vino – un ottimo Nuragus DOC Pedraia, della Cantina di Santadi -, ci veniva proposta una serie  interminabile (come interminabile è il numero 8!) di otto antipasti, ottimi in termini di genuinità, originalità e preparazione: tonno fresco con olive e peperoni su letto di foglie d’alloro, fettine di rotolo composto con pane carasau in brodo di pesce, rucola, pomodoro, bottarga, guarnite con olive nere e mozzarelline di bufala, sublime carpaccio di polpo marinato, con aceto balsamico e spruzzata di bottarga, tortino di verdure con purea di zucchine, spuma di orata e pomodori.
 

Il Rubino - Semifreddo alla vaniglia

Il Rubino – Semifreddo alla vaniglia

 

Nuovamente, gli antipasti potevano proseguire con: assaggi di polenta arrosto con condimento di krombholziella corsica (se volete, boleto del cisto o cardolin’e murdegu), spettacolari orziadas (anemoni di mare) fritte, su letto di radicchio, gamberi arrosto con cardolinus, splendida composizione di calamari fritti con rucola e radicchio.
Unico appunto che si può muovere alla cucina, è la forse eccessiva – anche se non fastidiosa – salatura delle fritture.
A questo punto la cena andava articolandosi con la scelta di due abbondanti primi piatti di pasta, il primo dei quali proposto dal Signor Graziano, il secondo richiesto espressamente da Jesus in conseguenza del granchione individuato a bivaccare nell’acquario e abilmente (con un certo grado di rischio) “tratto in salvo” dal proprietario: eccellenti tagliolini al nero di seppia con scorze d’arancia grattugiata, pomodorini e spolverata di bottarga, sontuose (anche se meno gradevoli dei tagliolini) tagliatelle alla granseola, servita su letto di carasau con condimento di prezzemolo.
 

Il Rubino - Tiramisu

Il Rubino – Tiramisu

 

Eccellentemente preparati ed esteticamente goduriosi i dessert: profiterol con crema al cioccolato, vaniglia, decoro d’amarena e cacao in polvere per il Raschione Ettore, tiramisù per il Dottor Pireddu, semifreddo alla vaniglia per i restanti commersali.
I dessert erano impreziositi da una scenografica polvere color zaffiro che faceva dal contraltare alle tonalità cremisi di tutto l’ambiente, e sono stati accompagnati da un ottimo vino passito di Pantelleria, a tradire le origine mezzo sicule del Sig.Graziano.
La cena si concludeva quindi con dei caffè, un liquore alla liquirizia per Ettore e una grappa barricata per Jesus.

 

Costo complessivo, 39€ cadauno, sensibilmente inferiori rispetto alla qualità della cucina e del servizio proposti.
La genuinità, l’originalità e la preparazione dei piatti presentati da “Il Rubino” ne fanno di certo un ristorante di altissimo valore, da inserire di diritto nella top twenty della nostra personale classifica. Gli unici difetti registrati, come la particolare lentezza nell’incedere della cena, sono legati alla contingenza della serata e alla condizione ambientale non pienamente valorizzante. Tre burricchi con menzione speciale.


VALUTAZIONE “Il Rubino”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Il Rubino Indirizzo: Via Bari 6, Capoterra
Telefono: 3487395596    [mostra in google maps]
 

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3.5 / 5 stars     

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4 Commenti su “Ristorante Il Rubino – Capoterra”

  • Ettore Dice:

    Dal mare alla montagna tanti auguri a conch’è bagna!! questo è uno dei tanti tributi in rima al colore scarlatto del rubino, prezioso che dà il nome a quello che si rivelerà un gioiello della ristorazione del Cagliaritano, seppur immerso in un contesto territoriale che raggruppa personaggi di ogni tipo, quali raffinati aini, ricercati e attentamente selezionati susunki, nonché personaggi degni delle taverne della letteratura tolkieniana.
    Come recita l’inedita perla di saggezza, il locale esalta l’antitesi tra l’offerta dei sapori del mare e la collocazione geografica alle pendici delle catene montuose del Sulcis, dicotomia che insinuerebbe legittime perplessità sull’occasionale avventore, almeno fino all’arrivo della prima carrellata di antipasti che affogano ogni dubbio in un trionfo di sapori.
    La cucina premia la politica della qualità a trecentosessanta gradi del gestore, che propone esclusivamente ingredienti freschissimi, uniti ad una estrema ricercatezza della presentazione dei piatti e ad un servizio impeccabile, a fronte di un numero limitato di coperti che rendono ininfluente ogni eventuale tentativo di risparmiare sulle spese.
    Degna di nota la colorita esibizione presso l’unica altra tavolata della serata di un gruppo di sedicenti menestrelli che componevano strofe in rime baciata, seppur con qualche forzatura nei concetti e con una intellegibilità dei suoni che andava via via scemando con l’assunzione del nettare che accompagnava il loro pasto.
    Personalmente non ho trovato sbavature nella serata, a parte una carta dei vini poco assortita nelle scelte, mentre ho rilevato eccellenza soprattutto nei tagliolini al nero di seppia e nelle fritture degli antipasti. Per questi motivi, disallineandomi dal giudizio sovrano del caro ipertricotico Triumviro Jesus, ritengo che un quarto somarello fosse il giusto tributo per quanto apprezzato.
    Mi rammarico che il conto finale non abbia portato il turbamento sperato nella serata dei nostri sempre graditi ospiti, che ringraziamo per la compagnia e di cui offriamo le foto segnaletiche.

  • riccardo Dice:

    Un punto di demerito secondo me è dato dalla ripetizione di alcuni ingredienti in piu’ piatti..ad esempio la bottarga e la rucola. in oltre la presentazione dei dolci con le spolverate sul piatto potevano andar bene negli anni 80..potrebbero curare un po di piu’ l’estetica del piatto con delle presentazioni moderne.
    complimenti per la recensione

  • Nicola Soranzo Dice:

    Fra gli antipasti veramente ottimi il carpaccio di polpo marinato spruzzato di bottarga, il rotolo di carasau, e i calamari fritti (scenografici anche). Molto buoni i tagliolini al nero di seppia.
    Da segnalare anche il vino bianco della casa!

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